2018 Carmen show
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Carmen show

Opera it – VIII edizione

tratto da Carmen di Georges Bizet
Drammaturgia e regia Davide Marranchelli
Drammaturgia musicale Federica Falasconi

Carmen Elena Caccamo, Noemi Bresciani
Don José Marco Miglietta
Escamillo/Zuniga Giuseppe Zema
Attore Stefano Dragone
Pianoforte Giorgio Martano
Scene e costumi Linda Riccardi
Assistente alla regia Noemi Bresciani
Assistente scene e costumi Rosa Mariotti

Produzione Teatro Sociale di Como – AsLiCo

 

AMAIS CARMEN NE CÉDERA!
LIBRE ELLE EST NÉE ET LIBRE ELLE MOURRA

di Federica Falasconi  Musicista

Carmen, opéra-comique (genere francese di carattere popolare in cui parti cantate si al- ternano a dialoghi recitati) in quattro quadri di Georges Bizet, debutta all’Opera-Comique di Parigi il 3 marzo 1875. Inizialmente non incontrò grande successo, così che Bizet, morto tre mesi dopo la prima rappresentazione, non poté vederne la fortuna. É strano come un tale capolavoro, indiscutibilmente un unicum nella storia della musica, e il suo autore possano essere racchiusi, e in linea con la vera storia dei fatti, in queste sole 4 righe. Carmen vede la luce attraverso grandi difficoltà: cantanti che rifiutano la parte, malcontento da parte del direttore artistico, librettisti per i quali ha “poca importanza”, incessanti pressioni per modificare il finale tragico, e per finire un’orchestra che dichiara la partitura non suonabile. Bizet non cede, resiste e racconta la sua storia: la vita, la morte, la lotta per la libertà – innanzitutto – fino a un finale tragico (si noti che Carmen è la prima eroina dell’opera lirica a essere assassinata sulla scena) ma sempre senza alcun giudizio morale. Dopo 5 estenuanti mesi di prove in queste condizioni si arriva alla prima: tra il pubblico sono presenti non solo grandi compositori come Charles Gounod, Jules Massenet, Jacques Offenbach, ma anche celebri cantanti e importanti personalità in campo letterario e musicale come Alphonse Daudet e Alexandre Dumas figlio. Ed è un insuccesso. Il lavoro e troppo carico di drammaticità per piacere al pubblico, la storia giudicata immorale, la musica attaccata tanto dai wagneriani, che lo accusano di non aver assimilato gli insegna- menti del maestro tedesco, quanto dagli antiwagneriani che lo accusano di essere un rivoluzionario. L’opera fatica a rappresentare i 48 spettacoli della prima produzione, e verso la fine i biglietti vengono venduti all’ ingrosso nel tentativo di riempire i posti a sedere. Così Carmen realizza il suo destino: “non cederà mai! Libera è nata e libera morirà!”. Ep- pure no, non muore: sopravvive al suo tempo, in pochi anni diventano suoi ammiratori tre fra i maggiori compositori in Europa, iniziando proprio da Richard Wagner e poi Johannes Brahms e Petr Il’ič Čajkovskij. Friedrich Nietzsche (in Il caso Wagner) esaltò Bizet, gli elementi esotici della sua partitura e la sua chiarezza strutturale che “costruisce, organizza, termina”. Un successo senza pari. Anni dopo Maria Callas ci consegna una lezione preziosa con la sua interpretazione luciferina, intima come un fuoco che scalda ma che sa anche distruggere, concentrata sugli aspetti musicali e sorvolando sulle polemiche in perfetta fusione con lo spirito del capolavoro di Bizet.

Insomma, Carmen non cederà mai. E noi con lei.