2023 Madama Butterfly
2023 Madama Butterfly
2023 Madama Butterfly
2023 Madama Butterfly
2023 Madama Butterfly
2023 Madama Butterfly
2023 Madama Butterfly
2023 Madama Butterfly

2023 Madama Butterfly

Tragedia giapponese. Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
Musica di Giacomo Puccini.
Versione Brescia 1904

Cio-Cio-San Yasko Sato (19/1), Federica Vitali (21/1)
F.B. Pinkerton Riccardo Della Sciucca
Suzuki Asude Karayavuz
Sharpless Devid Cecconi
Goro Giuseppe Raimondo
Lo zio Bonzo Fulvio Valenti
Il Principe Yamadori Alex Martini
Kate Pinkerton Maria Cristina Bellantuono
Lo zio Yakusidé Masashi Tomosugi
Il commissario Liu Tong
L’ufficiale del registro Mattia Rossi
La zia Daryna Shypulina
La cugina Tiziana Falco
La madre Serena Pulpito
Dolore Enea Piovani

Maestro Concertatore e Direttore Alessandro D’Agostini
Regia Rodula Gaitanou

Scene e costumi Takis
Luci Fiammetta Baldiserri

Assistente alla direzione Lorenzo Perugini
Assistente alla regia Pirjo Levandi
Assistenti alle scene Piera Lizzeri, Yorgos Kefalas
Assistente ai costumi Lise Bondu
Assistente alle luci Oscar Frosio

Maestro del coro Diego Maccagnola

Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali

Coproduzione Teatri di Opera Lombardia, Teatro del Giglio di Lucca, Estonian National Opera

Nuovo allestimento

In occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini

Sinossi

Atto I
Una casa con giardino sulla collina di Nagasaki. Il tenente della marina degli Stati Uniti, B. F. Pinkerton visita la casa appena acquistata: sta per sposare una giovanissima geisha, Cio-Cio-San, procuratagli da Goro, sensale di matrimoni. Giunge intanto Sharpless, Console americano, al quale Pinkerton espone la sua cinica filosofia di marinaio vagabondo: si è invaghito di Cio-Cio-San e intende ora sposarla secondo il rito giapponese, per 999 anni, salvo a prosciogliersi ogni mese. Sharpless lo invita a riflettere, ma poi brinda con Pinkerton. Scortata dal suo corteo nuziale, giunge Cio-Cio-San, che racconta di essere nata a Nagasaki da famiglia un tempo assai prospera, poi finita in miseria. Presentati i parenti, Butterfly trae in disparte Pinkerton per mostrargli alcuni oggetti della sua dote e gli confessa di volersi far cristiana. Si celebrano finalmente le nozze, mentre tutto il parentado si trattiene per festeggiare. Il terribile zio Bonzo irrompe furibondo e rimprovera a Cio-Cio-San di aver rinnegato la fede degli avi, ma viene cacciato da Pinkerton. Mentre scende la notte, il pianto di Butterfly viene placato dalle ardenti parole di Pinkerton, che stringendola la conduce in casa.

Atto II
Da tre anni, Butterfly aspetta speranzosa il ritorno di Pinkerton. Sopraggiunge Goro con Sharpless, con una lettera da Pinkerton per Cio-Cio-San, che raggiante dà loro il benvenuto. Pinkerton si è risposato in America e verrà presto a Nagasaki con la sua nuova sposa. Sopraggiunge uno dei pretendenti di Butterfly, il ricco Yamadori, ma Cio-Cio-San non vuole saperne, convinta di essere ancora sposata con Pinkerton. Uscito Yamadori, Sharpless comincia a leggere la lettera di Pinkerton, continuamente interrotto da Butterfly. Alla notizia che il marito possa non tornare più, Cio-Cio-San s’arresta e sommessa vede due alternative: tornare a fare la geisha o morire. Affranta, chiede al console di andar via, ma all’improvviso corre via e ritorna trionfante con un bambino in braccio: se Pinkerton l’ha scordata, potrà scordare anche suo figlio? Il console, turbato, informerà Pinkerton dell’esistenza del bambino. Poco dopo, un colpo di cannone annuncia l’entrata in porto di una nave. Cio-Cio-San si precipita e riconosce la bandiera della nave «Abramo Lincoln!». La sua gioia è immensa ed ordina a Suzuki di cogliere tutti i fiori del giardino per adornare la casa. Indossato l’abito da sposa, Cio-Cio-San veglia in attesa dell’arrivo dello sposo.

Atto III
Giunge l’alba, Butterfly si lascia convincere da Suzuki ad andare a riposare un poco. Pinkerton si presenta subito dopo, con Sharpless e Kate, la moglie americana, per convincere Butterfly ad affidargli il piccolo. Quando apprende come Butterfly lo abbia atteso in quei tre anni, si allontana colmo di rimorsi. Quando Butterfly entra sollecita nella stanza, scorge Kate anziché Pinkerton, e finalmente comprende chi è: consegnerà il piccolo soltanto a «lui», se avrà il coraggio di presentarsi in persona. Rimasta sola crolla ed ordina a Suzuki di ritirarsi con il bambino. Risolutamente, estrae il coltello con cui suo padre si è ucciso, ma all’improvviso Suzuki spinge nella stanza il bambino. Butterfly lascia cadere il coltello, si precipita verso il piccolo, lo abbraccia soffocandolo di baci e, dopo avergli rivolto uno straziante addio, lo allontana. Quindi raccoglie il coltello e si uccide. Nello stesso istante, invocandola da lontano, accorre, ormai tardi, Pinkerton.

Note del direttore d’orchestra
a cura di
Alessandro D’Agostini

La partitura di Madama Butterfly è uno scrigno di preziosismi di orchestrazione che testimonia la grande abilità del suo autore, che dà prova di veri e propri virtuosismi. Puccini riveste la vicenda narrata in un tappeto sonoro fatto di filigrane accuratissime realizzate con una notevole cura degli impasti sonori. Il risultato è una partitura dal colore straordinario, unico e inconfondibile.

Non si tratta, tuttavia, a mio parere, soltanto di dare vita alla “tinta locale” (come avrebbe detto Verdi) giapponese, per la quale il compositore fa ricorso a strumenti speciali (come i tam tam e le campane giapponesi o il glockenspiel, ma anche ricreando con i passi del violino solo il suono del kokyū, uno strumento a corda giapponese che forse Puccini non ha mai ascoltato dal vivo ma ha solo “immaginato”…).

Si tratta di dar vita, più in generale, a un mondo da favola, raffinato, sofisticato, fatto di formalità e di riserbo, nel quale il personaggio di Butterfly è immerso, anche se nella storia narrata vorrebbe sottrarsene: vorrebbe vivere “all’americana”, ma il suo mondo sonoro resta fino alla fine quello giapponese.

In una storia siffatta, la veste timbrica è fondamentale, perché riveste un’importanza nient’affatto secondaria; il lavoro che si richiede in fase di concertazione è proprio quello di portare in rilievo tutte le parti apparentemente secondarie per mettere in evidenza la ricchezza di linee, dell’armonia e del contrappunto di questa partitura: fugati, imitazioni, effetti d’eco e di riverbero sono presenti in ogni pagina e sono funzionali proprio a creare quel mondo di favola che viene sprezzantemente etichettato da Pinkerton come “nipponeria”.

Ma il Giappone di Puccini è un Giappone tutto suo, che finisce per essere in un certo senso mediterraneo, in un altro senso profondamente francese: da un lato il colore è solare, brillante, caldo, dall’altro si sente forte la lezione armonica di Debussy. Un esempio tra tutti, le triadi dei corni che si muovono vagando, senza apparente logica tonale, ben rappresentando le parole del testo “come passan le nuvole sul mare” e che trovano un diretto ascendente in “Nuages” del compositore francese.

Questa ambientazione sonora si fa brulicante, inquieta nel concitato inizio dell’atto primo, nel quale la febbrile ansia di Goro si comunica a tutti i personaggi; e si placa finalmente solo con il magico ingresso di Cio Cio San in scena, uno dei vertici timbrici dell’opera, opulento ritratto della raffinata delicatezza e dell’ingenua fanciullezza di questo personaggio, due aspetti che, pur trasformandosi nel corso della vicenda, accompagnano l’intera sua parabola. La sua figura infatti si staglia a tutto tondo sui ritratti monodimensionali e caricaturali della variopinta parentela di Butterfly: nella versione di Brescia del 1904 che presentiamo oggi, questo aspetto è particolarmente sottolineato, essendo questa sezione dell’opera ben più estesa rispetto alla versione definitiva. A questi personaggi si somma la figura, altrettanto caricaturale, almeno all’inizio, dello stesso Pinkerton, ritratto dell’imperialismo yankee sottolineato grottescamente dall’inno americano ostinatamente ripetuto (che, al metronomo segnato dall’Autore, perde ogni pomposità per divenire un’ironica e vacua marcetta…). Pinkerton acquista in fondo umanità solo nel contatto con Butterfly: e così tutti gli altri ruoli dell’opera. 

Madama Butterfly racconta di un incontro/scontro di culture differenti e incapaci di conoscersi veramente: quella giapponese e quella americana. I risvolti musicali, i colori che segnano questo incontro “dissonante” sono realizzati attraverso colpi di genio di altissimo valore: quando Butterfly parla del suo “sogno americano”, in fondo tragicamente irrealizzabile (atto III), l’Autore inserisce una sortita dei clarinetti che citano fugacemente un ragtime, il genere musicale più in voga al momento nella musica “leggera”, un genere che giungeva in Europa direttamente, appunto, dall’America…

L’unico personaggio veramente vivo, vero, palpitante, si diceva, resta Butterfly: è Butterfly a dare umanità a Pinkerton; a parlare con Sharpless, “provocando” la sua dimensione compassionevole; in questa versione dell’opera, Cio Cio San dà prova di saper tenere testa perfino alla sua “rivale” Kate, parlandole da donna a donna con profonda dignità.

Ma Butterfly, con il colore musicale così prezioso, ricco, ineffabile che l’accompagna, è anche il mistero: quello contenuto in una donna di quindici anni, forte nonostante la sua delicatezza, sempre più coraggiosa quanto più disperata è la sua condizione;

una figura tragica, perché lotta contro gli stereotipi, contro le classificazioni della sua rigida società ma anche contro i facili pregiudizi di un’Occidente ostinatamente impegnato a sopraffare, a sfruttare, a conquistare. Cosa è cambiato, in fondo, dal 1904 a oggi? 

E, se pure Butterfly è destinata a soccombere, la sua lotta per la libertà diventa sinonimo di sincerità contro le ipocrisie e di coraggio nell’affrontare la verità.

Note di regia
di Rodula Gaitanou

Madama Butterfly è uno dei titoli più importanti del repertorio operistico e una storia tragica di immensa potenza emotiva. Protagonista è una giovane donna che accetta prontamente un matrimonio combinato che la isolerà completamente dalla sua famiglia e dalla società di cui fa parte; si consegna in modo assoluto a uno straniero che entra a far parte della sua vita per un breve periodo di tempo; il suo amore e la sua fiducia per lui non conoscono confini, crede fermamente che la sua promessa d’amore sia reale; mette al mondo un figlio la cui esistenza resta ignota al padre del quale attende dolorosamente il ritorno, un ritorno che renda giustizia alle sue scelte. Quando Pinkerton torna con la sua nuova sposa – “la vera sposa americana” che desiderava fin dall’inizio – scopre di avere un figlio, e prende la decisione affrettata di portare via il bambino perché possa avere una vita migliore. Cio-Cio-San decide di compiere l’unico gesto onorevole che le rimane: togliersi la vita. Puccini pone al centro dell’opera lo scontro tra due culture che lui stesso non conosce a fondo. Egli getta uno sguardo “esotico” sia sul modo americano che su quello giapponese, creando così quelli che per noi oggi sono approcci stereotipati alle tradizioni di entrambi i Paesi. Non è un compito facile presentare l’opera oggi senza scivolare sulla superficie di una presentazione culturale che potrebbe facilmente risultare offensiva. La domanda che ci siamo posti quando abbiamo iniziato a lavorare è stata: come possiamo rendere viva la contrapposizione di due culture senza rafforzarne gli stereotipi? La nostra ricerca ci ha portati a un’estetica astratta che gioca sul piano della decostruzione e del simbolismo. Lo spazio scenico è a volte un’onda che manipola il destino di Cio-Cio-San, a volte ricorda le curve dei pendii delle montagne, di difficile accesso, dove lei stessa esiste sola in isolamento, emarginata dalla società. Lo stesso approccio è pensato per quanto riguarda il gesto utilizzato – sia esso una stretta di mano o un inchino – per connotare l’invasione dello spazio personale, o per il desiderio di comunicare e di riunirsi. L’umanità diventa un veicolo di poesia visiva e di cruda potenza emotiva. Non è un segreto che la prima dell’opera alla Scala di Milano fu un fiasco. Puccini avrebbe apportato in seguito molte revisioni fino a consegnarne una quinta e ultima versione, che viene comunemente eseguita oggi. Le modifiche apportate consistono nell’ammorbidire gli aspetti più duri dello scontro culturale e nello strutturare il dramma in modo più conforme alle aspettative del pubblico. È stato un piacere studiare la versione bresciana – che è stata la prima revisione dell’opera – e poterla riportare in vita. Qui, l’istinto materno di Cio-Cio-San è più vivace, la vediamo giocare con il suo bambino e cimentarsi in diverse canzoni e danze con il piccolo. Il rapporto tra le due figure femminili nella vita di Pinkerton è più intenso – Kate si scusa per essere la causa innocente di una tragedia imminente (una battuta che nelle versioni successive sarebbe stata attribuita a Sharpless) – come pure risulta più evidente la crudeltà dell’apprezzamento superficiale di Pinkerton per la cultura giapponese (quando Goro presenta i tre servitori che arrivano con l’acquisto della casa, Pinkerton non riesce a memorizzare i loro nomi e decide di chiamarli “muso primo”, “muso secondo” e “muso terzo”…). Abbiamo anche una presentazione meno superficiale della famiglia di Madama Butterfly: la madre, la zia e il cugino, nonché lo zio ubriacone Yakusidé, una cerchia familiare con cui Cio-Cio-San non si trova a suo agio: la contraddicono e la mettono spesso in imbarazzo. Alla fine, il personaggio di Cio-Cio-San diventa simbolo di una donna estremamente forte, che lotta contro tutti e tutto per quella che ritiene essere la propria realtà, che sostiene le proprie scelte con una forza indescrivibile e affronta il suo tragico destino con dignità e integrità. Invece di farsi vittima delle circostanze, si fa artefice delle proprie scelte e si attiene ai risultati delle sue credenze e convinzioni fino alla fine. La sua fine è una scelta personale, un’apoteosi di una vita incondizionata, incondizionatamente vissuta.

ALESSANDRO D’AGOSTINI Maestro Concertatore e Direttore

Alessandro d’Agostini ha cominciato gli studi musicali all’età di cinque anni. Dopo il diploma in pianoforte, direzione d’orchestra, composizione e computer music, si è perfezionato con Giorgio Nottoli (composizione per computer music) all’Accademia Chigiana di Siena e con Konstantin Bogino, Trio Čaikovskij (pianoforte e musica da camera). Per la direzione d’orchestra, è stato allievo di Piero Bellugi e Massimo de Bernart, del quale è stato l’ultimo assistente.

Nel 2002 ha debuttato in ambito operistico nel Guglielmo Tell di Rossini (produzione “As.Li.Co.”, Milano) nei Teatri del Circuito Lombardo e presso il Teatro Comunale di Bologna. Negli anni seguenti, ha diretto altre produzioni “As.Li.Co.” come Orfeo e Euridice di Gluck, L’Elisir d’amore di Donizetti e Madama Butterfly di Puccini. Nel 2003 ha diretto l’Orchestra Sinfonica della Fondazione “Toscanini” di Parma nella prima esecuzione moderna della “commedia per musica” Lo Matremmonio annascuso di Leonardo Leo su propria edizione critica. All’attività direttoriale affianca infatti quella della ricerca musicale, in particolare sull’opera del XVIII secolo: ricordiamo le sue edizioni critiche e prime esecuzioni moderne dell’Ifigenia in Aulide di Cherubini e de L’Olimpiade di Leo.

Negli anni successivi, ha intrapreso un’intensa attività artistica. Si ricorda: il Falstaff al Teatro “Verdi” di Busseto; Il Trovatore al Macerata Opera-Sferisterio; L’Arlesiana di Cilea al Teatro delle Celebrazioni di Bologna e al Teatro Sociale di Mantova; Aida e Otello di Verdi nel Teatro Nazionale di Tirana, in Albania; i debutti al Teatro Comunale di Bologna (L’Olimpiade di Leo); al Teatro dell’Opera di Roma nella Stagione estiva alle Terme di Caracalla, con Giselle di Adam su coreografia di Carla Fracci; Rigoletto (con Jessica Pratt come Gilda, Festival Como-Città della Musica) e Figlia del Reggimento di Donizetti nel Circuito Lombardo (con Yolanda Auyanet e Gianluca Terranova). Ha debuttato con L’Elisir d’amore nel Teatro Lirico di Cagliari, dove è tornato per Tosca e per numerosi concerti sinfonici; ha debuttato inoltre con grande successo al Maggio Musicale Fiorentino dirigendo Il Barbiere di Siviglia di Rossini.

In ambito sinfonico, ha diretto l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Sinfonica della Fondazione “Toscanini” di Parma, la Filarmonica “Toscanini”, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, “I Pomeriggi Musicali” di Milano, l’Orchestra Filarmonia Veneta “G.F.Malipiero”, l’Orchestra Filarmonica Italiana, la Makedonska Filharmonija, la Russian National Orchestra, l’Orchestra Sinfonica Accademica di Stato “Evgenij Svetlanov”, l’Orchestra Sinfonica di Stato di Mosca, la St.Petersburg Academic Philharmonic Orchestra e la State Symphony Orchestra “Novaya Rossiya”.

Dal 2011 al 2013 è stato Direttore Ospite Principale nella Makedonska Opera i Balet (Teatro Nazionale d’Opera della Repubblica di Macedonia): qui ha diretto produzioni di Tosca, Turandot, Attila, Aida (con Vladimir Galouzine come Radames), Lucia di Lammermoor, Il Barbiere di Siviglia, La Traviata (con Irina Lungu come protagonista).

Nel 2012 ha debuttato all’Auditorium di Tenerife in Die Zauberflöte di Mozart; qui è tornato nel 2022 per dirigere Un Ballo in maschera.

È spesso invitato come Direttore Ospite in Russia, per dirigere concerti con le maggiori orchestre: la Russian National Orchestra, l’Orchestra Sinfonica Accademica di Stato “Svetlanov”, l’Orchestra Sinfonica di Stato di Mosca, l’Orchestra Sinfonica di Stato “Novaya Rossiya”. Si ricordano, tra le latre, le numerose esecuzioni di capolavori come i Carmina Burana di Orff e i Quadri di un’esposizione di Mussorgskij/Ravel nella Sala Grande del Conservatorio Cajkovskij e presso la Casa Internazionale della Musica di Mosca, sempre salutate da entusiastici successi.

Negli ultimi anni è stato regolarmente invitato al Maggio Musicale Fiorentino per dirigere diverse produzioni operistiche e di balletto come Giselle di Adam, Fra’ Diavolo di Auber, Fidelio di Beethoven, L’Elisir d’amore (2016, con Laura Giordano e Juan Francisco Gatell), Il Barbiere di Siviglia e La Cenerentola di Rossini (2017), Aida di Verdi (2022) e programmi sinfonici.

Si ricorda inoltre il debutto al Teatro Massimo di Palermo nell’Elisir d’amore di Donizetti (2018, con Laura Giordano e Arturo Chacòn), Teatro dove è tornato l’anno successivo per sostituire Daniel Oren in Pagliacci di Leoncavallo, ottenendo un grande successo personale; l’inaugurazione dei Teatri d’Opera di Jinan e Zibo, in Cina, con il Don Giovanni mozartiano; Cavalleria rusticana nella Fortezza del Priamar, a Savona, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro Carlo Felice di Genova; Il Barbiere di Siviglia al Teatro Regio di Parma; La Sonnambula di Bellini al Teatro delle Muse di Ancona; La Traviata (2020), Rigoletto, Lucia di Lammermoor (2021) e Un Ballo in maschera (2023) al Teatro Comunale “Pavarotti” di Modena; il debutto nella Stagione Sinfonica 2020 della Fondazione Arena di Verona (Teatro Filarmonico).

RODULA GAITANOU Regia

Rodula è una regista d’Opera internazionale nata ad Atene, formatasi a Parigi e residente a Londra.

Si è formata come violinista al Conservatorio Mousikoi Orizontes di Atene, ha studiato Musicologia all’Università La Sorbonne di Parigi, Scenografia dell’Opera all’Università Paris 8 – Saint Denis ed è entrata a far parte del Laboratoire d’Etude du Mouvement della prestigiosa Scuola Internazionale di Teatro Jacques Lecoq a Parigi. È stata artista del Jette Parker Young Artist Programme della Royal Opera House – Covent Garden.

Rodula ha diretto rivisitazioni di produzioni della Royal Opera House – Covent Garden a Londra, Sydney, Göteborg e Valencia. Tra i suoi lavori inoltre ricordiamo: Ariadne auf Naxos e Il barbiere di Siviglia (GöteborgsOperan, Svezia), Andrea Chénier per il Theater St Gallen in Svizzer, Vanessa di Barber per lo Spoleto Festival negli Stati Uniti, Le Roi Arthus di Chausson (Tiroler Festspiele Erl, Austria), Aida e Lucia di Lammermoor (Opera Hedeland, Danimarca), Carmen (Opera Theatre of Saint Louis, Stati Uniti), La clemenza di Tito (Bergen Nasjonale Opera, Norvegia), Don Quichotte di Massenet, Vanessa di Barber, L’oracolo di Leoni e Mala vita di Giordano (Wexford Festival Opera, Irlanda), Un ballo in maschera, La traviata e La regina di picche (Opera Holland Park, Regno Unito), Un ballo in maschera (Oldenburgisches Staatstheater, Germania), Guillaume Tell (Victorian Opera, Australia), Pagliacci (Teatro Nacional São Carlos, Portogallo), La cenerentola (Teatro Verdi di Trieste), Tosca (Xi’an Concert Hall, Cina), Così fan tutte e La cenerentola (Greek National Opera, Grecia), L’isola disabitata di Haydn (Royal Opera House – Linbury Studio, Regno Unito e Hobart Baroque, Tasmania, Australia), Le portrait de Manon di Massenet, Fête galante di Smythe, I due timidi di Rota, Ariane e Alexandre bis di Martinu, San Giovanni Battista di Stradella e The Cooper di Arne (Guildhall School of Music and Drama, Regno Unito), Riders to the Sea di Vaughan Williams, Savitri di Holst e The Bartered Bride di Smetana (British Youth Opera, Regno Unito), Betrothal in a Monastery di Prokof’ev (Royal Conservatoire of Scotland e Scottish Opera, Regno Unito), una nuova versione di Carmen (London’s King’s Head Theatre, Regno Unito), la messa in scena del Dichterliebe di Schumann (Royal Opera House – Linbury Studio, Regno Unito) e una nuova creazione per giovani, Where is The Love, per l’Arcola Theatre nel di Londra.

Ha ricevuto il premio nazionale greco ARGO 2022 per “Arte e Cultura”. Ha guadagnato una nomination come “Regista dell’anno” agli International Opera Awards 2019. La sua produzione di Lucia di Lammermoor all’Opera Hedeland ha ricevuto una nomination come “Miglior produzione operistica” ai CPH Awards (Danimarca 2019). Le sue produzioni di Don Quichotte di Massenet e Vanessa di Barber per il Wexford Festival Opera sono state entrambe nominate agli Irish Times Theatre Awards nella categoria “Best Opera” (Irlanda 2020 e 2017). Ha ricevuto altre nomination per due Helpmann Awards (Australia 2013) nelle categorie “Miglior regista d’Opera” e “Miglior produzione d’Opera” per la sua produzione de L’isola disabitata presentata all’Hobart Baroque Festival.

I lavori futuri includono una nuova produzione de La traviata per la Norwegian Opera di Oslo, Rusalka per l’Opera Royal Wallonie Liege, La Bohème per la Minnesota Opera negli Stati Uniti, Nabucco alla Savonlinna Opera in Finlandia e Fanciulla del West per Opera Hedeland in Danimarca. Oltre a queste, Agnes, una nuova opera creata da Daniel Bjarnasson e Royce Vavrek commissionata dalla Icelandic Opera di Reykjavík.

TAKIS Scene e costumi

takis ha studiato Costume e Scenografia presso la Romanian National University of Arts di Bucarest e ha proseguito gli studi presso la Royal Academy of Dramatic Art nel Regno Unito. Successivamente è stato ricercatore presso il London College of Fashion, studiando nuove metodologie di design nella moda e nello spettacolo. Scenografo attivo in ambito internazionale, oggi risiede a Londra e realizza produzioni innovative nell’ambito di spettacoli teatrali, musical internazionali, Opera, Balletto, circo e moda. Ha lavorato per istituzioni quali: Royal Opera House, English National Opera, Finnish National Opera & Ballet, Frankfurt Opera House, Wexford Opera Festival, Opera Holland Park, English Touring Opera, The Royal National Theatre, The Old Vic, Queen Elizabeth Hall, The Barbican, Sadler’s Wells, Rambert Dance Company, Curve, West Yorkshire Playhouse, Theatre Royal Brighton, Royal & Derngate, Theatre Royal Stratford East, Hong Kong Academy of Performing Arts, Marina Bay Sands – Singapore, Haugesund Theater e Chateau Neuf in Norvegia, Ancient Theatre of Epidaurus, nonché Bush, Soho, Mercury, Nottingham, Sherman e Citizens Theatres. Le sue opere e le sue installazioni interattive sono state esposte presso i Design Museum di Londra ed Helsinki, il Victoria & Albert Museum e il Museo d’Arte Moderna di Bucarest. takis ha progettato gli spettacoli Xanadu, My Beautiful Circus e Any Port in a Storm per il Giffords Circus nel Regno Unito e l’Atomic Saloon al Venetian Hotel di Las Vegas.

FIAMMETTA BALDISERRI Luci

Si laurea a Bologna in Geofisica. Frequenta un corso per illuminotecnici al Teatro Regio di Parma. Inizia l’attività di Lighting designer in La Traviata per la regia di Zeffirelli al Teatro di Busseto e al Bolshoi di Mosca. Con Andrea Cigni cura L’Orfeo, Paride ed Elena all’Opera Royal Wallonie (Liegi) e La Medium e Gianni Schicchi, Ernani, Nabucco, La Traviata al Teatro di Pavia, Don Pasquale, per il Centre Lyrique de France, La cambiale di matrimonio, e L’occasione fa il ladro al Teatro Regio di Parma, Abay al Teatro Nazionale di Kazakistan, Fedra e La Straniera al Teatro Bellini di Catania, Tosca alla Minnesota Opera House, Pia De’ Tolomei al Verdi di Pisa e al Festival di Charleston. Al Maggio Musicale Fiorentino cura le luci per Madama Butterfly, regia di Fabio Ceresa e Il Barbiere di Siviglia, regia di Damiano Michieletto. Al San Carlo di Napoli Alice in wonderland con Gianluca Schiavone, con Aleksander Sokurov Go Go Go per il festival ConVersazioni a Vicenza. Con Stefano Simone Pintor segue Il flauto magico al Royal Opera House Muscat Oman e Ettore Majorana per il Circuito OperaLombardia. Con Jacopo Spirei Falstaff al Festival Verdi di Parma, Così fan tutte, e La Clemenza di Tito al Akzent Theatre di Vien. Con Pierfrancesco Maestrini lavora al Nabucco al Teatro Alighieri Ravenna, a I pescatori di perle al Teatro di Bilbao, a Otello per il Teatro San Carlo di Napoli. Con Mauro Carosi segue le luci per Manon Lescaut al Teatro Bellini Catania e per L’Italiana in Algeri al Teatro Opera di Maribor. Con Giorgio Ferrara cura Don Giovanni al Festival di Spoleto e al Festival di Cartagena in Colombia, e Il Minotauro di Silvia Colasanti. Con Cristina Mazzavillani Muti e Micha van Hoeke cura per il Ravenna Festival Il paradosso svelato e Don Pasquale diretto dal Maestro Muti al Teatro Stanislavski di Mosca. Collabora con Giorgio Albertazzi a Titania la rossa per il Teatro Municipale di Piacenza, con Lamberto Puggelli per Rigoletto al Teatro Municipale di Piacenza, con Nicola Berloffa per Le nozze di Figaro al Circuito OperaLombardia, con Carmelo Rifici per I Puritani al Teatro Ponchielli di Cremona. Cura l’illuminazione dei Musei di San Domenico di Forlì. Insegna illuminotecnica teatrale all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

YASKO SATO Soprano

Dopo aver conseguito diploma, master e dottorato col massimo dei voti e la lode presso la Tokyo National University of Fine Arts and Music, Yasko Sato ha completato la sua preparazione in Italia con Raina Kabaivanska.  

Si è imposta in numerosi concorsi internazionali tra i quali il XLI Concorso “Toti Dal Monte” per il ruolo di Cio-Cio-San (Madama Butterfly), il IX Concurso Internacional de Cant “Jaume Aragall” (1° premio e premio speciale Amics de l’opera de Sabadell), la Music Competition of Japan di Tokyo (1° premio e premio del pubblico). 

Ha debuttato nel 2005, nel ruolo di Leonora in Oberto Conte di San Bonifacio di Verdi in tournée in Giappone con il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, dal quale è stata in seguito invitata a cantare Mimì in La Bohème e Leonora in Il Trovatore, e in concerto con Leo Nucci, in occasione del 40° anno dal suo debutto.

In seguito ha interpretato al Tokyo National Theatre Donna Elvira nel Don Giovanni, Fiordiligi in Così fan tutte e Mimì in La Bohème; nello stesso ruolo si è esibita al Teatro Vittorio Emanuele di Messina.

Successivamente, ha approfondito il ruolo di Cio-Cio San di Madama Butterfly, pubblicando in Giappone un lavoro dal titolo “Madama Butterfly: evoluzione di una donna”, che indaga le intenzioni ultime del compositore attraverso l’analisi dell’evoluzione del personaggio all’interno delle varie revisioni dell’opera.

Ha debuttato Madama Butterfly a Sabadell dove ha ottenuto un grande successo di pubblico e vivissimi apprezzamenti della critica, con entusiastiche recensioni su importanti quotidiani spagnoli. 

Ha avuto in seguito l’opportunità di cantare nel ruolo di Cio-Cio San a Seattle Opera ed Atlanta Opera in America, al Opera Royal De Wallonie di Liege, al Teatro Petruzzelli di Bari, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, al Tokyo National Theater, al Teatro Megaron di Atene, allo Slovene National Theatre di Lubiana, nei teatri Pergolesi di Jesi, Verdi di Brindisi, Sociale di Rovigo e Mario Del Monaco di Treviso.

FEDERICA VITALI Soprano

Nata a Busto Arsizio, ha iniziato lo studio del canto con il baritono e pianista Davide Rocca, perfezionandosi poi con Giuseppe Sabbatini, Alessandra Althoff-Pugliese, Montserrat Caballè, Alberto Gazale, Elena Lo Forte, Piero Giuliacci, Nicola Martinucci, Elisabetta Battaglia. Nel 2016 è entrata a far parte della Scuola dell’opera di Bologna per il corso di alto perfezionamento per voci verdiane.

Ha vinto premi in diversi concorsi internazionali tra cui il premio come più giovane talento al concorso internazionale Spiros Argiris, il secondo premio al concorso Giulio Neri e si è guadagnata il ruolo di Violetta ne LA TRAVIATA al Teatro Filodrammatici di Milano nell’ambito del Concorso Voce all’opera, organizzato dagli Amici del Loggione del Teatro   alla   Scala.   Ha   vinto   il   premio   speciale   della Wiener Staatsoper al Concorso Salicedoro e il terzo premio al concorso Maria Kraja a Tirana, Albania. È stata finalista al concorso internazionale Maria Callas e al concorso Gaetano Fraschini.

Ha fatto il suo debutto nel 2010 come Clarina ne LA CAMBIALE DI MATRIMONIO e in seguito ne LA SERVA PADRONA, in ELISIR D’AMORE nel ruolo di Adina e ne LA BOHÈME. Ha cantato LA MESSA DELL’INCORONAZIONE, la MESSA DI REQUIEM di W.A. Mozart e nella prima europea della MISSA BREVIS di André da Silva Gomes.

Nel 2015 ha debuttato il ruolo di Violetta nel LA TRAVIATA al Teatro Filodrammatici di Milano e nello stesso anno è stata Mimì ne LA BOHÈME. È stata prima esecutrice del ruolo di Malvy nella prima mondiale di UNA DIVINO COMMEDIA del Premio Oscar L. Bacalov presso l’Auditorium Verdi di Milano diretta dal compositore.

Nel 2016 ha debuttato il ruolo di Amalia ne I MASNADIERI per il Festival Verdi di Parma al Teatro di Busseto con la regia di Leo Muscato e sotto la direzione di Simon Krecic, ha cantato Musetta ne LA BOHÈME in AsLiCo, ha debuttato il ruolo di Micaëla in CARMEN al Festival Fortress Munot di Schaffhausen, in Svizzera. Ha cantato in AIDA e come Liù in TURANDOT allo Sferisterio di Macerata, Amalia ne I MASNADIERI al ABAO-OLBE di Bilbao, Cio Cio San in MADAMA BUTTERFLY per il Teatro Carlo Felice di Genova e al Teatro Verdi di Trieste, in LE TROUVERE al Teatro Regio di Parma, LES CONTES D’HOFFMANN al Teatro di San Carlo di Napoli, Micaëla in CARMEN al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il soprano solista nel REQUIEM di G. Verdi per il Sacrum Festival.

Tra i recenti impegni: Desdemona in OTELLO di G. Verdi al Teatro Comunale di Bologna, Musetta ne LA BOHÈME al Teatro Verdi di Trieste, MADAMA BUTTERFLY presso il Circuto As.Li.Co. e al Teatru Astra di Malta.

RICCARDO DELLA SCIUCCA Tenore

Nato ad Atri (TE), muove i primi passi nella Schola Cantorum Giovanni D’onofrio, Cappella musicale della Cattedrale di Atri. Agli studi musicali ha affiancato quelli umanistici conseguendo, con lode, la Laurea in Filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove peraltro ha fondato l’associazione studentesca, L’Intermezzo, con l’intento di promuovere la cultura operistica agli studenti dell’Ateneo.

Dopo alcune esperienze come corista d’opera dal 2014 intraprende l’attività di solista collaborando con il Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara, con il quale ha eseguito il TE DEUM di Bruckner diretto dal Mo. Pasquale Veleno. Con l’Istituzione Sinfonica Abruzzese si è esibito in diversi concerti tra cui il REQUIEM K. 626 di W.A. Mozart, la MESSA DI GLORIA di G. Puccini e la SINFONIA IX IN RE MINORE di L.W. Beethoven.

Nel giugno 2017 ha vinto il primo premio al Concorso Lirico Internazionale Adriana Maliponte di Milano e nello stesso mese gli è stata conferita una borsa di studio al Concorso Lirico Internazionale Toti Dal Monte di Treviso. Ha vinto il primo premio al Concorso Lirico Internazionale Angelo Loforese di Milano e gli è stata conferita una borsa di studio al Concorso Magda Olivero.

Ha studiato all’Accademia di Alto Perfezionamento del Teatro alla Scala di Milano e ha debuttato nel ruolo di Nadir in ALÌ BABÀ E I QUARANTA LADRONI di L. Cherubini, Progetto Accademia 2018. Ha inoltre preso parte, nel ruolo di Nemorino, allo spettacolo L’ELISIR D’AMORE PER I BAMBINI, progetto “Grandi Spettacoli per Piccoli” edizione 2018 del Teatro alla Scala, oltre ad aver cantato nella stagione scaligera in AIDA diretta dal Oren e ne LA TRAVIATA a fianco di artisti come Leo Nucci, Placido Domingo e sotto la direzione del Maestro M.Chung. Ha debuttato il ruolo di Cassio nell’ OTELLO di Verdi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino diretto dal Mo. Zubin Mehta e trasmesso su Rai 5.

Ha cantato il ruolo di Rudy in METTICI IL CUORE, CANNAVACCIUOLO ALL’OPERA, OPERA LIVE COOKING al Teatro Coccia di Novara e la Petite Messe Solennelle al Teatro Petruzzelli di Bari.

Tra i recenti e futuri impegni: Rodolfo ne LA BOHÈME all’Hyogo Performing Arts Center in Giappone, il suo debutto nel Festival Verdi di Parma del 2021 nel ruolo di Gabriele Adorno nel SIMON BOCCANEGRA diretto dal Maestro Michele Mariotti, il debutto al Salzburger Festspiele 2022, Alfredo ne LA TRAVIATA presso il Teatro di Erfurt e presso il NNTT di Tokyo, Arbace in IDOMENEO presso il Theatre Royal de Wallonie di Liegi, Errico Settebellizze in NAPOLI MILIONARIA  presso il Teatro Fraschini di Pavia, il debutto del ruolo di Edgardo in LUCIA DI LAMMERMOOR presso il Teatro Politeama Greco di Lecce, Madama Butterfly nel circuito As.Li.Co e presso il Teatro Petruzzelli di Bari.

ASUDE KARAYAVUZ Mezzosoprano

Nata ad Istanbul e laureata al Mimar Sinan Fine Arts University State Conservatory, vince il secondo premio al prestigioso Siemens National Opera Competition a Istanbul. Si perfeziona al Mozarteum Summer Academy dove ha l’occasione di studiare con grandi artisti, come Edith Mathis, Kurt Widmer e Edda Moser. Successivamente studia all’Accademia Teatro alla Scala dove ha l’occasione di perfezionare il repertorio con artisti come Leyla Gencer, Mirella Freni, Luciana Serra, Renato Bruson, Luigi Alva, Vincenzo Scalera e Marco Gandini. Finalista al sesto Leyla Gencer Opera Contest, le viene assegnato il Grand Prix Leyla Gencer da L’Académie Disque du Lyrique. In Turchia è nominata migliore cantante donna e miglior musicista dell’anno da Andante Magazine. L’elenco dei direttori e registi con cui ha lavorato comprende: Sergio Alapont; Giovanni Antonini; Gürer Aykal; Andrea Battistoni; Giorgio Bernasconi; Jordi Bernacer Valdes; Myung-Whun Chung; Rengim Gökmen; Marco Guidarini; Julian Kovatchev; Vachtang Machavariani; Riccardo Muti; Antonio Pirolli; Renato Palumbo; Giacomo Sagripanti; Nicola Valentini; Alberto Zedda. Antonio Albanese; Recep Ayyılmaz; Arnaud Bernard; Andrea Cigni; Michael Hampfe; Werner Herzog; Yekta Kara; Joseph Franconi Lee; Damiano Micheletto; Timothy Nelson; Emilio Sagi; Giorgio Strehler; Franco Zeffirelli.

Devid Cecconi Baritono

Il baritono Devid Cecconi, nato a Firenze, dopo aver completato gli studi, ha vinto il primo premio del Concorso Internazionale di Canto “Mattia Battistini”. Ha un ampio repertorio che comprende ruoli come: Falstaff, Renato in Un Ballo in Maschera, Macbeth, Gérard in Andrea Chénier, Rodrigo in Don Carlo, Nabucco, Rigoletto e molti altri. David Cecconi ha interpretato Rigoletto al Teatro Verdi di Trieste, con la direzione di Daniel Oren, poi in tournée in Italia; Il Tabarro al Teatro Luciano Pavarotti di Modena, Piacenza e Ferrara; La Forza del Destino, Rigoletto e Nabucco al Teatro Carlo Felice di Genova; Pagliacci e Aida alle Terme di Caracalla di Roma; Rigoletto e Madama Butterfly a Salerno; Tabarro e Gianni Schicchi a Ravenna, Modena e in tournée in Toscana; Madama Butterfly al National Center of Performing Arts di Mumbay; Giovanna d’Arco al Teatro Regio di Parma con la direzione di Bruno Bartoletti, poi in tournée come Rigoletto in Cina sempre con il Teatro Regio di Parma. Si è esibito in: Rigoletto al Festival di St. Margarethen, a Lipsia, Trieste, Bologna, al Festival Pucciniano di Torre del Lago, Seoul, Liegi; Nabucco a Masada, Palermo e Lipsia; Roberto Devereux al Teatro dell’Opera di Roma e al Bunka Kaikan di Tokyo in tournée con la Bayerische Staatsoper Berlin; La Bohème al Maggio Musicale Fiorentino e all’Opéra di Toulon; Gianni Schicchi a Lecce; Pagliacci al Teatro Filarmonico di Verona; Attila (Ezio) a Trieste; Madama Butterfly al Teatro Massimo di Palermo e Lecce; La Traviata ad Hannover; Un Ballo in Maschera a Seoul, Cagliari e Kiel; Falstaff a Wiesbaden; La Bohème e Aida a Gozo; Giovanna d’Arco (Giacomo) per la serata inaugurale della stagione del Teatro alla Scala di Milano (Riccardo Chailly alla direzione); Lucia di Lammermoor (Enrico Ashton) a Trieste; Trittico di Puccini (Michele e Gianni) a Ferrara; Cavalleria Rusticana e La Ciociara di Tutino (Giovanni), nella prima mondiale dell’opera, al Teatro Lirico di Cagliari; Tosca (Scarpia) in tournée in Italia (Brescia, Cremona, Como, Bergamo e Pavia) e al Teatro dell’Opera di Roma; Cavalleria Rusticana al Teatro del Maggio di Firenze e Un Ballo in Maschera a Darmstadt. Più recentemente ha preso parte a Tosca a Cagliari, Tel Aviv (versione concerto), Roma e Jesi; Andrea Chénier a Trieste e Toulon; Aida e Nabucco a Spalato; Pagliacci al Teatro del Maggio di Firenze; Rigoletto a Lipsia e Modena; Tosca e concerto di Gala a Torre del Lago; Adriana Lecouvreur a Genova e Cagliari; Cavalleria Rusticana ed Ernani a Cagliari; La Fanciulla del West a Pavia e Brescia; Giovanna d’Arco e Un Ballo in maschera a Modena e Reggio Emilia; La Bohème a Toulon; Rigoletto e Pagliacci a Trieste e Simon Boccanegra a Parma. In programma: Madama Butterfly a Brescia, Como, Cremona, Lucca, Bergamo, Pavia; La Ciociara di Tutino al Wexford Opera Festival; La Vestale di Spontini a Thessaloniki e Rigoletto a Stoccarda.

Giuseppe Raimondo Tenore

Intraprende lo studio del canto nel 2014 con il soprano Angelica Frassetto, partecipando inoltre a percorsi formativi con Anna Maria Chiuri, Marco Berti, Federico Longhi e Marco Camastra. Risulta fra i vincitori dei seguenti concorsi lirici internazionali: Giuseppe Di Stefano (ente Luglio Musicale Trapanese), Jole de Maria (Tivoli), Terre dei Fieschi (Alessandria). Vincitore LTL Opera Studio ne La Vedova Allegra (Danilo Danilowitch) di Franz Lehàr presso il Teatro Verdi di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Goldoni di Livorno e Teatro Coccia di Novara (reg. Sparvoli, dir. Paszkowski). Debutta il ruolo di Flammen in Lodoletta di Pietro Mascagni (reg. De Plano, dir. Da Ros) il ruolo di Edmondo in Manon Lescaut di Giacomo Puccini (reg. Pugliese, dir. Veronesi/Venezi) ed il ruolo di Alfredo Germont ne La traviata di Giuseppe Verdi (reg. Paloscia, dir. Sipari). Interpreta il ruolo di Tony in West side story (reg. Perez, dir. Sipari) presso il Teatro Romano di Benevento. Debutta nel ruolo di Ismaele in Nabucco, titolo di apertura del Teatro Goldoni di Livorno, (reg. Anselmi, dir. Severi) ed il ruolo di F.B Pinkerton in Madama Butterfly nel marzo 2019 presso il Teatro Goldoni di Livorno (reg. da Prato-Paloscia, dir. Romani). Presso il Teatro lirico di Cagliari partecipa alla produzione Palla de’ Mozzi di Gino Marinuzzi interpretando il ruolo di Straccaguerra (reg. Giorgio Barberio Crosetti e Pierrick Sorin, dir. G. Grazioli). Prende parte alla produzione La fanciulla del west (reg. Cigni, dir. Galli) nel ruolo di Joe presso i teatri: Grande di Brescia, Sociale di Como, Ponchielli di Cremona, Fraschini di Pavia. Interpreta il ruolo di Sergent Giovanni nell’Opera contemporanea The witched seed composta da Stewart Copeland (reg. M. Schweigkfler, dir. E. Noone) presso la Fondazione Tones Teatro Natura. 

Fulvio Valenti Basso

All’età di otto anni inizia il suo itinerario musicale, intraprendendo lo studio della teoria musicale e del clarinetto, inizia in seguito la sua formazione lirica con il Maestro Vincenzo Sagona. Nel febbraio 2018 è Simone in Gianni Schicchi presso il Teatro Nuovo Giovanni da Udine (produzione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste). A giugno 2018 è Angelotti in Tosca, con la direzione del Maestro Alberto Veronesi. Dicembre 2018 – Simone in Gianni Schicchi al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Aprile 2019 – Zio Bonzo in Madama Butterfly al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste / Teatro Nuovo Giovanni da Udine stagione lirica 2018/2019, con la regia del Maestro Alberto Triola e Direzione Maestro Nikša Bareza. Giugno 2019 – Zuniga in Carmen al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste stagione lirica 2018/2019, diretta dal Maestro Oleg Caetani. Dicembre 2019 – Re d’Egitto in Aida al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, stagione lirica 2019/2020, con la regia di Katia Ricciarelli. Novembre 2022 – Montano in Otello al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, con la direzione del Maestro Daniel Oren e del Maestro Francesco Ivan Ciampa Gennaio 2023 – Montano in Otello al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con la direzione del Maestro Daniel Oren. Maggio 2023 – Montano in Otello al Teatro Verdi di Pordenone, con la direzione del Maestro Gaetano Lo Coco.

Alex Martini Tenore

Dopo gli studi al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, si perfeziona con la pianista Silvia Silveri e il soprano Mariella Devia. Nel 2009 vince una borsa di studio per giovani cantanti promossa dalla Regione Veneto, dalla Fondazione Teatri di Treviso e dal Teatro La Fenice di Venezia, che gli offre la possibilità di studiare con Bruno De Simone, Regina Resnik, Dennis O’Neill e Roberto Scandiuzzi. Ha frequentato il biennio di perfezionamento a Modena sotto la guida di Mirella Freni. Nel 2010 è finalista al Concorso Internazionale “A. Belli” di Spoleto e vincitore del 40° Concorso Lirico Internazionale “Toti Dal Monte” di Treviso. È stato Belcore ne L’Elisir d’amore al Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro Comunale di Treviso, al Teatro Sociale di Rovigo, Pergolesi-Spontini di Jesi e Sharpless. Inizia il 2019 debuttando Pietro Fléville e Fouquier Tinville in Andrea Chénier nei teatri di Modena, Reggio Emilia, Piacenza, Ravenna e Parma. Nel 2019 è stato impegnato in Lucrezia Borgia nei teatri di Bergamo, Reggio Emilia, Piacenza e Ravenna. A Treviso ha debuttato il Sacrestano in Tosca al Teatro Comunale sotto la direzione di Francesco Lanzillotta. A Dicembre 2021 debutta ne’ Il piccolo Spazzacamino di Britten al Teatro Comunale di Modena. Nel 2022 debutta al Teatro Lirico di Cagliari nel ruolo di Dulcamara. Sempre nel capoluogo sardo, successivamente, debutta il ruolo di Don Magnifico nella Cenerentola di Rossini.

Maria Cristina Bellantuono Mezzosoprano

Laureata al biennio di Canto Lirico con 110, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli nel 2016. Studia tecnica vocale con Elizabeth Norberg-Schulz e prassi esecutiva con Onofrio Della Rosa. Nel 2021 ha frequentato il corso di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Comunale di Bologna dove ha seguito i corsi, tra gli altri, di Luciana D’Intino. Per il TCBO è stata Tisbe ne La Cenerentola di Rossini, Secondo paggio nel Lohengrin di Wagner nell’edizione del 150° anniversario diretta da Asher Fisch e Soprano solista nello Stabat Mater di Rossini. Nel 2019 ha interpretato Turandot nell’omonima opera di Giacomo Puccini per il progetto internazionale Europa in canto debuttando il ruolo al Teatro San Carlo di Napoli. Nello stesso anno ha tenuto un recital solistico a Vienna ed è stata cover di Miah Persson per il ruolo di Elettra ne Idomeneo, re di Creta di W.A. Mozart al Teatro dell’Opera di Roma con la direzione di Michele Mariotti e la regia di Robert Carsen. Per il Teatro Grande di Brescia ha interpretato Mrs. Gobineau in The Medium di Gian Carlo Menotti diretta da Alberto Zanardi e Kate Pinkerton nella Madama Butterfly di Puccini diretta da Riccardo Frizza. È vincitrice della XIX edizione del Premio Internazionale di canto lirico “Valerio Gentile”, della X edizione del Premio Internazionale di Canto Lirico “Anita Cerquetti” e della VII edizione del Premio “Tommaso Traetta”. Nel 2022 si classifica al terzo posto nell’VIII edizione del Premio internazionale di canto lirico “Renata Tebaldi” della Repubblica di San Marino.

Tong Liu Basso

Tong Liu ha iniziato a studiare canto lirico al liceo. Una volta ammesso al Conservatorio di Xi’an ha studiato con il Maestro Wang Zhen. Ha partecipato alla produzione dell’opera Don Giovanni di Mozart e ha tenuto diversi concerti accademici. Dopo il diploma, si è iscritto al Conservatorio G. Verdi di Milano, qui ha continuato a studiare canto lirico, conseguendo il Diploma Accademico di II livello. Successivamente è entrato a far parte dell’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma; durante questo periodo ha partecipato a numerose masterclass con alcuni importanti Maestri, tra i quali il soprano Renata Scotto e il basso Michele Pertusi. Dopo gli studi presso l’Accademia Verdiana, nel settembre del 2021 è stato ammesso alla Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna, dove ha studiato tecnica vocale con i Maestri Luciana D’Intino e Lucio Gallo.

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