Melodramma tragico in quattro atti di Étienne de Jouy e Hippolyte-Louis-Florent Bis.
Traduzione italiana di Calisto Bassi
Musica di Gioachino Rossini
Prima rappresentazione: Lucca, Teatro del Giglio, 17 settembre 1831
Guglielmo Tell Gezim Myshketa, Michele Patti
Arnoldo Giulio Pelligra, Matteo Falcier
Gualtiero Farst Davide Giangregorio
Melchthal Pietro Toscano
Jemmy Barbara Massaro
Edwige Irene Savignano
Un pescatore Nico Franchini
Leutoldo Luca Vianello
Gessler Rocco Cavalluzzi
Matilde Marigona Qerkezi, Clarissa Costanzo
Rodolfo Giacomo Leone
Direttore
Carlo Goldstein
Regia
Arnaud Bernard
Scene Virgile Koering
Costumi Carla Galleri
Luci Fiammetta Baldiserri
Collaboratore alla regia Yamal das Irmich
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Nuovo allestimento Teatri OperaLombardia
in coproduzione con Fondazione Teatro Verdi di Pisa
Atto primo
Piccolo villaggio in mezzo alla montagna. Un pescatore canta una canzone amorosa, mentre Guglielmo, appoggiato alla sua vanga, medita cupamente sulle sorti della Patria. Melchthal, il “saggio tra i pastor” viene a celebrare un rito nuziale ed esorta il figlio, Arnoldo, a scegliersi presto una compagna. Ma Arnoldo non risponde: egli è segretamente innamorato di Matilde non solo di stirpe reale, ma anche, per nazionalità, nemica dei patrioti svizzeri. Un suono di corno annuncia che Gessler e i suoi seguaci sono nelle vicinanze. Guglielmo sospetta che Arnoldo non sia tra i suoi più fidi e lo affronta decisamente, ma questi, combattuto tra l’amore e il dovere, giura fedeltà a Guglielmo. Le feste nuziali riprendono allietate da danze e da giochi fra i quali il tiro della balestra in cui si distingue Jemmy. Ma la gaia riunione è interrotta dall’arrivo di Leutoldo che ha ucciso un ministro del governatore per salvare l’onore della figlia: egli chiede a Guglielmo e ai suoi protezione, e poiché il pescatore si rifiuta di portarlo all’altra riva, Guglielmo ve lo conduce in una barca. All’arrivo di Rodolfo seguace di Gessler, Leutoldo è ormai lontano, ma i soldati circondano gli Svizzeri ed essi non riescono ad impedire che il vecchio Melchthal venga trascinato via dagli uomini di Gessler.
Atto secondo
Valle profonda ai piedi delle alte montagne del Rutli. Cacciatori e Pastori tornano alle loro case, indi sopraggiunge Matilde che spera, in quel luogo, di incontrarsi con Arnoldo. Infatti egli vi appare e, dimentico dei giuramenti fatti a Guglielmo, promette a Matilde di compiere azioni gloriose per essere degno della sua mano. Ma Guglielmo e Gualtiero giungono a interrompere il colloquio; Matilde fugge; ma è riconosciuta dai due; Guglielmo apprende da Arnoldo che questi ha intenzione di abbandonarli per combattere in terra straniera ed allora Gualtiero gli comunica crudamente che Melchthal è stato ucciso dagli uomini di Gessler. La notizia sconvolge Arnoldo che ora vuole combattere al fianco degli svizzeri per vendicare il padre: Guglielmo gli annuncia che in questo luogo solitario giungeranno gli abitanti di Unterwalden, di Schwitz e di Uri per concretare la rivolta. Un solenne giuramento sarà celebrato da tutti gli Svizzeri riuniti.
Atto terzo
Matilde e Arnoldo si incontrano in un luogo remoto per darsi l’ultimo addio. Arnoldo ha ormai deciso di partecipare alla rivolta contro Gessler. Nella grande piazza di Altdorf, Gessler ha deciso di celebrare una gran festa. Vi è eretto un trofeo d’armi al quale tutti devono inchinarsi. Ma mentre si svolgono liete danze alcuni soldati trascinano Guglielmo e il figlio davanti al governatore, che impone loro di inchinarsi davanti al trofeo. Al rifiuto di questi, li fa arrestare e disarmare riconoscendo in Guglielmo l’uomo che ha fatto fuggire Leutoldo. Guglielmo cerca di far fuggire Jemmy perché egli possa accendere il fuoco sui monti e segnalare così ai Cantoni che è il momento di agire. Ma Gessler lo previene e, posta una mela sulla testa di Jemmy, promette a Guglielmo libertà per il figlio se con la balestra riuscirà a colpire un così difficile bersaglio. Guglielmo accetta, ma nasconde un dardo sotto la giubba pensando di usarlo contro Gessler qualoro la prova fallisse. La freccia di Guglielmo giunge a segno, ma nella gioia che ne segue, gli cade il dardo nascosto ed egli non esita a dire a Gessler il motivo per il quale aveva celato quell’arma. I soldati arrestano definitivamente Guglielmo. Matilde interviene perché almeno sia risparmiato il figlio, ma Gessler pensa di condurli al castello di Kusmac per sottoporli ad un orribile supplizio. Matilde alla fine riesce a condurre con sé Jemmy, mentre Guglielmo viene trascinato via dai soldati.
Atto quarto
Interno di un’abitazione rustica. Arnoldo attende il momento di agire. Sopraggiungono gli svizzeri che chiedono ad Arnoldo armi per liberare Guglielmo. Arnoldo indica loro i nascondigli delle rive e tutti vi si recano. Sulla riva del Lago dei Quattro Cantoni. Edwige è in cammino per implorare la grazia da Gessler, ma incontra Jemmy con Matilde. Quest’ultima promette di intercedere per la sorte del popolo svizzero e di rimanere, con Edwige, come ostaggio, per garantire in questo modo la vita a Guglielmo. Mentre si stanno addensando fosche nubi di bufera, Jemmy incendia la casa di Guglielmo per dare il segnale ai cantoni federati. Nel punto massimo della bufera giungono in barca Guglielmo, Gessler e i suoi seguaci. Guglielmo riesce a guadagnare la riva e, con un moto improvviso, spinge al largo l’imbarcazione che si perde tra i flutti del lago. Gessler e i suoi riescono a porsi in salvo, ma il governatore è trafitto da un dardo di Guglielmo. La tempesta si calma e gli Svizzeri inneggiano alla libertà conquistata.
Una cadenza di do maggiore
di Carlo Goldstein
Guglielmo Tell è una storia che è molte storie. È la vicenda degli Svizzeri contro gli Austriaci; o anche la storia più in generale di un ideale di libertà che ispira un popolo contro il proprio oppressore; così come è la storia di un padre che, nel momento di maggior pericolo, riesce con un atto di coraggio e abilità a salvare ciò che di più caro ha al mondo. Il Tell è leggendario oppure storico, psicologico o tragico, già romantico o invece porta di uscita di un classicismo morente; possiamo cogliere l’elemento salvifico della natura che con i suoi cicli eterni scandisce i destini degli uomini o invece ammirare la già moderna complessità interiore dei personaggi che vi si affaccia. Tutte queste prospettive sono potenzialmente interessanti, tutte lecite. Ogni interprete può valorizzare questo o quel aspetto in ogni fase dell’opera, evidenziare un accento, portare in evidenza una voce o una armonia particolare. Ognuno insomma può decidere di raccontare di questo monumento musicale uno o alcuni aspetti. Ciò che invece riesce a raccontare tutte queste storie contemporaneamente è la musica di Rossini. Una musica che è al contempo l’epicedio di un’epoca e l’apertura a inauditi orizzonti espressivi, una musica che non è né tradizionale né avanguardistica, riuscendo a esser entrambe le cose con naturalezza. Una musica che continuamente aggiunge nuove dimensioni di significato rilanciando la propria tavolozza in ogni direzione concepibile, animando una partitura che è classica nella forma a numeri chiusi ma dirompente nel contenuto. Il Guglielmo Tell francese, scritto per il vasto palcoscenico dell’Opéra Garnier di Parigi, è a tutti gli effetti un grand-opéra con balletti, vasti recitativi e intermezzi strumentali. Nelle versioni italiane dell’Ottocento Rossini adeguò invece la partitura a palcoscenici più ridotti e a sale meno ampie. Con sorpresa scopriamo che Rossini tagliò non solo tutti i momenti di alleggerimento ma anche arie e concertati (a seconda della disponibilità dei cantanti), ridistribuì la successione degli atti e in un’occasione addirittura riscrisse il finale dell’opera. Tale disinvoltura non è per noi oggi concepibile ma ci rivela cosa il compositore ritenesse davvero essenziale del proprio capolavoro: la dimensione collettiva. Rossini non pensava a Guglielmo Tell come a un’opera esclusivamente belcantistica ed era insomma pronto a rinunciare a momenti di canto anche eccezionali, convinto com’era che la completezza dell’affresco alla fine avrebbe comunque chiarito la portata del suo lavoro. Tale dimensione collettiva si manifesta nella centralità del coro ma anche nell’ampia e sfaccettata compagine di solisti. Ogni età, ogni carattere e ogni affetto trovano la propria ‘voce’ in questo maestoso racconto lirico: la saggezza diatonica dell’anziano Melchtal che soccombe, l’argentino Pescatore che accompagnato dall’arpa in tempo processuale e composto allude invece al divenire di ogni cosa, il ragazzo Jemmy en-travesti che punteggia in acuto tutti i numeri di assieme come una stella polare della vicenda (il bene! Il futuro!), il cattivo Gessler la cui caratterizzazione vocale è sospesa tra fosco e grottesco e il suo sgherro Rodolfo la cui linea di canto è priva di dubbi, come solo i meri esecutori di ordini sanno essere. Il terzetto di protagonisti poi è una sfida che Rossini ha lanciato alle generazioni future di cantanti. Una sfida che ancora oggi rimane aperta rinnovando il proprio fascino a ogni generazione. Il Guglielmo Tell ha nella propria sinfonia iniziale un celebre galopp che qualunque compositore avrebbe riutilizzato nel finale. Rossini no! Attraverso una poetica modulazione che da sola rappresenta tutto il travaglio di Arnoldo, sospeso tra rimpianto del passato e speranza per il futuro, si schiude inatteso un paesaggio sonoro celeste che trasfigura l’intera opera. È la celebre ultima scena del Tell in cui i solisti e il coro – la famiglia reale e quella epocale – si uniscono dando vita a un’ultima immensa cadenza di do maggiore. Mentre le parole dicono che “allo sguardo incerto errante tutto dolce e nuovo appar…”, Rossini forgia una cadenza che ha l’apparente semplicità che solo le invenzioni geniali hanno, una cadenza che conclude in modo trascendentale la narrazione e con essa l’intera carriera del più grande operista europeo della propria generazione. Una cadenza che conclude senza concludere: nel disegno ostinato attorno al do sentiamo una descrizione dell’infinito che solo la musica può osare. Un punto di arrivo di una tale grandezza da lasciare ogni interprete del Guglielmo Tell ridimensionato nelle sue piccole scelte e con la sgradevole sensazione di chi stia al massimo lucidando le maniglie di una immensa cattedrale. Sensazione di ammirazione e reverente stupore che portò Mayerbeer a dire: “egli è il nostro Giove e tiene tutti noi nel palmo della sua mano!”.
di Arnaud Bernard
Si apre il sipario ed entra un bambino in una sala borghese dell’Ottocento, con un tavolo riccamente addobbato per una cena imminente. È solo, e sta leggendo un libro con molto interesse, rapito dalla favola medievale che divora voracemente, come i morsi di una mela: Guglielmo Tell. Questa immagine iniziale riassume l’idea drammaturgica, la mia visione dell’ultima opera composta da Rossini per il più importante teatro parigino, l’Opéra. Analizzando la musica ed il libretto si percepisce la grandezza del racconto epico e leggendario, che si vuole narrare accompagnato da una leggerezza nella scrittura musicale, che fa riflettere sulla naïveté globale che caratterizza l’intera opera. Il libretto dipinge un plot dallo sfondo politico, ma il ritmo della narrazione e la musica che lo descrive hanno un’accezione sognata. Quando si pensa al Tell l’immagine immediata che abbiamo è legata alla ‘scena della mela’, una punizione che il repressore austriaco Gessler impone al dissidente ribelle eroe svizzero, il quale si è rifiutato di inchinarsi ad un cappello esposto in una piazza, omaggio dovuto dagli oppressi (Svizzeri) al potere degli invasori (gli Austriaci). Ma l’invasione austriaca medievale dipinta nel Tell è storicamente lontana per noi, e l’unica immagine potente riguarda il momento della mela, scena entrata nell’immaginario collettivo, che in sé è un’immagine poetica poco credibile, se presa sul serio in quanto sfida o punizione realistica. Per questo motivo, ‘cercare’ di fare uno spettacolo realistico è un errore dal momento che non possediamo gli strumenti per credervi fino in fondo. Leggere l’opera valorizzandone il contesto politico, che come detto è un mero sfondo, non fa giustizia alle immagini sognate e agli altri contenuti sentimentali impressi nella musica e nel libretto. Da qui l’idea di leggere lo spettacolo come se fosse un atto di fantasia compiuto da un bambino (Jemmy) che, solo nelle stanze della sua, ricrea attraverso la propria immaginazione l’aspetto monumentale dell’opera attraverso il filtro dell’ingenuità e della purezza fanciullesca, un connubio che omaggia sia la musica che il libretto, dimodoché lo spettatore possa riconoscersi in questa ‘magia’ senza vivere passivamente un leggendario racconto politico delle quali si sono perse le tracce nel corso dei secoli. Questo per dire che non è necessario attualizzare un titolo che ha un ritmo ed una natura specifici, la ‘modernità’ consiste nel ricercare la vera sostanza insita nell’opera. In conclusione, raccontare una storia così come è scritta è più difficile che cambiare un’atmosfera descritta e voluta dal compositore.
Carlo Goldstein Direttore
Carlo Goldstein è tra i giovani direttori d’orchestra emergenti nel panorama internazionale. Dopo la vittoria del primo premio all’International Conducting Competition di Graz nel 2009 ha iniziato un’intensa attività in Italia e all’estero. Nelle ultime Stagioni ha diretto: Così Fan Tutte all’Opera di Tenerife e una nuova produzione di Carmen nei teatri di Livorno, Lucca e Pisa; Boris Godunov al Palau de les arts di Valencia, Carmen alla Fenice di Venezia, il Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn con l’Orchestra del Maggio Musicale di Firenze, L’Orfeo al Festival di Martinafranca, L’Elisir d’amore al Teatro Marrucino di Chieti, Il Matrimonio Segreto a Novara e innumerevoli concerti sinfonici con orchestre quali l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo e l’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste; Turandot per il Circuito Lirico Lombardo; Ballo in Maschera a Seoul; Adriana Lecouvreur a Como; La bohème nel Circuito Lirico Lombardo; Carmen al Performing Center di Seoul ed all’Opera di Sydney; La Traviata al Petruzzelli di Bari. Tra i prossimi impegni: La bohème a Sydney Opera Australia, Madama Butterfly a Seoul, Guglielmo Tell nel Circuito di OperaLombardia.
Arnoud Bernard Regista
A sei anni Arnaud Bernard inizia lo studio del violino, che prosegue al Conservatorio di Strasburgo entrando nel 1986 nell’Orchestre Philharmonique de Strasbourg, esperienza intrapresa con l’intenzione precisa di prepararsi alla carriera di regista d’opera. Nel 1988 lascia il violino per partecipare come assistente ad alcune produzioni in Francia e Germania, e nel 1989 è assunto come direttore di palcoscenico e assistente alla regia presso il Théâtre du Capitole di Tolosa. In questa veste lavora non solo a Tolosa ma anche – come assistente di Nicolas Joel – in numerosi teatri in Francia e all’estero: dal Covent Garden al Metropolitan di New York, dalla Scala di Milano e al Teatro Colón di Buenos Aires.
Nel 1995 firma la sua prima regia a Tolosa: Il Trovatore di Verdi e debutta, ventinovenne, negli Stati Uniti con Falstaff di Verdi a Charleston per il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel 1996 è nominato regista associato e direttore di produzione al Théâtre du Capitole, ruolo che lascia nel 1998 per consacrarsi definitivamente alla regia in proprio. Nel 1998 mette in scena Il Barbiere di Siviglia al Théâtre du Capitole; nel 1999 Roméo et Juliette di Gounod all’Opera di Chicago; nel 2001 L’elisir d’amore di Donizetti al Capitole; nel 2002 il Trittico di Puccini a Nantes e Les Huguenots di Meyerbeer al Festival di Martina Franca; nel 2003 Lakmé di Delibes al Teatro Massimo di Palermo, Roméo et Juliette a Tokyo; Werther di Massenet a Martina Franca; Die lustigen Weiber von Windsor di Nicolai a Nantes; nel 2004 Luisa Miller di Verdi in Olanda e Le Roi de Lahore di Massenet alla Fenice di Venezia; nel 2005 Rigoletto di Verdi a Losanna. Si susseguono titoli del grande repertorio, produzioni importanti in tutti i principali teatri. Tra i progetti più recenti: Tosca a Praga, I Vespri siciliani al Teatro Mariinskij, I Capuleti e Montecchi e La bohème a Lisbona, Simon Boccanegra a Losanna e al Teatro Petruzzelli a Bari, Nabucco all’ Arena di Verona, Il Trovatore a Zagabria, La Dama di Piche a Oslo, La Fanciulla del West al Teatro Mariinskij, per la direzione di Valery Gergiev. In preparazione: Guillelmo Tell per il Teatro Sociale di Como ed il circuito di OperaLombardia, Carmen a Helsinki, Andrea Chénier per il Teatro Mariinskj (V. Gergiev), L’elisir d’amore a Toulouse, il Ring per Il Teatro Colón, la ripresa di Nabucco per l’Arena di Verona.
Virgile Koering Scenografo
Nato nel 1977, Virgile Koering ha iniziato la sua carriera come assistente scenografo in progetti di pubblicità e lungometraggi. Dopo qualche anno, si orienta verso le arti performative, come assistente alle scene, scenografo e operatore videomaker, in particolare negli spettacoli d’opera, collaborando con diversi scenografi e registi. Ha lavorato nelle produzioni di La Vedova Scaltra, Cyrano de Bergerac, Orphée et Eurydice, Rigoletto, La voix humaine, Die marquise Von O, Romeo et Juliette, Falstaff, Faust, Peleas et Mélisande, Charly 9, Le marchand de Venise, Don Carlo, La Fanciulla del West, Il Trovatore…
Ha diretto un laboratorio di ricerca sulla scenografia dell’immagine digitale all’Idefi-Creatic (Università Parigi VIII VIII, CNSAD) dal 2013 al 2015.
Carla Galleri Costumista
Finiti gli studi superiori si trasferisce a Venezia iscrivendosi all’Accademia D’Arte, sezione di scenografia, specializzandosi in costume teatrale. Nel 1997 vince il concorso alla Scala di Milano per studiare presso la scuola di sartoria teatrale all’interno della Fondazione Lirica Sinfonica della città. Durante gli studi accademici lavora presso la Fondazione Arena di Verona, dove completa la sua preparazione di sartoria teatrale, assumendo dal 2002 al 2007 il ruolo di Responsabile del reparto sartoria per l’organizzazione delle stagioni liriche. Dal 2000 al 2007 lavora come Responsabile di sartoria con il Teatro Sociale di Como, per il quale pianifica e gestisce le tournées di molti spettacoli lirici. Accresce la sua propensione per lo studio e la ricerca del costume teatrale, che la porterà a collaborare negli anni come assistente ai costumi di Hugo De Ana, William Orlandi, Giovanni Agostinucci, Vera Marzot. Collabora come assistente sartoriale in diverse produzioni cinematografiche, dal suo primo film Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, costumi di Francesca Sartori, all’ultimo film Zoolander 2 di Ben Stiller, fiction televisiva Robert cerca Julia, costumi di Anne Jendritzko. Ha lavorato come stylist per videoclip presso le case di produzione K+ di Giangi Magnoni per vari video tra cui quelli di Piero Pelù ed altri ancora e varie pubblicità e per l’agenzia Bentobox. Dal Maggio del 2008 ad ottobre 2010 ha lavorato presso il Teatro Regio di Parma come Responsabile della sartoria. Dal 2011 riprende la sua collaborazione con la Fondazione Arena con il ruolo di Vice Coordinatrice del reparto sartoria e come Coordinatrice delle sarte di laboratorio, curando personalmente la ripresa dei costumi dell’opera Carmen: costumi Anna Anni, scene e regia di Franco Zeffirelli, coordinatrice Reparto sartoria presso il Teatro Opera House di Muscat, per la ripresa dell’opera Turandot del costumista Maurizio Millenotti per regia di Franco Zeffirelli, collaboratrice assistente alla sartoria per la produzione Pagliacci di Franco Zeffirelli. Durante la carriera lavorativa ha firmato come costumista diverse opere come: Rigoletto all’Arena di Verona; Cenerentola al Teatro Comunale di Treviso; Aida all’Herodium Theather di Atene; Cavalleria rusticana e Jupira al Teatro Municipal de São Paulo in Brasile e per il Teatro dell’ABAO – Bilbao per la produzione La palabras en la barriga. Fondatrice della scuola di moda e designer “Estire”, dove collabora e lavora, presso la pubblica amministrazione della scuola superiore per la Moda e l’Artigianato di Sassari.
Fiammetta Baldiserri Light designer
Si laurea a Bologna in Geofisica. Frequenta un corso per illuminotecnici al Teatro Regio di Parma. Inizia l’attività di Lighting designer in La Traviata per la regia di Franco Zeffirelli al Teatro di Busseto e al Bolshoi di Mosca. Con Andrea Cigni cura L’Orfeo, Paride ed Elena all’Opera Royal Wallonie (Liegi) e La Medium e Gianni Schicchi, Ernani, Nabucco, La Traviata al Teatro di Pavia, Don Pasquale, per il Centre Lyrique de France, La cambiale di matrimonio, e L’occasione fa il ladro al Teatro Regio di Parma, Abay al Teatro Nazionale di Kazakistan, Fedra e La Straniera al Teatro Bellini di Catania, Tosca al Minnesota Opera House, Pia De’ Tolomei al Verdi di Pisa e al Festival di Charleston. Al Maggio Musicale Fiorentino cura le luci per Madama Butterfly, regia di Fabio Ceresa e Il Barbiere di Siviglia, regia di Damiano Michieletto. Al San Carlo di Napoli Alice in Wonderland con Gianluca Schiavone, con Aleksander Sokurov Go Go Go per il festival ConVersazioni a Vicenza. Con Stefano Simone Pintor segue Il flauto magico al Royal Opera House Muscat e Ettore Majorana per il Circuito OperaLombardia. Con Jacopo Spirei Falstaff al Festival Verdi di Parma, Così fan tutte, e La Clemenza di Tito al Akzent Theatre di Vien. Con Pierfrancesco Maestrini lavora al Nabucco al Teatro Alighieri Ravenna, a I pescatori di perle al Teatro di Bilbao, a Otello per il Teatro San Carlo di Napoli. Con Mauro Carosi segue le luci per Manon Lescaut al Teatro Bellini Catania e per L’Italiana in Algeri al Teatro Opera di Maribor (Slovenia). Con Giorgio Ferrara cura Don Giovanni al Festival di Spoleto e al Festival di Cartagena in Colombia, e Il Minotauro di Silvia Colasanti. Con Cristina Mazzavillani Muti e Micha van Hoeke cura per il Ravenna Festival Il paradosso svelato e Don Pasquale diretto dal Maestro Muti al Teatro Stanislavski di Mosca. Collabora con Giorgio Albertazzi a Titania la rossa per il Teatro Municipale di Piacenza, con Lamberto Puggelli per Rigoletto al Teatro Municipale di Piacenza, con Nicola Berloffa per Le nozze di Figaro al Circuito OperaLombardia, con Carmelo Rifici per I Puritani al Teatro Ponchielli di Cremona. Cura l’illuminazione dei Musei di San Domenico di Forlì. Insegna illuminotecnica teatrale all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Yamal das Irmich Collaboratore alla regia
Yamal Das Irmich, laureato in Scienze dello Spettacolo e della Comunicazione multimediale presso l’Università degli Studi di Milano con il massimo dei voti, deve la propria formazione artistica e culturale al palcoscenico della Fondazione Arena di Verona, presso il cui Ufficio Regia collabora, con continuità, in qualità di aiuto regista, dal 2010. Nel più grande palcoscenico d’opera ha avuto modo di collaborare con registi di fama mondiale fra i quali i Maestri Franco Zeffirelli, Hugo de Ana, Pier Luigi Pizzi, Gianfranco de Bosio, La Fura dels Baus. In qualità di collaboratore alla regia e aiuto regista, collabora dal 2014 con Graham Vick e con Arnaud Bernard. Nel settembre 2017 ha lavorato accanto a Graham Vick per Stiffelio, spettacolo-evento realizzato presso il Teatro Farnese di Parma in occasione del Festival verdiano, vincitore del Premio speciale “Franco Abbiati” 2018. Ha debuttato come regista nel settembre 2009 con Il barbiere di Siviglia di Rossini presso il Teatro Comunale di Belluno e la Kulturhaus di Silandro, ottenendo brillanti consensi di pubblico e critica. A marzo 2017 ha curato la regia di Madama Butterfly per l’Associazione milanese VoceAll’Opera, presso lo Spazio Teatro 89 di Milano ottenendo consensi di pubblico e critica. Sempre come regista ha curato due nuovi allestimenti de Il barbiere di Siviglia di Rossini (2018) e de L’elisir d’amore (2019), coprodotti da Padova lirica e da Bassano Opera Festival, con brillanti consensi unanimi.
Massimo Fiocchi Malaspina Maestro del Coro
Nato a Novara, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio G. Verdi di Milano dove si è diplomato in Musica corale e Direzione di coro, in Composizione e in Pianoforte e presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma dove ha conseguito il diploma in Direzione d’orchestra. Si è inoltre perfezionato in Direzione d’orchestra all’Accademia musicale pescarese sotto la guida di Donato Renzetti. In qualità di pianista e di direttore si è esibito in numerosi teatri e sale da concerto italiane ed estere (Svizzera, Germania, Cina, Giappone, Emirati Arabi) e per la RAI. È direttore di diversi cori polifonici e di voci bianche, tra i quali le Voci del Mesma e i Piccoli cantori di San Marco. Collabora con il Teatro Regio di Parma in qualità di Altro maestro del coro e di Direttore musicale di palcoscenico, con OperaLombardia, Ravenna Festival e Macerata Opera Festival in qualità di Maestro o Altro Maestro del coro. È invitato regolarmente in Cina a tenere masterclass universitarie sul repertorio lirico italiano. Dal 2011 è Maestro di Cappella presso la Basilica di San Marco di Milano dove prepara e dirige anche l’ensemble vocale professionistico. Si occupa degli arrangiamenti corali per il programma televisivo Fratelli di Crozza ha collaborato con il Clan Celentano per l’animazione Adrian per ed è stato il professore di canto corale nel docu-reality Il Collegio 2 in onda su RAI2 nell’autunno 2017. è direttore artistico del Giugno Musicale di San Maurizio d’Opaglio, docente presso la Scuola del Teatro Musicale STM con sede presso il Teatro Coccia di Novara e dell’Accademia verdiana del Teatro Regio di Parma. Laureato in Filosofia all’Università di Lugano, affianca all’attività musicale gli studi medici presso l’Università degli Studi di Milano. Ha vinto diversi premi in concorsi di musica da camera e corale (in duo con il baritono Niccolò Scaccabarozzi e con il coro Le voci del Mesma) e in concorsi letterari.
Gezim Myshketa Baritono
Nato nel 1982 a Durazzo (Albania), Gezim Myshketa ha iniziato giovanissimo lo studio del canto affermandosi come uno tra i più interessanti talenti della sua generazione. Si diploma con il massimo dei voti presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma sotto la guida di Giuliano Ciannella e Lelio Capilupi. Nel 2006 è vincitore del 57° Concorso AsLiCo e debutta come Don Giovanni e Leporello per il Circuito Lirico Lombardo e all’Opera de Massy. Le scorse stagioni lo hanno visto protagonista in Orphée et Eurydice (Amore – La Guida) e L’elisir d’Amore al Teatro Comunale di Bologna, al Filarmonico di Verona e al Teatro dell’Opera di Roma diretto da Bruno Campanella; ne Le Villi, Iris, Madama Butterfly, Trouble in Tahiti, Gianni Schicchi, La bohème e Maria Stuarda al Teatro Verdi di Trieste; ne La Vedova Allegra (Danilo) al Teatro Carlo Felice di Genova e al Filarmonico di Verona; in Carmen allo Sferisterio di Macerata; ne Le Nozze di Figaro (Conte d’Almaviva) a Palm Beach; nel Giulio Cesare a Bilbao; come Garibaldo nella Rodelinda al Festival della Valle d’Itria; in Simon Boccanegra al Teatro Massimo di Palermo. Tra gli altri impegni ricordiamo: Maria Stuarda a Piacenza e Modena; Le convenienze e inconvenienze teatrali e I pazzi per progetto all’Opernhaus di Zurigo; Cléopâtre al Festival di Salisburgo; al Festival Verdi di Parma è stato Rolando nella Battaglia di Legnano; Il barbiere di Siviglia a Treviso e Ferrara; I Puritani a Bratislava; Ali Pascha in Ali Pascha von Janina a Tirana. Gezim Myshketa nella stagione 2013/2014 ha riscosso grande successo come Ford nel Falstaff andato in scena a Stoccarda e come Lord Enrico Ashton in Lucia di Lammermoor a Marsiglia, sono seguiti: Maria Stuarda, accanto a Mariella Devia al Filarmonico di Verona dove ha recentemente debuttato come Frà Melitone ne La Forza del Destino; Gianni Schicchi al Municipale di Piacenza e a Tirana; Turandot a Toulouse e a Cagliari; Don Giovanni (ruolo del titolo) per il circuito AsLiCo ed in tournée in Italia con la regia di Graham Vick; Carmen alla Deutsche Oper di Berlino e al Teatro di St. Gallen e La Traviata ad Amburgo. A seguito del successo ottenuto presso il Teatro di Stoccarda come Giorgio Germont ne La Traviata e Ford nel Falstaff, ha iniziato una collaborazione stabile con questo Teatro, che lo ha portato a cantare ruoli quali Marcello ne La bohème, Escamillo in Carmen, il Conte d’Almaviva ne Le Nozze di Figaro, Sir Riccardo ne I Puritani, Valentino nel Faust. Nel 2016 ha debuttato il ruolo di Ezio nell’Attila, diretto da Michele Mariotti e con la regia di Daniel Abbado, per l’inaugurazione della stagione del Teatro Comunale di Bologna. Nello stesso anno ha cantato a Lispia ne La Traviata, in seguito è stato nuovamente invitato per Madama Butterfly, Lucia di Lammermoor e nelle stagioni future canterà in Carmen, La bohème e nuovamente ne La Traviata. Le ultime stagioni lo hanno visto impegnato in Simon Boccanegra (Paolo Albiani) ad Anversa e a Napoli; La Rondine a Toulouse; Carmen a Berlino e Dresda; Cavalleria Rusticana a Bologna con la regia di Emma Dante; I Pagliacci in Oman con il Teatro dell’Opera di Roma; Faust e I Puritani a Stoccarda; La Traviata, Carmen e La bohème a Lipsia; La forza del destino alla Opernhaus di Zurigo; Beatrix Cenci (Ginastera) a Strasburgo; Iphigénie en Tauride nuova produzione a Stoccarda diretta da Stefano Montanari; Cavalleria Rusticana al Regio di Torino. Ha collaborato con Direttori quali Philippe Auguin, Frédéric Chaslin, Daniel Oren, Nello Santi, Bruno Campanella, Paolo Arrivabeni, Michele Mariotti, Maurizio Benini, Stefano Ranzani, e Registi quali Robert Carsen, Giancarlo del Monaco, Pierluigi Pizzi, Graham Vick, Calixto Bieito. I suoi impegni futuri lo porteranno a Como per Guillaume Tell debuttando nel ruolo del titolo, opera in scena in tutto il circuito di OperaLombardia e successivamente a Pisa; a Cagliari per Macbeth a cui seguiranno Falstaff a Montpellier, Lille, Lussemburgo e Caen; Luisa Miller a Marsiglia; La Forza del Destino a Touluse; La traviata a Tokio; continuerà inoltre la sua collaborazione con Lispia dove sarà protagonista di una nuova produzione di Carmen.
Michele Patti Baritono
Nato a Genova, studia canto al Conservatorio Niccolò Paganini e prosegue gli studi presso il Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria. Vince numerosi concorsi, tra cui il “XIX Concorso Internazionale per Cantanti Lirici Spazio Musica” a Orvieto. Successivamente, viene scelto dalla Scuola dell’Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna. Inizia giovanissimo una brillante carriera, debuttando in Gianni Schicchi (Marco), Così fan tutte (Guglielmo), La traviata (Marchese e Dottore), Un Ballo in Maschera (Renato), Il Trovatore (Conte di Luna), Madama Butterfly (Sharpless), Le Nozze di Figaro (Figaro), L’elisir d’amore (Belcore) e Don Giovanni al Teatro degli Industri di Grosseto per Spazio Musica sotto la guida di Maurizio Arena; La traviata (Giorgio Germont) nell’allestimento di Brockhaus al Teatro Verdi di Busseto in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna ed il Teatro Regio di Parma per l’apertura del Festival Verdi, alla Popejoy Hall di Albuquerque (New Mexico) con la Symphonic Orchestra of New Mexico, all’Opera Giocosa di Savona con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova; Don Pasquale (Dottor Malatesta) al Teatro Comunale di Bologna; Rigoletto (Marullo) nell’ambito del Festival Verdi a Busseto; Don Giovanni al Teatro Carlo Felice di Genova con la regia di Rosetta Cucchi; Maria de Rudenz (Rambaldo) ed Il Campanello (Enrico) al Wexford Festival Opera; La Vedova Allegra (Danilo) al Teatro Petruzzelli di Bari con la regia di Federico Tiezzi; Così fan tutte (Guglielmo), regia di E. Scola, e L’elisir d’amore (Belcore) nello storico allestimento di Luzzati con regia di Crivelli al Teatro Carlo Felice di Genova; Delitto e Dovere (Arthur Savile) di Colla con la regia di Gavazzeni e Maranghi in prima esecuzione mondiale al 60° Festival di Spoleto ed al Teatro Coccia di Novara per la ripresa di Classica Italia andata in onda nel mese di giugno 2018; La Bohème (Schaunard) per l’Ente Lirico Trapanese sotto la direzione di Nikša Bareza. Tra i suo impegni recenti e futuri: Un giorno di regno (Cavalier Belfiore) al Festival Verdi di Parma; Don Pasquale (Malatesta) al Teatro Carlo Felice di Genova; Dorilla in Tempe (Admeto) di Vivaldi diretta da Diego Fasolis al Teatro Malibran di Venezia; il ruolo del titolo in Guglielmo Tell di Gioachino Rossini con la regia di Arnaud Bernard per il circuito di OperaLombardia, quale vincitore del 70° Concorso AsLiCo; La bohème (Marcello) al Teatro Carlo Felice di Genova; L’elisir d’amore (Belcore) al Petruzzelli di Bari.
Marigona Qerkezi Soprano
Nata a Zagabria nel 1993, Marigona Qerkezi ha intrapreso lo studio del canto lirico sotto la guida della madre, il mezzosoprano Merita Juniku, con la quale si perfeziona tutt’ora. Ha cantato per la prima volta in concerto a 6 anni. All’età di 13 anni ha vinto importanti concorsi sia come flautista sia come cantante. Apprezzata per la ‘’pienezza della vocalità, soprano lirico puro e per la facilità negli acuti ’’ (F. Marcello – Rivista Internazionale L’Opera), ha debuttato a 22 anni come Regina della notte nel Die Zauberflöte di Mozart alla Royal Opera House di Muscat. È poi stata richiamata, sempre a Muscat, per interpretare nuovamente il medesimo ruolo. Ha recentemente debuttato nei ruoli di Lucia in Lucia di Lammermoor di Donizetti presso i teatri Lirico di Cagliari e Petruzzelli di Bari, Contessa d’Almaviva in Le Nozze di Figaro di Mozart al Teatro dell’Opera di Tirana, Madama Cortese in Il Viaggio a Reims di Rossini al Rossini Opera Festival a Pesaro, al Gran Teatre del Liceu di Barcelona e al circuito di OperaLombardia, Rosalinde in Die Fledermaus di Strauss al Teatro Petruzzelli di Bari. Ha eseguito il ruolo di Gilda nel Rigoletto al Teatro Lirico di Cagliari e Donna Anna nel Don Giovanni al Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo. A 25 anni, è già vincitrice di sei premi internazionali di canto lirico, ottenuti interamente nel corso di un anno: secondo premio al Concorso Internazionale Marie Kraja, primo premio Esordienti al Concorso per giovani cantanti lirici d’Europa AsLiCo, secondo premio al Concorso Lirico Internazionale Salice D’Oro, primo premio al Concorso Lirico Internazionale Magda Olivero, primo premio assoluto e premio Speciale Accademia Teatro alla Scala al Leyla Gencer Opera Competition. Si è esibita in Slovenia, Croatia, Macedonia, Montrenegro, Kosovo, Albania, Russia, Italy, Turkey, Netherland, Germany, Spain, Portugal, England, USA, Oman, Japan. Ha conseguito il Master in Canto Lirico e Flauto Traverso all’Università di Belle Arti di Prishtina. Contemporaneamente alla formazione musicale, si è laureata in Business Management alla Staffordshire University Programme al Riinvest Institute. Tra i suoi prossimi impegni figura il ruolo di Adina nell’Elisir d’amore al Petruzzelli di Bari.
Clarissa Costanzo Soprano
Nata a Capua (Caserta) nel 1991, consegue il Diploma in Canto con 10/10 e lode e menzione speciale presso il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli sotto la guida di Emma Innacoli. A maggio 2013 è Madame Lidoine nell’opera I Dialoghi delle Carmelitane di Poulenc, presso il Conservatorio San Pietro a Majella con la regia di Serenella Isidori, in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli. Da febbraio a giugno 2014 è Aida nel progetto AsLiCo Opera domani: Aida, amore è coraggio, debuttando in numerosi teatri quali il Teatro Sociale di Como, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro degli Arcimboldi di Milano, il Teatro Verdi di Pordenone, il Teatro Comunale di Bolzano per un totale di 50 rappresentazioni. Partecipa a masterclass con Mietta Sighele e Bruno Praticò. Vince il 2° premio al Concorso Lirico Internazionale Flaviano Labò di Piacenza e il 2° Premio delle Arti Claudio Abbado sezione di canto lirico. Da ottobre 2015 a gennaio 2016 è Suzel nella messa in scena de L’Amico Fritz di Mascagni con la regia di Leo Nucci e la direzione di Donato Renzetti presso il Teatro Municipale di Piacenza, il Teatro Alighieri di Ravenna e il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena. Vince il ruolo di Suor Angelica al Concorso Lirico Internazionale Ottavio Ziino 2015. A febbraio 2016 è Clotilde in Norma di Bellini per la regia di Lorenzo Amato e la direzione di Nello Santi al Teatro di San Carlo di Napoli. Vince il 3° premio ex aequo al Concorso lirico Internazionale Riccardo Zandonai 2016 (Riva del Garda – TN) e il Premio Musica Riva Festival 2016. Vince il 2° premio ex aequo al 54° Concorso Lirico Internazionale Voci Verdiane e il 2° premio assoluto al Concorso Lirico Internazionale Iris Adami Corradetti 2016 (Padova). Da ottobre 2016 a gennaio 2017 è Amelia nell’opera Un ballo in maschera di Verdi presso il Teatro Municipale di Piacenza, il Teatro Alighieri di Ravenna e il Teatro Comunale di Ferrara. Ha cantato con Leo Nucci in occasione del Premio Verdi d’Oro con l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Fabrizio Cassi. Nel corso del 2017 partecipa in qualità di solista all’evento Avrò dunque sognato! presso il Teatro Municipale di Piacenza e il Teatro Comunale di Modena, per celebrare i 50 anni di carriera di Leo Nucci, debutta con grande successo al Festival di Bregenz nel ruolo di Elcìa nel Mosè in Egitto di Rossini e in autunno è stata Amelia nel Simon Boccanegra di Verdi al Teatro Municipale di Piacenza, ruolo che ha ripreso nel 2018 al Teatro Alighieri di Ravenna.
Giulio Pelligra Tenore
Vero tenore all’italiana, Giulio Pelligra è uno dei tenori emergenti che ha destato maggiore interesse in pubblico e critica. Ha avuto modo di cimentarsi su alcuni tra i palcoscenici più importanti, italiani ed esteri, collaborando con Roberto Abbado, Yves Abel, Asher Fisch, Daniel Oren, Renato Palumbo, Stefano Ranzani e Donato Renzetti. Tra i suoi successi si segnalano le interpretazioni di Maometto II (Paolo Erisso), Linda di Chamounix (Carlo) e La bohème (Rodolfo) al Teatro dell’Opera di Roma, Don Pasquale (Ernesto) al Teatro di Basilea, La traviata (Alfredo) al Teatro Sociale di Como e al Luglio Musicale Trapanese, Nabucco (Ismaele) e Lucia di Lammermoor (Arturo) al Teatro Massimo di Palermo, L’elisir d’amore (Nemorino) al Landestheater di Bregenz, al Teatro Municipale di Piacenza e al Teatro Municipale di Bolzano, La bohème al Grand Théâtre de Genève, Roméo et Juliette (Roméo) di Gounod al Teatro Verdi di Pisa, La sonnambula (Elvino) al Teatro Filarmonico di Verona, Anna Bolena (Percy) e I Puritani (Lord Arturo Talbot) al Teatro Bellini di Catania, Maria Stuarda (Leicester) al Teatro Carlo Felice di Genova, Anna Bolena al Teatro Regio di Parma, Jerusalem (Gaston) al Theater Freiburg, Stabat Mater di Rossini al Bustan Festival di Beirut, Nabucco al Theater Sankt Gallen e all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi, La bohème al Maggio Musicale Fiorentino. Tra gli impegni recenti: La traviata in tournée a Lubjana con il Teatro Regio di Torino, al Teatro Carlo Felice di Genova, all’Opera di Roma ed a Torino; L’elisir d’amore al Maggio Musicale Fiorentino e al Theater Sankt Gallen; La sonnambula (Elvino) a Las Palmas; Idomeneo (ruolo titolo) al Teatro Massimo di Palermo; Anna Bolena all’Opera di Roma e a Karlsruhe; Rigoletto (Duca di Mantova, debutto nel ruolo) a Sassari; Die Zauberflöte (Tamino) all’Opera di Roma; Maria Stuarda alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf e al Gärtnerplatztheater di Monaco; Fra Diavolo (ruolo titolo) al Teatro Massimo di Palermo; Pia de Tolomei (Ghino degli Armieri) a Lucca, a Livorno e al Teatro Verdi di Pisa; Don Giovanni (Don Ottavio) al Teatro Alighieri di Ravenna. I progetti futuri comprendono Guglielmo Tell (Arnold) nei teatri di OperaLombardia; La traviata in tournée in Giappone con il Teatro Verdi di Trieste; I vespri siciliani (Henri) e I Capuleti e i Montecchi (Tebaldo) all’Opera di Roma; Messa di gloria al Festival Donizetti di Bergamo; La bohème al Teatro Verdi di Trieste; Anna Bolena al Teatro Carlo Felice di Genova; Rigoletto al Teatro La Fenice di Venezia; Roberto Devereux (ruolo titolo) al Teatro Massimo di Palermo; Nabucco all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi; Lucia di Lammermoor (Edgardo) ad Angers, Rennes e Nantes.
Matteo Falcier Tenore
Diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, approfondisce gli studi presso l’Accademia Solisti del Teatro La Scala di Milano e partecipa ai Master di canto organizzati del Festival di Martina Franca (TA). A tutt’oggi, sotto la guida costante della Soprano Francesca Patanè, continua il proprio perfezionamento. Debutta nel 2010 allo Stresa Festival con Il Matrimonio Segreto di Cimarosa nel ruolo di Paolino, che tornerà ad interpretare più tardi al Teatro Regio di Torino. Calca le scene di prestigiosi palcoscenici in Italia e all’estero, condotto da importanti direttori d’orchestra: Riccardo Muti, James Conlon, Roberto Abbado, Daniele Rustioni, Giampaolo Bisanti e Roland Böer, sotto la guida di importanti registi quali Cristina Mazzavillani in Muti, Leo Muscato, Daniele Michieletto, Terry Gilliam, Giorgio Strehler, Jean-Pierre Ponnelle e Ferzan Özpetek. Nel 2016, anno ricco di successi per il giovane tenore, debutta in La Bohème nel ruolo di Rodolfo nel Circuito Lombardo, Gianni Schicchi come Rinuccio al Teatro dell’Opera di Roma. Successivamente esordisce in Falstaff nel ruolo di Fenton presso il Luglio Musicale Trapanese e nel Basilio de Le Nozze di Figaro nella tournée giapponese della Staatsoper di Vienna, quest’ultima sotto la guida di Riccardo Muti. Nel 2017 si distingue nei ruoli di Tebaldo ne I Capuleti e I Montecchi di Bellini presso il Teatro Filarmonico di Verona, fa il suo debutto al prestigioso Teatro di San Carlo di Napoli nel ruolo di Alfredo ne La Traviata di Verdi, prende parte alla rappresentazione in forma di concerto della Manon Lescaut di Puccini presso The New Zealand Opera ad Auckland, accanto ad artisti di fama internazionale quali la soprano Serena Farnocchia, porta in tournée per il Teatro dell’Opera di Bologna in tutto il Giappone La Traviata riscuotendo ottimo successo nel ruolo di Alfredo Germont ed affronta per la prima volta l’iconico ruolo del Duca di Mantova in Rigoletto nel circuito di OperaLombardia. Il 2018 si apre con l’imminente l’impegno presso il Teatro dell’Opera di Roma ne I Pagliacci nel ruolo di Beppe sotto la guida di Carlo Rizzi; successivamente ha interpretato Paolino ne Il Matrimonio Segreto di Cimarosa presso L’Opéra Royal de Wallonie, seguito dal debutto nel Don Giovanni nel ruolo Don Ottavio presso l’Opéra de Nice.
Barbara Massaro Soprano
Milanese, classe 1994, si diploma in viola nel 2015 e in canto con il massimo dei voti e la lode nel 2016, sotto la guida di Silvana Manga presso il conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Inizia la formazione musicale entrando nel Coro di Voci Bianche del Teatro alla Scala. Ha interpretato la Prima Fata in Midsummer Night’s Dream di Mendelssohn con l’Orchestra Filarmonica della Scala, sotto la direzione di Alessandro Ferrari nell’ambito del progetto “Sound Music” con la regia di Francesco Micheli. Nel 2014 è Serpina ne La serva padrona con l’Ensemble Barocco Arcantico; Berta ne Il barbiere di Siviglia e Adina ne L’elisir d’amore al Teatro Nuovo di Milano entrambe con regia di Aliverta; nel 2016 è Rowan in The little sweep al Teatro Lirico di Magenta, regia di Cantini; Susanna ne Le nozze di Figaro nella produzione Opera Studio del Conservatorio di Milano diretta da Beltrami. Molto attiva anche nel repertorio sacro ha eseguito lo Stabat Mater di Bach con l’orchestra de I Pomeriggi Musicali al Teatro Dal Verme di Milano sotto la direzione di Carlo Tenan, lo Stabat Mater di Pergolesi diretta da Bruno Casoni e accompagnata da I Cameristi della Scala, il Requiem di Mozart con la Milano Chamber Orchestra, l’Exultate Jubilate presso il Duomo di Como sotto la direzione di Alessandro Cadario con l’orchestra de I Pomeriggi Musicali.
Vincitrice del Concorso Lirico Assami, ha rappresentato il Conservatorio di Milano nell’ambito dell’XI edizione del Premio Nazionale delle Arti e ha seguito masterclass con i maestri Frittoli, Berti, Antoniozzi, Cuberli, Mameli, Bonfadelli, Prina e Lowe. Ammessa all’Accademia di Belcanto Rodolfo Celletti, si esibisce al 42° Festival della Valle d’Itria debuttando il ruolo di Driade in Baccanali di Steffanie e Geraldine nell’opera contemporanea A hand of bridge e come vincitrice del Concorso AsLiCo, interpreta Despina in Così fan tutte con la regia di Francesco Micheli nel Circuito di OperaLombardia. Ha inoltre debuttato al Teatro Lirico di Cagliari interpretando La Principessa ne La bella dormente di Respighi diretta da Donato Renzetti, con regia di Leo Muscato. Recentemente è stata al Festival della Valle d’Itria per Le donne vendicate, al Coccia di Novara come Adina in Elisir d’amore, Frasquita in Carmen all’Arena di Verona, Berenice in L’occasione fa il ladro al Tiroler Festspiele. Prossimamente Zerlina in Don Giovanni e Lauretta in Gianni Schicchi al Filarmonico di Verona, il debutto al Glyndebourne Festival in Rinaldo, Guglielmo Tell nel Circuito AsLiCo e di OperaLombardia e L’elisir d’amore ad Erl.
Irene Savignano Mezzosoprano
Nata a Palermo. Diplomata presso l’Istituto Magistrale Statale – ad indirizzo musicale – Regina Margherita di Palermo; laureanda presso il Conservatorio Musicale Alessandro Scarlatti di Palermo.
Ha partecipato a numerose masterclass di canto con celebri docenti dal 2007 al 2019 (Gazzani, Lippi, Grigoriev, Fernando Luigi Màrquez Fernàndez, Maria del Carmen Pèrez Bianco, Marcello Nardis, Alfonso Gianluca Gucciardo, Mario Diaz, Sigfried Gohritz, Lalo Cibelli, Elizabeth Norberg Schulz e Matthew Mariott, Patrizia Orciani e Carlo Barricelli, Francesca Patanè). Ha debuttato, come corista in numerose opere liriche.
Ha vinto numerosi concorsi di canto: Maratona Schumann, tenuta dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana; Pogas, classificandosi prima e debuttando il ruolo di Pippetto in Le convenienze e inconvenienze teatrali di Donizetti, debuttando al Tetro Politeama ed in tutti i capoluoghi Siciliani; Concorso Lirico Internazionale Voci dal Mediterraneo VI edizione – Premio Archimede, tenuto dall’ Associazione Musicale Arcadia ’88 (SR) vincendo il “Premio speciale giovane promessa della lirica” nel 2011 e il “Premio speciale per la vocalità”, nel dicembre 2012. Nel febbraio 2012 ha debuttato al Teatro Politeama di Palermo ne La Rondine di Puccini, i ruoli di Suzy, Lolette e parti del coro a cura della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana.
Da luglio a settembre 2012, è stata a Pechino, a seguito della vittoria del concorso mondiale I Sing Beijing cantando come solista al teatro N.C.P.A. e in numerosi altri teatri della Cina. Lavora con il compositore Andrea Ferrante ed ha inciso, con lui, nel novembre 2012, il CD Over the Horizon. Ha debuttato nel 2016 il ruolo di Suzuki in Madama Butterfly di Puccini, con l’Associazione Culturale Musa. Ad Aprile 2017 ha debuttato il ruolo di Lavina ne L’Oca del Cairo di Mozart, presso il Teatro Massimo di Palermo. Tra marzo e giugno 2018 ha debuttato il ruolo di Amneris in Aida di Verdi, con l’Associazione Musicale Europa InCanto, al Teatro di San Carlo di Napoli, ai Teatri Eliseo, Argentina e Quirino di Roma, al Teatro La Pergola di Firenze, nonché al Teatro Romano di Ostia Antica; al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti nell’ambito del Reate Festival, dal 19 al 22 novembre 2018. A maggio 2018, ha debuttato il ruolo di Cettina (Clarice) ne Il duello comico di Giovanni Paisiello, presso il Teatro Massimo di Palermo. Ha preso parte, in qualità di solista, al CD del soprano Marina Rebeka intitolato Spirito. A gennaio 2019, ha vinto il 70° concorso AsLiCo internazionale “Voci emergenti” per giovani cantanti lirici. Il 31 Marzo 2019, ha debuttato nella Petite Messe Solennelle di Rossini, nel ruolo di mezzosoprano, presso la Chiesa del SS. Salvatore di Palermo. Nel Luglio 2019, ha debuttato nel ruolo di Tisbe ne La Cenerentola di Gioacchino Rossini al Teatro Massimo di Palermo. A settembre 2019 debutterà nel ruolo di Edwige nel Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini al Teatro Sociale di Como, e a seguire nei teatri del circuito OperaLombardia. Dal gennaio 2020 parteciperà alla 3° edizione di “Fabbrica Young” del Teatro dell’Opera di Roma.
Davide Giangregorio Basso
Nasce a Benevento nel 1989, studia canto con il mezzosoprano Chiara Chialli per poi diplomarsi al Conservatorio Nicola Sala della sua città, studiando parallelamente organo e composizione, musica da camera e pianoforte. Nel 2012 viene selezionato per l’Accademia Giovani all’opera e debutta nel ruolo di Don Basilio ne Il Barbiere di Siviglia per il 51mo Festival di Stresa. Nel 2013 è vincitore della 67° edizione del Concorso del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto A. Bell”, dove interpreta i ruoli di Angelotti in Tosca e di Guglielmo in Così fan tutte e viene ammesso all’Accademia Rossiniana diretta dal Maestro Zedda, esibendosi al 25° Rossini Opera Festival come Don Prudenzio ne Il viaggio a Reims. Nel 2014 frequenta l’Accademia del Teatro alla Scala dove studia con Renato Bruson, Luciana Serra e Luciana D’Intino. Ha approfondito stile e prassi del repertorio barocco con il contralto Sonia Prina. Riceve il premio speciale Fondazione Luciano Pavarotti durante il 7° concorso internazionale di canto Ravello Città della Musica. Ha vinto il premio Giovane talento al 4° concorso internazionale di canto Santa Chiara di Napoli; terzo premio al concorso Spiros Argiris 2017 di Sarzana; premio del pubblico al concorso internazionale di canto barocco Renata Tebaldi. Nel 2018 ha vinto il XLVIII Concorso Toti dal Monte di Treviso; nel 2019 ha vinto il 70° concorso AsLiCo e il secondo premio al Concorso per sole voci maschili Rizzardo Bino.
Ha interpretato Dante nella Prima Mondiale di Monterisi Schicchi e Puccini – un prologo a Gianni Schicchi e Betto in Gianni Schicchi nel dittico rappresentato al Teatro Municipale di Piacenza, Togrul ne La donna serpente al Festival di Martina Franca diretto da Fabio Luisi, Masetto in Don Giovanni nei Teatri del circuito di OperaLombardia con la regia di Graham Vick, debutta al Teatro alla Scala come Alidoro ne La cenerentola per i ragazzi e come 5th Woman nella Prima Mondiale di CO2 di Giorgio Battistelli con la regia di Robert Carsen; è Moralès e Zuniga in Carmen nella Stagione Estiva del Teatro Regio di Torino in Piazza San Carlo, Achilla in Giulio Cesare all’Opera del Cairo e partecipa al Requiem di Mozart a Catania con orchestra e coro del Teatro Bellini. È Gaudenzio ne Il Signor Bruschino alla Fenice, Colline ne La bohème al Teatro Regio di Torino, Ubaldo ne La serva padrona di Pergolesi al Festival Barocco di Vicenza, il ruolo protagonista in Noye’s Fludde di Britten a Sassari, Fabrizio ne La gazza Ladra al Teatro Petruzzelli, Masetto nel Don Giovanni alla Oper Basel, alla Fenice e a Klagenfurt, Antonio ne Il viaggio a Reims all’Opera di Roma nello spettacolo di Damiano Michieletto diretto da Stefano Montanari. Tra gli impegni recenti e futuri: Mustafà in Adina al Rossini Opera Festival, Polinestore nel Polidoro di Antonio Lotti al Teatro Olimpico di Vicenza, il debutto nel ruolo protagonista de Le nozze di Figaro a Treviso, Ferrara e Jesi, Blansac ne La Scala di seta nella tournée del ROF alla ROH di Muscat, Gesù nella Johannes Passion di Bach nella Cattedrale di Vicenza, basso solista nel Ein deutsches Requiem di Brahms al Teatro di San Carlo, basso solista nella Missa in tempore belli di Haydn nel Duomo di Como e Cremona, Plutone nell’Orfeo di Porpora al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, basso solista nella Petite messe solennelle al Teatro Olimpico di Vicenza, Rodolfo nella Sonnambula e Walter nel Guglielmo Tell nel circuito di OperaLombardia; basso solista nella Krönungsmesse di Mozart e nella IX sinfonia di Beethoven per il Festival Internazionale di Musica Sacra del Vaticano.
Rocco Cavalluzzi Basso
Si diploma in canto presso il Conservatorio di Campobasso per poi perfezionarsi con S. Lowe. Vincitore del concorso di Tenerife partecipa all’Opera estudio come Alidoro ne La Cenerentola di Rossini. Frequenta l’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti di Martina Franca, vincendo il premio come “miglior talento” e l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, dove ottiene la prestigiosa borsa di studio dedicata al grande basso Paolo Montarsolo. Alla Scala è nel cast di Don Carlo come Deputato Fiammingo con la regia di Peter Stein e la direzione di Myung-Whun Chung e canta in diverse produzioni destinate alle scuole, in ruoli principali come ne La Cenerentola, Il Barbiere di Siviglia, L’elisir d’amore e Ali Babà di Cherubuni. Al Carlo Felice di Genova debutta come Don Alfonso in Così fan tutte. Altre importanti tappe sono la partecipazione al prestigioso concorso Toti Dal Monte di Treviso, grazie al quale debutta nel ruolo di Raimondo in Lucia di Lammermoor nei teatri di Treviso e Ferrara, il debutto presso la prestigiosa Wigmore Hall di Londra nel concerto Anna Bonitatibus & Friends e al Festival di musica antica di Innsbruck ne Le nozze in sogno di Cesti. Al festival torna nell’estate 2019 per interpretare il ruolo di Golo ne La Dori di Cesti con la regia di Stefano Vizioli e la direzione di Ottavio Dantone. Si è esibito inoltre in diverse produzioni al Teatro Petruzzelli di Bari. Ha collaborato con direttori e registi come D. Rustioni, F. Luisi, M. Rizzari, M. Barbacini, J. Webb, G. De Stefano, F. Özpetek, D. Krief, A. Cirillo, E. Scola e L. Amato.
Pietro Toscano Basso
Il basso Pietro Toscano, nativo di Termoli, ha iniziato gli studi di canto lirico a 18 anni con il tenore Alberto Bastoni, allievo del celebre didatta Paride Venturi. Ha proseguito successivamente gli studi musicali presso il conservatorio Gioachino Rossini di Pesaro sotto la guida del maestro Robleto Merolla. Ha conseguito in seguito il Compimento inferiore di Flauto. Ha seguito corsi e masterclass con i bassi Bonaldo Giaiotti e Idelbrando D’Arcangelo, con il baritono Mario Melani, i tenori William Matteuzzi, Nazareno Antinori e Miguel Sanchez Moreno e con il soprano Alda Borelli Morgan. Attualmente si sta perfezionando a Genova con il mezzosoprano Laura Bulian e per il repertorio con il Maestro Marco Zambelli. Dopo aver iniziato la carriera come basso cantante in una serie di concerti lirici e da camera, nel marzo 2006 ha debuttato nel ruolo del protagonista in Don Giovanni presso lo Sheldonian Theatre di Oxford, con la direzione di Marios Papadoupulos.
Nico Franchini Tenore
Nato a Putignano (Bari) il 9/6/1992, ha iniziato gli studi di canto lirico sotto la guida della soprano Francesca Ruospo. Attualmente studia canto sotto la guida del Maestro Domenico Colaianni presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari. Ha frequentato molte masterclass sotto la guida del mezzosoprano Bruna Baglioni, il Maestro Vincenzo Scalera, il soprano Stefania Bonfadelli, il baritono Roberto Servile, il tenore Vittorio Terranova, il tenore Chris Merritt. Ha frequentato l’Accademia del Bel Canto Rodolfo Celletti di Martina Franca nel 2016 e 2017 facendo il suo debutto durante il Festival della Valle d’Itria in Don Chisciotte di Paisiello nel ruolo di Don Calafrone; Stabat Mater di Pergolesi e Paisiello; Un giorno di regno di Verdi nel ruolo del Conte di Ivrea, diretto da Sesto Quatrini; e come cover del ruolo di Edoardo; L’Isola disabitata di Garcia nel ruolo di Gernando. Ha interpretato il ruolo di Rodolfo in La bohème di Puccini con la direzione di Donato Renzetti; ha cantato in concerto in memoria di Giusy Devinu accanto a Leo Nucci e diretto da Donato Renzetti presso il Teatro Lirico di Cagliari. Ha interpretato il ruolo di Nemorino ne L’Elisir d’amore presso il Teatro Persiani di Recanati, il ruolo di Ernesto in Don Pasquale presso il Teatro Orfeo di Taranto e Gherardo in Gianni Schicchi presso il Teatro Orfeo di Taranto. Ha eseguito concerti con l’Orchestra della Magna Grecia di Taranto e ha cantato in onore del tenore William Matteuzzi ad Ostuni e in onore del baritono Alberto Gazale a Brescia. Ha eseguito Stabat Mater di Haydn durante il Festival Notti Sacre di Bari. È vincitore del premio “Rivista L’Opera” durante il Concorso Internazionale di canto d’opera “Giusy Devinu” presso il Teatro Lirico di Cagliari. Ha vinto il terzo premio nel concorso lirico internazionale Valerio Gentile a Fasano. Vincitore e Idoneo del concorso AsLiCo 2018 presso il Teatro Sociale di Como dove ha vinto il Premio del Pubblico. È stato Rodrigo nell’Otello di Verdi per AsLiCo all’interno del Festival Como Città della Musica 2018. Ha eseguito il ruolo en travesti di Cornelia nell’opera Il trionfo dell’onore di Scarlatti. Per OperaLombardia è stato Don Luigino nel Viaggio a Reims di Rossini nella stagione 2018/19 ed è risultato vincitore del 70° concorso AsLiCo 2019. Ha eseguito il ruolo dell’Abate Poeta nell’Andrea Chénier presso la Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari, il ruolo del Conte D’Almaviva nel Barbiere di Siviglia di Rossini, presso il Teatro Mercadante di Altamura, e la Missa in Tempore belli di Haydn.
Giacomo Leone Tenore
Nato in Salento, classe 1988, sin da giovanissimo intraprende gli studi di canto lirico, debutta nel 2004 presso il Teatro Paisiello di Lecce. Si laurea in Scienze dei Beni Musicali presso l’Università del Salento e si specializza presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Como, biennio in canto lirico, col massimo dei voti, nella classe di Patrizia Patelmo. Frequenta varie masterclass nel territorio nazionale ed è concertista presso vari salotti e circoli lirici di Emilia e Lombardia. Nel 2013 prende parte all’opera contemporanea 800. L’assedio di Otranto di Francesco Libetta, supervisionata da Franco Battiato e messa in scena presso i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. nel 2014 prende parte all’ evento di inaugurazione del Teatro Comunale di Tuglie, affidato al coreografo Fredy Franzutti, con la conduzione della giornalista RAI Livia Azzariti, dove interpreta il ruolo di Alfredo ne La traviata. Nel luglio 2015 debutta il ruolo di Nemorino ne L’elisir d’amore presso Mondovì è successivamente Don Ottavio nel Don Giovanni, presso il Chiostro dei Teatini di Lecce. Per la Trilogia d’autunno del Ravenna Festival 2017 è Arlecchino, nell’opera Pagliacci, con la regia di Cristina Mazzavillani Muti; nella stagione autunnale 2018 interpreta i ruoli di Abdallo, Borsa e Roderigo (Nabucco, Rigoletto e Otello) con la regia di Cristina Mazzavillani Muti, presso il Teatro Dante Alighieri di Ravenna, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro del Giglio di Lucca. Per AsLiCo e OperaLombardia, nella stagione 2017/18 interpreta Gastone ne La traviata con la direzione del Maestro Jacopo Brusa e la regia di Roberto Catalano, progetto Pocket Opera, Remendado di Carmen, produzione in replica per il progetto Opera domani, con la regia di Andrea Bernard, direzione di Azzurra Steri. Mel Maggio 2018 interpreta ancora Alfredo ne La traviata presso il Teatro Verdi di Montecatini. Nel 2019 vince il 70° Concorso AsLiCo per il ruolo di Nemorino de L’elisir d’amore per il progetto Opera domani, debutto presso il Teatro Sociale di Como e repliche in numerosi teatri Italiani da febbraio a giugno 2019, con la regia di Manuel Renga e la direzione di Azzurra Steri.
Luca Vianello Baritono
Nasce a Lecco nel 1987, intraprende gli studi di canto nel 2010 con il M° Davide Rocca e prosegue lo studio della tecnica vocale con il M° Sherman Lowe. Frequenta masterclass di interpretazione con l’attore e regista Mario Pizzuti e con il M° Bruno Taddia. Nel 2017 viene ammesso all’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti, presso la Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca, dove ha l’occasione di perfezionarsi con numerosi professionisti di fama internazionale e dove debutta il ruolo del Signor la Rocca ne Il giorno di regno di G. Verdi. Nel 2015 interpreta il ruolo di Uberto ne La Serva Padrona di Pergolesi in alcuni teatri minori di Milano e provincia, con l’associazione Opera17 del M° Giuseppe Califano, e vince il ruolo di Shaunard per la stagione 2015/2016 del Teatro Concordia di Venaria Reale. Il 2016 lo vede impegnato in una tournée svizzera, dove interpreta una parte solistica nella prima esecuzione mondiale del Vespero Mysterium Montis di C. Rütti. Nel 2014,2016 e 2018 partecipa alla stagione Pocket Opera di AsLiCo e interpreta i ruoli di Fiorello nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini, e del Conte di Ceprano e Barone di Douphol, rispettivamente in Rigoletto e in Traviata di G. Verdi. Nel 2017 debutta, per il Giovanni Paisiello Festival, il ruolo di don Basilio de Il barbiere di Siviglia di G. Paisiello, mentre nel 2018 debutta il ruolo di Gianni Schicchi, nel titolo omonimo di G. Puccini, per l’associazione VoceAllOpera di Milano, del M° Gianmaria Aliverta e il ruolo di Antonio nel Viaggio a Reims di G. Rossini, messo in scena per il circuito Opera Lombardia con la regia del M° Znaniecky e la direzione del M° Spotti. Il Teatro Regio di Parma lo vedrà invece coinvolto nel ruolo di Ser Gromolo per la stagione Regio-Young 2018, nell’opera contemporanea La spada nella roccia di Concetta Anastasi. Nell’ambito del progetto Opera Domani di AsLiCo, debutta nel 2014 il ruolo di Amonasro, nell’Aida di G. Verdi, nel 2018 il ruolo di Ecamillo, nella Carmen di G. Bizet, e nel 2019 i ruoli di Belcore e Dulcamara nell’Elisir d’amore di G. Donizetti. Nell’estate del 2019 sarà ancora Barone di Douphol nella Traviata del Teatro Sociale di Como, con la regia di Andrea Bernard e la direzione del M° Alessandro Palumbo.