Opera lirica in tre atti. Musica di Giuseppe Verdi. Libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma di Victor Hugo Il re si diverte.
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 11 marzo 1851
Rigoletto Giuseppe Altomare
Il Duca di Mantova Paride Cataldo
Gilda Bianca Tognocchi
Sparafucile Mattia Denti
Maddalena Victória Pitts
Giovanna / La Contessa di Ceprano Cecilia Bernini
Il Conte di Monterone Baopeng Wang
Marullo Lorenzo Liberali
Matteo Borsa Raffaele Feo
Il Conte di Ceprano Graziano Dallavalle
Direttore
Alessandro D’Agostini
Regia
Matteo Marziano Graziano
Scene
Daniela Zorrozua
Costumi
Laurent Pellisier
Luci
Cristian Zucaro
Maestro del coro Diego Maccagnola
Coro di OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Coproduzione Teatri di OperaLombardia
Nuovo allestimento
Atto I
la storia è ambientata a Mantova nel secolo XVi. Durante una festa a palazzo ducale, il duca corteggia la contessa di Ceprano, ma è
attratto anche da una fanciulla che ogni domenica si reca, in incognito, in chiesa. D’altronde, le donne sono per lui tutte da conquistare
indistintamente, purché avvenenti. il gobbo rigoletto, buffone di corte, provoca il conte di Ceprano, e i cortigiani meditano di punire la
sua insolenza. il conte di Monterone, cui il duca ha sedotto la figlia, maledice rigoletto per averlo dileggiato. intanto, nei pressi della sua
casa, rigoletto viene avvicinato di notte da un sicario, Sparafucile, pronto ad offrirgli i suoi servigi in caso di necessità. Solo, rigoletto
confronta la sua lingua beffarda con la spada di Sparafucile, ma la maledizione di Monterone l’ha turbato, perché teme per l’incolumità
di sua figlia Gilda. Nel tenero incontro tra padre e figlia, la giovane vorrebbe sapere chi è stata sua madre. Una donna simile ad un angelo,
morta prematuramente – risponde addolorato rigoletto. alla domestica Giovanna, rigoletto raccomanda di vegliare su Gilda, ma allon-
tanatosi rigoletto, lascia entrare in casa il duca, che si presenta a Gilda sotto il falso nome di Gualtier Maldé, un povero studente, di cui la
fanciulla, pur senza sapere chi sia, si è innamorata. i cortigiani intendono rapire Gilda da loro ritenuta l’amante segreta di rigoletto, che
tuttavia rientrando a casa li sorprende. Nel buio, Borsa fa credere a rigoletto che voglia insieme ai suoi compagni rapire la contessa di
Ceprano. rigoletto viene bendato perché tutti sono mascherati, ma i cortigiani rapiscono Gilda. rigoletto, rimasto solo e resosi conto
della beffa, si ricorda della maledizione di Monterone e si dispera.
Atto II
in una sala del palazzo ducale. il duca, turbato per non aver più ritrovato Gilda nella casa di rigoletto, medita di vendicarsi e pensa alle
pene e allo spavento di Gilda. Entrano i cortigiani che gli annunciano di aver rapito l’amante di rigoletto e di averla condotta a palazzo: il
duca corre esultante a raggiungere Gilda. Giunge rigoletto che inveisce contro i cortigiani, ma poi invoca la loro pietà. Gilda lo raggiunge
per raccontargli del suo incontro con il duca e di come sia stata da lui tradita ed oltraggiata. rigoletto cerca di confortarla ma decide di
vendicare l’oltraggio suo e di Monterone, mentre Gilda, nonostante tutto, invoca pietà per il duca.
Atto III
in riva al Mincio, di notte, nella locanda di Sparafucile. Maddalena, sorella del sicario, ha attirato qui il duca che la corteggia. arrivano
anche rigoletto e Gilda, quest’ultima in abiti maschili, per constatare come il duca le sia infedele. Travestito da ufficiale di cavalleria, il
duca canta un’aria sulla volubilità delle donne. Maddalena si beffa del suo corteggiatore, Gilda ricorda con amarezza le false lusinghe del
duca; rigoletto la esorta a dimenticare. Gilda si allontana e rigoletto anticipa a Sparafucile dieci scudi per uccidere il corteggiatore di
Maddalena. Scoppia un uragano in lontananza: Maddalena, innamorata del duca, implora Sparafucile di risparmiare il giovane che nel
frattempo riposa nel granaio. Sparafucile decide di uccidere il primo viandante che chiederà ospitalità nella locanda, consegnando poi il
corpo chiuso in un sacco a rigoletto. Ma il primo viandante è proprio Gilda che, spinta dall’amore per il duca, è tornata alla locanda ed
ascolta non vista il dialogo tra Sparafucile e Maddalena. Decisa a sacrificarsi, viene pugnalata da Sparafucile, che consegna a rigoletto il
sacco. Mentre il duca si allontana beffardo, rigoletto scopre sconvolto la vera identità del cadavere. Gilda è ancora viva, agonizzante, ma
presto muore tra le braccia paterne, dopo aver chiesto perdono per sé e il suo seduttore.