2024 Turandot
2024 Turandot
2024 Turandot
2024 Turandot
2024 Turandot
2024 Turandot
2024 Turandot
2024 Turandot

2024 Turandot

200.Com Un progetto per la città

Turandot

Musica di Giacomo Puccini.
Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni.

Turandot Hanying Tso
Altoum Davide Capitanio
Timur Baopeng Wang
Calaf Max Jota
Liù Alessia Merepeza
Ping Junyeok Park
Pang Raffaele Feo
Pong Lorenzo Martelli
Un Mandarino Francesco La Gattuta

Direttore Jacopo Brusa
Regia e Lighting designer Valentina Carrasco

Scene e costumi Mauro Tinti
Assistente alla regia Lorenzo Nencini

Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina

Altri maestri del coro Davide Dell’Oca, Eric Foster, Arianna Lodi, Cristina Merlini

Orchestra 1813

Coro 200.Com

Coro di voci bianche del Teatro Sociale

Produzione Teatro Sociale di Como AsLiCo

DOLCEZZA E POESIA

di Jacopo Brusa

Nell’affrontare l’ultima opera di un compositore si ha sempre un sentimento di deferenza e ci si accosta alla partitura come se si entrasse in una sfera intima e privata, consapevoli che si tratti di un vero e proprio “testamento” artistico. Se dovessi scegliere una “colonna sonora” per descrivere questo sentimento, lo farei indicando proprio le ultime note scritte da Giacomo Puccini per la sua Turandot, quella “dolcezza e poesia” che il coro canta accompagnando il corpo esanime di Liù nel suo sacrificio estremo.

Paradossalmente, quindi, mi sono accostato alla partitura partendo dalla fine, in contrasto apparente con l’inizio roboante, solenne e “selvaggio” dell’opera. Quest’ultimo aggettivo, utilizzato da Puccini per descrivere il destino di morte che toccherà allo sfortunato pretendente di Turandot, ci rimanda alle sonorità ancestrali di un brano che Puccini ascoltò a Parigi e di cui rimase sconvolto e affascinato: la “Sacre du printemps” di Stravinskij. L’ opera leggendaria del compositore russo che andò in scena nel 1913 rimanda ad una ritualità sacra che trovo assolutamente aderente alla mia idea di Turandot, scevra da retoriche effettistiche fini a sé stesse ma che, pur nella solennità, nella drammaticità e nell’ironia di alcune delle pagine più belle e iconiche scritte da Puccini, abbia sempre ben presente quella sacralità “dolce” che, come per Liù, accompagni, nel centenario, il ricordo degli ultimi istanti della vita terrena del più grande compositore italiano del ‘900: Giacomo Puccini.

Note di regia
di Valentina Carrasco

Turandot, fredda, crudele, irraggiungibile.

Una donna che non si conforma al mito ottocentesco dell’amore romantico, che rende le mogli suddite delle decisioni del marito, ma preferisce il celibato e la sua libertà individuale. Libertà che difende a sangue e fuoco, senza arrendersi, fino a diventare una spietata dittatrice.

Puccini, nel suo ultimo capolavoro, aggiunge alla lista dei suoi archetipi femminili quello più estremo, più moderno, quasi inconcepibile ai suoi tempi: una donna di potere.
Nella nostra versione, la spietata protagonista diventa una leader politica dittatoriale, come quelle che hanno traversato i primi due terzi del secolo scorso. Una dittatrice che inspira anche il fascino, e che incanta le masse.
Proprio come una volta accadde con figure come Mao, Lenin o Hitler, l’imponente autorità della nostra Turandot affascina il popolo. Nel caso specifico di Mao, in passato la sua influenza portò grandi esponenti del mondo democratico libero, come Jean-Paul Sartre e molti altri, a esaltare un regime totalitario che, tuttavia, aveva massacrato l’intellettualità e condannato a morte milioni dei suoi concittadini.
Possiamo identificare il nostro Calaf nella figura di un intellettuale, che, pur rifiutando la crudeltà della dittatrice, ne rimane comunque incantato.
Calaf, suo padre Timur e Liù, provengono da un altro paese, con altre idee, ma per la loro sicurezza devono fondersi nella massa di un popolo diverso, uniformizzato e omologato dal potere, obbligato a seguire la loro leader e le sue prescrizioni.
Almeno finché non emerge una nuova figura, Liù, che sfida la paura, combattendola con il suo sentimento d’amore.
È Liù che, con l’esempio del suo sacrificio d’amore, guiderà i cuori di tutti verso una ribellione pacifica ma inarrestabile, che guiderà il popolo a voltare le spalle al potere e a intraprendere il cammino verso un futuro migliore.

Dettagli