Opera lirica in quattro quadri.
Musica di Giacomo Puccini. Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica.
Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896
Mimì Maria Novella Malfatti
Musetta Yeon Do Kim, Fan Zhou
Rodolfo Vincenzo Spinelli
Marcello Junhyeok Park
Schaunard Davide Peroni
Colline Gabriele Valsecchi
Benoît/Alcindoro Alfonso Michele Ciulla
Direttore Riccardo Bisatti
Regia e costumi Marialuisa Bafunno
Scene Eleonora Peronetti
Coreografie Emanuele Rosa
Lighting designer Gianni Bertoli
Collaboratrice ai costumi Katarina Vukcevic
Assistente alla regia Eleonora Calabrò
Assistente alle scene Romeo Gasparini
Assistente alle luci Luca Asioli
Maestro del Coro e Coro Voci Bianche Massimo Fiocchi Malaspina
Coro OperaLombardia, Coro Voci Bianche del Teatro Sociale di Como
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Coproduzione Teatri di OperaLombardia, Fondazione Teatro Regio di Parma e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia Nuovo allestimento In occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini
Quadro I In soffitta. Parigi, vigilia di Natale. Il poeta Rodolfo e il pittore Marcello, artisti squattrinati, decidono di sacrificare lo scartafaccio con l’ultimo dramma di Rodolfo per scaldare almeno un po’ la gelida soffitta. Li raggiungono Colline, il filosofo, e Schaunard, il musicista, che è riuscito a guadagnare alcuni scudi. Decidono quindi di festeggiare recandosi a pranzo nel Quartiere Latino. Rimane nella soffitta solo Rodolfo per terminare un articolo, e quindi raggiungere i compagni. Ma inaspettatamente bussa alla porta Mimì, una giovane che abita nel palazzo e che prega Rodolfo di aiutarla perché le si è spento il lume mentre scendeva le scale. Improvvisamente però la giovane si sente male, Rodolfo la soccorre, ma Mimì nell’accasciarsi perde la chiave di casa. D’un tratto si spengono i lumi di entrambi e, al buio, Rodolfo, già invaghitosi della giovane, le racconta della sua vita. Ormai innamorati dopo un abbraccio, i due raggiungono gli amici al Caffè Momus.
Quadro II Al Quartiere Latino. Confusi tra la folla, Rodolfo, Mimì, Colline, Schaunard e Marcello fanno piccoli acquisti. Rodolfo presenta la sua nuova compagna agli altri, già seduti al Caffè Momus per il pranzo. Giunge quindi Musetta, compagna d’un tempo di Marcello, in compagnia di Alcindoro, il suo nuovo, stagionato e benestante compagno. Musetta, indispettita per la disattenzione di Marcello nei suoi confronti, tenta in ogni modo di suscitare la sua gelosia e, dopo aver allontanato con un pretesto Alcindoro, abbraccia finalmente Marcello, ancora di lei innamorato. Quindi la compagnia si allontana – lasciando all’ignaro Alcindoro l’incombenza di pagare il conto per tutti – mentre irrompe in scena la ritirata per il cambio della guardia.
Quadro III La barriera d’Enfer. È l’alba e sta nevicando nei pressi di un cabaret dove si esibisce Musetta. Giunge Mimì e chiede di Marcello. Trovatolo gli confessa tra le lacrime che la sua unione con Rodolfo è diventata un inferno a causa della gelosia estrema del poeta. Marcello le rivela che Rodolfo è nelle vicinanze, addormentato su una panca e le promette che parlerà all’amico. Mimì si nasconde dietro un platano per udire il colloquio tra Rodolfo e Marcello: il poeta confida all’amico la volontà di lasciare Mimì perché non è in grado di assicurarle una casa calda e confortevole dove poterla curare dalla tisi che la consuma. Udita la confessione di Rodolfo, Mimì piange disperata svelando a Rodolfo la sua presenza: impietosito, egli la stringe in un commosso abbraccio, ma Mimì gli comunica di volersene andare perché il loro amore è ormai finito. I due amanti concordano però che si lasceranno in primavera, mentre tra Marcello e Musetta scoppia una lite furibonda.
Quadro IV In soffitta. Rodolfo e Marcello, tristi e avviliti, rievocano con nostalgia i bei tempi dell’amore. Entrano quindi Colline e Schaunard che fingono un duello burlesco mentre gli altri due amici si sbellicano dalle risa. Ma l’allegria della brigata viene interrotta dall’arrivo di Musetta, la quale annuncia che Mimì è sulle scale, ormai sfinita dal male. Mimì entra e saluta gli amici di un tempo, mentre Marcello esce alla ricerca di un dottore e Musetta e Colline escono per vendere rispettivamente i propri orecchini e il proprio cappotto per poter pagare le cure alla giovane. Rimasti soli, Rodolfo e Mimì sentono di amarsi ancora profondamente e ricordano insieme il loro primo incontro. Felice per il ritrovato amore, Mimì carezza il manicotto portatole da Musetta. Quindi pare assopirsi e muore senza un gemito, mentre Rodolfo disperato l’abbraccia per l’ultima volta.
Note di regia di Mario Martone
Ho avuto la visione della tribuna di questo Don Giovanni in una notte insonne. Un’apparizione improvvisa, generata da chissà quale gorgo psichico, qualcosa tra il teatro elisabettiano, una arena spagnola, degli scranni di tribunale: tutti i personaggi dell’opera di Mozart e Da Ponte schierati insieme, in una sintesi sincronica dell’insieme vitale che lo slancio di Don Giovanni fende, conquista e offende, tutti attori e spettatori allo stesso tempo. Nel sogno la tribuna progressivamente si svuotava, e venivano a galla la solitudine, l’apparizione del castigo e della morte, il crollo, e infine il senso di vuoto che avvolge l’ascoltatore nell’apparente lieto fine dell’opera. A quel sogno ho provato a restare fedele. Lo spettacolo si protende verso la platea attraverso dei bracci che avvolgono l’orchestra e che è costituito da un solo elemento scenografico (la tribuna), esattamente come nelle altre mie messe in scena delle opere della trilogia di Mozart e Da Ponte. Teatro fluido, dunque, e non schematizzato per immagini definite, nel tentativo di far arrivare musica e parole dritte all’inconscio degli spettatori. Del resto, se gli si volesse scattare una fotografia, Don Giovanni verrebbe mosso: in quanto tempo si svolge l’azione dell’opera? Quanti anni ha? È giovane o è un uomo maturo? Domande a cui è impossibile dare una risposta certa. Travestimenti, luoghi oscuri e porte smarrite serpeggiano lungo la partitura. Il congegno narrativo di quest’opera è un labirinto, stranamente più simile a una sceneggiatura che a un canovaccio teatrale. Lo spettacolo che abbiamo creato prova ad assecondarne il mistero.
NOTE MUSICALI
Un’ondata di grandi emozioni accompagna questo mio ritorno al Teatro Sociale di Como con La bohème. Un’opera straordinaria, moderna e commovente che trascina il pubblico in modo trasversale, giovani e meno giovani. Puccini ci ha regalato questo capolavoro con la freschezza di un compositore che vuole lasciare un segno.
L’azione di Bohème è rapida e musicalmente legata da una serie di temi conduttori che creano la struttura e tengono insieme la storia. I protagonisti sono dei ragazzi nei quali ci potremmo tutti un po’ rispecchiare. Sono artisti che vogliono vivere la vita con spensieratezza immersi nella loro arte e nelle loro passioni. Purtroppo la dura realtà li metterà di fronte alla sofferenza per la povertà e per la vita spezzata di Mimì, la giovane ricamatrice di fiori protagonista. Nell’affrontare una partitura così complessa è necessario innanzitutto partire dal meraviglioso libretto di Illica e Giacosa e successivamente immergersi nelle dettagliatissime indicazioni offerte da Puccini stesso. Il compositore è meticolosissimo nell’indicare le varie sfumature agogiche e dinamiche che il direttore ha il compito di far risaltare in tutta la loro potenza ed intensità. Un’opera caratterizzata non solo dalla tragedia, ma anche dalla commedia; numerosi sono gli episodi in cui il pubblico si lascia andare alla risata nel vedere le azioni dei personaggi. Bohème è un’opera simmetrica: il primo quadro è imparentato con il quarto sia dal punto di vista di ambientazione sia musicale. A tali quadri vengono contrapposti un secondo di grande massa e movimento e un terzo più descrittivo nella prima parte e nella seconda parte preparatorio alla tragedia dell’ultimo quadro. I personaggi declamano su un tessuto orchestrale, a volte usano il puro parlato oppure, come all’inizio del terzo quadro, questa espressione si unisce alla pittura sonora del paesaggio della Barrière d’Enfer. Quello che colpisce in Bohème è l’economia nell’uso dei materiali musicali da parte di Puccini: stessi materiali possono essere variati nell’agogica, nel ritmo, nell’armonia e assumono significati completamente diversi.
Affrontare un capolavoro come questo per la prima volta è un sogno che si realizza. Scoprire ogni dettaglio con i cantanti e la regista è un lavoro entusiasmante e che si può realizzare solo con un vero gioco di squadra e puro amore verso il teatro.
Riccardo Bisatti
Direttore
Riccardo Bisatti, Direttore
È direttore ospite principale dell’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro. Si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Novara, per poi specializzarsi in direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano sotto la guida di Daniele Agiman.
Tra i suoi impegni recenti: concerti con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra della Toscana, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, una nuova produzione di Der Kaiser von Atlantis con la Fondazione Arena di Verona, Le bourgeois gentilhomme con Elio e l’Orchestra Filarmonica di Benevento e Il barbiere di Siviglia al Teatro del Maggio a Firenze.
Le sue esecuzioni sono state trasmesse da Rai Radio 3, Radio Classique France, Radio Campus Orléans e Venice Classical Radio. Nel 2017 ha ricevuto, come riconoscimento al talento, la medaglia della Camera dei Deputati dalla Presidente Laura Boldrini.
Marialuisa Bafunno, Regia
Si avvicina all’opera lirica grazie ad uno stage nell’Ufficio Regia del Teatro alla Scala, dove successivamente ho lavorato come assistente alla regia a fianco di registi come Mario Martone, Grisha Asagaroff, Nikolaus Lehnhoff, Kasper Holten, Jürgen Flimm per produzioni come Turandot, Cavalleria/Pagliacci, Il barbiere di Siviglia, L’elisir d’amore (allestito nell’Aeroporto di Malpensa in collaborazione con Rai5), The turn of the screw e Ti vedo, ti sento, mi perdo. Nel 2017 è assistente alla regia di Renato Bonajuto per Madama Butterfly al Teatro Coccia di Novara e di Michele Sinisi per Caligola al Festival Internazionale Castel dei Mondi. Dallo stesso anno affianca Gioele Dix come assistente alla regia per i suoi spettacoli, uno tra i più importanti è Cuore Divorato – un’opera contemporanea con le musiche di Joe Schittino, Cristiano Serino, Marco Taralli – e come assistente alla scrittura di Dix Libris. Nel 2020 è assistente alla regia di Serena Sinigaglia per Alcina, produzione che ha debuttato a l’Opéra national de Lorraine (FR) e nel 2023 segue come assistente una produzione di Turandot nello Staatsteater di Wiesbaden (DE).
Dal 2022, affianca Leo Muscato nell’Opera e nel teatro di prosa. Tra le produzioni: Cecilia, opera inaugurale del Teatro Lirico di Cagliari, Il Xerse, opera andata in scena alla 48° edizione del Festival della Valle d’Itria, Manon Lescaut per l’inaugurazione della stagione del Teatro Comunale di Bologna, Prometeo Incatenato al Teatro Greco di Siracusa, La Dodicesima Notte al Teatro Stabile di Torino, L’Ispettore Generale al Teatro Stabile di Bolzano e il Miles Gloriosus al Teatro Greco di Siracusa. Si occupa inoltre della ripresa della regia di La Cenerentola al Teatro Lirico di Cagliari e di Nabucco all’Odeon di Erode Attico di Atene.
Nel 2021 vince il quarto premio di uno dei più importanti concorsi di regia per l’opera lirica, il XII European Opera-directing Prize promosso da Opera Europa e Camerata Nuova, presentando una versione innovativa di The Turn of the screw di Benjamin Britten.
Firma la sua prima regia lirica di Cavalleria Rusticana nel settembre 2022 al Teatro Fusco di Taranto prodotta dall’Orchestra della Magna Grecia e nel 2023 la regia de La Sonnambula al Piccolo Opera Festival in una versione site-specific per il palcoscenico naturale del Castello di Spessa.
Vince il Concorso indetto da OperaLombardia per mettere in scena La Bohème nel settembre 2024 nei principali teatri della Lombardia, e nel 2025 al Teatro Regio di Parma e ai Teatri di Reggio Emilia.
Eleonora Peronetti, Scene
Dopo gli studi accademici in ambito scenografico presso la NABA (Milano), inizia la propria attività al fianco di Margherita Palli, con cui collabora alla progettazione di spettacoli di Opera e prosa per registi quali Mario Martone, Valter Malosti, Henning Brockhaus, e ad importanti mostre presso la Triennale di Milano, il MA*GA di Gallarate e il Palazzo del Governatore a Parma. Tra i suoi principali lavori si ricordano Schiaccianoci di Balanchine (2018), quindi Kovancina (2019), Rigoletto (2022) e Fedora (2022) con la regia di Martone al Teatro alla Scala. Collabora a numerose produzioni d’opera firmate Giò Forma con la regia di Davide Livermore, tra cui Tosca (2019) e Macbeth (2021), La traviata (2021) al Maggio Musicale Fiorentino e Giovanna d’Arco (2021) al Teatro dell’Opera di Roma. Collabora con Gary Mc Cann nel 2022 per L’amico Fritz al Maggio Musicale Fiorentino e, nel 2023, per Midsummer Night’s Dream al Teatro Carlo Felice di Genova. Inizia la sua carriera in autonomia collaborando con prestigiosi Enti Lirici, firmando scenografie e costumi in teatri e festival di rilevanza nazionale e internazionale. Firma con Davide Livermore le scene de La lupa-Il berretto a sonagli (2024), prima mondiale al Teatro Massimo Bellini di Catania, e con Davide Livermore e Paolo Gep Cucco le scenografie di Turandot (2024) al Teatro alla Scala. Nel 2024, è vincitrice del concorso OperaLombardia per La bohème, e vincitrice del concorso del Klaipeda Theatre Opera per The Voyage, allestimento che inaugurerà ad ottobre il nuovo teatro lirico di Klaipeda, firmando le scenografie di entrambe le produzioni. Dal 2018 è docente nel corso di Scenografia alla NABA.
Emanuele Rosa, Coreografie
Nasce a Genova nel 1989. Inizia la sua carriera in qualità di danzatore professionista nella compagnia Junior del Balletto di Toscana nel 2009. Dal 2011 danza stabilmente nelle compagnie Imperfect Dancers Company, Landestheater Linz, Staatstheater Darmstadt, Hessisches Staatsballett, S kånes Dansteater, CCN Rillieux-la-Pape / Yuval Pick, danzando coreografie di Cristal Pyte, Richard Siegal, Alexander Ekman, Itzik Galili, Marco Goecke, Ben Wright, Yuval Pick e molti altri. In Italia nel 2017 lavora come danzatore freelance per Interno5 e C&C Company / Carlo Massari, mentre inizia nuove collaborazioni all’estero con il Tanztheater Erfurt in Germania, R14/JulienGrosvalet in Francia, Arno Schuitemaker e altri. Come coreografo crea “all you need is” (2022) e “HOW TO _ just another Boléro” (2021) con Maria Focaraccio, “Meat Me” (2019) e “As if, I have missed myself” (2020), quest’ultimo in coproduzione con Bora Bora – Dans og visuelt teater con il coreografo Fabio Liberti, “Ribelle” (2018), “Il Piccolo Principe” (2019) e “Alice” (2022), per Agora Coaching Project con Carlo Massari. Artista associato di C&C Company, collabora alla creazione coreografica degli spettacoli “Carmen” (Teatro Regio di Parma 2022), “RIGHT” (2021), “Incipit” (2021) e “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” (2021), diretti da Carlo Massari. Crea inoltre “Hell Sweet Hell” (2018) finalista al Premio Equilibrio Roma 2018, “I Killed Adam in eight counts” (2017), vincitore del secondo premio al Contemporary Choreographic Contest Principi Attivi e ospite a SOLOCOREOGRAFICO dance Showcase and Award 2017. Tra i primi lavori invece, i duetti brevi “Sin Ofensa” (2016) and “Eutanasia di Ruoli” (2015) entrambi creati per Läd Naid Sürpries Darmstadt (Germania). Affianca all’attività di danzatore e coreografo l’insegnamento di classi e workshop in Italia e all’estero, tra cui CCNR/ Yuval Pick , Agora Coaching Project, Black Box Dance Company, Opus Ballet, Art Facrory International, MOVEMENT – Koinè Danza, per citarne alcuni. Nel 2019 è stato invitato come giudice internazionale alla 32° edizione del International Festival of Modern Choreography a Vitebsk, Bielorussia.
Gianni Bertoli, Luci
Laureato in Discipline dello Spettacolo dal Vivo e da sempre appassionato di teatro, muove i primi passi nella drammaturgia contemporanea grazie al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino. Qui, tramite il Festival Intercity e la Compagnia Atto2/Laboratorio Nove, si avvicina al mondo delle luci per lo spettacolo, ricoprendo negli anni i ruoli di tecnico, operatore e direttore tecnico.
Nel 2018 si diploma al corso di Lighting Designer presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, dove ha avuto la possibilità di apprendere da professionisti di fama internazionale. Come assistente e associato, collabora con Fiammetta Baldisserri e Bernd Purkrabrek. La collaborazione più proficua è quella che, dal 2018, porta avanti con Pasquale Mari, mentore e punto di riferimento all’interno della professione, con il quale ha avuto la possibilità di collaborare alla realizzazione di progetti che si estendono anche oltre il campo teatrale, quale l’illuminazione di mostre e progetti di curatori e artisti di fama internazionale, tra i quali si ricordano Breath, Ghost and Blind di Maurizio Cattelan presso l’Hangar Bicocca a Milano (2021) e Storia della notte e destino delle comete di Gian Maria Tosatti, presso il Padiglione Italia alla cinquantanovesima esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (2022) o la presentazione della nuova collezione Cartier, presso il salone dei Cinquecento a Firenze.
Come Lighting Designer collabora con giovani registi come Luca Baracchini, con il quale debutta ne La Traviata per il circuito OperLombardia, Paolo Vettori con il ciclo di produzioni presso il Piccolo Regio Puccini di Torino, fra cui si ricorda il successo di Powder her Face e Tender Land.
Con il team creativo capitanato da Daniele Menghini (regia) e composto da Davide Signorini (scene) e Nika Campisi (costumi), si cimenta con Cenerentola, Grand hotel dei sogni, riadattamento per ragazzi della Cenerentola di Rossini prodotto dal AsLiCo e dal Theatre des Champ Elysees di Parigi. Il 2023 è poi l’anno della Carmen, allestimento di apertura del 59° Festival di Macerata. Il 2024, ancora in collaborazione con la stessa e ormai affiatata équipe artistica, vede il suo debutto come lighting designer al teatro Regio di Parma con Elisir d’amore in marzo e, a maggio, con Tristan und Isolde al Teatro Massimo di Palermo.
Nell’autunno dello stesso anno è a Busseto per la produzione de Un ballo in maschera al Festival Verdi.
Katerina Vukcevic, Collaboratrice ai costumi
Nasce in Montenegro nel 1993. Nel 2014 consegue la laurea triennale in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e nel 2017 la laurea magistrale con lode in Costume per lo Spettacolo.
Vince il premio italiano “Claudio Abbado” per i migliori costumi nel 2015 e il premio montenegrino “Bucko Radonjic” come migliore giovane costumista sul territorio. Dal 2016 a oggi ha firmato più di 37 diversi spettacoli teatrali e opere liriche in teatri italiani e internazionali collaborando con registi come Filippo Dini, Serena Sinigaglia, Valerio Binasco, Francesco Frongia, Pierpaolo Sepe, Gigi dall’Aglio, Carlos Martin, Dejan Projkovski. Nel 2017/2018 lavora come disegnatrice e assistente della costumista premio Oscar Franca Squarciapino. Dal 2023 è docente all’Accademia AFOL di Costume e Moda a Milano. Collabora spesso con studenti di diverse accademie di costume come NABA, Accademia di Brera, Santa Giulia di Brescia, Dar-Al-Hekma Univeristy Jeddah (Saudi Arabia).
Recentemente ha iniziato a lavorare come disegnatrice dei costumi nel settore videoludico.
Massimo Fiocchi Malaspina, Maestro del Coro e Coro Voci Bianche
Nato a Novara, ha completato i suoi studi musicali presso il Conservatorio di Milano, laureandosi in Musica Corale e Direzione di Coro, Composizione e Pianoforte. Ha proseguito i suoi studi presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, conseguendo il diploma in Direzione d’Orchestra, che ha perfezionato con Donato Renzetti presso l’Accademia Musicale di Pescara. Come pianista e direttore d’orchestra si è esibito in importanti teatri e sale da concerto in Italia e all’estero (Svizzera, Germania, Cina, Giappone, Emirati Arabi Uniti) e per la RAI. Collabora con il Teatro Regio di Parma come Secondo Maestro del Coro, Assistente Direttore e Regista Musicale, e ricopre il ruolo di Maestro del Coro As.Li.Co. OperaLombardia e del Coro Sinfonico di Milano. Dal 2021 è Maestro del Coro del coro di Voci Bianche del Teatro Regio di Parma. Dal 2011 è Kapellmeister presso la Basilica di San Marco a Milano, dove prepara e dirige anche l’ensemble vocale professionale. Al Teatro Sociale di Como è direttore del Coro di Voci Bianche e del progetto Coro 200.com. È responsabile di tutti gli arrangiamenti corali per il programma televisivo Fratelli di Crozza ed è stato insegnante di canto corale per il docu-reality Il Collegio 2, trasmesso su Rai2 nell’autunno del 2017. È inoltre direttore artistico dell’Accademia Musicale di Arona. Insieme a Lucrezia Drei è creatore e amministratore di OnTheatre.tv, la prima piattaforma on demand interamente dedicata al teatro e sviluppata durante il lockdown della primavera 2020. Oltre alle sue attività musicali, Massimo è laureato in Filosofia presso l’Università di Lugano e attualmente studia Medicina presso l’Università di Milano. Ha vinto numerosi premi in concorsi di musica da camera e corale (in duo con il baritono Niccolò Scaccabarozzi e con il coro Le Voci del Mesma).
Maria Novella Malfatti, soprano
Diplomata al Ryan Opera Center della Lyric Opera of Chicago, ha potuto debuttare alla Lyric Opera prendendo parte a diverse produzioni: Macbeth con la regia di Sir David McVicar e la direzione di Enrique Mazzola, L’elisir d’amore (Adina) e Die Zauberflöte (Pamina) nelle produzioni di Barrie Kosky, Woglinde in Das Rheingold. Altri momenti salienti della sua carriera sono stati la partecipazione a Semiramide e Norma al Concertgebow di Amsterdam con Michele Mariotti, Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny al Festival di Aix-en-Provence con Esa-Pekka Salonen, Iphigénie en Tauride di Glück all’Olympia Theater di Atene con George Petrou. Prima di diplomarsi in canto al Conservatorium van Amsterdam, aveva studiato violino al Conservatorio L. Boccherini di Lucca. Fra i suoi impegni più recenti, Musetta ne La Bohème all’Opera Carlo Felice di Genova e la Contessa di Almaviva ne Le nozze di Figaro al Teatro Comunale di Bologna.
DoYeon Kim, soprano
Si diploma in canto lirico presso la Korea National University of Arts, per poi completare gli studi musicali presso la Solti Accademia course.
Nel 2021 interpreta il ruolo di Despina presso la Seoul Arts Center. Risulta vincitrice della prima Edizione del Concorso Aslico Asia 2024, e poi della 75° Edizione del Concorso Internazionale AsLiCo per Giovani Cantanti Lirici per il ruolo di Musetta. Nel 2024 ha partecipato ai corsi di perfezionamento di Aslico Academy, dove ha avuto modo di lavorare con docenti di fama internazionale.
Fan Zhou, soprano
Nata a Lanzhou in Cina, si diploma nel 2020 presso l’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma e nel 2023 all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala, debuttando al Piermarini nella Stagione 2021/2022 nel ruolo di Elisetta (Il matrimonio segreto) e nell’opera per bambini Il Piccolo Principe di Valtinoni. Sempre alla Scala canta nel ruolo della Schiavottella nell’opera napoletana di Leonardi Vinci Li zite ngalera e, insieme all’Ensemble Barocco del Teatro, canta un programma interamene dedicato a Vivaldi, Händel, Scarlatti e Pergolesi.
Ha appena debuttato il ruolo di Violetta ne La Traviata allestita per il Teatro Morlacchi di Perugia, nel 2022 debutta al Festival Donizetti nel ruolo di Serafina in Chiara e Serafina, in quello di Armida nell’opera di Rossini al Royal Opera Festival di Cracovia e partecipa alla serata di gala “Tutto Verdi” organizzato da ABAO Bilbao Opera. Nel 2019 canta il ruolo principale nell’opera Marco Polo di Schneider al Teatro dal Verme di Milano.
Fra i premi vinti in concorsi internazionali si menzionano quello per il ruolo di Musetta al 75° Concorso Internazionale AsLiCo, il secondo premio al 56° Concorso Internazionale Voci Verdiani di Busseto, il secondo premio alla 15° edizione del Concorso Magda Olivero, il secondo premio al 13° Concorso Salvatore Licitra, il terzo premio al Concorso Nicolaj Ghiaurov, il primo premio al Concorso Internazionale San Colombano, il terzo premio al Concorso Fausto Ricci e il secondo premio alla 29° edizione del Premio di Studio Musicale Marco Koliqi.
Vincenzo Spinelli, tenore
Nato a Parabita, classe 1995, studia canto lirico nell’Accademia Germogli d’Arte dal 2017, seguito dal M° S. Cordella. Nel giugno 2019 debutta Gastone ne La Traviata con l’Orchestra Filarmonica di Benevento. Nel 2020 riceve il premio Germogli d’Arte come Nemorino ne L’elisir d’amore, nel Festival Internazionale delle Arti a Copertino. Finalista vincitore idoneità al ruolo di Alfredo ne La Traviata della 73° edizione del Concorso Aslico, con debutto al Teatro Sociale di Como e al Teatro Fraschini di Pavia. Nel 2023 interpreta il Guardiano in Acquaprofonda di G. Sollima, un progetto di Aslico Opera Education, esibendosi in importanti teatri italiani. Nello stesso anno canta nel concerto Zauber Der Italienischen Oper nella Großer Saal, Philharmonie Berlin. Vince il I Premio assoluto del XV Concorso Lirico Internazione Magda Olivero. Nel debutta Rodolfo ne La bohème al Teatro Carcano di Milano e al Jeans Music Festival con Orchestra Filarmonica di Lecce. Partecipa alla tournée di OperaDomani 2024 interpretando Calaf in Turandot – Enigmi al museo.
Junyeok Park, baritono
Nato in Corea del Sud nel novembre 1997, si laurea al Dipartimento di Performance Vocale dell’Università Kyung Hee e debutta subito in teatro, vincendo il primo premio e il premio del pubblico alla 75° edizione del Concorso Internazionale Aslico per Giovani Cantanti Lirici.
Durante gli studi in Corea ha vinto importanti premi e concorsi, e si è esibito con famosi direttori d’orchestra coreani, tra cui i direttori d’orchestra Bong-mi Kim e Young-seon Choi. Ha collaborato anche con grandi artisti come il baritono Ettore Kim.
Il suo debutto in Italia è stato nel ruolo Ping nella produzione di Turandot Opera domani XXVIII edizione, per una lunga tournée che lo ha portato ad esibirsi in importanti teatri italiani.
Tra i suoi prossimi impegni ci sarà il debutto del ruolo di Marcello ne La Bohème al Teatro Sociale di Como e nell’ambito delle Stagioni Liriche dei Teatri di OperaLombardia. Attualmente risiede in Italia e sta frequentando corsi di perfezionamento di Aslico Academy tenuti da docenti di fama internazionale tra cui Elenora Buratto, Valter Borin e Jacopo Brusa.
Davide Peroni, baritono
Nato ad Ascoli Piceno, ha conseguito nel febbraio 2022 la laurea magistrale in Scenografia all’Accademia di Bologna e nel 2024 la laurea Magistrale in Canto Lirico al Conservatorio Luca Marenzio di Darfo Boario Terme, entrambe con il massimo dei voti. Inizia a studiare canto all’età di 13 anni, mostrando particolare interesse per il canto lirico e nel dicembre del 2013 inizia a studiare con la Maestra Daniela Schillaci. Tra i successi recenti spiccano la vittoria al 76° Concorso internazionale di Spoleto nel 2022, che gli permettono di debuttare numerosi ruoli, tra i quali Don Giovanni nel ruolo principale del capolavoro mozartiano, Ping dalla Turandot di G. Puccini, il Gerente nella prima rappresentazione mondiale de La porta divisoria su libretto di G. Strehler e musica di F. Carpi, successivamente ripresa al Teatro Verdi di Trieste. Ad inizio 2024 vince il Concorso Internazionale Aslico per i ruoli di Guglielmo dal Così Fan Tutte di W. A. Mozart e Schaunard dalla Bohème di G. Puccini.
Gabriele Valsecchi, basso
Nato a Bergamo, inizia lo studio del canto con la maestra Ilaria Magrini, ha studiato al Conservatorio di Milano e continua a studiare sotto la guida del maestro Fabio Tartari. Muove i primi passi al Teatro Gaetano Donizetti di Bergamo in qualità di Artista del coro partecipando a produzioni come Marino Faliero ed Elisir d’Amore. Prende parte alle produzioni della stagione estiva Areniana del 2022 tra cui Aida, Nabucco, Carmen. Idoneo, nella stessa estate, all’audizione per Artisti del coro del Teatro alla Scala partecipa alla prima della stagione 2022\23 Boris Godunov e successivamente nei diversi titoli in programma (Vespri Siciliani, Lucia di Lammermoor, Macbeth). Nello stesso anno vince il concorso Salvatore Licitra e riceve il premio come miglior cantante Under 26. Vincitore di concorso a posti stabile del Teatro alla scala del 2023. È tutt’ora impegnato nelle produzioni del teatro. In qualità di solista si esibisce nella Fantasia in do min. op. 80 di Beethoven al Concerto di Natale 2023 del Teatro alla Scala e nella produzione di Pagliacci di M. Martone nel ruolo di un contadino. È vincitore per il ruolo di Colline alla 75° edizione del Concorso Aslico e del XXX Concorso Internazionale Spazio Musica per cantanti lirici debutta nel ruolo di Ferrando ne Il Trovatore di Giuseppe Verdi al Teatro Mancinelli di Orvieto.
Alfonso Michele Ciulla, baritono
Studia con il soprano Patrizia Gentile e nel 2021 si diploma al Conservatorio di Palermo con il massimo dei voti e menzione. Vince VoceAllOpera nel 2020, ottenendo il ruolo di Taddeo in L’italiana in Algeri. L’anno seguente vince una masterclass con il tenore Raúl Giménez al Rossini in Wildbad e nel 2022 vince il secondo premio al concorso internazionale Città di Alcamo. Si perfeziona con Simone Alaimo, Marcello Nardis, Patrizia Orciani, Carlo Barricelli, Nicola Paszkowski, Manu Lalli, Umberto Finazzi, Caterina Panti Liberovici, Rosa Feola. Ha interpretato: Silvio in Pagliacci, Giorgio Germont in La Traviata, Geronimo in Il matrimonio segreto, Figaro nel barbiere di Siviglia, Marcello in La Bohème per VoceAllOpera, il Barone Douphol in La Traviata, Leporello in Don Giovanni, Padre in La porta divisoria ed Escamillo in La tragédie de Carmen a Spoleto, Gianni Schicchi a Treviso, Dandini in La Cenerentola per Opera domani Aslico., Gennaro Jovine in Napoli milionaria a Lucca, Livorno e Pisa.
Ermes Nizzardo, tenore
Nato a Locri il 9 agosto 1989, è un tenore italiano di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria.
Dopo aver completato gli studi al Liceo Classico, si è laureato in canto lirico nel 2017 al Conservatorio F. Cilea di Reggio Calabria, ottenendo il massimo dei voti con lode.
La sua carriera ha avuto inizio nel 2015 con diverse esibizioni importanti, tra cui il debutto nel ruolo del Duca di Mantova nel Rigoletto di G. Verdi e la partecipazione a eventi di rilievo come EXPO 2015 a Milano. Ha collaborato con prestigiose istituzioni come AsLiCo Teatro Sociale di Como, interpretando diversi ruoli ne La Traviata, Carmen, Il viaggio a Reims, Iphigénie en Tauride e Aida. Nel 2020 è stato ammesso come solista al Corso di Alto Perfezionamento ed Inserimento Professionale per Cantanti Lirici della Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna. Negli ultimi anni, ha continuato a esibirsi in produzioni di rilievo, tra cui Turandot, e I due Foscari, collaborando con teatri prestigiosi come il Teatro Municipale di Piacenza e il Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena.