Melodramma in tre atti.
Musica di Giacomo Puccini. Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal dramma omonimo di Victorien Sardou.
Prima rappresentazione: Roma, Teatro Costanzi, 14 gennaio 1900
Floria Tosca Virginia Tola, Charlotte-Anne Shipley
Mario Cavaradossi Luciano Ganci 12/10), Mikheil Sheshaberidze
Il barone Scarpia Angelo Veccia, Devid Cecconi
Cesare Angelotti Nicolò Ceriani
Il Sagrestano Luca Gallo
Spoletta Nicola Pamio
Sciarrone Stefano Cianci
Direttore
Valerio Galli
Regia
Andrea Cigni
Scene Dario Gessati
Costumi Lorenzo Cutùli
Luci Fiammetta Baldiserri
Maestro del coro Diego Maccagnola
Coro OperaLombardia
Coro Voci Bianche “I Piccoli Musici”
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Coproduzione Teatri di OperaLombardia
Atto I
È il primo pomeriggio del 17 giugno 1800, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. Il pittore Mario Cavaradossi sta ritraendo in un quadro Maria Maddalena il volto della marchesa Attavanti, che ha visto più volte entrare in una cappella. Esce Cesare Angelotti, già console della repubblica romana soppressa dalle truppe napoletane e fratello della marchesa, evaso poco prima da Castel Sant’Angelo, dove il barone Vitellio Scarpia, capo della polizia, l’aveva imprigionato. Cavaradossi, di sentimenti liberali, gli offre rifugio nella propria villa. Sopraggiunge l’avvenente Tosca, cantante famosa ed amante di Cavaradossi. Il quadro la ingelosisce, ma, rassicurata da Cavaradossi, Tosca si allontana. Cavaradossi e Angelotti lasciano la chiesa, nella quale entra poco dopo Scarpia, che ha iniziato le ricerche dell’evaso. Torna Tosca, per avvertire Cavaradossi che la sera dovrà eseguire a Palazzo Farnese una cantata per festeggiare la vittoria che l’esercito austriaco ha riportato a Marengo su Napoleone. Non trovando l’amante è ripresa dalla gelosia, che Scarpia non esita a rinfocolare. Da tempo desidera Tosca e ordina al poliziotto Spoletta di pedinarla. Rimane quindi nella chiesa per assistere al Te Deum di ringraziamento per la sconfitta subita da Napoleone.
Atto II
Scarpia sta cenando in una sala di Palazzo Farnese, residenza romana dei Borbone di Napoli. Gli giunge la voce di Tosca che esegue la cantata celebrativa e decide di convocarla. Apprende poi da Spoletta che Angelotti è irreperibile, ma che certamente Cavaradossi conosce il suo nascondiglio, e quindi lo ha arrestato. Ha inizio l’interrogatorio: il pittore nega di conoscere il nascondiglio di Angelotti e impone il silenzio a Tosca, nel frattempo sopraggiunta. Scarpia lo sottopone a tortura e Tosca, disperata, rivela che Angelotti è nascosto in un pozzo del giardino della villa di Cavaradossi. Sopraggiunge il gendarme Sciarrone, e informa che a Marengo Napoleone non è stato sconfitto, ma ha vinto. L’esultante Cavaradossi è imprigionato. Rimasto solo con Tosca, Scarpia la ricatta: se gli si concederà, potrà salvare Cavaradossi e lasciare Roma con lui. È interrotto da Spoletta, il quale riferisce che Angelotti ha evitato la cattura uccidendosi. Tosca, sempre più sconvolta, chiede a Scarpia, in cambio di ciò che egli pretende, un salvacondotto per Cavaradossi e per sé. Scarpia acconsente, ma precisa che, non avendo egli la facoltà di graziare Cavaradossi, occorrerà simularne la fucilazione, con un plotone che sparerà a salve. Mentre compila il salvacondotto, Tosca impugna un coltello scorto sul tavolo al quale Scarpia stava cenando all’inizio dell’atto, e lo uccide.
Atto III
Sulla piattaforma di Castel Sant’Angelo. È l’alba, salutata dallo scampanio delle chiese di Roma e anche dal malinconico stornello d’un giovane pastore. Cavaradossi, in attesa di essere giustiziato, inizia una lettera di addio che un carceriere, in cambio di un anello, consegnerà a Tosca. Colto tuttavia dai ricordi dei giorni felici, si interrompe commosso. Ma Tosca giunge di lì a poco e mostra il salvacondotto all’amante. Esorta Cavaradossi a fingersi colpito quando il plotone di esecuzione sparerà a salve, ma Scarpia l’ha ingannata. La scarica dei soldati uccide Cavaradossi e Tosca, disperata, sfugge a Sciarrone e a Spoletta, che hanno scoperto l’uccisione di Scarpia, gettandosi nel Tevere che scorre sotto Castel Sant’Angelo ed invocando la giustizia divina.
di Valerio Galli
Un direttore d’orchestra che si appresti a studiare una partitura deve affrontarla da vari punti di vista: quello drammaturgico e quindi teatrale, quello del linguaggio musicale e quello della collocazione del titolo all’interno della produzione dell’autore e nel contesto culturale ad esso contemporaneo. Tutto questo concorre a un’interpretazione quanto più fedele al testo. Ma quando come me si nasce, si cresce e si respirano gli ambienti medesimi che furono vissuti da Giacomo Puccini è quasi inevitabile posare la bacchetta e lasciarsi trasportare da quel flusso musicale che richiama alla mente sensazioni, profumi e visioni che diventano pura emozione una volta che ci si immerge nel linguaggio pucciniano, provando così a risalire alla sorgente ispiratrice dell’autore.
Molto si è scritto a proposito dell’influenza sulla poetica pucciniana ad opera dell’ambiente di Torre del Lago e dintorni, fonte inesauribile di aneddoti autobiografici e luoghi in cui si fonde inevitabilmente il confine sottilissimo tra leggenda e realtà.
Alcuni tratti naturalistici in Tosca si possono senz’altro ricondurre alle suggestioni di Monsagrati e Chiatri, paesi nei quali Puccini dimora sul finire degli anni ‘90 e dove compone grandi squarci dell’opera, grazie alle quali prendono forma la sospirata casetta, il pozzo del giardino, i boschi e i roveti, i franti sepolcreti odorosi di timo. Così come il familiare rintocco delle campane di Bargecchia (risparmiate durante la seconda guerra mondiale dalla fusione per mano tedesca, in ossequio alla memoria del Maestro) che Puccini inserisce nella seconda parte del primo atto ad introduzione del duetto fra Tosca e il barone Scarpia, da considerarsi una citazione fedele a dispetto della convinzione musicologica. L’opera contiene, tra l’altro, un ampio e suggestivo affresco orchestrale, il Mattutino che apre solennemente il III atto. Ascoltando questa grande scena, o meglio ancora eseguendola, non sarà difficile andare col pensiero al Belvedere antistante la Villa Puccini di Torre del Lago, dove il Maestro la compose interamente; immersi in queste atmosfere musicali pare quasi vedere Puccini di ritorno all’alba dalla caccia alle folaghe, sotto i colori del cielo che si rischiara. Certo che la pratica degli intermezzi o dei grandi preludi era d’uso all’epoca, si pensi al successivo intermezzo di Madama Butterfly, al Catalani di Wally o al Mascagni di Cavalleria Rusticana, Iris e della futura Amica (1905 – il cui preludio iniziale richiama vagamente quello di Tosca, con le campane delle greggi), ma in questo caso Puccini riesce a creare un momento di assoluta sospensione dalla realtà, su una Roma che dorme ancora, prima di un nuovo drammatico giorno, immersa nella luce che illumina gli spalti di Castel Sant’Angelo tra lo scampanio delle sue innumerevoli chiese, con la sola voce lontana di un pastorello che ci riporta al reale. Sono questi gli ultimi momenti di quiete, per Tosca – personaggio passionale e travagliato che è figura in certo senso meta-teatrale essendo un’artista, una cantante per l’esattezza (“Come la Tosca in teatro…” dice Cavaradossi alludendo al modo in cui cadere al momento della falsa fucilazione) in cui pare di ritrovare rispecchiata autobiograficamente la folle gelosia di Elvira Puccini – che crede di poter salvare ancora il suo Mario, e per Cavaradossi stesso, ormai rassegnato a una morte che considera gloriosa per non aver tradito il proprio ideale. Dopo un singolare duetto, con l’ebbrezza di pensieri che guardano alla fuga imminente, al futuro e alla libertà, uno sparo, non a salve come Scarpia aveva promesso – Scarpia che anche da morto riesce a essere presente con la propria ombra – e tutto finisce. Un ultimo sguardo su Mario e l’anima di Tosca si rende a Dio: la vita finisce in un istante e dilegua “siccome alte sul mare, al sol cadente nuvole leggere…”
di Andrea Cigni
Nell’opera sono presenti elementi drammaturgici chiari, che devono essere interpretati e raccontati per come sono stati pensati dal compositore e dal librettista.
Tosca è una storia dai contorni definiti, che si svolge in un contesto preciso, con netti riferimenti drammaturgici, storici, testuali e narrativi. Mantenendo come linee guida questi elementi, è possibile lavorare sulle ambientazioni, sul messaggio, sui contrasti drammatici che ritroviamo all’interno della vicenda, sulle dinamiche tra i personaggi affinché siano reali e vicini a chi guarda.
Tosca è un’artista, donna sensibile e profondamente appassionata, amante. L’arte caratterizza non solo la vita della protagonista, ma anche la vita del pittore Cavaradossi, anch’esso appassionato, sanguigno (anche politicamente). Due personaggi che vivono la loro storia d’amore in un momento storico ben delineato, che affrontano un percorso imposto da una serie di avvenimenti esterni negativi che li porterà a uno scioglimento finale tragico. Insieme cercheranno una via d’uscita, la loro libertà, in nome di un amore che li lega e di passioni che desiderano difendere.
Scarpia è l’antagonista, l’elemento negativo, che si appoggia a un potere religioso che viene usato per contrastare la loro storia d’amore, le loro vite, e che condiziona la vita di tutti i personaggi (Sagrestano, Spoletta, Sciarrone, ecc). La religione è “usata” da Scarpia per imporre un potere personale e piegare gli altri al proprio volere perverso e per certi aspetti blasfemo.
La morte in questa vicenda, ancorché tragica e probabilmente non voluta fino a che non rappresenta l’estrema ratio, è l’unica via di uscita possibile per la protagonista, vittima di un inganno crudele.
La morte è vista come liberazione. In modo molto forte la morte di Scarpia per mano di Tosca è una liberazione, la morte di Tosca attraverso il suicidio è la libertà da una vita di dolore. Per assurdo Tosca contribuisce alla morte di tutti direttamente o indirettamente.
Nel Primo atto la forza della religione, il suo essere assolutamente incombente, si manifesta con la processione del Te Deum. In uno spazio che è claustrofobico, opprimente, sacro, rigoroso. Che segue un “punto di vista” non regolare, non simmetrico, una fuga. Nel Secondo atto è la sala di Palazzo Farnese (con i simboli della religione costantemente suggeriti) e mantiene la stessa linea prospettica, assolutamente opprimente. Il Terzo atto è rappresentato dal disfacimento di questa oppressione in favore di un semplice cielo, presagio di morte.
La scena si compone così di tre luoghi con valori diversi. È uno spazio di grande forza (chiesa, palazzo, cielo) dentro al quale i personaggi si trovano ad agire, uno spazio della memoria, un agone drammatico.
Nella prospettiva, nella fuga delle linee dei primi due atti, lo spazio è volutamente carico di elementi simbolici e opprimente, nel terzo atto tutto scompare per lasciare spazio non più a simboli ed elementi didascalici e decorativi, ma ad un semplice cielo, riflesso dagli elementi che racchiudono la scena.
Ci sono i simboli dentro questo spazio, utili ed essenziali alla drammaturgia, ci sono gli ingressi, le aperture, la luce, il buio. C’è la “riflessione” di persone, spazi, simboli, oggetti (a significare il dualismo tra realtà e rappresentazione della stessa): in Tosca il dualismo tra realtà e finzione, tra religione e teatro, tra persone e personaggi è costantemente presente.
Desideriamo guidare lo spettatore, come farebbe una macchina da presa, in questo percorso verso la fine.
Più che il descrittivismo realistico delle situazioni è il senso drammatico evocato dalle situazioni, senza che manchi nulla di ciò che serve alla narrazione.
I personaggi sono reali, tangibili, in una chiave di lettura cinematografica, come se ci fosse sempre un punto di vista che guida lo spettatore dall’inizio alla fine, con un ritmo di azione incalzante e carico di tensione.
VALERIO GALLI Direttore
Nato a Viareggio, la sua carriera inizia nel 2007 col debutto, a 27 anni, di Tosca al 53° Puccini Festival, una produzione, diretta da Mario Corradi e pubblicata in DVD per l’etichetta Dynamic, che gli vale la consegna del premio “Maschera d’oro 2007” come giovane direttore emergente. Si diploma in pianoforte nel 2002 con il massimo dei voti, lode e menzione ad honorem e in composizione nel 2008 con il massimo dei voti. Dal 2003 intraprende lo studio della direzione d’orchestra con i Maestri Piero Bellugi, Aldo Faldi, Donato Renzetti e Carlo Moreno Volpini e collabora nel 2005 come assistente del Maestro David Kram presso Her Majesty’s Theatre di Melbourne. Il suo debutto come direttore avviene nel 2004 con Madama Butterfly al Teatro Mancinelli di Orvieto, seguito dalle opere per bambini The little sweep di Britten e I vestiti nuovi dell’imperatore di Zangelmi. Tra i titoli diretti nelle scorse stagioni troviamo il dittico Il campanello e Gianni Schicchi a Genova, Rigoletto nell’allestimento di Giancarlo Cobelli al Teatro Comunale di Bologna, Carmen al Teatro Coccia di Novara, Madama Butterfly a Torre del Lago, Turandot al Teatro Verdi di Pisa, La Traviata al Teatro Sociale di Mantova, Tosca presso il Teatro Sociale di Trento, il Teatro Verdi di Pisa e il Teatro Sociale di Rovigo, per l’apertura del Daegu International Opera Festival 2008 (Corea) e al Teatro Nacional Rubén Darío in Nicaragua. Le produzioni passate includono inoltre Fedora al Teatro Carlo Felice di Genova; Adriana Lecouvreur a Skopje (con Daniela Dessì); il dittico Zanetto / Cavalleria rusticana a Livorno; La Rondine per il “Fresno Grand Opera”; Le Villi a Managua; Il cappello di Paglia di Firenze a Napoli. Con Turandot ha debuttato al Michigan Opera Theater di Detroit – dove è stato reinvitato per Carmen – e ne La Bohème al 60° Festival Puccini, con protagonisti Daniela Dessì e Fabio Armiliato per la regia di Ettore Scola. Ha diretto concerti sinfonici con l’Orchestra Sinfonica di San Marino, con l’ORT, la serata inaugurale del 57° Festival di Santander con i solisti Eva Mei e Giacomo Prestia. Tra gli impegni recenti si ricordano: Madama Butterfly (Versione Brescia 1904) a Genova; La forza del destino a Pisa e a Genova; Tosca per l’inaugurazione del 61° Festival Puccini e successivamente a Catania, Firenze, Bologna e Detroit; Turandot per l’inaugurazione del Huafa Theater di Zhuahi (Cina) e successivamente a San Diego; Madama Butterfly nei teatri di Lucca, Livorno, Rovigo, Piacenza, Modena, Locarno e Toulon; La Bohème a Napoli e a Parma; Pagliacci a Verona (Teatro Filarmonico); Don Carlo a Genova; La Rondine a Firenze; un recital verdiano di Daniela Dessì a Parma con la Filarmonica Arturo Toscanini; un concerto sinfonico ad Hilversum. Tra i prossimi appuntamenti: Tosca nei teatri del circuito lombardo; L’Elisir d’amore a Toulon; Turandot a Bologna; Le Maschere a Livorno; I Pagliacci e Il Trittico al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
ANDREA CIGNI Regista
Toscano, laureato al Dams di Bologna, formatosi grazie a numerose esperienze di recitazione, mimica, dizione, danza ed espressività corporea. È stato attore e mimo prendendo parte a numerosi allestimenti e collaborando con registi quali Pier Luigi Pizzi, Giancarlo Cobelli, Yannis Kokkos, Alberto Fassini, Beni Montresor, Henning Brockhaus. Dopo la regia di varie piéces teatrali: La Morsa di Pirandello, Poesie Recitardanzando di Giorgio Caproni, Rosa Pazza e disperata di Enzo Siciliano, Processo a Genet (tratto dal Journal du Voleur di Jean Genet), nel 2006 ha debuttato a Cremona con la mise en éspace di una performance di danza e musica dal titolo Buenos Aires Madrigals al Teatro Ponchielli, subito seguita dalla regia dell’opera lirica Andromeda Liberata di Antonio Vivaldi e altri, in prima rappresentazione assoluta in tempi moderni. Nel maggio 2007 mette in scena L’Orfeo di Claudio Monteverdi diretto da A. Marcon, in occasione dei 400 anni dalla prima rappresentazione dell’opera: l’allestimento ha ottenuto la copertina del prestigioso mensile italiano L’Opera. Nel 2008 ha curato la regia di Paride ed Elena di Gluck, per il Circuito Lirico Toscano (Teatro di Pisa, di Livorno e di Lucca) coprodotto dall’Opera Royal de Wallonie di Liegi; il magazine inglese Opera Now ha decretato Cigni come uno dei migliori giovani registi del 2008. Sempre nel 2008 ha realizzato, per l’inaugurazione della Stagione Lirica del Circuito Lirico Lombardo e il 150° anniversario dalla nascita di Giacomo Puccini, il dittico La Medium di Menotti e Gianni Schicchi di Puccini. Nel 2009: Aida di Giuseppe Verdi al Giardino di Boboli a Firenze, con le scene di Igor Mitoraj e La Figlia del Reggimento di Gaetano Donizetti per il Circuito Lirico Lombardo, il Teatro Donizetti di Bergamo e il Teatro Alighieri di Ravenna. Nel 2010 ha realizzato un nuovo allestimento de La Traviata di Giuseppe Verdi per i teatri della Lombardia e Roméo et Juliette di Charles Gounod (regia e scene) per i Teatri di Pisa, Ravenna e Trento. Per la stagione 2011: dopo Madama Butterfly e Tosca di Puccini per il Teatro Politeama di Palermo, debutta con una fortunatissima produzione de Il Cappello di Paglia di Firenze di Nino Rota per il Maggio Musicale Fiorentino, ed un nuovo allestimento di Norma di Vincenzo Bellini per il Teatro Verdi di Sassari. Tra i progetti per il 2012 un felicissimo allestimento di Ernani di Giuseppe Verdi (indicato dalla critica come uno dei 12 migliori allestimenti europei della stagione), la ripresa per il Teatro Verdi di Sassari di Roméo et Juliette di Gounod e per il Teatro Massimo di Palermo Madama Butterfly di Giacomo Puccini con il soprano Daniela Dessì. Nel 2013 per il Wexford Opera Festival è stato impegnato ne Il Cappello di Paglia di Firenze di Nino Rota, ripreso in dicembre al Teatro del Maggio Fiorentino. Per il 2014 e 2015 un nuovo ed importante allestimento di Don Pasquale di Gaetano Donizetti in una coproduzione tra i Teatri francesi di Clermont-Ferrand, Reims, Vichy, Limoges, Saint Etienne, Rouen, Massy, Avignon, seguito da La cambiale di matrimonio di Rossini per il Teatro Regio di Parma e il Teatro Valli di Reggio Emilia. Nel giugno 2014 per l’Opera di Stato del Kazakhstan (Almaty) ha diretto una coproduzione con il Theatre des Champs Elysees di Abay (Opera popolare kazaka). Nella stagione lirica di Sassari Carmen di Bizet e per il Circuito Lirico Lombardo Nabucco di Verdi. Tra il 2015 e il 2016: Fedra di Paisiello per il Teatro Massimo Bellini di Catania, Don Pasquale di Donizetti per OperaLombardia, Tosca di Puccini per la Minnesota Opera House (Minneapolis), L’occasione fa il ladro di Rossini per il Teatro Regio di Parma. Nel 2017: La Straniera di Bellini per il Teatro Massimo Bellini di Catania, L’Orfeo di Monteverdi per il Monteverdi Festival di Cremona, Pia De’ Tolomei di Donizetti per il Circuito Lirico Toscano e lo Spoleto Festival USA (opera inaugurale del 2018). Nell’anno in corso Thaïs di Massenet per la Minnesota Opera House di Minneapolis (allestimento candidato al Minnesota Theatre Awards 2018), La Traviata di Verdi per Luglio Musicale Trapanese, Tosca di Puccini per OperaLombardia, Nabucco di Verdi per il Teatro Verdi di Trieste e Il Cappello di Paglia di Firenze per Minnesota Opera (debutto in gennaio 2019). Tra i prossimi impegni: Otello di Verdi per il Luglio Trapanese e Il Viaggio a Reims per l’Opera di Pechino. È attualmente Direttore del Conservatorio Claudio Monteverdi di Cremona dove insegna Arte Scenica, Storia del Teatro, Drammaturgia Musicale, Recitazione, Diritto Legislazione e Management dello Spettacolo, Tecniche della Comunicazione. È stato Direttore Artistico di Orizzonti Festival per le nuove creazioni nelle arti performative negli anni 2014-2016. È docente Faculty Professional per i Corsi del Master MAMA – SDA per l’Università Bocconi di Milano. È Segretario Artistico per la Stagione d’Opera della Fondazione del Teatro Grande di Brescia.
DARIO GESSATI Scenografo
Nato a Milano nel 1976, si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2003 collabora con vari Scenografi e Costumisti come Odette Nicoletti, Alessandro Ciammarughi, Lorenzo Cùtuli, Anna Anni, e in particolare Mauro Carosi. Nel 2004 è Costumista e Assistente Scenografo per Il Flaminio di Giovanni Battista Pergolesi con la regia di Michal Znaniecki al Festival Pergolesi-Spontini di Jesi. Nel 2005 firma i costumi de l’Otello di Giuseppe Verdi per il Devlet Opera Ve Balesi Genel Mudurlugu di Ankara. Nel 2008 adatta e disegna le scene per Giselle di Adolphe Adam con la regia di Beppe Menegatti e la coreografia di Carla Fracci per la stagione estiva alle Terme di Caracalla del Teatro dell’Opera di Roma. Nello stesso anno inizia la lunga collaborazione con il regista Arturo Cirillo firmando le scene de L’inseguitore di Tiziano Scarpa al Napoli Teatro Festival (2008); Fatto di Cronaca di Raffaele Viviani in collaborazione con Punta Corsara (2009); Otello di William Shakespeare – Premiato come “Miglior Scenografia” dell’anno (2010); Napoli Milionaria! di Nino Rota/Eduardo De Filippo al Festival della Valle d’Itria e al Teatro Lirico di Cagliari (2010); L’Avaro di Molière per il Teatro Stabile di Napoli e delle Marche (2010); La morsa di Luigi Pirandello, in collaborazione con La Compagnia Sandro Lombardi (2011). Per lo Stabile del Veneto, L’Infinito di Tiziano Scarpa (2011). Nella Stagione 2012 è al Festival di Benevento con Ferdinando di Annibale Ruccello, La purga di Georges Feydeau; Lo zoo di vetro di Tennesse Williams e Chi ha paura di Virginia Woolf di Edward Albee, produzione Tieffe Teatro Menotti di Milano (2014); La donna serpente, musica di Alfredo Casella, nuovamente per il Festival della Valle d’Itria/Teatro Regio di Torino e Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi al Napoli Teatro Festival (2014); La gatta sul tetto che scotta di Tennesse Williams prodotto da Fondazione Teatro della Pergola di Firenze e Nuovo Teatro Gli Ipocriti (2014); Liolà di Luigi Pirandello e Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta produzione Teatro Stabile di Napoli (2016); Cenerentola di Gioachino Rossini al Teatro Grande di Brescia (2017); Lunga giornata verso la notte di O’Neill prodotto dal Tieffe Teatro Menotti (2018); La scuola delle mogli di Moliére prodotto da Marche Teatro e Teatro Stabile di Napoli (2018). Contemporaneamente, firma le scene per il regista Andrea Cigni in vari spettacoli di Lirica tra cui La Traviata (2010) e Ernani (2012) di Giuseppe Verdi per il Circuito OperaLombardia; Norma di Vincenzo Bellini (2011) e Carmen di Georges Bizet (2014) al Teatro Comunale di Sassari; La cambiale di matrimonio e L’occasione fa il ladro di Gioachino Rossini per il Teatro Regio di Parma (2014 e 2016); La straniera di Vincenzo Bellini per il Teatro Bellini di Catania (2017); Pia De’ Tolomei di Gaetano Donizetti per il Teatro Verdi di Pisa (2017) e Festival Spoleto di Charleston – USA (2018). Per la regia di Mariano Bauduin, L’Isola disabitata di Niccolò Jommelli al Teatro San Carlo di Napoli (Teatro di Corte di Palazzo Reale), 2015. Per la regia di Alfonso Antoniozzi, La grotta di Trofonio di Giovanni Paisiello, Festival della Valle d’Itria e Teatro San Carlo di Napoli (2016). Dal 2003 lavora presso il Laboratorio di Scenografia del Teatro dell’Opera di Roma. Dal 2015 è Docente presso l’Accademia d’Arte Drammatica di Roma “Silvio d’Amico” e Docente di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari “Mario Sironi”.
LORENZO CUTÙLI Costumista
Nato a Ferrara, si è diplomato a pieni voti in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel campo teatrale e artistico numerose sono state le sue partecipazioni a produzioni di prestigio e le sue collaborazioni con artisti quali: Abbado, Luzzati, De Ana, Pizzi, Kemp, Ronconi, Petit, Wilson, Greenaway, Miller, Dodin, Martone, Scaparro e Brachetti, Ranieri, sia come scenografo collaboratore che come costumista assistente. Come pittore e scultore ha al suo attivo varie e importanti esposizioni personali sia in Italia che all’estero. Debutta come scenografo nel 1990 nel Combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi e nel Don Chisciotte di Giovanni Battista Martini con la direzione musicale di Aldo Sisillo, per i Teatri di Ferrara e Cesena; Il Matrimonio Segreto di Cimarosa, (Bologna 1993). Prosegue la sua carriera di scenografo, costumista e videomaker, realizzando Simon Boccanegra di Verdi, presso il Teatro Comunale di Ferrara, Regio di Parma (Festival Verdiano), Nuovo di Bolzano, direzione musicale di Claudio Abbado (2001); Teatro San Carlo di Napoli; Carmen di Bizet, presso Mègaron Concert Hall di Thessaloniky (Grecia-2001), direzione musicale di Nikos Athineos; The Fairy Queen di Henry Purcell, regia di Lindsay Kemp e direzione musicale di Christophe Rousset, presso i Teatri Arriaga di Bilbao, Liceo di Salamanca (2002) e Cervantes di Màlaga (ripresa), direzione musicale di Eric Hull (2006); El Amor Brujo di Manuel De Falla, presso l’Hemisferìc di Calatrava, Festival Ecletìc, Valencia (2003); Acis e Galatea di Händel, regia di Stefano Vizioli, nei teatri di Pisa, Livorno, Lucca e Chieti (2004/2005); Elizabeth I – The last Dance, per la Lindsay Kemp Company, ideazione e regia di Lindsay Kemp, Palacio de Festivales di Santander e tournée spagnola (2005); I Lombardi alla Prima Crociata di Verdi, regia di Stefano Vizioli, direzione musicale di Richard Bonynge, per il Teatro Colòn di Buenos Aires (Inaugurazione della Stagione Lirica e Balletto 2005); Semiramide di Rossini, regia di Stefano Vizioli, direzione musicale di Filippo Maria Bressan, presso i Teatri di Pisa, Trento, Livorno e Rovigo (2005); Andromeda Liberata di Vivaldi, regia di Andrea Cigni, direzione musicale di Andrea Marcon per il Festival Monteverdi di Cremona, Teatro Amilcare Ponchielli (2006); Motezuma di Vivaldi, regia Stefano Vizioli, direzione musicale Alan Curtis presso i Teatri Nacional de Sao Carlos di Lisbona, Staatstheater di Wiesbaden, Teatro Arriaga di Bilbao (2007); Comunale di Ferrara e Modena, Municipale di Piacenza (2008). L’Orfeo di Monteverdi, regia di Andrea Cigni e direzione musicale di Andrea Marcon, presso il Festival Monteverdi di Cremona, Teatro Ponchielli (Celebrazioni per i 400 anni dell’Orfeo, inaugurazione del Festival Monteverdi, maggio 2007). Paride ed Elena di Gluck, regia di Andrea Cigni e direzione musicale Filippo Maria Bressan, presso i Teatri di Pisa, Livorno, Lucca e l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi (2008). The Medium di Menotti e Gianni Schicchi di Puccini, regia di Andrea Cigni e direzione musicale di Matteo Beltrami presso il Circuito OperaLombardia (ottobre 2008). Gran Varietà Brachetti e Brachetti and Friends di e con Arturo Brachetti, con debutto al Teatro Alfieri di Torino e tournée italiana (2008/2009/2010). Une education manquée di Alexis Emmanuel Chabrier e La cambiale di matrimonio di Rossini, direzione musicale di Christopher Franklin presso il Wexford Festival Opera, Irlanda (2009). Il Cappello di Paglia di Firenze di Rota, regia di Andrea Cigni e direzione musicale di Sergio Alapont, presso il Teatro Comunale di Firenze Maggio Musicale Fiorentino, nell’ambito del centenario di Nino Rota (2011), allestimento ripreso presso il Wexford Festival Opera in Irlanda nel 2013. Collabora come scenografo e costumista con il regista Maurizio Scaparro con il quale ha ideato scene e costumi dello spettacolo Viviani Varietà con la partecipazione di Massimo Ranieri, produzione del 75° Maggio Musicale Fiorentino e Fondazione Teatro della Pergola di Firenze; de La Coscienza di Zeno da Italo Svevo con la riduzione teatrale di Tullio Kezich per il Teatro Carcano di Milano; di AmeriKa di Franz Kafka per il Napoli Teatro Festival 2014 e Piccolo Eliseo di Roma; di Aspettando Godot di Samuel Beckett, per il Teatro Carcano di Milano; scene e costumi de La Bottega del Caffè di Goldoni per il Teatro della Pergola-Teatro Nazionale della Toscana, in collaborazione con Napoli Teatro Festival 2015 e Piccolo Teatro di Milano-EXPO 2015; Teatro del Porto con Massimo Ranieri produzione Teatro della Pergola di Firenze e Società Gli Ipocriti di Napoli. Nell’estate 2013 ha firmato le scene per Riccardo III di Shakespeare con la regia e interpretazione di Massimo Ranieri, presso il Teatro Romano di Verona e tour estivo italiano e stagione 2014-2015. Tra il 2013-2014 è stato impegnato in Francia per scene e costumi dell’allestimento Don Pasquale di Donizetti, per una coproduzione di Teatri francesi tra cui Centre Liryque Clermont Ferrand, Opéra di Rouen, Opéra di Reims, Opéra di Limoges, Opéra di Saint -Etienne, Opéra di Massy, Opéra di Vichy, Opéra di Avignone. Fedra (scenografo e costumista) di Paisiello, regia di Andrea Cigni e direzione musicale di Jérôme Corréas, presso il Teatro Massimo Bellini di Catania (gennaio 2016). Tosca (scenografo e costumista) di Puccini, regia di Andrea Cigni e direzione musicale di Anne Manson e Jonathan Brandani, presso Minnesota Opera House (Ordway Center-Saint Paul), Minneapolis USA (marzo 2016). Le nostre donne (scenografo e costumista) di Eric Assous, regia di Livio Galassi, produzione TeatroZeta L’Aquila (aprile 2016) e tour italiano. Il Veleno del Teatro (scenografo e costumista) di Rodolf Sirera, regia Pino Micol, produzione TeatroZeta L’Aquila-Napoli Teatro Festival 2016. Thais (Scenografo e costumista) di Jules Massenet, regia di Andrea Cigni e direzione musicale di Christopher Franklin, presso Minnesota Opera House (Ordway Center-Saint Paul), Minneapolis USA (maggio 2018). Ha creato per il Gala mondiale della L’Oréal di Parigi il video “The Light of Dreams” (un omaggio a Roma e al Cinema Italiano) nel 2004. Con il Festival del Cinema di Siena ha ideato e realizzato un’esposizione multimediale dal titolo “Salomè&Salomè, 100 frammenti Immaginari per un Mito” per il Teatro dei Rinnovati (2002). È stato scenografo collaboratore per l’allestimento della mostra sul film di Roberto Benigni Pinocchio, storia di un burattino, allestita presso gli Studi Cinematografici di Papigno-Terni. Collabora come scenografo e designer con il Centro di Documentazione Permanente su Marguerite Yourcenar di Roma e il Centro Internazionale Antinoo per l’Arte. È stato docente di Allestimento e Scenografia presso il corso di Comunicazione Pubblica delle Arti e dello Spettacolo, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Ferrara. Dal 2013 insegna Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel dicembre 2014 durante una cerimonia di gala presso l’Anfiteatro Katara di Doha nell’Emirato del Qatar, è stato premiato con il prestigioso “International Opera Award- Oscar della Lirica 2014” come miglior scenografo.
FIAMMETTA BALDISERRI Light Designer
Si laurea a Bologna in Geofisica. Frequenta un corso per illuminotecnici al Teatro Regio di Parma. Inizia l’attività di Lighting designer in La Traviata per la regia di Franco Zeffirelli al Teatro di Busseto e al Bolshoi di Mosca. Con Andrea Cigni cura L’Orfeo, Paride ed Elena all’Opera Royal Wallonie (Liegi) e La Medium e Gianni Schicchi, Ernani, Nabucco, La Traviata al Teatro di Pavia, Don Pasquale, per il Centre Lyrique de France, La cambiale di matrimonio, e L’occasione fa il ladro al Teatro Regio di Parma, Abay al Teatro Nazionale di Kazakistan, Fedra e La Straniera al Teatro Bellini di Catania, Tosca al Minnesota Opera House Pia De’ Tolomei al Verdi di Pisa e al Festival di Charleston. Al Maggio Musicale Fiorentino cura le luci per Madama Butterfly, regia di Fabio Ceresa e Il Barbiere di Siviglia, regia di Damiano Michieletto. Al San Carlo di Napoli Alice in wonderland con Gianluca Schiavone, con Aleksander Sokurov Go Go Go per il festival ConVersazioni a Vicenza. Con Stefano Simone Pintor segue Il flauto magico al Royal Opera House Muscat Oman e Ettore Majorana per il Circuito OperaLombardia. Con Jacopo Spirei Falstaff al Festival Verdi di Parma, Così fan tutte, e La Clemenza di Tito al Akzent Theatre di Vien. Con Pierfrancesco Maestrini lavora al Nabucco al Teatro Alighieri Ravenna, a I pescatori di perle al Teatro di Bilbao, a Otello per il Teatro San Carlo di Napoli. Con Mauro Carosi segue le luci per Manon Lescaut al Teatro Bellini Catania e per L’Italiana in Algeri al Teatro Opera di Maribor(Slovenia). Con Giorgio Ferrara cura Don Giovanni al Festival di Spoleto e al Festival di Cartagena in Colombia, e Il Minotauro di Silvia Colasanti. Con Cristina Mazzavillani Muti e Micha van Hoeke cura per il Ravenna Festival Il paradosso svelato e Don Pasquale diretto dal Maestro Muti al Teatro Stanislavski di Mosca. Collabora con Giorgio Albertazzi a Titania la rossa per il Teatro Municipale di Piacenza, con Lamberto Puggelli per Rigoletto al Teatro Municipale di Piacenza, con Nicola Berloffa per Le nozze di Figaro al Circuito OperaLombardia, con Carmelo Rifici per I Puritani al Teatro Ponchielli di Cremona. Cura l’illuminazione dei Musei di San Domenico di Forlì. Insegna illuminotecnica teatrale all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
VIRGINIA TOLA
Nata in Argentina, ha studiato canto all’Istituto Superiore di Arti presso il Teatro Colon di Buenos Aires, specializzandosi sotto la guida di Raina Kabaivanska. Si è imposta all’attenzione internazionale ricevendo dalla giuria il primo premio nel Concorso “Queen Sonja” di Oslo. L’anno successivo, nel 2000, si aggiudica tre premi al Concorso internazionale di canto “Operalia” di Placido Domingo: l’“Audience Prize”, il “Zarzuela Prize” e il premio del filantropo Loyd Rigler. Nel corso della stessa stagione, fa il suo debutto al Teatro Colón di Buenos Aires per la prima mondiale di Don Juan di Juan Carlos Zorzi e interpreta successivamente Antonia ne Les Contes D’Hoffmann. Si esibisce in Così fan tutte di Mozart (Fiordiligi) a La Monnaie di Bruxelles, a Buenos Aires e alla Nederlandse Opera di Amsterdam; nel Don Giovanni (Donna Elvira) alla Maestranza di Siviglia; ne Le Nozze di Figaro (Contessa) al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, a Bruxelles, alla Washington National Opera e a Montecarlo; in La Traviata (Violetta) a Bruxelles e Losanna; nel Mefistofele (Margherita) a Buenos Aires; ne La Bohème (Mimì) a Los Angeles, Bordeaux, Washington DC, Roma, Torino, Bregenz, Oslo e Klagenfurt; in Carmen (Micaela) al Real di Madrid, Cagliari, Torino, Washington DC, Oslo, Cleveland e Buenos Aires; in Faust (Marguerite) a Trieste; ne La vedova allegra (Valencienne) a Los Angeles; in Luisa Miller e Falstaff (Alice) a Liegi; ne I Pagliacci (Nedda) al Teatro de La Plata; in Otello (Desdemona) a Santa Fe. Interpreta con grande successo la Messa di Requiem di Verdi al Summer Festival di Bergen – Norvegia. È applaudita per le sue interpretazioni de La Bohème a Mulhouse, Falstaff a Verona, e nel suo debutto come Amelia in Un ballo in maschera in Argentina e al Teatro Regio di Parma, ruolo che torna a interpretare a Bologna, all’Arena di Verona, a Palermo e a Seoul. Da ricordare il suo debutto nel ruolo di Desdemona in Otello a Modena e a Piacenza, e nello Stiffelio a Montecarlo. È stata protagonista nel Nabucco in scena allo Sferisterio Opera Festival di Macerata e all’Opera Royal de Wallonie a Liegi; Donna Elvira nel Don Giovanni a Oviedo; Alice nel Falstaff a San Paolo e La Forza del Destino al Festival Verdi di Parma. Più recenti sono il suo debutto nel Don Carlo al Teatro dell’Escorial a Madrid, ruolo ripreso alla Grange Park Opera a Londra; Tosca presso il Teatro dell’Opera di Roma, a Dresda e per il Ravenna Festival; Nabucco (Abigaille) a Liegi; Andrea Chénier (Maddalena) a Sassari; Macbeth al Teatro Massimo in Palermo; Adriana Lecouvreur a Buenos Aires e la ripresa di Tosca al Teatro dell’Opera di Roma; Suor Angelica al Teatro Lirico di Cagliari. Svolge un’intensa attività concertistica in tutto il mondo tra cui ricordiamo la IX Sinfonia di Beethoven con Fruhbeck de Burgos all’Auditorio Nacional de Musica di Madrid. Si esibisce regolarmente con Placido Domingo in concerti di arie d’opera e zarzuelas a Mosca, Quebec, Baden-Baden, Shanghai, Washington DC, Los Angeles, Barcellona, Halle, Città del Messico, Benidorm, Taipei, Granada, Lisbona, San Antonio, Chengdu, Astana, Caracas, La Romana, Zacatecas, Tampico, Trondheim, Sonderborg e Guadalajara, Verona e altri. La sua discografia comprende Don Rodrigo, Milena di Alberto Ginastera e Il Triplo Concerto di Bacalov su Delos International, nonché il Falstaff di Verdi con la Royal Opera de Wallonie.
CHARLOTTE-ANNE SHIPLEY
Frequenta l’Università di Oxford dove ottiene una borsa di studio. Inizialmente si dedica allo studio di pianoforte e clarinetto per poi appassionarsi al mondo corale fino a diventare in poco tempo un soprano solista. Tra i suoi concerti ricordiamo Les Illuminations di Britten, Exsultate, jubilate, la Messa dell’Incoronazione, la Messa in do minore e i Vesperae solennes de confessore K. 339 di Mozart, Dixit Dominus, Messiah e Alexander’s Feast di Händel, Laudate Pueri e Gloria di Vivaldi, Te Deum di Bruckner, Nelson Mass di Haydn, Passione secondo Giovanni di Bach, la Nona Sinfonia di Beethoven, Vier letzte Lieder di Strauss, Serenade to Music di Vaughan-Williams e l’Ottava Sinfonia di Mahler. Si è formata al Santa Cecilia Opera Studio di Roma seguita dal soprano Renata Scotto. Nel 2013 è finalista al Concorso Internazionale “Montserrat Caballe” e viene invitata a frequentare proprio con il soprano spagnolo una masterclass al Liceu di Barcelona. Vincitrice di numerosi premi tra cui il Concorso Internazionale Zandonai (Riva del Garda), La Fenice Versilia (Lucca), Concorso Spazio Musica (Orvieto), Concorso Umberto Giordano (Foggia), Concorso Benvenuto Franci (Pienza) e il Concorso Salvatore Licitra (Milano). Il suo repertorio operistico include i ruoli di Mimì (La Bohème), Leonora (Il Trovatore), Donna Anna (Don Giovanni), Ellen Orford (Peter Grimes), Micaela (Carmen), Contessa (Le Nozze di Figaro), Liù (Turandot), Desdemona (Otello), Pamina (Il flauto magico), Suor Angelica e Tosca. Ha collaborato con Bruno Aprea, Andrew Parrott, Bob Chilcott, Justin Lavender e John Rutter; ha inoltre partecipato a Masterclass con Emma Kirkby, Ian Partridge, Nicholas Clapton e il tenore Luca Canonici. Nel corso dei studi è stata seguita da Nicholas Powell, Janice Chapman e Stefania Magnifico. Oltre alla Tosca per il Circuito OperaLombardia, Charlotte-Anne Shipley sarà impegnata ne La Wally in Italia, e in Peter Grimes in Spagna.
LUCIANO GANCI
Considerato una delle voci più interessanti della nuova generazione, il tenore Luciano Ganci muove i primi passi nella musica grazie alla militanza come voce bianca nel Coro della Cappella Musicale Pontificia Sistina. Agli studi musicali di pianoforte e organo affianca lo studio di ingegneria civile laureandosi nel 2008. Dal 2009 intraprende l’attività solistica debuttando oltre venticinque ruoli tra i quali Tosca, Carmen, Il Trovatore, La Bohème, La Traviata, Un ballo in maschera, Attila, Madama Butterfly, Il Corsaro e Luisa Miller. Recentemente definito “Italy’s finest Verdi tenor” dalla prestigiosa rivista Metropolitan Opera Guild, ha cantato al Teatro alla Scala di Milano, al Teatro di San Carlo di Napoli, al Festival Verdi di Parma, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, al Teatro Massimo di Palermo, all’Arena di Verona, al Teatro Bolshoj di Mosca, al Teatro Marijinsky di San Pietroburgo, alla Haus Fur Mozart di Salisburgo, alla Konzerthaus di Berlino, alla NCPA di Pechino, al Teatro di Astana, oltre che in Giappone, Corea, India e Canada. Tra i prossimi debutti il ruolo di Don Alvaro nella Forza del Destino a Piacenza e Radames nell’Aida di Giuseppe Verdi a Liegi e a Barcellona.
MIKHEIL SHESHABERIDZE
Nato a Kaspi (Georgia), ha studiato al Conservatorio di Stato “Vano Sarajishvili” di Tbilisi, dove ha completato gli studi di canto nel 2006. Nel 2007 frequenta la masterclass del soprano statunitense Lella Cuberli e nel 2010 partecipa all’Accademia Internazionale di Canto “Renata Tebaldi e Mario del Monaco” – Città di Pesaro. Si dedica allo studio del canto sotto la guida del Maestro Gianfranca Ostini. Nel 2011 arriva III° al concorso per giovani cantanti lirici “Gaetano Fraschini” a Pavia. Nel novembre/dicembre del 2011 partecipa alla XV edizione di Opera Domani (As.Li.Co.) per l’Opera Nabucco, c’era una volta la figlia di un re al Teatro Giuseppe Verdi di Trieste e al Teatro Duni di Matera. Nel 2012 debutta i ruoli di Pinkerton nella Madama Butterfly di Giacomo Puccini (direttore d’orchestra Paolo Olmi), Don Josè nella Carmen di Georges Bizet, Cavaradossi in Tosca e Roberto ne Le Villi di Giacomo Puccini. Ha vinto il III° premio al Concorso Lirico Internazionale “La Città Sonora 2012” a Cinisello Balsamo (Milano).
ANGELO VECCIA
Nato a Roma, ha studiato all’Accademia di Santa Cecilia e, dopo aver vinto il Concorso “Mattia Battistini” nel 1983 e nel 1984, nella prestigiosa Julliard School di New York. Dopo il suo debutto in Italia come Colline (La Bohème) e alcuni ruoli come basso negli Stati Uniti, ha cominciato come baritono nel 1988 cantando Silvio (Pagliacci). Da allora ha intrapreso una carriera che l’ha portato a salire sui palchi di molti teatri e sale da concerto, tra i quali Teatro alla Scala di Milano, Arena di Verona e Concertgebouw di Amsterdam, sotto la bacchetta di importanti direttori come Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Daniel Oren e Zubin Mehta. Tra i ruoli più distintivi si ricordano: Figaro (Il Barbiere di Siviglia), Macbeth (Macbeth), Germont (La Traviata), Marcello (La Bohème), Scarpia (Tosca). Recentemente ha interpretato Scarpia a Genova, Amonasro (Aida) ad Atene ed è stato chiamato da Riccardo Chailly come cover di Sharpless (La Bohème) per la prima della Scala, stagione 2016/17. Tra i futuri impegni: Scarpia al Teatro Verdi di Trieste, Festival Pucciniano di Torre del Lago e Teatro Regio di Parma.
DEVID CECCONI
Devid Cecconi è nato a Firenze e, dopo aver completato i suoi studi, si distingue vincendo il primo premio al Concorso Internazionale di Canto “Mattia Battistini” 2006. Il suo repertorio comprende ruoli quali Falstaff, Renato da Un Ballo in Maschera, Macbeth, Gerard dall’Andrea Chénier, Rodrigo dal Don Carlo e molti altri. Ha interpretato il ruolo del titolo nel Rigoletto al Teatro Verdi di Trieste, diretto da Daniel Oren e in tournée in Italia; Il Tabarro al Teatro Luciano Pavarotti di Modena, Piacenza e Ferrara; La Forza del Destino, Rigoletto, Nabucco al Teatro Carlo Felice di Genova; Pagliacci e Aida alle Terme di Caracalla a Roma; Rigoletto e Madama Butterfly a Salerno; Tabarro e Gianni Schicchi a Ravenna, Modena e in tour in Toscana; Madama Butterfly al National Center of Performing Arts a Mumbai; Giovanna d’Arco diretto da Bruno Bartoletti al Teatro Regio di Parma, Teatro con il quale è stato protagonista di una tournée in Cina con Rigoletto. Tra gli impegni più recenti ricordiamo: Rigoletto al Festival di St. Margarethen, Lipsia, Trieste, Bologna, al Festival Puccini a Torre del Lago, Seoul, Liegi e Charleroi; Nabucco a Masada, Palermo e Lipsia; Roberto Devereux al Teatro dell’Opera di Roma e al Bunka Kaikan di Tokyo in tournée con la Bayerische Staatsoper; La Bohème al Maggio Musicale Fiorentino a Firenze e all’Opéra di Tolone; Gianni Schicchi a Lecce; Pagliacci al Teatro Filarmonico di Verona; Ezio nell’Attila a Trieste; Madama Butterfly al Teatro Massimo di Palermo e a Lecce; La Traviata ad Hannover; Un Ballo in Maschera a Seoul, Cagliari e Kiel; Falstaff a Wiesbaden; La Bohème e Aida a Gozo; Lucia di Lammermoor (Enrico Ashton) a Trieste; Nabucco a Lipsia; il Trittico di Puccini (Michele e Gianni) a Ferrara. Devid Cecconi ha partecipato alla produzione di Giovanna d’Arco (Giacomo) per l’apertura della stagione del Teatro alla Scala di Milano, diretto da Riccardo Chailly; è stato Giovanni nella Ciociara, opera di Marco Tutino, andata in scena per la sua prima europea al Teatro Lirico di Cagliari. Tra i progetti futuri Alfio in Cavalleria Rusticana al Lirico di Cagliari e Rigoletto a Lipsia.
LUCA GALLO
Ha studiato canto con il Maestro Paride Venturi a cui ha dedicato la tesi per la sua laurea al D.A.M.S. musica. Nel 1993 vince il 14° concorso “Mattia Battistini” di Rieti debuttando nel novembre dello stesso anno come Ferrando (Il Trovatore) e Don Basilio (Il Barbiere di Siviglia); successivamente è vincitore e finalista in altri concorsi nazionali e internazionali (As.Li.Co, Spoleto, Ostra, Marsala). Dal 1996 collabora con importanti teatri italiani e stranieri ricoprendo i ruoli di Sparafucile (Rigoletto), Simone (Gianni Schicchi), Pistola (Falstaff), Principe Bouillon (Adriana Lecouvreur) per il Circuito OperaLombardia; Figaro e Bartolo (Le Nozze di Figaro), Zareckj (Evgenij Onegin) al Massimo di Palermo e, quest’ultimo ruolo, anche all’Opera di Roma, sempre al fianco di Mirella Freni e Nicolai Ghaiurov; Alidoro (La Cenerentola) e Haly (L’Italiana in Algeri) a Nimes; ancora ricopre il ruolo di Pistola allo Sferisterio di Macerata, Messina, Chieti , Salerno, Reggio Calabria principalmente al fianco di Renato Bruson; Pallante (Agrippina) al Politeama di Lecce con Katia Ricciarelli; Haly a Tel Aviv. È a Sassari come Barack (Turandot di Ferruccio Busoni), Remigio (Navarraise di Jules Massenet); Angelotti (Tosca) e Bonzo (Madama Butterfly) al Festival Pucciniano di Torre del Lago; Ferrando (Il Trovatore) a St. Etienne, Camerino, Teatro della Fortuna di Fano. Nel 2004 interpreta Scrooge in Racconto di Natale di Carlo Galante, in prima assoluta a Modena e all’Alighieri di Ravenna; con il Maestro Stefano Seghedoni è in concerto a Novi Sad e a Seoul (ROK). È Leporello a Salon de Provence, Fontanellato, Oxford, Solothurn. Nel 2010 è al Comunale di Modena nell’opera contemporanea in prima assoluta di Carlo Boccadoro Cappuccetto Rosso; è il Sagrestano in Tosca allo Stadt Theater di Berna, nel gennaio 2011 Ashby (La Fanciulla del west) al Politeama di Lecce; è impegnato nell’opera contemporanea Icarus Airline a Verbania. Il 2012 si apre con una tournée in Olanda con Il Barbiere di Siviglia sempre come Don Basilio, a Civitavecchia e nell’anfiteatro di Albano è Zaccaria in Nabucco e nel 2013 è Ramfis in Aida. È ancora Basilio a Beer Sheva e nel 2014 ancora Zareckj (Evgenij Onegin) al Comunale di Bologna, dove torna nel 2015 in Madama Butterfly, Jenufa, Zauberflöte e Elektra. Nel 2016 è al Carlo Felice di Genova in Salomé di Strauss e ancora Rychtar in Jenufa al Massimo di Palermo. È Le Bailli nel Werther al fianco di Juan Diego Florez al Comunale di Bologna, dove torna nel maggio 2017 come Hobson in Peter Grimes e come Angelotti in Tosca. Nello stesso Teatro debutta Pietro nel Simon Boccanegra. Nel 2019 sarà in Salomé a Bologna. Ha cantato con direttori quali Donato Renzetti, Peter Maag, Roberto Tolomelli, John Neschling, Stefano Ranzani, Massimiliano Stefanelli, Marco Boemi, Steven Mercurio, Carlo Palleschi, Michele Mariotti, Gabriele Ferro, Jader Bignamini e registi come Pier Luigi Pizzi, Alberto Fassini, Beppe de Tomasi, Gilbert Deflo, Denis Krief, Pier Francesco Maestrini, Jonathan Miller, Ofir Nitzan, Ulisse Santicchi, Henning Brockhaus, Francesco Micheli, Paolo Trevisi, Robert Carsen, Rosetta Cucchi. Il repertorio di musica sacra comprende la Cantata 147 di Bach, la Petite Messe Solennelle di Rossini, il Messiah di Händel, lo Stabat Mater di Haydn, il Requiem, la Kronungsmesse, la Missa Brevis KV 258, i Vesperae Solemnes de Confessore e le Litanie Lauretane di Mozart, la Messa in Sol di Schubert e il Requiem di Fauré, il Te Deum di Charpentier, la Nona Sinfonia di Beethoven.
NICOLÒ CERIANI
Nato a Venezia, inizia gli studi musicali di violino e pianoforte a Trieste, alla scuola di Franco Gulli e dall’età di dodici anni, come violinista, entra a far parte dell’orchestra sinfonica della Glasbena Matiça, con la quale si esibisce, soprattutto nei paesi dell’Est Europa per sei anni, nelle parti più celebri del repertorio sinfonico. A diciott’anni fonda e dirige un’orchestra da camera, con la quale, in veste di solista, esegue i concerti più celebri del repertorio violinistico barocco e neoclassico. Verso i trent’anni inizia lo studio del canto ed entra a far parte del coro dell’Arena di Verona e di quello del Teatro Verdi di Trieste. Si perfeziona nello studio del canto con Rodolfo Celletti e inizia a metà degli anni Novanta un’intensa attività solistica da baritono in Italia e in Europa, partecipando a oltre cento produzioni liriche nei principali Teatri (Salisburgo, Monaco, Santander, Budapest, la Fenice di Venezia, il Teatro Filarmonico e l’Arena di Verona, l’Opera di Roma, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Verdi di Trieste, il Maggio fiorentino, Il Regio di Torino e molti altri ancora) sotto la guida di prestigiosi direttori d’orchestra (Santi, Tate, Oren, Gatti, De Bernart, Renzetti, Zedda, Metha) e famosi registi (De Ana, Pier’Alli, Zeffirelli, Pizzi, Martone, Landi). Alterna le parti del baritono buffo (Rossini Opera Festival di Pesaro, Tokio, Nijgata, Sydney, Bombay), a quelle del tradizionale baritono lirico (Marcello, Sharpless, Lescaut, nelle opere pucciniane, il Conte d’Almaviva, Guglielmo e Don Giovanni in quelle di Mozart). Gli ultimi ruoli interpretati sono stati il Dottor Blok in Help, help, the Globolinks di Menotti, Sam in Trouble in Tahiti di Bernstein, Geronio dal Turco in Italia e Taddeo dall’Italiana in Algeri di Rossini, Padre Capuleti dal Roméo et Juliette di Gounod, Dulcamara dall’Elisir d’amore di Donizetti e Kurvenal dal Tristan und Isolde di Wagner. Canta nelle prime esecuzioni italiane del Koenig Kandaules di Zemlinski, de la Greek Passion di Martinu, dei Gezeichneten di Schreker, di Feuersnot di Strauss, del Kaiser von Atlantis di Ullmann. È costante la sua attività nel campo dell’Oratorio e in quello della liederistica, nella quale si segnala una recente tournée con il ciclo completo della Winterreise di Schubert. Frequenta il genere dell’operetta e partecipa costantemente al Festival Internazionale di Trieste. È anche autore di testi teatrali.
NICOLA PAMIO
Apprezzato per le sue doti sceniche è di particolare interesse la sua collaborazione con il Teatro alla Scala, iniziata nel 1999. Nel Teatro milanese è stato impegnato nel Matrimonio di Musorgskij, in Manon Leascaut di Massenet con la direzione di Gary Bertini e la regia di Nicolas Joel, in Peter Grimes nel ruolo di Rev. Horace con la direzione di Jeffrey Tate e la regia di John Schlesinger, in Tatjana di Azio Corghi con la regia di Peter Stein e la direzione di Will Humburg e in Pagliacci diretto da Daniel Harding con la regia di Mario Martone. Ha interpretato Il Barbiere di Siviglia con la regia di Carlo Verdone al Teatro dell’Opera di Roma. Tra le più recenti produzioni Scaligere ricordiamo Otello, Rigoletto, Fedora, Traviata, Adriana Lecouvreur, Nozze di Figaro, Andrea Chénier, Tatiana di Azio Corghi, Volpe Astuta, Gli Stivaletti, lavorando con i massimi esponenti della musica Lirica Internazionale come il Maestro Muti, Valerie Gergiev, Jeffrey Tate, Sir. Andrew Davis, Dudamel, Harding, Gatti, Rustioni, Renzetti, e registi del calibro di Zeffirelli, Puggelli, Ronconi, Stein, Pizzi, Michieletto, Moshe Leiser. Nel 2011 è stato invitato a New York alla Carnagie Hall per Adriana Lecouvreur e nel 2013 all’Avery Fisher Hall nell’opera Andrea Chénier, con Roberto Alagna, riscuotendo grande interesse dalla critica del New York Times. Da due anni lavora con Cecilia Bartoli prima a Zurigo poi a Parigi e al Festival di Salisburgo nell’Otello di Rossini, effettuando la registrazione per la Decca. Registra a Bruxelles la Fedora nel ruolo di Desirée con il Maestro Placido Domingo e Angela Gheorghiu. Altre importanti registrazioni dal Teatro Alla Scala, Nozze di Figaro, Pagliacci e Traviata. Presso il Teatro la Fenice di Venezia canta Goro in Madama Butterfly e Donna Pasqua nel Campiello di Wolf Ferrari. Da 13 anni partecipa al Festival di Puccini a Torre del Lago (LU) nelle opere di Turandot, Madama Butterfly, Fanciulla del West, con registrazione Live CD di Turandot. Nel 2014 è in una tournée cinese presso Il Teatro di Zhuahai con Turandot nel ruolo di Pang. Canta nella Traviata del 7 dicembre 2013 presso il Teatro alla Scala diretta dal Maestro Daniele Gatti. Sempre al Teatro alla Scala, con il ruolo del Doge, nella produzione dell’Otello di Rossini, con la direzione del Maestro Muhay Tang. Nel 2015 è Goro in Madama Butterfly e Pang in Turandot al Festival di Puccini. Inoltre, nel 2015 è Goro in Madama Butterfly all’Auditorium di Milano, al Teatro La Fenice di Venezia e presso l’Operà Bastille di Parigi, con la direzione del Maestro Daniele Rustioni e la regia del Maestro Robert Wilson. Nel 2016 canta in Otello di Rossini al Theatre an Der Wien con la regia di Damiano Michieletto e la Direzione di Antonello Manacorda. Tra gli impegni recenti e futuri segnaliamo: Madama Buttefly a Macerata, Tosca e Fra Diavolo a Roma, Anna Bolena e Salomé al Teatro Filarmonico di Verona, Tosca a Bologna e Napoli.
STEFANO CIANCI
Fin da bambino studia pianoforte e recitazione. Ammesso al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma consegue Diploma e Laurea con il massimo dei voti in Canto Lirico. Vincitore di Concorsi e Borse di Studio ha studiato presso importanti Accademie in Europa come l’Accademia Chigiana a Siena, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, la Barcellona Concertante, l’Accademia “Del Monaco” e in Germania; con grandi Maestri della lirica come Renato Bruson, Renata Scotto, Raul Gimenez, Raina Kabaivanska, Luciana Serra, Enzo Dara, Luigi Alva, Dado Rinaldi, Regina Resnik, William Matteuzzi, Alfonso Antoniozzi, Giuseppe Sabbatini, Lorenzo Regazzo, Antonio Boyer, Tiziana Fabbricini, Mirella Parutto, Antonio Marcenò e il Maestro Fernando Cordeiro Opa. Canta con successo in grandi Teatri in Italia e all’estero tra cui: il Comunale di Bologna, il Grande di Brescia, il Ponchielli di Cremona, gli Arcimboldi di Milano, il Lirico di Cagliari, l’Alighieri di Ravenna, il Pavarotti di Modena, il Verdi di Pisa, il Sociale di Como, il Teatro dell’Opera di Verona fondazione Arena, il Goldoni di Livorno, il Giglio di Lucca, il Bonci di Cesena, l’Auditorium Santa Cecilia Parco della Musica di Roma, il Teatro Real di Madrid, vari Teatri in Germania e per importanti Festival Lirici come il Rossini Opera Festival, il Festival sul lago di Como per ASLICO, il Sarzana Opera Festival e la Festa dell’Opera di Brescia. Ha interpretato i ruoli principali nelle opere: L’Elisir d’Amore, Convenienze e Inconvenienze teatrali di Donizetti, Il Matrimonio segreto di Cimarosa, Serva padrona di Pergolesi, Maometto II di Rossini, Il Flauto Magico, Don Giovanni, Le Nozze di Figaro e Così fan tutte di Mozart, Viaggio a Reims e L’Italiana in Algeri di Rossini, Hansel e Gretel di Humperdinck, Madama Butterfly, La Bohème e Gianni Schicchi di Puccini, Lupus in Fabula, l’Opera da tre soldi di Weill/Brecht, la Maria di Buenos Aires di Piazzolla, la Jura di Gavino Gabriel, La Vera Costanza di Haydn, il Serse di Handel. Ha tenuto inoltre una intensa attività concertistica presso numerose e importanti Istituzioni.