Opera in quattro quadri. Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger.
Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896
Mimì Sarah Tisba, Linda Campanella
Rodolfo Valerio Borgioni, Matteo Desole
Musetta Greta Doveri
Marcello Luca Galli
Colline Andrea Patucelli
Schaunard Paolo Ingrasciotta
Benoît/Alcindoro Matteo Peirone
Direttore
Giovanni Di Stefano
Regia
Renata Scotto
Scene Michele Olcese
Costumi Concetta Nappi
Luci Andrea Tocchio
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coro AsLiCo
Orchestra Sinfonica di Savona
in coproduzione con Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
Nuovo allestimento
Opera rappresentata con sovratitoli
Quadro I
In soffitta. Parigi, vigilia di Natale. Il poeta Rodolfo e il pittore Marcello, artisti squattrinati, decidono di sacrificare lo scartafaccio con l’ultimo dramma di Rodolfo per scaldare almeno un po’ la gelida soffitta. Li raggiungono Colline, il filosofo, e Schaunard, il musicista, che è riuscito a guadagnare alcuni scudi. Decidono quindi di festeggiare recandosi a pranzo nel Quartiere Latino. Rimane nella soffitta solo Rodolfo per terminare un articolo, e quindi raggiungere i compagni. Ma inaspettata- mente bussa alla porta Mimì, una giovane che abita nel palazzo e che prega Rodolfo di aiutarla perché le si è spento il lume mentre scendeva le scale. Improvvisamente però la giovane si sente male, Rodolfo la soccorre, ma Mimì nell’accasciarsi perde la chiave di casa. D’un tratto si spengono i lumi di entrambi e, al buio, Rodolfo, già invaghitosi della giovane, le racconta della sua vita. Ormai innamoratil dopo un abbraccio, i due raggiungono gli amici al Caffè Momus.
Quadro II
Al Quartiere Latino. Confusi tra la folla, Rodolfo, Mimì, Colline, Schaunard e Marcello fanno piccoli acquisti. Rodolfo presenta la sua nuova compagna agli altri, già seduti al Caffè Momus per il pranzo. Giunge quindi Musetta, compagna d’un tempo di Marcello, in compagnia di Al- cindoro, il suo nuovo, stagionato e benestante compagno. Musetta, indispettita per la disat- tenzione di Marcello nei suoi confronti, tenta in ogni modo di suscitare la sua gelosia e, dopo aver allontanato con un pretesto Alcindoro, abbraccia finalmente Marcello, ancora di lei inna- morato. Quindi la compagnia si allontana – lasciando all’ignaro Alcindoro l’incombenza di pa- gare il conto per tutti – mentre irrompe in scena la ritirata per il cambio della guardia.
Quadro III
La barriera d’Enfer. È l’alba e sta nevicando nei pressi di un cabaret dove si esibisce Musetta. Giunge Mimì e chiede di Marcello. Trovatolo gli confessa tra le lacrime che la sua unione con Rodolfo è diventata un inferno a causa della gelosia estrema del poeta. Marcello le rivela che Rodolfo è nelle vicinanze, addormentato su una panca e le promette che parlerà all’amico. Mimì si nasconde dietro un platano per udire il colloquio tra Rodolfo e Marcello: il poeta con- fida all’amico la volontà di lasciare Mimì perché non è in grado di assicurarle una casa calda e confortevole dove poterla curare dalla tisi che la consuma. Udita la confessione di Rodolfo, Mimì piange disperata svelando a Rodolfo la sua presenza: impietosito, egli la stringe in un commosso abbraccio, ma Mimì gli comunica di volersene andare perché il loro amore è ormai finito. I due amanti concordano però che si lasceranno in primavera, mentre tra Marcello e Mu- setta scoppia una lite furibonda.
Quadro IV
In soffitta. Rodolfo e Marcello, tristi e avviliti, rievocano con nostalgia i bei tempi dell’amore. En- trano quindi Colline e Schaunard che fingono un duello burlesco mentre gli altri due amici si sbel- licano dalle risa. Ma l’allegria della brigata viene interrotta dall’arrivo di Musetta, la quale annuncia che Mimì è sulle scale, ormai sfinita dal male. Mimì entra e saluta gli amici di un tempo, mentre Marcello esce alla ricerca di un dottore e Musetta e Colline escono per vendere rispettivamente i propri orecchini e il proprio cappotto per poter pagare le cure alla giovane. Rimasti soli, Rodolfo e Mimì sentono di amarsi ancora profondamente e ricordano insieme il loro primo incontro. Felice per il ritrovato amore, Mimì carezza il manicotto portatole da Musetta. Quindi pare assopirsi e muore senza un gemito, mentre Rodolfo disperato l’abbraccia per l’ultima volta.
C’era una volta?
Appunti per la messa in scena de Il barbiere di Siviglia
di Ivan Stefanutti
“C’era una volta,
non molto tempo fa, in una tetra città della Spagna, una fanciulla che veniva tenuta prigioniera dal suo misterioso tutore… La poverella era costantemente vigilata da persone e creature al servizio del perfido Bartolo. Egli si professava ‘Dottore’, ma da quel poco che era dato sapere, si trattava solo di uno scienziato dilettante. La sua mira principale, in realtà, era sposare l’ignara e ricca Rosina usando, senza rimorsi, ogni sorta di trucchi e sotterfugi.
Molte delle creature che popolavano il suo palazzo, non erano altro che esperimenti mal riusciti. Ambrogio ne rappresentava l’esempio più evidente. Se non ci fosse stata la durissima governante Berta a gestire la casa, la situazione sarebbe stata ingovernabile, che con il suo piglio inflessibile e sinistro riusciva a tenere a bada le balorde creature.
Bartolo, aveva un subdolo collaboratore che con la scusa di insegnare musica alla sventurata fanciulla, tesseva trame oscure per favorire il suo datore di lavoro. I suoi suggerimenti erano inquietanti e intrisi di maldicenze. Questo non faceva che confermare quanto il suo mantello oscuro potesse intralciare il bene. Ma ognuno ha il suo prezzo ed anche Basilio non può che cedere al miglior offerente.
La nostra storia inizia a mezzanotte, in piazza, sotto il balcone di Rosina.
In quella paurosa casa non si dorme e dietro le tende un occhio vigile osserva tutto.
È l’ora delle streghe. Misteriose ombre, come pipistrelli si aggirano. Non è chiaro che cosa intendano fare né chi sia il loro padrone.
Acquattato nel buio c’è anche il principe azzurro della situazione, che in questo caso è solo un conte in cerca di emozioni e ufficialmente innamorato della bella reclusa. Mosso da paladini istinti egli s’ingegna, ma tutte le sue strategie sembrano inefficaci per entrare della magione di colei che ama.
In questa notte che pare non terminare mai, un altro personaggio si aggira furtivo.
È Figaro, un inquietante figuro che vaga nell’oscurità di Siviglia. Regge un sacco pieno di capelli ed ha un rasoio in mano. Avrà sinistre intenzioni?
No, in realtà non vi è niente di strano. È solo un barbiere che offre le sue prestazioni a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Si continua a cantare l’alba e l’aurora, ma sembra che queste non arriveranno tanto presto, anzi dovremo passare, prima, per un innaturale e rumoroso temporale.
Malgrado i sinistri presagi, gli eroi sfidano la sorte ed entrano nel funereo palazzo.
Le fiamme dal grande camino amplificano e allungano le ombre sopra le teste degli animali appese alle pareti. Una strana atmosfera, quasi stregata, li avvolge… per fortuna c’è quel fiore di Rosina… […]”
Già questo inizio di sinossi può ricordare alcune atmosfere buie e sinistre delle favole scritte per educare le giovani ragazze che si affacciano alla vita, ma qui la situazione è differente, nessuno è veramente cattivo e spaventoso. E la ragazza in questione se la sa cavare benissimo.
Mettere in scena un nuovo allestimento del Barbiere è una sfida dove ci vuole coraggio e disinvoltura.
L’opera passa per una delle più divertenti. ed in effetti lo è. Ma l’umorismo può transitare attraverso molti linguaggi ed impostazioni. Personalmente le situazioni che mi fanno più ridere non son necessariamente quelle più solari o colorate. L’umorismo nero è una cifra che sento molto vicina e trovo che si addica a questa situazione. In questa messinscena non troveremo la Siviglia sabbiosa e assolata a cui siamo stati abituati, ma la favola, tinta di nero, di una fanciulla segregata in casa da un lascivo tutore.
Questo genere di linguaggio umoristico ha una lunga e prestigiosa tradizione che parte dalla letteratura e, passando per il teatro, arriva all’arte cinematografica, che ne ha veicolato e sdoganato il vocabolario.
Ma stiamo tranquilli perché comunque finirà con “… e tutti vissero felici e contenti”.
Giovanni Di Stefano, Direttore d’orchestra
Ha iniziato la sua attività, dopo aver partecipato al Seminario di Direzione d’orchestra, tenuto da Leonard Bernstein all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e studiato con i maestri Marvulli, Ferrari, Couraud e Ferrara, come assistente di Romano Gandolfi, Massimo De Bernart, Gianandrea Gavazzeni e come maestro collaboratore divenendo successivamente Maestro del coro e Altro Maestro Diret- tore in vari teatri: Opera di Roma, Sperimentale e Festival di Spoleto, Festival Donizetti di Bergamo, Petruzzelli di Bari, Regio di Parma, Municipale Valli di Reggio Emilia, Comunale di Piacenza, Modena, Ferrara e Treviso, Giglio di Lucca, Sociale di Rovigo, Politeama di Lecce ed in tournée con il Petruzzelli in Egitto al Cairo, in Francia al Festival di Lille, in Russia a San Pietroburgo ed in Australia a Brisbane. Contemporaneamente all’attività di direttore d’orchestra si è occupato attivamente nel campo del- l’organizzazione musicale: nel 1987 è Responsabile dei servizi musicali per il Festival di Fermo, dal 1987 al 1989 ha lavorato nella direzione artistica del Teatro Petruzzelli di Bari come Altro Maestro, nel 1989 è consulente per i concerti di musica da camera al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, nel 1992 è consulente artistico-musicale e per la stagione 1995-96 Coordinatore delle attività musicali al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia; nel 1996 è coordinatore musicale e dalla stagione 1997, consulente musicale al Teatro dell’Opera Giocosa di Savona ove si è impegnato attivamente nella ricerca e formazione di giovani cantanti, nel 1999 è coordinatore artistico della stagione sinfo- nica dell’Orchestra della Repubblica di San Marino, negli anni 2005 e 2006 è Direttore artistico del- l’Orchestra della Società dei Concerti di Bari, dal dicembre 2003 è Direttore artistico del Teatro di tradizione dell’Opera Giocosa di Savona. Si è occupato della catalogazione delle musiche di Nino Rota, ha curato l’edizione critica dell’opera di Carlo Pedrotti Tutti in maschera ed è titolare della Cat- tedra di Esercitazioni Orchestrali prima presso il Conservatorio Rossini di Pesaro, dove ha insegnato anche Direzione d’orchestra, attualmente, presso il Conservatorio Puccini della Spezia. L’attività di- rettoriale lo ha visto presente dal 1985 in avanti in varie città italiane come Ancona, Bari, Como, Fi- renze, Latina, Lecce, Livorno, Lucca, Lugo. Macerata, Festival di Martina Franca, Modena, Palermo, Parma, Pesaro, Piacenza, Pisa, Rovigo, Roma, Reggio Emilia, Salerno, Savona, Sanremo, Taranto, Trieste, Vicenza, Verona, ed all’estero in Austria nella Carinzia, in Bulgaria con la Sofia Philarmonic Orchestra a Sofia, in Inghilterra nel Derbyshire, in Giappone, dove ha debuttato nel 2002 con la Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra alla Suntory Hall di Tokyo, in Lussemburgo dove ha diretto sia al Thêatre Municipal che all’Auditorium del Conservatorio, in Slovenia al Teatro dell’Opera di Lu- biana, in Germania a Bayreuth e in Svizzera a Lugano per il Festival e in Finlandia. Oltre al repertorio sinfonico ha diretto le seguenti opere: Aida, Traviata, Rigoletto, Due Foscari di Verdi; Il barbiere di Siviglia, Il Socrate immaginario e Gli zingari in fiera di Paisiello, Il Barbiere di Siviglia, La Cenerentola, Il Signor Bruschino, La cambiale di matrimonio e L’occasione fa il ladro di Rossini, L’Arca di Noè di Britten, Amahl di Menotti, Il cappello di paglia di Firenze e Loccoiattolo in gamba di Rota, Cavalleria Rusticana di Mascagni, Damnation de Faust di Berlioz, La clemenza di Tito, Così fan tutte, Don Gio- vanni e Le Nozze di Figaro di Mozart, Don Pasquale e L’elisir d’amore di Donizetti, Ecuba di Manfroce, L’Eroismo ridicolo di Spontini, Madama Butterfly, Tosca, La bohéme, e Manon Lescaut di Puccini, Orfeo ed Euridice di Gluck, Serva padrona di Pergolesi, Tutti in maschera di Pedrotti, Werther di Massenet e Cenerentola.com di Sani- Gregoretti, Il Sequestro di Demestres. Sue esecuzioni sono state riprese e trasmesse dalla televisione italiana per Rai 2 e Rai 3 e dalla Terza rete della Radio Rai, da quella giapponese NHK e dalla Radio della Svizzera Italiana. Ha inciso per Agorà l’Eroismo ridicolo di Spontini, per Bongiovanni Il barbiere di Siviglia, Socrate immaginario e Gli Zingari in fiera di Pai- siello, Werther di Massenet, e Tutti in maschera di Pedrotti, per la Rai La Vita di Maria di Nino Rota.
Renata Scotto, regista
Nata a Savona, Renata Scotto si è esibita sui palcoscenici dei più importanti teatri d’opera nel mondo ed in prestigiose sale da concerto: le sue impareggiabili doti di attrice e cantante sono state acclamate al Teatro La Scala di Milano, al Metropolitan di New York, alla Royal Opera House di Londra, al Bolshoi di Mosca, alla Staatsoper di Vienna, all’Opéra di Parigi e al Liceo di Barcellona, per citarne solo alcuni. Il suo repertorio, che vanta più di 100 ruoli, ha ampiezza e varietà straordinarie: dalle opere del bel canto di Bellini, Donizetti e Meyerbeer, alle opere veriste di Puccini, Mascagni, Cilea e Giordano, alle dodici grandi eroine verdiane. La sua Madama Butterfly, che ha interpretato in innumerevoli produzioni e ha registrato due volte per la casa discografica CBS, rimarrà paradigmatica. Nel 1977 ha partecipato–nel ruolo di Mimì, La bohème – alla prima diretta televisiva del Metropolitan e, l’anno successivo, alla diretta della Lucia di Lammermoor in Giappone; ha anche interpretato La Gioconda nella prima diretta televisiva internazionale dalla San Francisco Opera, che è stata oggetto di un documentario PBS Renata Scotto – Prima Donna, vincendo un Emmy Awards per la sua interpretazione. Ha registrato per tutte le principali etichette discografiche, tra cui EMI, Decca/London, CBS, Deutsche Grammophon, RCA e Hungaroton. Ha vinto il Gran Prix du Disque per la registrazione di Rigoletto con Deutsche Grammo- phon, la Palma d’Oro e il Premio della Critica Italiana per la registrazione CBS di Suor Angelica. L’elenco dei suoi video più conosciuti include Il trittico, Otello, L’elisir d’amore, Lucia di Lammermoor, Fedora, oltre a numerosi concerti e recital. Tra i suoi CD più apprezzati si ricordano Norma, Adriana Lecouvreur, Turandot (Liù), Edgar, La traviata, Rigoletto, Requiem di Verdi, Madama Butterfly. Renata Scotto ha ri- cevuto straordinari riconoscimenti da parte dei principali critici di tutto il mondo, ottenendo il premio della Critica Italiana Franco Abbiati e il premio Frankfurter – Allgemeine per la sua interpretazione della Marshallin (Il cavaliere della rosa di Strauss) a Catania nel 1992 e, successivamente, al Charleston Fe- stival (Spoleto USA) e alla Graz Opera. Nel 1993 al Maggio Musicale Fiorentino ha stupito il mondo operistico internazionale con la sua commovente interpretazione de La voix humaine di Poulenc, per la quale è stata nuovamente insignita del premio della critica Franco Abbiati. Ha debuttato come regista al Metropolitan nel 1986 con Madama Butterfly e successivamente ha diretto all’Arena di Ve- rona, al Carlo Felice di Genova, alla Dallas Opera, alla Palm Beach Opera, alla Florida Grand Opera di Miami. Nel marzo 1995 ha creato una nuova produzione de La traviata alla New York City Opera, tra- smessa in televisione su PBS nella serie Live from Lincoln Center, che le è valso il secondo Emmy Award per il miglior evento musicale televisivo. Ha incrementato progressivamente la sua importante attività registica: ricordiamo Il Pirata e La Sonnambula al Festival Belliniano di Catania; La sonnambula per Florida Grand Opera e Michigan Opera Theater; Norma per l’Opera Nazionale Finlandese; Adriana Lecouvreur a Santiago; Tosca per Florida Grand Opera, dove ha anche diretto La traviata e La sonnambula; Lucia di Lammermoor per il Teatro Megaron di Salonicco; Turandot ad Atene; La Wally di Catalani a Berna e Bologna; La bohème per Lyric Opera di Chicago e Florida Grand Opera; Un ballo in maschera a Chicago nel 2010.
Nel corso di questi ultimi anni Renata Scotto si è affermata come la più ricercata insegnante di stile e tecnica vocale a livello internazionale. Ha diretto masterclasses di grande rilevanza nelle scuole di mu- sica più prestigiose: Juilliard School, Curtis Institute di Philadelphia, Yale University, Pittsburgh Opera, Paris Opéra Bastille, Lyric Opera di Chicago, Metropolitan Opera con il Programma Giovani Artisti Lindeman. Nel 1997 ha inaugurato Renata Scotto Opera Academy ad Albissola Mare (Savona), e successivamente al Conservatorio di Musica di Westchester a New York. In Italia, la Scotto ha diretto corsi di perfezionamento per il Programma Giovani Artisti del Teatro alla Scala di Milano e presso l’Istituto Verdi di Parma. Ha anche diretto l’Opera Studio dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Nel 2011 la Metropolitan Opera Guild le ha attribuito il riconoscimento The Met Legend.
Nel 2017 le sono stati assegnati il Premio alla carriera dall’International Opera Awards a Londra e l’Onorificenza Città di Savona a Savona, sua città natale e palcoscenico del suo debutto al Teatro Chiabrera. Sono stati pubblicati i libri: Perché sono Renata Scotto di Umberto Bonavini, Renata Scotto. Voce di due mondi di Bruno Tosi. L’autobiografia di Renata Scotto More than a Diva è stata pubblicata da Doubleday, distribuita anche in UK e in Italia. Le sono stati conferiti i Dottorati in Musica presso il Conservatoire supérieure de Paris e presso la Juilliard School di New York. È stata insignita della Medaglia d’oro alla carriera dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del Premio dell’Accademia di Santa Cecilia dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Massimo Fiocchi Malaspina, Maestro del coro
Nato a Novara, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove si è diplomato in Musica corale e Direzione di coro, in Composizione e in Pianoforte e presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma dove ha conseguito il diploma in Direzione d’orchestra. Si è inoltre perfezionato in Direzione d’orchestra all’Accademia musicale pescarese sotto la guida di Donato Renzetti. In qualità di pianista e di direttore si è esibito in numerosi teatri e sale da concerto italiane ed estere e per la RAI. Collabora con il Teatro Regio di Parma in qualità di Altro maestro del coro e di Direttore musicale di palcoscenico ed è stato maestro del coro per Ravenna Festival. Attualmente al Teatro Ragio di Parma è anche Direttore del Coro Voci Bianche, è maestro del coro di OperaLombardia e Macerata Opera Festival. È invitato regolarmente in Cina a tenere masterclass universitarie sul repertorio lirico italiano. Dal 2011 è Maestro di Cappella presso la Basilica di San Marco di Milano. Si occupa degli arrangiamenti corali per il pro- gramma televisivo Fratelli di Crozza, ha collaborato con Adriano Celentano per l’animazione Adrian ed è stato il professore di canto corale nel doku-reality Il Collegio 2 in onda su RAI2. È direttore artistico del di Arona Music Academy ed è stato docente dell’Accademia verdiana del Teatro Regio di Parma. Laureato in Filosofia all’Università di Lugano, affianca all’attività musicale gli studi medici presso l’Università degli Studi di Milano.
Ha vinto diversi premi in concorsi di musica da camera e corale (in duo con il baritono Niccolò Scaccabarozzi e con il Coro Le voci del Mesma) e in concorsi letterari.
Michele Olcese, scenografo
Genovese, dopo la formazione classica e musicale in pianoforte sotto la guida di Martha del Vecchio, Michele Olcese si laurea in Ingegneria Civile. Dopo un’intensa esperienza lavorativa in Germania, rientra in Italia dove intraprende la libera professione nella progettazione strutturale e architettonica, realizzando numerosi interventi significativi sia in Italia che all’estero (Germania e Stati Uniti). Ricevuto il titolo accademico di Cultore della Materia per la Composizione Architettonica, è chiamato per tre anni all’attività di assistente presso l’Istituto di Architettura e Urbanistica alla Facoltà di Ingegneria dell’Ateneo genovese. In occasione della frequentazione dei Corsi di Scenografia presso la Renata Scotto Opera Academy (1997-98), incontra gli scenografi Emanuele Luzzati e Guido Fiorato, dei quali diviene assistente e collaboratore e con i quali partecipa negli anni a seguire a numerosissimi allestimenti di prosa e lirica nei maggiori teatri italiani e stranieri. In particolare, con Luzzati, la cui collaborazione giungerà sino alla morte del Maestro, approfondisce la professione di scenografo con importanti spettacoli, tra cui Die Zauberflöte di Mozart, Il Barbiere di Siviglia e L’Italiana in Algeri di Rossini, L’Elisir d’amore di Donizetti, Don Giovanni di Mozart, Il Matrimonio segreto di Cimarosa, Hänsel und Gretel di Humperdinck a Genova, Torino, Bolzano, Como, Trento, Rovigo, Parma, Bolo- gna, Roma, Napoli, Palermo, Madrid, Bilbao, Metz, Saint-Louis. A partire dal 2001 firma le scene per La finta giardiniera di Mozart, Gianni Schicchi di Puccini, Il matrimonio segreto di Cimarosa e Lo Scoiattolo in gamba di Rota. Nel 2008 cura, per il Teatro Carlo Felice, la ricostruzione integrale del- l’allestimento de Il Turco in Italia di Rossini creato da Luzzati per il Rossini Opera Festival di Pesaro nel 1983. Nel 2010 firma le scene per Elektra di Strauss nel nuovo allestimento coprodotto dai Teatri di Bolzano, Modena, Piacenza e Ferrara. Nel 2013/14 è scenografo per la coproduzione de Il Furioso all’isola di San Domingo di Donizetti per i Teatri di Bergamo, Savona, Modena, Rovigo, Piacenza e Ravenna. Nel 2015 firma le scene per la nuova produzione de I Gioielli della Madonna di Wolf-Ferrari presso l’Opera Nazionale Slovacca di Bratislava, produzioni incise su DVD. Nel 2016 firma il nuovo allestimento di Turandot di Puccini per Opera domani AsLiCo Teatro Sociale di Como con circuita- zione in 25 teatri italiani e in Oman presso la Royal Opera House di Muscat. Nel 2020 firma la nuova produzione de La Traviata per il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona e il Teatro Flavio Vespasiano di Rieti sotto la regia di Renata Scotto e col debutto nel ruolo di Rosa Feola. Dal 2007 al 2009 è Di- rettore degli Allestimenti Scenici del Teatro Carlo Felice di Genova. Dal 2015 al 2017 è Direttore Tecnico presso il Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento (ente strumentale della Provincia Autonoma) per la gestione dei cinque Teatri istituzionali di Trento e Rovereto. Nelle edizioni 2015, 2016 e 2017 è Direttore Tecnico del Festival Internazionale di Danza contemporanea OrienteOccidente di Rovereto e Trento. Dal gennaio 2018 è Direttore degli Allestimenti Scenici per la Fondazione Arena di Verona. Parallelamente svolge la libera professione come ingegnere-architetto, con Studio associato a Monaco di Baviera. Al Teatro Filarmonico, per la stagione lirica 2017-2018, cura le scene di Salome di Strauss; nel 2019 idea l’allestimento de Il Maestro di cappella di Cimarosa. Per la stagione lirica 2021 firma le scene di Zanetto di Mascagni.
Concetta Nappi, costumista
Ha curato la propria istruzione e formazione in scenografia, con tesi svolta in storia sul costume, presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. La sua lunga esperienza vanta collaborazioni come Assistente ai costumi con Giusy Giustino, Odette Nicoletti, Roberta Guidi di Bagno, Daniela Ciancio, Pier Luigi Samaritani, Ungaro, Ursula Patzak, Patrizia Balzerano, Alessandro Lai, Mateja Benedetti, Luisa Spinatelli, Alessandro Ciammarughi, Hugo De Hana, Jesus Ruiz e Carla Teti. È stata Responsabile di sartoria per il Musical Zorro con i costumi di Zaira de Vincentiis e Responsabile del laboratorio tenutosi in sartoria Farani per il balletto Raimonda del Teatro alla Scala di Milano con i costumi di Irene Monti.
Andrea Tocchio, light designer
Ingegnere, set designer, light designer di Borbona, inizia a lavorare in teatro dal 1992, spaziando dalla prosa alla danza, dall’opera al cinema, in diversi paesi e continenti del mondo. Ha studiato mu- sica e ha frequentato l’Accademia di Arte Drammatica. Dal 1998 lavora come aiuto regista di Piero Faggioni, Lindsay Kemp, Marco Gandini, Alfonso Signorini, Ivan Fischer. Consegue la laurea in Ingegneria presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha completato la sua formazione studiando illuminotecnica. Diventa assistente di Sergio Rossi, Italo Grassi, Vincenzo Raponi, Carlo Centolavigna, Pasquale Mari. Lavora come scenografo e light designer, realizzando vari progetti in Italia, Bulgaria, Olanda, Georgia, Belgio, Giappone, Brasile, Estonia, Ungheria, Francia, Spagna, Germania, Monte- negro, Svizzera. Con oltre 150 produzioni in attività, ha collaborato con gli artisti Cesare Scarton, Giuliano Montaldo, Hugo De Ana, Piero Faggioni, Roberto De Simone, Luciano Damiani, Franco Zeffirelli, Robert Wilson, Chris Krauss, Gigi Proietti, Bargagna, Quirino Conti, Pierluigi Pizzi, Leo Izuka, Michel Compte; Carla Fracci, Gianluca Schiavoni, Dante Ferretti; Fischer, Claudio Abbado, Enrico Melozzi, Alberto Veronesi, Daniel Oren; Direttore tecnico del Reate Festival; Si occupa la tecnica e disegno luci dell’Orchestra Notturna Clandestina ed i 100cellos. Ha fatto parte del Teatro Valle Oc- cupato di Roma. Attualmente vive a Roma, dove ha aperto uno studio. Nel 2020 firma regia scene e luci per La bohème al Teatro Nazionale del Montenegro e Rigoletto Opera Crime al Teatro Sociale di Como. Light designer per La Traviata di Verdi a Savona e Rieti. Nel 2021 è scenografo, costumista e coregista con Stefania Sandrelli per Tosca al Puccini Festival; light designer per Maria de Buenos Aires di Astor Piazzolla a Savona, Trapani, Jesi; set designer per L’incoronazione di Poppea a Budapest, Ginevra, Vicenza; light designer per The Medium di Menotti a Roma, Rieti, Trapani; light desi- gner per La bohème di Puccini a Savona, Como.
Sarah Tisba, soprano
Nata nel 1989 a Roma, si laurea al Conservatorio Giuseppe Verdi di Como nel 2017 con il massimo dei voti, lode e menzione sotto la guida di Alessandra Ruffini. Sin dall’inizio del suo percorso in Conservatorio, comincia ad esibirsi in numerosi concerti di musica barocca. Nel 2012, all’interno del Festival Città di Cernobbio, apre il concerto di Elio delle storie tese e Roberto Prosseda.A partire dal 2013 inizia la sua attività operistica debuttando prima come Norina in Don Pasquale nell’occasione de “ L’Opera a Palazzo” a Bergamo, sotto la guida di Denia Mazzola Gavazzeni, poi come Adina in Elisir d’amore. Debutta a Pavia nei ruoli di Musetta in Bohème e Zerlina in Don Giovanni. Ad aprile debutta nel ruolo di Gulnara ne Il Corsaro al Teatro Sociale di Como all’interno del laboratorio diretto dal Maestro Bruno Dal Bon. Nel 2015 debutta nel ruolo di Mimì ne La bohème con regia di Michele Mirabella. Partecipa e si distingue in numerosi concorsi nazionali e internazionali: vince la prima edizione della Borsa di Studio Maria Luisa Gavioli, indetto dalla Famiglia Artistica Milanese, è finalista al concorso Callas ed è selezionata a seguito del 69° Concorso AsLiCo per ricoprire il ruolo di Liù all’interno del progetto Opera domani, con la regia di Silvia Paoli e diretta da Alessandro Palumbo, che la porta a cantare in prestigiosi teatri quali il Teatro Regio di Parma, Sociale di Como, Comunale di Bologna, Grande di Brescia, Valli di Reggio Emilia e altri. In seguito, nel gennaio 2017, debutta nel ruolo di Cio-Cio-San in Madama Butterfly nel progetto PocketOpera (AsLiCo) con la regia di Roberto Catalano e direzione di Alessandro Palumbo. È di nuovo Liù per Opera domani alla Royal Opera di Muscat a dicembre 2017 e ricopre il ruolo di Violetta Valéry a Gennaio 2018 all’interno del progetto PocketOpera (AsLiCo), ancora con la regia di Roberto Catalano e la direzione di Jacopo Brusa; ruolo che ricoprirà nello stesso allestimento a novembre 2018, in Toscana. A luglio 2018 è Desdemona nell’Otello di Verdi all’interno del Festival Como città della Musica, accanto a Francesco Anile ed Angelo Veccia e diretta da Jacopo Rivani. Il 2019 la vede ricoprire il ruolo di Alice Ford nel Falstaff di Verdi per la stagione di Opera- Lombardia con la regia di Roberto Catalano e direzione di Marcello Mottadelli. Ricopre lo stesso ruolo per la Rete Lirica Delle Marche tra febbraio e marzo, questa volta diretta da Francesco Cilluffo. Nell’autunno del 2019 è cover di Aida per il Ravenna Festival con regia di Cristina Mazzavillani Muti. In questi mesi, per il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona ed il Teatro Sociale di Como, interpreta il ruolo di Mimì ne La bohème con regia di Renata Scotto e diretta da Giovanni Di Stefano e, in seguito, per il Teatro del Giglio di Lucca, il Teatro Alighieri di Ravenna e il Teatro Sociale di Rovigo, apparirà nel ruolo della Fata Turchina nella prima mondiale di Pinocchio di Aldo Tarabella.
Nutre grande interesse, oltre che per l’opera, anche per la musica Sacra e la Liederistica. Si esibisce in numerosi concerti di musica sacra (dal barocco fino alla musica contemporanea) e anche in concerti cameristici tra cui, nel novembre 2011, un recital dedicato a Berlioz e Liszt alla Palazzina Liberty per Milano Classica sotto la guida di Mirko Guadagnini e nel novembre 2016, un omaggio a Giulio Ri- cordi tenutosi al Teatro alla Scala (Ridotto dei palchi Arturo Toscanini) in occasione della posa della statua del compositore in Largo Ghiringhelli. Ad agosto 2018 è solista nella Petite Messe Solennelle di Rossini diretta da Janos Acs ad Albra Regia. Continua a studiare e si perfeziona con il soprano Francesca Patanè. Ha Partecipato a masterclass di canto di Barbara Bonney, Teresa Berganza, Barbara Frittoli, Anna Pirozzi e Silvia Dalla Benetta. Studia recitazione con Vincent Riotta.
Adriana Iozzia, soprano
Adriana Iozzia nasce a Modica, inizia giovanissima lo studio del violino e successivamente intraprende lo studio del canto, diplomandosi al Conservatorio Arrigo Boito di Parma e ottenendo la Laurea al Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Si perfeziona con Renata Scotto all’Accademia Santa Cecilia di Roma e con Mirella Freni presso il Centro Universale del BelCanto di Vignola. Attualmente pro- segue lo studio del repertorio con Fiorenza Cedolins. Adriana Iozzia è vincitrice del Concorso Inter- nazionale Vincenzo Bellini di Caltanissetta, il Concorso Nazionale Paolo Randazzo, il Premio del Mediterraneo, il Concorso Internazionale Caffarelli di Bari, il Concorso Internazionale Città di Ferrara. Debutta nell’agosto 2011 al Cantarena Opera Festival di Béziers in Francia come Pamina in Die Zauberflöte. Nel 2012 prende parte al Concerto di Gala Viva Verdi con L’Opera Nazionale Macedone di Skopje dove nel 2012 torna come Liù in Turandot e nel 2013 come Rosina ne Il barbiere di Siviglia e Mimì nella Bohème. Successivamente, Lucia di Lammermoor per Firenze Lirica, Gilda in Rigoletto al Teatro Belloni di Milano, Tebaldo in Don Carlo presso il Teatro Politeama di Lecce, Mimì de La bohème al Teatro Fenaroli di Lanciano e Violetta al Teatro dell’Opera Giocosa di Savona. È stata nuovamente Violetta al Teatro De Micheli di Copparo e al Teatro Comunale di Ferrara. Ancora, Lola in Cavalleria Rusticana all’Opera Giocosa di Savona, Amalia ne I Masnadieri di Verdi al Teatro Regio di Parma, all’interno del Festival Verdi 2016 e Violetta al Teatro Comunale di Bologna. Ha tenuto recital dedicati al repertorio verdiano francese per i Mezzogiorno in Musica del Teatro Regio di Parma ed è stata protagonista dello spettacolo di Lella Costa Traviata, l’intelligenza del cuore presso il Teatro
Farnese di Parma. Ha inaugurato le Stagioni 2018/2019 del Teatro Municipale di Piacenza con La Traviata, con la regia di Leo Nucci e la direzione di Piergiorgio Morandi e del Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, col ruolo di Medora de Il Corsaro nello storico spettacolo di Lamberto Puggelli. Tra gli ultimi impegni, la storica riapertura della Stagione Lirica del ricostruito Teatro Galli di Rimini, con La traviata. Nel 2019 è protagonista della storica riapertura della Stagione Lirica del ricostruito Teatro Galli di Rimini, con La traviata, ruolo con cui intraprende la prestigiosa tournée in Giappone con il Teatro Verdi di Trieste. Nel 2020 e 2021 torna al Festival Verdi del Teatro Regio di Parma con l’apprezzatissimo spettacolo Caravan Verdiano, lo Spirito di Violetta.
Valerio Borgioni, tenore
Valerio Borgioni è nato a Roma nel 1997. Ha studiato canto presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, sotto la guida di Claudio Di Segni. Nell’aprile del 2016, ha vinto il Concorso per giovani voci liriche indetto dal Ministero dei Beni Culturali italiano. Nel 2018 ha frequentato l’Accademia di per- fezionamento per cantanti lirici del Teatro Comunale di Bologna. Nel marzo del 2018 ha debuttato il ruolo di Alfredo ne La Traviata di Verdi presso Civitanova Marche. Nell’aprile del 2018 ha vinto la VIII edizione del Concorso Lirico Internazionale “Anita Cerquetti”. Nel maggio 2019 debutta il ruolo di Rodolfo nella Bohème di Civitanova Marche. Nel 2019 ha debuttato ne L’elisir d’amore con la Fondazione Opera Domani esibendosi in molte città italiane per 10 recite complessive. Nel 2020 ha vinto il Concorso AsLiCo per giovani cantanti lirici e nell’ottobre dello stesso anno debutta in Werther (ruolo del titolo) presso il Teatro Sociale di Como. Nel marzo di quest’anno ha debuttato nell’Amico Fritz di Mascagni nel ruolo principale presso il Teatro Lirico di Cagliari. Nel luglio del 2021 ha cantato il ruolo di Rodrigo nell’opera La Donna del lago di Rossini presso l’Opera di Sofia (The Sofia Opera&Ballet). Nel novembre 2021 è Rodolfo nella Bohème con la regia di Renata Scotto e la direzione di Giovanni Di Stefano, al Teatro Dell’Opera Giocosa di Savona e al Teatro Sociale di Como, nel dicembre 2021 è Tonio nell’opera La figlia del reggimento presso il Teatro Lirico di Cagliari.
Matteo Desole, tenore
Nato a Sassari nel 1989, dal 2013 studia canto sotto la guida di Raina Kabaivanska a Modena. Svolge dal 2011 un’intensità attività artistica nel sassarese, che lo vede impegnato in Leopold nell’allestimento de La parrucca di Mozart di Lorenzo Jovanotti e Bruno De Franceschi, Un Piccolo Principe con musiche di Luca Sirigu, La notte di un nevrastenico di Nino Rota, il Commissario di polizia ne Il Signor Bruschino all’interno della Stagione Lirica di Sassari); è inoltre tenore Solista nell’Oratorio di Natale (Weihnachtsoratorium) BVW 248 di J.S. Bach e nell’Oratorio Davide Penitente KV 469. Ha collaborato con la Fondazione Luciano Pavarotti di Modena, per conto della quale ha preso parte ai recenti allestimenti dello spettacolo Belcanto in tutta Europa ed è stato uno dei protagonisti del- l’evento Raina Kabaivanska presents the Stars of Opera a Sofia. Negli ultimi anni è stato Malcolm in Macbeth al Teatro Comunale di Bologna ed il Duca nel Rigoletto-pocket per l’AsLiCo, Arturo in Lucia di Lammermoor a Modena, Parma e Piacenza e a Savona nel ruolo di Edgardo, sono seguite poi La rondine all’Opera di Firenze, Il Trittico a Modena, Piacenza e Reggio Emilia, il debutto al Teatro alla Scala in Francesca da Rimini ed Ernani, Simon Boccanegra al Carlo Felice di Genova, La Traviata ad Holland Park, all’Opera di Roma, a Tokyo, alla Fenice, al Maggio Musicale, al Maggio Musicale e a Londra I Masnadieri al Teatro alla Scala e in tournée a Savonlinna, La bohème a Kla- genfurt, al Festspiele di Erl, al Comunale di Modena, al Petruzzelli Bari, al Opera Giocosa di Savona, al Teatro Sociale di Como e alla Prague Opera, Rigoletto a Klagenfurt, Gianni Schicchi a Piacenza, Carmina Burana di Carl Orff al Teatro Lirico di Cagliari, Requiem di Donizetti e Petite Messe Solennelle a Modena, Convenienze e inconvenienze teatrali al Teatro Municipale di Piacenza, etc.
Greta Doveri, soprano
Nasce a Barga (Lucca), il 17 Maggio 2000. Diplomata al Liceo Musicale A. Passaglia di Lucca, nel 2017 si iscrive al primo anno di triennio accademico presso il Conservatorio L. Boccherini e qui, nel 2018, le viene assegnata la borsa di studio (Premio Pierluigi Guidi). Attualmente frequenta il Conservatorio C. Monteverdi di Cremona, seguita da Maria Billeri. Vincitrice di numerosi Concorsi Lirici Nazionali ed Internazionali. Nel novembre 2019, a soli 19 anni, è Mimì in Ciak! Bohème, una riduzione de La bohème di Puccini al Teatro Goldoni di Firenze, produzione del Maggio Musicale Fiorentino. Nel novembre 2019 rappresenta la Fondazione Pavarotti a Tula, in Russia. Da novembre 2020 è membro dello Young Artists Program 2020/2021 presso L’Accademia del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Vincitrice 72° Concorso AsLiCo per giovani cantanti lirici, per il premio del pubblico. Ad ottobre e novembre 2021 è Musetta ne La bohème di Puccini al Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, al Teatro Sociale di Como e nella Fondazione Rete Lirica delle Marche, con la regia di Re- nata Scotto.
Da Novembre 2021 frequenta l’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala 21/23, qui è stata ammessa come unico soprano italiano e artista più giovane.”
Luca Galli, baritono
Luca Galli è nato ad Assisi il 06/07/1994. Nel 2008 inizia gli studi al Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia, nella classe di pianoforte principale, sotto la guida dapprima di Stefano Ragni e successivamente di Orazio Maione. Dal 2012 studia canto con il mezzosoprano Diana Bertini. Dal 2014 inizia ad esibirsi in concerto, accompagnato al pianoforte da Stefano Ragni, all’Aula Magna dell’Università per stranieri di Perugia. Nel 2015 è II classificato per la sua categoria al “Concorso internazionale di Musica della Val Tidone”. Ha frequentato mastercalsses tenute da Daniela Dessi, Fabio Armiliato e Desiree Rancatore. Nel giugno 2016 è finalista al Concorso Internazionale per Giovani cantanti lirici – premio “Spiros Argiris” a Sarzana. In quell’occasione gli sono stati assegnati diversi riconoscimenti: la Borsa di studio Marco Tutino, per le nuove proposte della musica lirica, la mastercalss verdiana tenuta da Daniela Dessì e Fabio Armiliato, la mastercalss con il Baritono Juan Pons presso il Festival Lirico di Vicenza, un concerto presso la Fondazione Pavarotti. È vincitore nel novembre 2016 del premio Alfredo Giacomotti, attribuito nel concorso Giacomotti di Voghera alla “Miglior Voce Grave Maschile”. Nel dicembre 2016 fa il suo debutto al Teatro Regio di Parma nel ruolo del Gatto nel Gatto con gli Stivali di Marco Tutino. Nel febbraio 2017 debutta ne L’elisir d’amore al Teatro Mengoni di Magione nel ruolo di Belcore. Nel marzo 2017 debutta Turandot nel ruolo di Timur al Teatro Manini di Narni. In aprile debutta nel ruolo di Sharpless in Madama Butterfly alla Sala Teatro AIDM di Roma. Gennaio 2018 è chiamato a partecipare alla produzione Opera domani 2018 Opera domani. nel ruolo di Escamillo nella Carmen di Bizet, esibendosi in gran parte dei teatri italiani, come nel Teatro Regio di Parma, Teatro Olimpico di Roma, all’interno del Bregenz Fiestspiele, nel Teatro Valli di Reg- gio Emilia, Teatro Grande di Brescia, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Comunale di Vicenza, Bolzano, Pordenone, Trento, Bergamo Fermo e Macerata. Nel novembre 2018 è semifinalista al concorso Ottavio Ziino di Roma, e sale sul podio del Teatro dal Verme di Milano posizionandosi al terzo posto nel concorso Etta e Paolo Limiti. Conclude l’anno con due produzioni al Teatro Verdi di Trieste, vestendo i panni di Uberto nella Serva Padrona di Paisiello, sotto la bacchetta di Carmine Pinto, ed il ruolo di Betto in Gianni Schicchi di Puccini, direzione del maestro Gianluca Martinenghi. Nel gennaio 2019 è chiamato a partecipare al progetto Opera domani 2019 nel ruolo di Dulcamara nell’Elisir d’amore di Donizetti, esibendosi in gran parte dei teatri Italiani come il Teatro Sociale di Como, il Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Grande di Brescia, Teatro Alighieri di Ravenna. Nel marzo 2019 è finalista al concorso lirico internazionale Orfeo Stillo di Cosenza, dove vince la partecipazione alla stagione lirica 2019 della Fondazione teatro Coccia di Novara, e la segnalazione per un’audizione presso la prestigiosa agenzia artistica Stage Door. Nell’aprile 2019 è risultato idoneo a partecipare alla masterclass di perfezionamento delle opere Elisir d’Amore e Madama Butterfly, nei ruoli di Dulcamara e Sharpless sotto la guida di Leone Magiera e di Henning Brockhaus durante il Rapallo Opera Festival. Nel maggio 2019 partecipa alla masterclass dei maestri Gianni Tangucci e
Bruno de Simone presso l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Nello stesso periodo si po- siziona al 2° posto al Primo Concorso Internazionale Giuditta Pasta di Saronno. Nell’agosto 2019 è Dulcamara nel Teatro all’aperto di Villa Tigullio – Rapallo – con la direzione di Aldo Salvagno e la regia di Henning Brockhaus. Nell’ottobre 2019 è terzo classificato al Concorso Lirico Internazionale “Premio Fausto Ricci” di Viterbo, si aggiudica inoltre il ruolo di Sharpless nella Madama Butterfly in programma per la stagione lirica 2020 del teatro dell’Unione di Viterbo. Nell’ottobre 2021 debutta nel ruolo di Sharpless in Madama Butterfly di Puccini al Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, sotto la bacchetta di Francesco Ivan Ciampa, subito dopo debutta come Marcello nella Bohème di Puccini al Teatro Chiabrera di Savona, con Giovanni Di Stefano.
Rocco Cavalluzzi, basso
Si diploma in canto presso il Conservatorio di Campobasso per poi perfezionarsi con S. Lowe. Vincitore del concorso di Tenerife partecipa all’Opera estudio come Alidoro ne La Cenerentola. Frequenta l’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti di Martina Franca, vincendo il premio come miglior talento e l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, dove ottiene la prestigiosa borsa di studio de- dicata al grande basso Paolo Montarsolo. Alla Scala è nel cast di Don Carlo con la regia di Peter Stein e la direzione di Myung-whun Chung e canta in diverse produzioni per le scuole in ruoli prin- cipali come ne La Cenerentola, Il Barbiere di Siviglia, L’elisir d’amore e Ali Babà di Cherubuni. Al Carlo Felice di Genova debutta come Don Alfonso in Così fan tutte. Altre importanti tappe sono la partecipazione al prestigioso concorso Toti Dal Monte di Treviso, grazie al quale debutta nel ruolo di Raimondo in Lucia di Lammermoor nei teatri di Treviso e Ferrara, il debutto presso la prestigiosa Wigmore Hall di Londra nel concerto Anna Bonitatibus & Friends e al Festival di musica antica di Innsbruck ne Le nozze in sogno di Cesti, cui fanno seguito le interpretazioni di Goo ne La Dori di Cesti (2019, dir. O. Dantone, regia S. Vizioli) e di Pantano ne L’Idalma di Pasquini. Ha aperto la stagione 21/22 con la Gran Messa in do minore di Mozart al Duomo di Monreale con la direzione di Franco Maria Sardelli. Si è esibito inoltre in produzioni al Teatro Petruzzelli di Bari, al Teatro Regio di Torino, alla Fenice di Venezia, al San Carlo di Napoli, collaborando con direttori e registi come Rustioni, Luisi, Rizzari, Barbacini, Webb, De Stefano, Özpetek, Krief, Cirillo, Scola e Amato.
Paolo Ingrasciotta, baritono
Paolo Ingrasciotta è nato in Sicilia dove, ancora giovanissimo, si è avvicinato alla musica. Ha iniziato lo studio del canto lirico con il soprano Giuseppina Roberta Brienza a Imola. In seguito, ha frequentato il Conservatorio di Musica di Venezia e successivamente ha proseguito il suo perfezionamento presso l‘Accademia del Teatro alla Scala nel biennio 2016/18. È stato finalista e vincitore di numerosi concorsi lirici tra cui ricordiamo il Concorso lirico internazionale Toti dal Monte di Treviso, Concorso lirico internazionale Giacinto Prandelli di Brescia, premio lirico Città di Venezia a Venezia, Concorso lirico internazionale salice d’oro. A Salice d’oro Terme e ha partecipato alle finali presso Hans Gabor Belvedere Singing Competition di Cittá del Capo in Sudafrica. Ha debuttato in scena al Rossini Opera Festival nel ruolo di Trombonok nel Il viaggio a Reims, dopo aver frequentato l’Accademia Rossiniana di Pesaro. Sono seguiti il debutto come Schaunard in La bohème al Teatro di Treviso, Germano nella Scala di seta al Teatro Malibran di Venezia, Gaudenzio nel Signor Bruschino al Teatro Olimpico di Vicenza nonché Guglielmo nel Così fan tutte al Teatro Carlo Felice di Genova, Demetrius in Midsummer Night’s Dream di Britten a Como, Brescia e Cremona e Max in Betly al Teatro Donizetti di Bergamo. Durante le recenti stagioni ha debuttato il ruolo di Ford in Falstaff al Teatro Sociale di Como in una nuova produzione AsLiCo, con repliche al Teatro Grande di Brescia, Teatro Ponchielli di Cremona, al Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro Fraschini di Pavia ed al Teatro della Fortuna di Fano. Al Festival del Luglio Musicale Trapanese a Trapani ha interpretato Morales in Carmen e Jupiter Orphée aux enfers e con l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini ha interpretato Figaro ne Il barbiere di Siviglia presso l’Auditorium della Rai a Torino. Durante il periodo all’Accademia del Teatro alla Scala ha po- tuto debuttare in numerosi titoli: il ruolo del titolo in Alibabà di Luigi Cherubini, Figaro ne Il barbiere di Siviglia, Peter in Hänsel und Gretel e Don Magnifico ne La Cenerentola. Ha collaborato con importanti direttori: Myungwhun Chung, Evelino Pidò, Giovanni Battista Rigon, Marc Albrecht, Jona- than Webb, Gianpaolo Bisanti, Giacomo Sagripanti, Francesco Cilluffo e Paolo Carignani. Recente- mente ha interpretato Ping in Turandot presso la Rete Lirica delle Marche e ha fatto il debutto come Lord Enrico Ashton in Lucia di Lammermoor al National theatre di Zagabria in una produzione di Pier Luigi Pizzi, nonché ha interpretato il ruolo di Don Giovanni in concerti presso il Macerata Opera Festival 2020. Tra i suoi prossimi impegni: Schaunardì in La bohème al Teatro Comunale di Bologna e in Giappone al Hyogo Performing Arts, con la direzione di Yutaka Sado, Figaro ne Il barbiere di Si- viglia, al Teatro Donizetti di Bergamo.
Matteo Peirone, basso
Ha studiato canto con Franca Mattiucci, Paolo Montarsolo, Renata Scotto. Ha vinto numerosi Con- corsi Lirici: tra questi spiccano il Concorso AsLiCo per Giovani Cantanti lirici ed il Concorso Internazionale di Voci Verdiane a Parma. Ha cantato nei principali teatri lirici italiani e stranieri, evidenziandosi come interprete dei principali ruoli di basso buffo o brillante e in altri ruoli di carattere. Costantemente invitato dal Teatro alla Scala di Milano, ha cantato sotto la direzione di Riccardo Muti ne Le nozze di Figaro sia a Milano che a Ravenna insieme ai Wiener Philarmoniker. Intensa la sua at- tività all’estero: Barbican Hall di Londra, Teatro de la Bastille di Parigi, Opera du Rhin di Strasburgo, Montpellier, ABAO di Bilbao, Siviglia, Staatsoper di Dresda, Francoforte, Opera di Bonn, Bunka Kaikan Tokyo, Palm Beach Opera. Ha inciso per la Decca il ruolo del Sacrestano in Tosca diretta da Zubin Metha e con la TDK: La bohéme della Scala e Xerses con Les Talents Lyrique di Rousset. Ha cantato il ruolo di Mamma Agata nella produzione di Viva la Mamma alla Semperoper di Dresda, Dulcamara ne’ L’elisir d’amore a Tel Aviv, alla Palm Beach Opera House negli USA,al Regio di Parma, al Festival Donizettiano di Bergamo, Benoit/Alcindoro ne’ La bohème per l’anno pucciniano alla Scala, al Festival di Stresa e per il Festival MITO, il Sagrestano in Tosca al Maggio Musicale di Firenze, al San Carlo di Napoli, all’Opera di Roma, a Bilbao, a Siviglia, al Regio di Parma e all’Opera Bastille di Parigi. Nel 2010 ha soggiornato a lungo in Giappone dove ha interpretato con grande successo il ruolo di Dulcamara ne’ L’elisir d’amore con il Teatro Donizetti di Bergamo e Benoit/Alcindoro ne La bohème al Teatro Regio di Torino poi in tournée a Tokyo, Cina e Shanghai per l’Expo 2010. È l’interprete del ruolo di Sagrestano in Tosca presso l’Opera Bastille di Parigi e sotto la direzione di Gianandrea Noseda al Teatro Regio di Torino e al Festival di Verbier in diretta web mondiale. Ha collaborato con alcuni dei più grandi registi (Miller, Ronconi, Vick, Zeffirelli) e direttori d’orchestra (Bartoletti, Dudamel, Metha, Muti, Noseda, Oren, Rizzi, Thielemann). Intensa la sua attività come scrittore di spettacoli e interprete di concerti nei quali diffonde le perle del repertorio buffo italiano. Tra i suoi impegni recenti: La bohéme a Parigi, Amsterdam, Bari, Torino, Mumbay e al Festival di Edimburgo, Le nozze di Figaro a Torino, Bari, Amsterdam, Napoli e Torino, Tosca e La bohéme al Teatro alla Scala, il Trittico a Roma e Londra diretto da Antonio Pappano, Tosca al Festival di Sali- sburgo diretta da Thielemann, ancora La bohéme all’Opera di Roma e alla Bayerische Staatsoper. Tra gli impegni futuri La bohème a Muscat, Genova, Torino, Cagliari, Napoli, Tosca a Salisburgo etc.
Coro AsLiCo
Il Coro AsLiCo nasce nell’autunno 1996, in occasione della produzione Così fan tutte, diretta dal Maestro Corrado Rovaris, con la regia di Daniele Abbado. Fondamentale è in seguito l’incontro, nel 1998, con il Maestro Alfonso Caiani, che seguirà il Coro fino al 2005, che seguirà successiva- mente Antonio Greco. Nel settembre 2000 inizia la collaborazione con l’Accademia del Teatro alla Scala, con la partecipazione del Coro all’opera La bohème nell’allestimento storico di Franco Zeffirelli al Teatro alla Scala, e con il Ravenna Festival, con I Capuleti e i Montecchi con la regia di Cristina Mazzavillani Muti. Dalla stagione 2002 il Coro è divenuto una presenza costante nelle produzioni dei Teatri di OperaLombardia, dando prova di maturità artistica e affrontando con successo titoli impegnativi quali Otello, Les Contes d’Hoffmann, Un ballo in maschera, Idomeneo, Turandot, L’Olandese Volante, Guglielmo Tell e Aida. Dal 2015 il Maestro del Coro è Diego Maccagnola, in alternanza dal 2017 a Massimo Fiocchi Malaspina.
Orchestra Sinfonica di Savona
L’Orchestra nasce nel 1992 con il nome di ‘Associazione savonese per la musica da camera’ dal desiderio dell’allora Presidente Giorgio Monacciani di fornire un contributo musicale alla cittadinanza savonese. Da subito ne assume la direzione Massimo De Bernart. Nel 2002 Carlo Maria Giulini diventa Presidente onorario facendone la sola orchestra al mondo ad aver avuto questo privilegio. Giulini, direttore stabile della Scala di Milano, della Philharmonic Orchestra di Londra, della Chicago Symphony Orchestra e vincitore per sei volte del Grammy Award, ha rappresentato una tra le massime figure della scuola direttoriale italiana appartenendo a una generazione di artisti competenti, seri e di grande professionalità. Dal 2006 al 2013 il suo direttore stabile è stato Filippo Maria Bressan, uno dei pochi direttori italiani specializzati nel repertorio del Settecento eseguito con la prassi del tempo, chiamato a dirigere orchestre di massimo livello, sia in Italia sia all’estero, risultando una delle bacchette più prestigiose del panorama nazionale. Dall’autunno 2013 Pietro Borgonovo è il suo direttore principale: dirige all’Arena di Verona, al Teatro dell’Opera di Roma, al Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro Carlo Felice di Genova, al Teatro Lirico di Cagliari, al Teatro Verdi di Trieste, al San Carlo di Napoli e le principali orchestre d’Italia, Europa e Stati Uniti. Borgonovo è Direttore Artistico della ‘Giovine Orchestra Genovese’- GOG che collabora con l’Orchestra Sinfonica di Savona. L’Orchestra, diretta da nomi di fama internazionale fra i quali Massimo De Bernart, Richard Bonynge, Giuseppe Garbarino, Paolo Vaglieri, Umberto Benedetti Michelangeli, Bruno Aprea, Marco Balderi, Guido Maria Guida, Filippo Maria Bressan e Pietro Borgonovo, nel primo decennio realizza produzioni sinfoniche e liriche, collaborando con solisti di fama internazionale. L’attività dell’orchestra spazia dalla sinfonica alla lirica, alla cameristica, in particolar modo nella versione di soli archi. Numerose sono anche le esibizioni condotte nella moderna formazione ritmico-sinfonica. La sua attività discografica vanta la realizzazione di titoli incisi in prima mondiale; svolge attività organizzativa in campo concertistico e ha un organico variabile fino a ottanta elementi più il coro. Al suo interno si trova “Voxonus Orchestra” una formazione con organico variabile, composta da musicisti specializzati nell’esecuzione con strumenti originali. Costituisce l’unica formazione italiana sinfonico-corale dedita specificamente al repertorio settecentesco e del primo Ottocento, in collaborazione con maestranze di mimi e danzatori, secondo uno spirito esecutivo storicamente informato. L’ampio repertorio com- prende composizioni di Bach, Händel, Vivaldi, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Mendelssohn, Rossini, Brahms, prime esecuzioni e commissioni speciali. Il progetto Voxonus, in tutte le sue forma- zioni, è stato ideato e realizzato da Claudio Gilio, mentre le scelte musicali sono espressione della preziosa esperienza di Filippo Maria Bressan che ne è il direttore stabile. Fa parte della stessa pro- posta artistica la raffinata formazione “Voxonus Quartet” costituita dalle ‘prime parti’ della “Voxonus Orchestra” specializzata nel repertorio barocco e classico eseguito con strumenti originali e secondo la prassi del tempo con particolare attenzione al periodo di transizione. Voxonus si avvale di strumenti con montatura originale e quindi suona con accordatura a 430 Hz. Accanto all’esecuzione di opere di autori noti, svolge anche ricerca rivolta a nuovi progetti discografici. Un’altra rarità di questa com- pagine è data da “Voxonus Duo” violino e viola, anch’essa utilizza strumenti originali del Settecento e prassi esecutiva storicamente informata.