2024 Un, due, tre Turandot
2024 Un, due, tre Turandot
2024 Un, due, tre Turandot
2024 Un, due, tre Turandot

2024 Un, due, tre Turandot

Debutto
Como, Teatro Sociale – 16 marzo 2024

Liberamente ispirato a Turandot di Giacomo Puccini
in occasione del centenario della sua morte.


Drammaturgia musicale Anna Pedrazzini

Drammaturgia musicale
Anna Pedrazzini

Calaf, attore Lorenzo Gatto / Samuele Migone
Turandot, chitarrista Lila Perez Forte / Elisa Simonetto

Regia
Sara Zanobbio

Scenografia
Miria Mesiano

Scene e costumi
Cantieri del Teatro – Como

Nuovo allestimento

Produzione AsLiCo

Opera baby – IX edizione
dai 6 ai 36 mesi

 

Sara Zanobbio si diploma come attrice teatrale alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2011. Recita in spettacoli di prosa e opere musicali, sotto la guida di registi come Massimo Castri, Paolo Magelli, Guido de Monticelli e Stefano De Luca, mentre approfondisce la sua formazione sotto la guida del pedagogo e regista Carlos Maria Alsina. Al teatro affianca da sempre la musica che, attraverso il canto e la danza, diventa elemento caratterizzante delle sue performance. Dal 2016 orienta il suo percorso artistico verso l’insegnamento della recitazione e concentra la sua ricerca sulla capacità educativa dell’arte.Fonda Associazione InDialogo, per dare spazio a eventi e laboratori artistici in realtà periferiche e in spazi non convenzionalmente teatrali. È insegnante di recitazione presso Associazione InDialogo, il Teatro Sociale di Como e altre realtà scolastiche e culturali lombarde. Incontra Opera baby nel 2019 e ricopre il ruolo di attrice negli adattamenti di Elisir d’amore e Rigoletto.

Anna Pedrazzini è pianista, educatrice musicale e formatrice. Diplomata in pianoforte, si dedica all’attività concertistica e all’insegnamento dello strumento, appassionandosi poi all’istruzione musicale di base in un’ottica di crescita armonica dei bambini, frequentando un “Master triennale in Counselling”. Da molti anni progetta percorsi di avvicinamento alla musica coi bambini della scuola dell’infanzia: i suoi laboratori hanno l’obiettivo di far vivere ai bambini la potenza evocativa del linguaggio musicale e il format delle sue storie in musica è registrato sotto il marchio Musica si fa racconto®. È insegnante di musica per la fascia 0-6 anni secondo la Music Learning Theory di Edwin E. Gordon, formatasi presso l’AIGAM, l’Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale. Viene spesso viene invitata come pianista e voce aggiunta negli ensemble che propongono lezioni concerto per la prima infanzia.

1…2…3…Turandot!

Che grande montagna di scatole! Quante serrature, lacci e lucchetti… cosa mai ci sarà nascosto lì dietro? Un piede… due mani… tre note musicali… un occhio… due labbra… tre enigmi da sciogliere entro l’alba. Sei lì dentro Turandot? Calaf ti sta cercando. Sei proprio sicura di non voler uscire?
Turandot è un’opera dal forte impatto drammatico, complessa in tutti i suoi aspetti, una notte scura e prolungata nel tempo, come se l’alba non dovesse arrivare mai. È Turandot stessa l’artefice di questo ambiente, ne detta le regole e allo stesso tempo ne resta imprigionata.
Turandot, come amano fare tutti i bambini, si è costruita la sua tana. La tana è un luogo dal forte valore simbolico, che consente di tracciare un confine tra sé e gli altri e partecipa quindi al processo di costruzione dell’identità. La tana viene pensata, immaginata e realizzata; al suo interno si stabiliscono regole diverse da ciò che è fuori, è rifugio, cura e libertà di espressione.
Il problema è che la nostra Turandot dalla sua tana non ha più nessuna intenzione di uscire. L’ha sigillata bene, ha impilato tante scatole e le ha riempite di serrature, lacci e lucchetti. Dentro si sente al sicuro, ma fuori? Ora si sente libera, ma dopo? Il cambiamento, la trasformazione, sono cose così misteriose che la fanno “arrabbiare di paura”.
Una delle osservazioni che è possibile fare con i bambini, per esplorare la trasformazione, il passaggio tra il prima e il dopo, come il passaggio dal nido alla scuola dell’infanzia per esempio, sono le fasi di trasformazione dal bruco alla farfalla, passando attraverso il bozzolo. Questa tana-bozzolo riempirà la scena, grazie alla scenografia ideata e realizzata dalla pittrice Miria Mesiano, un tutto pieno e articolato, impreziosito di stoffe e decorazioni, che sembra non lasciare spazio al movimento.
Come farà allora Turandot a superare questa lunga notte e diventare una bellissima farfalla? È una fortuna che in questa storia ci sia anche Calaf: testardo almeno quanto Turandot, campione di enigmi e di incastri e capace, con la sua gentilezza e quel pizzico di coraggio, di lasciarle il tempo necessario. Uno dei passaggi più interessanti nella trama di questo capolavoro di Puccini è, a mio parere, il momento in cui Calaf incontra la paura di Turandot. Ha superato le prove, risolto gli enigmi, potrebbe dichiararsi vincitore eppure non vuole forzare la sua scelta. Le consegna la sua stessa vita e regalandole del tempo e dello spazio le permette di cambiare. Penso al libro illustrato “La scatola” (testo di Isabella Paglia e illustrazioni di Paolo Proietti) che parla di quegli amici che sono capaci di aspettare, che restano accanto a una scatola di cui non conoscono il contenuto conservando la speranza che arriverà il momento giusto.

 1…2…3… Guarda le tue ali Turandot. Il tuo bozzolo è solo un momento, un prima, che dopo diventerà farfalla. Non avere paura.

 

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