2023 Il flauto di Tam Pam
2023 Il flauto di Tam Pam
2023 Il flauto di Tam Pam
2023 Il flauto di Tam Pam
2023 Il flauto di Tam Pam

2023 Il flauto di Tam Pam

Il flauto di Tam Pam

Opera baby VIII edizione


Liberamente ispirato a Die Zauberflöte di W. A. Mozart

Drammaturgia musicale Anna Pedrazzini

Papageno Roberto Dibitonto, sassofonista
Tamino Marat Acquavita, flautista

Regia Sara Zanobbio

Scene e costumi
Cantieri del Teatro
Illustrazioni Debora Persico

Produzione AsLiCo

Spettacolo musicale dedicato ai bambini da 6 a 36 mesi

 

di Anna Pedrazzini Pianista, formatrice musicale e educatrice 0-6 anni secondo la Music Learning Theory di E. Gordon

Un bravo direttore d’orchestra del secolo scorso, Bruno Walter, ha dato una definizione molto interessante circa la straordinarietà di Mozart. Lo ha chiamato “lo Shakespeare dell’opera” e ha aggiunto: «…in lui tutto è drammaticamente vero, nobiltà e bassezza, bontà e malvagità, saggezza e stupidità, e tutta questa verità diventa al tempo stesso bellezza». A queste parole, che già basterebbero per dimostrare quanto sia importante far conoscere le opere di Mozart ai bambini, va aggiunto che proprio alcune caratteristi- che su cui si fonda Il Flauto Magico, come la chiara identità espressiva e musicale di ciascun personaggio, o i netti contrasti sonori tra il buio e la luce, la notte e il giorno, l’odio e l’amore, la bugia e la verità, sono ottimi punti di partenza per creare una drammaturgia musicale che rispetti la capacità di comprensione anche dei più piccoli. Ecco allora che il tono semplice e bonario di Papageno, che traspare dal suo canto gioioso e divertente e che fa da contraltare al nobile canto di Tamino, più riflessivo e tormentato, o la squillante e acutissima voce della Regina della Notte, che raggela e inquieta e si contrappone a quella calda, accogliente e dai toni profondi del Sacerdote, si mostrano in tutto e per tutto come il bianco e il nero, o le figure ad alto contrasto, che caratterizzano i libri destinati ai lattanti e creati appositamente per attivare la loro attenzione. Ma anche la con- tinua alternanza, in tutta l’opera, tra il modo Maggiore e il modo Minore, caratteristiche fondamentali del sistema tonale classico, che donano un carattere allegro e ottimista, il primo, e triste e malinconico, il secondo, è un elemento a cui, nelle scelte drammaturgiche, è stato dato risalto e che i bambini sapranno cogliere molto bene a livello percettivo.

Volendo rimanere coerenti e fedeli all’opera e al titolo, la narrazione musicale è affidata proprio ad un flauto, strumento che, anche quando è da solo in scena, riesce a dare corpo alle sfumature emotive che Mozart ha descritto così bene con la sua musica. A volte il flauto duetta con Papageno, il quale si esprime cantando oppure suonando altri strumenti. E quando canta, usa la sua voce naturale, non impostata, per meglio porsi in relazione e contatto coi bambini. Inoltre, il suo è per lo più un cantare senza parole; quando vengono utilizzate, è per dar via a giochi ritmici e divertenti onomatopee evocati dagli eventi dell’opera. In questo modo, proprio come accade nel duetto originale Pa- Pa-Pa Papageno Pa-Pa-Pa Papagena, egli canta utilizzando il suono pa, la sillaba neutra che già normalmente viene usata nel repertorio per bambini di canti senza parole, ma non mancheranno i tam o i pam a richiamare le voci di Tamino e Pamina.

Lo sguardo della drammaturgia è rivolto anche a far sì che le frasi musicali siano brevi e proposte con l’estemporanea interazione degli adulti presenti, sollecitati ad intervenire con accompagnamenti melodici o ritmici. Un fare musica tutti insieme che darà un colore sempre diverso e originale a ciascuno spettacolo e che insieme alle risposte dei bambini, alle immagini visive, ai tempi dell’azione e al movimento in scena, creerà un’esperienza multisensoriale a tutto tondo per stimolare e tenere sempre vivo l’interesse dei più piccoli.

Il tutto è tenuto insieme da un’altra caratteristica importante del Flauto Magico: il richiamo al numero tre e ai suoi multipli. Ecco allora che i tre potenti accordi che aprono l’Ouverture, le tre dame, i tre templi, i tre fanciulli e le tre prove vengono evocati da un numero di brani presenti nello spettacolo che è un multiplo del tre. Non solo: in quasi tutte le circostanze, ciascun brano viene proposto o in tre momenti diversi oppure in tre forme variate, creando una citazione numerica che non è soltanto desiderio di aderenza all’opera originale, ma anche bisogno di rispettare i tempi e la capacità di ascolto dei più piccoli che per assimilare qualsiasi concetto hanno bisogno della ripetizione.

Note per lo spettacolo

– Lo spettacolo è senza palco e senza sedie: sia adulti che bambini sono invitati a mettersi comodamente seduti per terra.
– Durante lo spettacolo l’adulto deve sospendere la parola, comunicando col proprio bambino attraverso lo sguardo e gesti delicati.

– Durante lo spettacolo non è necessario che i bambini abbiano a portata di mano dei giocattoli.
– I due artisti coinvolgeranno gli adulti in semplici accompagnamenti melodici e ritmici; è richiesta la partecipazione, affinché i bambini percepiscano la presenza autentica dei loro accompagnatori.

– Gli adulti non devono preoccuparsi di cantare o ritmare correttamente, ma di essere un esempio.
– Se un bambino piange o si mostra a disagio, l’adulto, se lo ritiene opportuno, si può allontanare col bambino, per tornare al suo posto quando si è rasserenato.

di Sara Zanobbio
Attrice e regista

Al termine di un lungo viaggio, disfando le valigie, può capitare che ci passino tra le mani i ricordi vividi delle avventure appena trascorse; guardando le fotografie ci può suc-cedere di sentire i suoni e gli odori come se per un momento ci teletrasportassimo di nuovo in quei luoghi.

È esattamente questo quello che succederà ai protagonisti del Flauto di Tam Pam, il goffo uccellatore Papageno e il raffinato principe Tamino. Quando questa bizzarra coppia di amici disferà le valige rivivrà insieme al pubblico i ricordi del loro ultimo, incredibile viaggio.
Ci troveremo così al loro fianco in un mondo in bianco e nero e non potremo far altro che seguirli in un racconto ricco di sorprese: difficili prove da superare, imbrogli da sbro- gliare, qualche pausa per gozzovigliare e poi ancora alla ricerca di segnali da interpretare per poter riempire di colori quello strano mondo e tornare a casa alla fine, come dopo ogni viaggio che si rispetti, stanchi ma cresciuti e colmi di felicità.

Dei molti temi trattati nell’opera originale ne abbiamo scelti tre, intorno ai quali costruire il messaggio più adatto a bambini 0-3.
Per prima cosa il valore dell’amicizia, che prescinde dall’aspetto e dal temperamento. Papageno e Tamino hanno origini molto lontane tra loro, anche l’attitudine con cui af- frontano le prove è assai differente, ma ciò non impedisce la loro forte amicizia e il lieto fine per entrambi.

Il secondo tema scelto è l’inganno delle cose, non sempre ciò che sembra è. La nostra conoscenza del mondo si costruisce in più fasi, una immediata, istintiva e spesso più pre- giudiziale, e poi una successiva, frutto di tempo, pazienza, razionalità e apertura mentale. Ce lo insegna Il Flauto Magico di Mozart, così come un libro illustrato per bambini come Sembra questo, sembra quello di M.E. Agostinelli al quale ci ispiriamo per rendere questa tematica così complessa d’impatto immediato anche per i più piccoli.

Infine non potevamo certo ignorare l’importanza della musica, come motore positivo e addirittura come elemento magico che avvicina gli eroi ai loro desideri. Anche sulla nostra scena saranno gli strumenti musicali ad attivare gli accadimenti magici che porteranno avanti la narrazione.

L’idea scenografica de Il flauto di Tam Pam nasce dai grandi contrasti di cui è colma l’opera mozartiana: il bene e il male, il giorno e la notte, il maggiore e il minore, il bianco e il nero.
Imparare a distinguere e riconoscere le sfumature è una capacità che si sviluppa cre- scendo. Macchie sfuocate, chiazze di luce, una confusione prevalentemente in bianco e nero: questo è ciò che vede un bambino quando apre per la prima volta gli occhi sul mondo. Infatti, al momento della nascita, mentre udito e tatto sono già pienamente svi- luppati, la vista deve ancora ampliare le proprie capacità. Così come i personaggi de Il Flauto Magico devono compiere il loro viaggio per spostarsi dal buio alla luce.

Dai racconti di Papageno e Tamino si creerà sulla scena un mondo ad alto contrasto, prima bianco e nero, poi rosso, verde, come i primi colori che distingue un bambino di poche settimane. Poi il blu, poi giallo; le prove dell’acqua e del fuoco porteranno mescolanze di colori freddi e caldi, fino a che il bene trionferà e lo spazio si riempirà di tutti i colori.

Sara Zanobbio si diploma come attrice teatrale alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2011. Recita in spettacoli di prosa e opere musicali, sotto la guida di registi come Massimo Castri, Paolo Magelli, Guido de Monticelli e Stefano De Luca, mentre approfondisce la sua formazione sotto la guida del pedagogo e regista Carlos Maria Alsina. Al teatro affianca da sempre la musica che, attraverso il canto e la danza, diventa elemento caratterizzante delle sue performance. Dal 2016 orienta il suo percorso artistico verso l’insegnamento della recitazione e concentra la sua ricerca sulla capacità educativa dell’arte.Fonda Associazione InDialogo, per dare spazio a eventi e laboratori artistici in realtà periferiche e in spazi non convenzionalmente teatrali. È insegnante di recitazione presso Associazione InDialogo, il Teatro Sociale di Como e altre realtà scolastiche e culturali lombarde. Incontra Opera baby nel 2019 e ricopre il ruolo di attrice negli adattamenti di Elisir d’amore e Rigoletto.

Anna Pedrazzini è pianista, educatrice musicale e formatrice. Diplomata in pianoforte, si dedica all’attività concertistica e all’insegnamento dello strumento, appassionandosi poi all’istruzione musicale di base in un’ottica di crescita armonica dei bambini, frequentando un “Master triennale in Counselling”. Da molti anni progetta percorsi di avvicinamento alla musica coi bambini della scuola dell’infanzia: i suoi laboratori hanno l’obiettivo di far vivere ai bambini la potenza evocativa del linguaggio musicale e il format delle sue storie in musica è registrato sotto il marchio Musica si fa racconto®. È insegnante di musica per la fascia 0-6 anni secondo la Music Learning Theory di Edwin E. Gordon, formatasi presso l’AIGAM, l’Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale. Viene spesso viene invitata come pianista e voce aggiunta negli ensemble che propongono lezioni concerto per la prima infanzia.

 

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