2024 Turandot. Cuore di ghiaccio
2024 Turandot. Cuore di ghiaccio
2024 Turandot. Cuore di ghiaccio
2024 Turandot. Cuore di ghiaccio
2024 Turandot. Cuore di ghiaccio

2024 Turandot. Cuore di ghiaccio

Tratto da Turandot di Giacomo Puccini
Drammaturgia musicale Anna Pedrazzini
Casa Ricordi Srl, Milano
Prima rappresentazione: Como, Teatro Sociale, 1 dicembre 2023

Turandot Claudia Belluomini / Federica Cassetti
Calaf Ludovico Rohl / Amedeo Carlo Capitanelli
Liù Adele Cammarata/ Chiara Mancini
Pianista Gaia Luce Gervasini / Eric Foster

Drammaturgia e regia
Massimiliano Burini

Ideazione e realizzazione costumi e maschere
Mariella Carbone

Realizzazione costumi
Daniela Temperini

Coreografie di scena e studio del movimento
Debora Renzi

Produzione AsLiCo
Nuovo allestimento

Opera kids – XV edizione
dai 3 anni

 

 

NOTE DI REGIA

Turandot è un’ opera straordinaria, affrontarla ti pone difronte ad una sfida, la stessa che devono superare i suoi pretendenti. E’ infatti una prova scoprirla e poi raccontarla. Se poi la sfida è quella di raccontarla ad un pubblico di sognatori, allora la cosa si complica ancora. Turandot è una fiaba, ma è conosciuta soprattuto per le sue versioni teatrali  e pochissimo è stata rappresentata come una fiaba per ragazzi. Per adattarla sono risalito alla sua fonte, andando indietro nel tempo, ricercando la matrice narrativa, le fonti leggendarie, gli antichi racconti  da cui essa è scaturita.

Il linguaggio della fiaba è quello popolare, in genere molto semplice e a volte un po’ sgrammaticato, l’elemento magico è  fondamentale, crea l’innesco e il lieto fine è spesso collegato al suo svelamento. Ho voluto ricercare questo elemento magico all’interno dell’opera che è caratterizzata da forti contrasti, dall’uso insistito di simboli e dal Mistero. Che è ovunque. Lo si ritrova in mille sfaccettature diverse, e non smette mai di far meravigliare, interrogare e riflettere lo spettatore. Ci sono i misteri palesi, legati agli enigmi di Turandot, e poi all’enigma del nome di Calaf, il principe straniero; ma soprattutto c’è il mistero rappresentato dal personaggio stesso di Turandot, senza dimenticare il grande Mistero dell’Amore, e infine il Mistero dell’Altro.

Ritrovare la matrice fiabesca  senza perdere la potenza dell’opera, evidenziandone gli aspetti magici, costruendo una drammaturgia ispirata alle regole della fiaba, al viaggio dell’eroe; lavorare lo spazio con pochi elementi recuperando le immagini del Teatro tradizionale Cinese, le maschere e i caratteri, lasciare che la musica e il libretto diventino un distillato, un potente amplificatore del sogno, del rapporto con il diverso, dello scontro tra il consueto e lo straniero, del valore dell’amore come sentimento creatore, del coraggio dei propri sentimenti.

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