Commedia lirica in tre atti.
Libretto di Arrigo Boito dalla commedia Le allegre comari di Windsor e dal dramma La storia di Enrico IV di William Shakespeare.
Musica di Giuseppe Verdi.
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1893
Sir John Falstaff Alberto Gazale
Ford Paolo Ingrasciotta
Fenton Oreste Cosimo
Dott. Cajus Ugo Tarquini
Bardolfo Cristiano Olivieri
Pistola Pietro Toscano
Mrs Alice Ford Sarah Tisba
Nannetta Maria Laura Iacobellis
Mrs Quickly Daniela Innamorati
Mrs Meg Page Caterina Piva
Direttore
Marcello Mottadelli
Regia
Roberto Catalano
Scene Emanuele Sinisi
Costumi Ilaria Ariemme
Light designer Fiammetta Baldiserri
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Coproduzione Teatri di OperaLombardia, Fondazione Rete Lirica delle Marche e Teatro Marrucino di Chieti
Atto primo
Parte prima
All’interno dell’osteria della Giarrettiera il dottor Cajus si scaglia contro Falstaff e i suoi servitori, Bardolfo e Pistola: con trucchi di bassa lega lo hanno fatto bere e lo hanno derubato. Ma le sue lamentele non servono a nulla, poiché Falstaff è troppo intento a contribuire al benessere della propria borsa e del proprio pancione. Per questo motivo egli finge amore nei confronti di due ricche signore di Windsor, Alice Ford e Meg Page. Ha già preparato due lettere d’amore, in tutto e per tutto uguali salvo che nel nome della destinataria, ma quando ordina ai due servi di recapitarle essi rifiutano, in nome dell’onore. Falstaff spiega a loro la sua concezione dell’onore, al termine del quale li licenzia in tronco. A recapitare le missive basterà un paggio.
Parte seconda
Nel giardino davanti alla casa di Ford s’incontrano Alice, padrona di casa, e la figlia Nannetta con Meg, moglie di Page, in compagnia di Quickly, una signora più attempata delle altre ma altrettanto allegra e spiritosa. Dalle chiacchiere si passa alla lettura di due lettere amorose, che Falstaff ha inviato ad Alice e Meg, constatando che differiscono solo nei nomi delle destinatarie. Mentre le donne s’allontanano indignate, meditando vendetta per l’offesa ricevuta, fanno il loro ingresso il dottor Cajus e Fenton (il primo pretendente ufficiale alla mano di Nannetta, il secondo amante corrisposto della ragazza). Entrano inoltre Bardolfo e Pistola che intendono vendicarsi del licenziamento svelando a Ford le intenzioni di Falstaff: sedurgli la moglie e spillargli quattrini. Le donne tornano sullo sfondo, ma i due gruppi si evitano deliberatamente; da essi si staccano Fenton e Nannetta per scambiarsi trepide effusioni. I due rimangono soli per pochi istanti, ma la breve parentesi lirica viene interrotta dal rientro di Alice che espone alle altre il suo piano: Quickly, in veste di ruffiana, inviterà Falstaff a un incontro galante con lei per attirarlo in una trappola. A sua volta Ford si presenterà sotto mentite spoglie a Falstaff per poterlo gabbare.
Atto secondo
Parte prima
All’interno dell’Osteria della Giarrettiera, Bardolfo e Pistola rendono omaggio a Falstaff, ostentando un sincero pentimento. Il loro scopo è quello di fare incontrare Ford a Falstaff senza destare sospetti. In quel momento entra Mrs. Quickly con un messaggio per Falstaff di Alice, che si dichiara disposta a incontrarlo nel pomeriggio, quando il marito sarà fuori casa. Avverte però di fare molta attenzione, perché il geloso consorte ha disposto una stretta sorveglianza intorno a lei. Rimasto solo Falstaff inneggia alle sue doti di seduttore, ma presto gli viene annunciata la visita di un certo signor Fontana, un gentiluomo ricco e generoso. Si tratta in realtà di Ford, che espone il suo caso al grasso interlocutore: desidera possedere Alice che, fedelissima, si rifiuta. Ma se Falstaff riuscisse a conquistare i favori della bella signora, allora la strada sarebbe spalancata anche per lui. All’offerta di un sacco pieno di monete, Falstaff abbocca e confida a Ford di aver già ottenuto un appuntamento, poi s’allontana per farsi bello. Allora Ford cade in preda a una furiosa crisi di gelosia, interrotta dal rientro di Falstaff, imbellettato. Entrambi escono verso la stessa meta.
Parte seconda
Nella casa di Ford le comari organizzano la burla ai danni di Falstaff; mentre Nannetta, innamorata di Fenton, ha appreso che il padre intende concederla in sposa al dottor Cajus. La madre promette il suo appoggio, ma sta per giungere la vittima della beffa ed è tempo di prepararsi. Presentandosi galantemente, Falstaff narra all’amata di un tempo in cui era stato magro, ma viene subito interrotto dall’arrivo di Ford alla testa di un nutrito gruppo di uomini, che intende vendicare il suo onore ferito. Falstaff fa appena in tempo a celarsi dietro un paravento che Ford irrompe in casa. Nessun nascondiglio viene tralasciato, neppure le ceste del bucato. Visti vani i loro sforzi, gli uomini passano ad altre stanze: le donne allora riescono a far entrare a fatica Falstaff nella cesta che è già stata esaminata. Intanto dietro al paravento ci vanno Nannetta e Fenton, pronti a cogliere anche quei pochi attimi di felicità. Ford rientra e il paravento, da cui provengono sospiri, attira la sua attenzione. Mentre tutti ribaltano il nascondiglio e scoprono la tresca dei ragazzi, Alice e le altre donne fanno rovesciare la cesta, carica del cavaliere e dei panni, nel fossato dietro la finestra. Le comari spiegano la burla agli uomini, e a tutti non resta che godere il risultato della loro arguzia.
Atto terzo
Parte prima
Fuori della taverna il povero Falstaff si sta rimettendo dal salto nel fossato e dall’acqua del Tamigi. L’umore è pessimo, ma quando l’oste gli porta un bicchiere di vino il cavaliere si riprende a poco a poco. Lo riscuote Quickly che riesce a convincerlo a raggiungere Alice sotto la quercia di Herne, travestito da cacciatore nero. La tradizione vuole che in quel luogo si diano appuntamento le fate e gli spiriti della foresta. Ancora una volta Falstaff cade nella trappola e si ritira nella taverna per prepararsi. Stavolta la burla, ordita da donne e uomini insieme, prevede che tutti gli abitanti di Windsor si travestano da spiriti, mentre Nannetta impersonerà la regina delle fate. Approfittando della situazione Ford rammenta al dottor Cajus il travestimento della figlia, onde questi possa riconoscerla alla fine della mascherata e offrirle il suo braccio. Ford stesso benedirà le nozze. Ma Quickly informa le altre della losca trama.
Parte seconda
Nel parco di Windsor. Fenton giunge per primo, intona un sonetto, e gli fa eco Nannetta che lo raggiunge. Ma irrompe Alice, che modifica i travestimenti per sventare i piani del marito. Allo scoccare della mezzanotte compare Falstaff, travestito da cacciatore nero, che tenta più volte di abbracciare Alice, ma alcuni rumori lo mettono in guardia. Subito dopo Meg, trafelata, annuncia l’inizio della tregenda. Le fate si muovono al suono della canzone di Nannetta, e al cavaliere non rimane che sdraiarsi per terra per non incrociare il loro sguardo, pena la morte. I paesani fanno scempio del suo corpaccione: punture, bastonate, frustate, insulti, coronati da un’ingiunzione a pentirsi. Ma Bardolfo, nella foga, perde il cappuccio: Falstaff lo riconosce, comprende l’inganno e riprende un po’ di coraggio, dopo aver ammesso le sue colpe. Nel frattempo le donne mettono il velo da sposa a Bardolfo, che viene raggiunto da Cajus e preso per mano, poi congiungono anche Fenton a Nannetta. Due coppie vengono presentate innanzi a Ford, che benedice entrambe. Ma quando cadono i veli il padre scopre con amarezza di aver unito la figlia al corteggiatore da egli osteggiato. L’apoteosi finale è amara per lui, come per Falstaff e per Cajus, mentre trionfano le donne e l’amore. Un coro, in guisa di licenza, suggella la scena.
È sogno… O realtà?
La domanda che sorge spontanea, è come sia possibile che Verdi, all’età di 80 anni, possa scrivere con una tale energia, spigliatezza di pensiero e senso teatrale davvero incredibile.
Falstaff è un grande puzzle di situazioni scenico-teatrali completamente in forma aperta, ossia senza distinzioni tra arie, scene e recitativi dove, come in nessuna altra opera prima del Maestro di Busseto, movimenti di regia e di musica devono assolutamente andare di pari passo.
È un’opera particolarmente complicata da cantare, suonare e dirigere, ma che regala emozioni di “senso del teatro” davvero sorprendente.
Curioso come Verdi abbia iniziato e terminato la sua carriera come compositore, con un’opera buffa…
Meravigliosa la firma su Falstaff: una grande fuga con il testo “Tutto nel mondo è burla”, un capolavoro infinito in puro contrappunto.
Falstaff… È un sogno… O realtà?!
Buon ascolto.
Marcello Mottadelli
Buio. Una lampadina. La scena s’illumina lentamente. Si vede un letto. Sopra c’è un vecchio che respira a fatica. Vanno a poco a poco delineandosi i contorni di un luogo dove la vita finisce, o forse comincia. Un piccolo treno irrompe attraversando la stanza; il vecchio è incredulo: si mette seduto per vedere meglio. Decide. È un attimo. Si alza e corre dietro al treno, che intanto è già scomparso lasciando il posto a un luogo che, con suo grande stupore, si compone sotto i suoi occhi: è il bar dove gli amici aspettano ancora che arrivi il futuro. Ci sono i vecchi che dormono e i vecchi che sognano; c’è la meraviglia del gioco infinito che non si vuol lasciare andare, come la giovinezza, la spensieratezza; il poter dire che si può far tutto senza perdere niente.
Gli amici di Falstaff, i vecchi ladri che non crescono, sono tutti lì, abitanti di questo piccolo paese dei “balocchi impolverati”. Dalle finestre di questo posto in cui si beve e ci si stordisce di irrealtà, si può osservare il mondo dalla porta. Falstaff mostra gaio, ai vecchi amici, le belle donne che stanno dall’altra parte: si chiamano Alice e Meg; Falstaff, aprendo una delle porte di cui è circondata la stanza, le mostra mentre queste allenano il loro corpo di cui hanno morbosamente cura. Sono belle. Sono giovani. Loro la morte la tengono lontana. Falstaff invece non se ne cura. Lui ingrassa, gioca, beve e piega la realtà come meglio crede. Lo fanno anche i vecchi che sono con lui, vecchi che hanno sognato di diventare cavalieri, principi onesti e benefattori del popolo; e invece eccoli lì, con al fianco spade di legno e tutta una vita da rimpiangere. Falstaff li caccia via, perché nessuno di loro vuol consegnare le lettere d’amore da lui scritte per Meg e Alice. Eccolo inscenare una piccola guerra tra finti valorosi guerrieri,una guerra che di eroico ha ben poco e che è combattuta tra un tavolo da biliardo e qualche gioco sparso.
L’umanità che vive fuori da quel bar è diversa: “loro” siamo noi, organizzati secondo rigidi schemi morali, con un po’ di stupore in meno davanti agli occhi. Eccoci davanti a un muretto che nasconde un campo da tennis; di fronte a noi ci sono quattro sdraio con quattro donne, inorridite per ciò che è appena accaduto: Falstaff ha inviato due lettere identiche ad Alice e Meg, attentando al loro irreprensibile onore. Le donne sono agitate e discutono su quale reazione avere; gli uomini, intanto, giocano: la loro presenza la si percepisce solo per il movimento della pallina che va da una parte all’altra.
Si decide all’improvviso: Falstaff merita uno scherzo tale da fermare per sempre questa sua smania febbrile di giovinezza. Se Falstaff vuole giocare, le donne di Windsor giocano di conseguenza. Ma mentre le donne ridono, gli uomini si struggono e Ford, il marito di Alice, prende molto sul serio quanto è successo, al punto da travestirsi da “signor Fontana” per raggiungere Falstaff e, attraverso una serie di domande, verificare la fedeltà della moglie. Il vecchio viene quindi attirato in casa di Alice: lui si crede ancora bello e si adagia malamente, come una balena spiaggiata, sui nuovissimi divani di casa Ford; ma quest’ultimo giunge per ucciderlo e la casa viene messa a soqquadro. Alla fine Falstaff viene gettato dalla finestra, verso il letto di un fiume, in una cesta piena di panni sporchi. Tutta Windsor osserva come fosse una gigantesca famiglia davanti a un televisore. In scena, dall’altra parte di un piccolo sipario domestico, danno la “caduta” dell’uomo che ha osato giocare con loro. Ford osserva il vecchio precipitare, la sua gelosia si placa, ma il vecchio Falstaff, con gli occhi che guardano ancora il mondo senza accettarne del tutto le storture, non riesce a vedere mai la fine. E di quella vita che morde, ne vuole ancora… e ancora.
Siamo tornati su un letto. Siamo tornati a respirare a fatica. Un letto, ora precipitato su un cumulo di giocattoli da buttare. Falstaff sa che la fine è vicina. Il mondo intero lo ha relegato lì, nel solo posto dove è giusto che stia. Il piccolo treno attraversa la scena, questa volta sul tetto della stanza, e il vecchio ritrova la forza, si alza, si agita, e sente che forse c’è ancora qualcosa da fare. Le donne però, non si sono arrese, ed eccole lì, pronte a un nuovo scherzo, al gioco finale. Gli racconteranno una storia per spaventarlo, e così farlo pentire una volta e per tutte di aver messo in discussione il loro mondo moralmente perfetto.
Il vecchio mai cresciuto, precipiterà nell’ultimo grande gioco della sua vita. Perché il letto, quel letto dove si stava per morire, diventa gigantesco, e noi tutti ci finiamo dentro, su una coperta che riporta sul dorso tracce della grande quercia di Herne. Falstaff ne viene inghiottito, come in un sogno lucido, un incubo che però non spaventa più di tanto. Tutta l’umanità vissuta in questa storia, si ritrova a mettere in scena lo scherzo finale. Il vecchio ci casca, ma poi scopre il trucco e tutto sembra risolversi in un grande perdono collettivo. Ancora un po’ di musica, ci dice Falstaff. Ho ancora tempo per un po’ di musica. Tutto nel mondo è burla. Tutto. È stato solo uno scherzo. La fatica, il dolore, la morte. Tutto un trucco. E mentre il vecchio sparisce per sempre sotto la grande coperta, il mondo che resta solleva i cuscini e si fa la guerra ridendo.
Questa è l’eredità lasciata da Falstaff. La risata contagiosa con cui si può fronteggiare l’insensatezza delle cose. La consapevolezza che al cospetto della fine tutte le fatiche di una vita intera si relativizzano. Ecco la burla. Lo scherzo che ci tira questo stare al mondo.
Tutta la fatica di vivere, tutto quell’amare e morirne, si risolve nel “riso” di chi sente dentro di sé che nessun dolore farà mai più male.
E a Windsor allora deflagra la risata sonora sul letto dove la storia finisce.
Una tempesta di piume invade lo spazio e mentre la leggerezza trionfa sulla paura, un treno passa e porta via la vita.
Roberto Catalano
MARCELLO MOTTADELLI Direttore
Dopo aver conseguito il diploma in organo e composizione organistica nel 1993 al Conservatorio di Milano con il massimo dei voti (vincendo poi il primo premio assoluto al Concorso internazionale organistico ‘Città di Varenna’), continua gli studi alla Universität für Musik di Vienna e ottiene successivamente due diplomi di perfezionamento in direzione d’orchestra al Wiener Musikseminar. Diventa assistente dell’Orchestra Sinfonica di Szeged e pianista collaboratore dal 1996 al 1999. Nel 1996/97 è docente della classe di esercitazioni orchestrali al Conservatorio ‘F. Liszt’ di Szeged. Dal 1999 al 2001 è Kappelmeister a Berna, dove ha diretto fra l’altro Hänsel und Gretel, Così fan tutte, Die Fledermaus, Il trovatore, Die Zauberflöte, Der Vogelhändler, Martha. Nel 1999 dirige Nabucco in tournée in Germania, mente nel 2000 Un ballo in maschera e Rigoletto con i complessi stabili del Teatro Bol’šoj di Minsk e Turandot all’Opera di Stato di Budapest. Nel 2001 debutta negli Stati Uniti con Turandot e dirige Rigoletto a Città del Capo. Nel 2001 è direttore musicale di palcoscenico ed assistente del direttore musicale al Teatro Lirico di Cagliari per le produzioni di Tosca, Aida, Il barbiere di Siviglia. È direttore musicale dei festival di Kyrburg e Monschau in Germania, dove, nel 2002, dirige Carmen, Rigoletto, Un ballo in maschera, Il trovatore. Nello stesso anno dirige Tosca al Teatro Bol’šoj di Minsk e Parsifal al Teatro di Karlsruhe. È creatore e direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica Briantea e della Sinfonietta Giovanile, con le quali affronta il repertorio sinfonico, soprattutto sacro. È assistente preparatore al Théâtre de La Monnaie di Bruxelles per la prima esecuzione mondiale dell’opera Ballata di Luca Francesconi. Nel 2003 debutta in Russia con Pagliacci ed è a Milano per la Messa da Requiem di Verdi con l’Orchestra Nazionale di Stato della Repubblica Ceca e il Coro Filarmonico di Praga. Nel 2005 dirige Cavalleria rusticana, Pagliacci, Le nozze di Figaro in Danimarca, dove torna nel 2007 con Der Freischütz e Rigoletto. Sempre nel 2007 dirige un concerto sinfonico, registrato in cd dalla tv egiziana, con l’Orchestra Sinfonica del Cairo (di cui è direttore musicale dal 2008 al 2010), due concerti ad Odense ed Aalborg con le rispettive orchestre sinfoniche e un concerto a Bialystok con l’Orchestra Filarmonica Nazionale Polacca. Nel 2008 è a Bratislava con l’Orchestra Sinfonica della Radio Slovacca, partecipa come co-direttore ad un concerto in Giordania eseguito dall’Orchestra Sinfonica del Cairo; dirige a Seoul un concerto sinfonico al Seongnam Arts Center e Don Carlo al Teatro Reale di Copenhagen. Nel 2009 dirige l’Orchestra Sinfonica Sønderjylland in Danimarca e in Germania e L’elisir d’amore alla Jyske Opera in Danimarca, Turandot al Seongnam Arts Center e dei concerti sinfonici a Milano con l’Orchestra di Stato Ucraina ed il pianista Boris Petrushansky. Dal 2010 è ideatore e presidente generale dell’Accademia Internazionale Lariana ‘A. Ghislanzoni’, con la quale effettua masterclass di alto livello e organizza concerti sinfonici. Sempre nel 2010 inaugura la stagione sinfonica al Teatro Nazionale di Seoul con l’Orchestra Sinfonica del Cairo e Manon Lescaut in Danimarca con l’Opera Nazionale Danese. Nel 2011, per il 140° anniversario della prima rappresentazione dell’opera, dirige Aida al Teatro dell’Opera del Cairo, La bohème al Seongnam Arts Center, Tosca al Teatro di Daegu in Corea del Sud, Turandot al Teatro Massimo di Palermo, Carmen al Festival svedese ‘Opera pa Skaret’ e La traviata al Teatro Sejong di Seoul. Nel dicembre 2011 gli viene affidato il concerto di chiusura con l’Orchestra Filarmonica Reale di Stoccolma per la consegna dei premi Nobel. Nel 2012 dirige La traviata al Teatro Reale di Copenhagen, Lucia di Lammermoor al Festival ‘Opera pa Skaret’, La bohème a Seoul, Madama Butterfly (in coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma) al Teatro Massimo di Palermo. Inoltre dirige i concerti per la celebrazione del decennale del Festival ‘Opera pa Skaret’ e debutta con l’Orchestra Sinfonica di Norimberga.
Nel 2013 dirige Pagliacci presso il Teatro Lirico di Cagliari. Nel 2014, dirige per il Festival di Musica Classica la Messa da Requiem di G. Verdi con l’orchestra sinfonica di Norimberga e il Coro Filarmonico. Nell’ambito del circuito Lombardo dirige Nabucco con l’orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano. Nel 2015 durante il Festival Opera på Skaret dirige La Traviata, e dirige la Swedish Chamber Orchestra per un open air concert ad Örebroper il 750° anniversario.
Debutta in Romania al teatro di Craiova dirigendo Tosca e Simon Boccanegra e poi nel marzo 2016 dirige Rigoletto all’Opera Romena di Iasi.
Nel 2016 è impegnato a Seoul per alcuni concerti al Sejong Theatre e in Italia per altri Concerti sinfonici con i Pomeriggi Musicali.
Da settembre 2016 è direttore d’orchestra presso l’Opera di Iasi.
Da novembre 2016 fino dicembre 2017 è stato coordinatore artistico e musicale dell’Opera Nazionale di Bucarest dove ha diretto Barbiere di Siviglia, Un Ballo in Maschera, Lucia di Lammermoor, La Traviata, Aida, Messa di Requiem.
Nell’ottobre 2016 è impegnato in alcuni concerti sinfonici e in una registrazione per la Bayerische Rundfunk.
Nel dicembre 2016 dirige Andrea Chenier a Sassari. Nel 2017 è impegnato in una nuova produzione di Madama Butterfly in Svezia all’Opera Pa Skaret.
Attualmente è coordinatore musicale del Teatro dell’opera di Iasi.
Nel 2018 è impegnato in un concerto con Roberto Alagna, presso il Teatro Reale di Muscat in Oman con l’orchestra filarmonica di Praga. A maggio dirige Turandot presso l’Opera di Zagabria ed è impegnato in alcuni concerti a Norimberga con l’Orchestra Sinfonica.
Da settembre 2018 è Direttore dell’Opera presso il Teatro Nazionale Croato a Zagabria.
Attualmente è impegnato nella direzione della produzione Falstaff del circuito Opera Lombardia.
ROBERTO CATALANO Regista
Nasce a Palermo il 20 marzo 1985. Nel 1999 entra a far parte dei Piccoli danzatori del Teatro Massimo di Palermo e da allora, attraverso varie esperienze da danzatore e da mimo, prende parte alle produzioni della fondazione. Dal 2002, grazie alla scuola di danza della madre, comincia a muovere i primi passi nel campo della regia, scrivendo e dirigendo i suoi spettacoli, tra i quali Ad occhi chiusi (andato in scena al teatro Vasquez di Siracusa in occasione del convegno internazionale di studi per la salvaguardia dei teatri antichi di pietra), Noel (teatro Politeama, Palermo) Il paradiso di pietra, (andato in scena al Castello Ursino di Catania, in occasione del Premio Borsellino 2010) e La quarta notte (teatro delle Ciminiere di Catania). Nel 2008 consegue la laurea in filosofia e scienze etiche e prosegue la sua attività teatrale affiancando registi come Daniele Abbado e Francesco Micheli in qualità di assistente alla regia presso il Teatro Massimo di Palermo e Il Teatro Petruzzelli di Bari. Nel 2011 diventa assistente del regista Andrea Cigni col quale lavora a diverse produzioni tra le quali Tosca e Madama Butterfly (2011, Teatro Politeama, Palermo), Norma (2011, Teatro Verdi, Sassari) ed Ernani (2012, teatro Ponchielli, Cremona). A marzo 2012, firma la regia di Pollicino di Hans Werner Henze per gli Amici della Musica al Teatro al Massimo di Palermo.
Nel 2013, è assistente alla regia di Nabucco (regia di Saverio Marconi) e di Il barbiere di Siviglia (regia di Francesco Micheli) entrambi andati in scena al Teatro Massimo di Palermo.
Sempre nel 2013, è assistente alla regia de Il cappello di paglia di firenze con la regia di Andrea Cigni, andato in scena in occasione del Wexford festival opera e della stagione del teatro del Maggio musicale fiorentino.
Nel 2014, è ancora assistente alla regia di Andrea Cigni per Don Pasquale, andato in scena al Centre Lyrique di Clermont Ferrand, all’Opera di Reims, Opera di Rouen, Opera di Limoges e Opera di Saint Etienne. Ancora nel 2014, per il progetto “La scuola va al Massimo”, cura l’adattamento e la regia di Otello e Don Giovanni.
Sempre nel 2014 è vincitore del concorso di regia indetto dalla Fondazione Orizzonti D’arte, grazie al quale cura l’allestimento del dittico Pierrot Lunaire e Gianni Schicchi, andato in scena a Chiusi in occasione del Festival Orizzonti.
Nel 2016, viene scelto da AsLiCo per curare regia e adattamento di Bohème-storia di una scelta, spettacolo andato in scena al Teatro sociale di Como, Teatro Franco Parenti di Milano, Teatro Sociale di Sondrio, Accademia Filarmonica Romana, Teatro San Giorgio di Bergamo, per il progetto Opera.It.
Nel luglio del 2016, ha diretto un nuovo allestimento de L’Elisir D’amore a Beirut, in occasione della terza edizione di OperaStudio.
Nel dicembre 2016, ha curato un nuovo allestimento de Il Barbiere di Siviglia, all’Auditorium Paganini di Parma.
Nel 2017 AsLiCo, gli affida la dodicesima edizione di Pocket Opera con un nuovo allestimento di Madama Butterfly, andato in scena da gennaio ad aprile, nei teatri storici di Lombardia.
Nell’aprile del 2017, a Beirut, ha curato la regia de Il Barbiere di Siviglia in collaborazione con la Filarmonica Libanese, il Conservatorio di Stato del Libano e l’Università Antonina. A giugno 2017 ha debuttato al Festival Monteverdi con la regia del dittico Il Ballo delle Ingrate e Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, andato in scena a Cremona Mantova e Venezia. Sempre nello stesso anno, a novembre, ha firmato la regia del dittico Che Originali e Pigmalione per il Donizetti Opera 2017 a cura della Fondazione Donizetti di Bergamo. Nel gennaio 2018 cura un nuovo allestimento de La Traviata, per la XIII edizione di Pocket Opera (AsLiCo), e ad aprile, a Beirut, un nuovo allestimento de Le Nozze di Figaro, sempre in collaborazione con la Filarmonica Libanese, il Conservatorio di Stato del Libano e l’Università Antonina. Nel luglio 2018, firma la regia di Don Pasquale per la stagione estiva del Teatro Massimo di Palermo, e un nuovo allestimento di Falstaff, per la stagione 2018/19 di OperaLombardia, in coproduzione con la Rete Lirica delle Marche e il Teatro Marruccino di Chieti.
EMANUELE SINISI Scenografo
Dopo aver conseguito la maturità artistica presso l’Istituto d’Arte Pino Pascali di Bari si trasferisce a Roma per proseguire il suo percorso formativo, laureandosi nel 2006 in architettura e specializzandosi in seguito in scenografie, allestimenti e architetture di interno. Collabora con lo scenografo Mauro Carosi per il balletto Romeo e Giulietta (Teatro alla Scala di Milano, 2010). Dal 2010 alterna la sua attività di scenografo a quella di direttore di scena in diverse produzioni. Assiste gli scenografi Josef Frommwieser, Hugo Gargiulo, Lorenzo Cutuli, Dario Gessati, Tommaso Lagattolla e Ugo Nespolo in numerosi allestimenti in Italia e all’estero con le firme dei registi Cesare Lievi, Daniele Finzi Pasca, Arturo Cirillo, Stefano Vizioli, Elena Barbalich, Alfonso Antoniozzi, Andrea Cigni, Marco Spada. Nel 2014 oltre a figurare come scenografo assistente per la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi Invernali di Russia a Sochi, firma le scene del dittico Pierrot Lunaire e Gianni Schicchi, allestito a Chiusi in occasione del Festival Orizzonti, regia Roberto Catalano. Firma le scene di Nabucco per la stagione lirica 2014/15 di OperaLombardia per la regia di Andrea Cigni. Con le scene del Simon Boccanegra, titolo di apertura della stagione lirica 2015/16 del Teatro Verdi di Pisa, avvia una felice collaborazione col regista Lorenzo Maria Mucci. Nel 2015 insegna progettazione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e si occupa dell’ideazione scenica dello spettacolo La boheme. Storia di una scelta con testi e regia di Roberto Catalano per il progetto Opera it di AsLiCo. Nella stagione lirica 2016/17 del Teatro Verdi di Pisa firma le scene di un trittico (Sancta Susanna di Hindemith e Suor Angelica – Gianni Schicchi di G. Puccini) e de Il cappello di paglia di Firenze di Rota per la regia di Lorenzo Mucci. Tra i progetti AsLiCo della stagione 2016/17 figurano l’allestimento de Il barbiere di Siviglia di G. Rossini con la regia di Danilo Rubeca per Opera domani) e Madama Butterfly, regia di Roberto Catalano per il progetto Pocket Opera. Nel dicembre 2017 debutta all’Hungarian State Opera di Budapest con Hänsel und Gretel per la regia di Rafael Villalobos e torna a collaborare con Catalano per La Traviata nell’edizione 2018 di Pocket Opera. Ha curato lo spazio scenico site specific di Aci e Galatea di Händel nella suggestiva cornice del Claustre del Carme per il Festival Castell de Peralada, regia di R. Villalobos. Tra i prossimi progetti figura La Forza del Destino per il Teatro Municipale di Piacenza per la regia di Italo Nunziata. Attualmente risiede a Torino dove insegna Scenografia presso l’Accademia Albertina di Belle Arti.
ILARIA ARIEMME Costumista
Nasce a Torino, studia a Milano all’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi in scenografia e costume per lo spettacolo.
Progetta, per la regia di Roberto Catalano, i costumi di Le nozze di Figaro in scena al teatro della Notre Dame University-Louaize NDU a Beirut, di Che originali! di Mayr e Pigmalione di Donizetti per il Festival Donizetti 2017 del Teatro Sociale di Bergamo. Firma gli abiti di Madama Butterfly (Pocket Opera 2017) e di La Traviata (Pocket Opera 2018) entrambe produzioni AsLiCo e l’allestimento di due differenti mise en scène di Barbiere di Siviglia (la prima all’Auditorium Niccolò Paganini di Parma e la seconda nella chiesa di Saint Joseph des Pères Jèsuites di Beirut).
Nel 2007 inizia la collaborazione con il regista Andrea Chiodi da cui hanno preso vita numerosi spettacoli di prosa, tra cui La bisbetica domata produzione LAC di Lugano, I Persiani produzione Teatro Due di Parma, Lung ‘me la Fabrica del Dom in scena ad agosto 2015 sulle terrazze del Duomo di Milano, Giovanna d’Arco e L’antica bellezza – Il mito di Elena con Elisabetta Pozzi, Sogno di una notte di mezza estate ai Giradini Estensi di Varese.
Lavora con il Teatro dei Gordi creando costumi e maschere per Sulla morte senza esagerare premio Scintille 2015 e Visite attualmente in coproduzione con il Teatro Franco Parenti. È assistente di Maria Carla Ricotti in numerose produzioni liriche, di prosa e musical, quali L’Orfeo regia di Alessio Pizzech, (Teatro Regio di Torino), Der Rosenkavalier, regia Gilbert Deflo produzione NCPA, Beijing; Bohème regia Giorgio Bongiovanni, teatro Vittorio Emanuele, Messina; Nabucco regia Saverio Marconi, teatro Massimo, Palermo. Lavora con Margherita Baldoni per alcuni spettacoli diretti da Carmelo Rifici e prodotti dal Teatro Stabile di Bolzano, quali L’officina – Storia di una famiglia e Sanguinare inchiostro. Collabora con Francesco Zito per Simon Boccanegra, regia Elijah Moshinsky, produzione NCPA, Beijing, La Traviata e Tosca, regia Mario Pontiggia, produzione Teatro Massimo di Palermo. È scenografa-costumista di spettacoli di teatro ragazzi diretti da Rita Pelusio e di molte produzioni di Elsinor Teatro Stabile di Innovazione. Lavora nell’ambito organizzazione di eventi con Maymoon (ex Studio Festi) e BWS. Partecipa come Visual Artist, a “Platform 11+”, progetto internazionale al cui interno progetta e realizza scene, costumi e puppets di What Light, regia Katie Posner, prodotto da Pilot Theatre e debuttato al Royal Theatre di York e “Face me”, regia Lotte Lohrengel e Tom Bellerby in scena a Pilsen (Repubblica Ceca). Collabora inoltre con diverse produzioni audiovisive (Tecnomovie, Areastream, DG produzioni), con riviste di moda (White sposa, Via Condotti Magazine, First) e con lo stilista di tessuti Erasmo Figini nel campo dell’arredamento d’ interni.
FIAMMETTA BALDISERRI Light designer
Si laurea a Bologna in Geofisica. Frequenta un corso per illuminotecnici al Teatro Regio di Parma e partecipa come tecnico e operatore alla consolle al Rossini Opera Festival di Pesaro e al Festival dei Due Mondi a Spoleto. Svolge attività come assistente luci a diversi lighting designer quali Sergio Rossi con Pierluigi Pizzi, Guido Levi con la regia di Luca Ronconi, A.J Weissbard in La donna del mare seguendone poi la tournèe internazionale con la regia di Robert Wilson; Giuseppe di Iorio in Gulleume Tell con la regia di Grahm Vick. Inizia l’attività di Lighting designer in La Traviata per la regia di Franco Zeffirelli al Teatro di Busseto e ripresa al Bolshoi di Mosca. Con Andrea Cigni lavora a L’Orfeo, Paride ed Elena all’Opera Royal Wallonie (Liegi) a La Medium e Gianni Schicchi Ernani, Nabucco, La Traviata al Teatro di Pavia, Don Pasquale, per il Centre Lyrique de France, La cambiale di matrimonio, e L’occasione fa il ladro al Teatro Regio di Parma, Abay al Teatro Nazionale di Kazakistan, Fedra, e La Straniera al Teatro Bellini di Catania, Tosca al Minnesota Opera House. Con Jacopo Spirei lavora a Falstaff al Festival Verdi Parma, a Così fan tutte, e a La Clemenza di Tito al Akzent Theatre di Vien al Festival di Spoleto con Don Giovanni (regia di Giorgio Ferrara e scene di Dante Ferretti) e Il Minotauro di Silvia Colasanti. Con Stefano Simone Pintor fa Il flauto magico per OperaDomani a Como e al Royal Opera House Muscat Oman. È light designer in Ettore Majorana. Cronaca di infinite scomparse in prima assoluta al Teatro Sociale di Como. Al maggio Musicale Fiorentino fa Madama Butterfly (regia di Fabio Ceresa) e Il Barbiere di Siviglia (regia di Damiano Michieletto). Al San Carlo di Napoli lavora a Alice in wonderland con Gianluca Schiavone. Con Aleksander Sokurov fa Go Go Go per il festival ConVersazioni a Vicenza e con Stefano Simone Pintor Il flauto magico al Royal Opera House Muscat Oman. Con Pierfrancesco Maestrini firma le luci di Nabucco al Teatro Alighieri Ravenna, di I pescatori di perle al Teatro di Bilbao, di Otello per Teatro San Carlo di Napoli con Mauro Carosi, di Manon Lescaut al Teatro Bellini Catania e di L’Italiana in Algeri al Teatro Opera di Maribor, Slovenia. Con Cristina Mazzavillani Muti e Micha van Hoeke per il Ravenna Festival firma Il paradosso svelato e Don Pasquale diretto dal Maestro Muti al Teatro Stanislavski di Mosca. Con Giorgio Albertazzi, lavora a Titania la rossa per il Teatro Municipale di Piacenza. Fa poi con Lamberto Puggelli Rigoletto al Teatro Municipale di Piacenza; con Nicola Berloffa Le nozze di Figaro per l’AsLiCo; con Carmelo Rifici, I Puritani al Teatro Ponchielli di Cremona. Cura l’illuminazione dei Musei di San Domenico di Forlì ed insegna illuminotecnica teatrale all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
MASSIMO FIOCCHI MALASPINA Maestro del Coro
Nato a Novara, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio G. Verdi di Milano dove si è diplomato in Musica corale e Direzione di coro, in Composizione e in Pianoforte e presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma dove ha conseguito il diploma in Direzione d’orchestra. Si è inoltre perfezionato in Direzione d’orchestra all’Accademia musicale pescarese sotto la guida di Donato Renzetti. In qualità di pianista e di direttore si è esibito in numerosi teatri e sale da concerto italiane ed estere (Svizzera, Germania, Cina, Giappone, Emirati Arabi) e per la RAI. È direttore di diversi cori polifonici e di voci bianche, tra i quali le Voci del Mesma e i Piccoli cantori di San Marco. Collabora con il Teatro Regio di Parma in qualità di Altro maestro del coro e di Direttore musicale di palcoscenico, con AsLiCo per Opera Lombardia, Macerata Opera Festival e Ravenna Festival in qualità di Maestro del coro. È invitato regolarmente in Cina a tenere masterclass universitarie sul repertorio lirico italiano. Dal 2011 è Maestro di Cappella presso la Basilica di San Marco di Milano dove prepara e dirige anche l’ensemble vocale professionistico. Si occupa degli arrangiamenti corali per il programma televisivo Fratelli di Crozza ed è stato il professore di canto corale nel docu-reality Il Collegio 2 in onda su RAI2 nell’autunno 2017. È direttore artistico del Giugno Musicale di San Maurizio d’Opaglio e docente presso la Scuola del Teatro Musicale STM con sede presso il Teatro Coccia di Novara. Laureato in Filosofia all’Università di Lugano, affianca all’attività musicale gli studi medici presso l’Università degli Studi di Milano. Ha vinto diversi premi in concorsi di musica da camera e corale (in duo con il baritono Niccolò Scaccabarozzi e con il coro Le voci del Mesma) e in concorsi letterari.
ALBERTO GAZALE Baritono
Considerato uno dei maggiori artisti della sua generazione, è un baritono eclettico, dalla voce morbida e potente, che, nel corso della sua folgorante carriera, ha interpretato oltre settanta ruoli da protagonista nei maggiori teatri del mondo. Il suo vastissimo repertorio che spazia da Monteverdi sino a Dallapiccola, pone particolare attenzione al periodo tardo ottocentesco.
Ha studiato presso il Conservatorio di Musica di Verona. In seguito ha avuto modo di perfezionare lo stile e la tecnica verdiana con uno dei suoi massimi esponenti: Carlo Bergonzi. Il suo debutto internazionale si può far coincidere con l’acclamata interpretazione di Renato in Un ballo in maschera che ha inaugurato la Stagione 1998 dell’Arena di Verona. Ha calcato molteplici volte il palcoscenico del Teatro alla Scala e, sotto la direzione di Riccardo Muti, ha interpretato diversi ruoli, fra i quali: Macbeth, Rigoletto, Conte di Luna (inaugurazione anno verdiano), Otello. Sempre sul palco scaligero ha interpretato tre edizioni di Rigoletto, Madama Butterfly, Ulisse di Dallapiccola, Andrea Chénier, Otello, ed in tournée a Tokyo le produzioni scaligere di Rigoletto, Macbeth, Otello. Ospite regolare della Wiener Staatsoper ha preso parte a numerose produzioni, fra le quali: La Traviata (due edizioni), Nabucco (tre edizioni), La forza del destino (due edizioni), Tosca. Ha cantato, inoltre, nei maggiori teatri italiani ed internazionali fra i quali: Carnegie Hall di New York (Otello a fianco di Carlo Bergonzi), Opernhaus di Zurigo, Deutsche Oper di Berlino, Real di Madrid, Liceu di Barcelona, New Israeli Opera di Tel Aviv, Maggio Musicale Fiorentino, Arena di Verona, Opéra de Montecarlo, Opera di Roma, Regio di Parma, collaborando con direttori d’orchestra quali Gary Bertini, Roberto Rizzi Brignoli, Riccardo Chailly, James Conlon, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Daniel Oren, Carlo Rizzi. Nel 2014 ha ricevuto il prestigioso premio Oscar della lirica mondiale durante gli International Opera Awards svoltosi nella sfarzosa cornice dell’anfiteatro di Katara, a Doha. Nella stessa stagione è tornato sul palcoscenico di São Paulo per Cavalleria Rusticana e I Pagliacci ed è stato protagonista dell’Aida di Zeffirelli ad Astana in Kazakistan e di Attila all’Opera National de Paris. Nel corso della stagione 2017/18 ha interpretato Manon Lescaut (Lescaut) al Teatro Bolshoi di Mosca, Il trovatore (Conte di Luna) al Teatro Petruzzelli di Bari e a Tokyo, Gianni Schicchi (debutto del ruolo) presso l’Opera di Las Palmas, Otello (Jago) alla Arena di Plovdiv, Carmen all’Arena di Verona, Tosca (Scarpia) al Savonlinna Opera Festival e La traviata (Germont) allo Sferisterio di Macerata, Un ballo in maschera al Teatro delle Muse di Ancona. Fra i suoi prossimi impegni: Tosca (Scarpia) al Teatro dell’Opera di Roma, Simon Boccanegra (ruolo del titolo) al Mupa Festival di Budapest, Tosca e Simon Boccanegra al Teatro Carlo Felice di Genova, Rigoletto (ruolo del titolo) al Teatro Comunale di Bologna e in tournée in Giappone, Cavalleria Rusticana (Alfio) al Teatro Petruzzelli di Bari.
PAOLO INGRASCIOTTA Baritono
Primo premio al Concorso “Giacinto Prandelli” 2015, miglior baritono emergente al “Gran Prix dell’Opera” al Teatro Regio di Parma, Paolo Ingrasciotta si conferma come una delle migliori giovani promesse della lirica. Nato a Catania, inizia giovanissimo gli studi musicali e si perfeziona a Imola sotto la guida del soprano G. Brienza e successivamente al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Nel 2013 frequenta l’Accademia del Rossini Opera Festival di Pesaro, debuttando come Barone di Trombonok in Il Viaggio a Reims. Negli anni accademici 2016/17 e 2017/18 frequenta l’Accademia della Scala di Milano, partecipando in Scala alle produzioni di La Cenerentola (Don Magnifico) con la regia di P. Ulrich e la direzione di P. Mianiti, Don Carlo di Verdi, versione in 5 atti, con la regia di P. Stein e la direzione del Maestro Chung (Deputato Fiammingo e Boscaiolo), Hänsel und Gretel con la direzione di H. J. Albrecht e la regia di S. E. Bechtolf e Il barbiere di Siviglia (Figaro/Don Bartolo). In collaborazione con l’Accademia della Scala debutta inoltre come Guglielmo in Così fan tutte al Teatro Carlo Felice di Genova con la regia di E. Scola e la direzione di J. Webb. Tra gli altri impegni della stagione 2017/18 annovera il debutto come Slook ne La Cambiale di matrimonio di Rossini al Teatro Olimpico di Vicenza con la direzione di G.B. Rigon e la regia di M. Gandini. Aprirà la stagione 2018/19 alla Scala di Milano come Ali Babà nell’opera omonima di Cherubini con la direzione di P. Carignani e la regia di L. Cavani e debutta poi come Ford in Falstaff con Opera Lombardia. Tra gli altri ruoli debuttati ricordiamo: Belcore ne L’Elisir d’amore (Teatro Guardassoni di Bologna, Faenza, Teatro Sociale di Como), Malatesta in Don Pasquale (Brescia), Dandini ne La Cenerentola (Venezia e Treviso), Max in Betly (Bergamo Musica Festival), Schaunard ne La Bohème (AsLiCo e Reggio Emilia, regia di L. Muscato e direzione G.P. Bisanti), Carmina Burana di Orff (Piccolo Festival del Friuli Venezia Giulia), Procolo ne Le convenienze ed inconvenienze teatrali (regia di P. E. Rousseau e direzione di F. Trinca al Teatro Comunale di Treviso), Colas in Bastiano e Bastiana (Imola), Germano ne La Scala di Seta (coproduzione Teatro La Fenice/Conservatorio Benedetto Marcello), protagonista neI Gioco del vento e della luna di L. Mosca in prima esecuzione assoluta (Venezia e Treviso), Pepito di Offenbach (Orchestra da camera Milano Classica a Milano), Gaudenzio ne Il signor bruschino (Teatro Olimpico di Vicenza, regia di B. Morassi e direzione di G. Rigon), San Giuseppe da Copertino nella prima esecuzione mondiale dell’opera contemporanea Il ritorno dei Chironomidi di G. Mancuso (Teatro Malibran di Venezia, regia di F. Bellotto), Petite Messe Solenelle di Rossini (Teatro Olimpico di Vicenza), Demetryus in Midsummer night’s dream di Britten (Opera Lombardia, direttore F. Cilluffo e regia E. Capitani), Marullo in Rigoletto e Barone Duphol ne La Traviata (Ente Lirico di Trapani). Tra gli altri concorsi, Paolo Ingrasciotta è stato vincitore del 2° premio al Concorso “Città di Asti”, 2° premio al “Musica InCanto” di Jesolo (VE), semifinalista al concorso Internazionale Belvedere presso Il teatro Baxter di Città del Capo, vincitore del Toti Dal Monte 2013 per il ruolo di Schaunard ne La Bohème, che ha debuttato a Treviso con F. Lanzillotta e I. Stefanutti, Bolzano (direttore G. Sagripanti), Fermo e Ferrara, 1° premio al Concorso Premio Musica in Canto Città di Venezia.
ORESTE COSIMO Tenore
Nasce il 16 aprile 1988 e si avvicina molto presto alla musica classica grazie allo studio del pianoforte. Ha studiato presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma sotto la guida della prof.ssa Lucia Rizzi conseguendo il diploma in Canto col massimo dei voti e la lode.
Si è perfezionato con artisti quali: Renato Bruson, Ramon Vargas, Gregory Kunde, Michele Pertusi, Luciana D’Intino, Vincenzo Scalera. Nel 2008 debutta nel ruolo di Alfredo ne La Traviata. Negli anni seguenti interpreta in Italia e all’estero diversi ruoli quali Il Duca di Mantova in Rigoletto, Edgardo nella Lucia di Lammermoor, Rodolfo nella Bohème, Nemorino in Elisir d’amore con la regia del baritono Rolando Panerai, Nadir ne Les pecheur de Perles, Arlecchino ne I Pagliacci, Camille De Rossillon ne La vedova Allegra presso il Teatro Municipale di Piacenza, Don Ottavio nel Don Giovanni, Belmonte nel Ratto dal Serraglio di Mozart al teatro Comunale di Firenze (operaforkids), Florville ne Il Signor Bruschino ed Edoardo ne La Cambiale di matrimonio di Rossini. Nel 2013 vince il concorso “Voci Verdiane” di Busseto. Il 7 dicembre 2014 in occasione dell’apertura di stagione del Teatro alla Scala ha interpretato il ruolo di Erster Gefangener diretto da Daniel Barenboim nell’opera Fidelio di Beethoven trasmessa in diretta mondiale. Nello stesso anno sempre presso il Teatro alla Scala di Milano ha interpretato il ruolo di Elenus nell’opera Le Troyens di Berlioz diretta da Antonio Pappano. Nel 2016 è stato selezionato dal M° Muti per l’Italian Opera Academy di Ravenna. Sempre nel 2016 è vincitore del concorso internazionale dell’Accademia di Alto perfezionamento del Teatro alla Scala di Milano dove si è esibito in diversi e importanti concerti. Nel 2017 sempre al Teatro alla Scala partecipa a tre produzioni consecutive: Gastone al fianco di Anna Netrebko, Leo Nucci e Francesco Meli diretto dal Maestro Nello Santi. Sostituisce il tenore Francesco Meli in una prova con orchestra cantando il ruolo di Alfredo con Anna Netrebko. Interpreta il ruolo della Strega Die Hexe in Hänsel und Gretel e poi il ruolo di Abdallo nel Nabucco con Leo Nucci diretto da Nello Santi. Per il repertorio lirico sinfonico ha cantato la Messa di Gloria di Puccini diretto dal M. Christoph Eschenbach, lo Stabat Mater e la Petite Messe Solennelle di Rossini, il Requiem di Verdi, il Requiem di Mozart. A gennaio del 2018 ha vinto il concorso AsLiCo per il ruolo di Fenton in Falstaff. Ha inciso per il mensile Amadeus lo Stabat Mater di Rossini con Sonia Ganassi, Carlo Colombara e Maria Pia Piscitelli.
UGO TARQUINI Tenore
Inizia l’attività corale e lo studio del pianoforte all’età di 8 anni. Intraprende lo studio accademico del canto presso il conservatorio Licinio Refice di Frosinone diplomandosi brillantemente con il M° Silvia Ranalli. Compie successivamente gli studi di perfezionamento sotto la guida di prestigiosi interpreti quali Nicola Martinucci, Alfredo Zanazzo e Lucetta Bizzi. Ai titoli di studio artistici affianca una laurea in ingegneria delle telecomunicazioni. Ha all’attivo collaborazioni con importanti Enti e Fondazioni liriche (tra le quali il Festival Pucciniano, AsLiCo, Teatro Regio di Parma, Teatro Regio di Torino, Muscat Opera House, Arena di Verona, Bolshoj di Mosca, Seoul Arts Center) prendendo parte a produzioni sotto la direzione di direttori quali Daniel Oren, Sir Jan Latham-Koenig, Stefano Montanari, Matteo Beltrami, Carlo Goldstein, Andrea Battistoni, Valerio Galli, Bruno Nicoli e prestigiosi registi (Franco Zeffirelli, Mario Martone, Ettore Scola, Ivan Stefanutti). Distintosi come allievo dell’Accademia di alto perfezionamento del 61° Festival Pucciniano di Torre del Lago, viene scritturato nella stessa stagione del Festival come Rinuccio nel Gianni Schicchi al fianco di artisti quali Amarilli Nizza e Alberto Mastromarino, diretto dal M° Bruno Nicoli. A seguito del concorso internazionale AsLiCo. 2013 viene selezionato per prendere parte alla produzione de L’Olandese volante di R. Wagner nel ruolo di Erik e quindi scritturato per la stagione operistica presso il Teatro Sociale di Como e per il progetto Opera Domani, per il quale sarà impegnato presso alcuni dei più importanti teatri italiani (per citarne alcuni, il Teatro Regio di Torino e il Teatro Comunale di Bologna). Visto il consenso ottenuto nel ruolo, sarà scritturato dall’Opernhaus di Magdeburg, in Germania, per la stessa versione del titolo in lingua originale DerFliegendeHollander. Nel 2013 viene selezionato per prendere parte del cast artistico della Fondazione Luciano Pavarotti per volontà di Nicoletta Mantovani. Per conto della suddetta Fondazione, tra i tanti eventi, calca le scene dell’Arena di Verona nella serata di apertura della stagione 2013 Areniana, del Teatro Bolshoj di Mosca, come unico tenore italiano, in due prestigiosi concerti celebrativi di Pavarotti e presso il Teatro Ruben Dario a Managua, Nicaragua, per un concerto sempre a omaggio del grande Maestro in collaborazione con la Fondazione Festival Pucciniano.
Ha interpretato ruoli principali quali Rodolfo ne La Bohéme di Puccini a Viareggio per il 155° anniversario dalla nascita del compositore (produzione del Festival Pucciniano di Torre del Lago, stagione 2014, direzione Valerio Galli; nello stesso ruolo è cover di Fabio Armiliato nel 60° Festival Pucciniano di Torre del Lago e di Vittorio Grigolo al Pompei Opera Festival) e presso il Teatro Ariston di Sanremo; nel 2015 ricopre il ruolo di Tamino in Die Zauberflöte di Mozart presso Muscat Opera House in Oman, Don Basilio-Curzio ne Le Nozze di Figaro presso il Teatro Regio di Parma e i teatri di Opera Lombardia per la ripresa dell’acclamato allestimento del Teatro San Carlo di Napoli con la regia di Mario Martone, Goffredo nel Rinaldo (Händel) presso il Seoul Art’s Center Theatre; ha inoltre interpretato i ruoli di B. F. Pinkerton nella Madama Butterfly (Puccini), Don Carlo nell’omonimo capolavoro verdiano. Nel 2016 è Calaf nella Turandot di Busoni per la stagione del 62° Festival Pucciniano di Torre del Lago per la esclusiva riproposizione. Nel 2017 indossa le vesti del tenore protagonista nella produzione Ettore Majorana. Cronache di infinite scomparse (opera contemporanea di Roberto Verano, produzione AsLiCo, ed. Ricordi) presso i Teatri di Opera Lombardia e il Teatro Sociale di Trento. Nel 2018 è Roberto ne Le Villi di Puccini presso il Teatro Nacional Rubén Darío a Managua, Nicaragua, per la stagione operistica in collaborazione con la Fondazione Festival Pucciniano. È stato impegnato nella Carmen di Bizet (AsLiCo) nel ruolo di Don José andato in scena presso prestigiosi enti lirici quali il Teatro Regio di Parma e il Teatro Grande di Brescia solo per citarne due.
CRISTIANO OLIVIERI Tenore
Accanto al compimento degli studi universitari (Lettere e filosofia, Scienze religiose) si diploma in canto presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro e si perfeziona agli stages di A. Kraus, G. Kuhn, E. Facini, A. Ceccarelli, A. Billard, R. Savastano. Premiato ai concorsi “Corradetti” di Padova nel 1994 e al Concorso “Ventidio Basso” di Ascoli nel 1995 debutta nel 1994 in Sonnambula alla Sala Monteverdi di Bolzano e successivamente in La Traviata al Teatro Masini di Faenza (1995)
Da anni è presente nei cartelloni d’opera dei più importanti teatri italiani affrontando sia primi ruoli che ruoli di fianco, lavorando con i più affermati registi e direttori d’orchestra. Tra gli altri è stato Cavaradossi in Tosca allo Sferisterio di Macerata, Calaf (Turandot) al Sejong di Seoul, Radames (Aida) al Narni opera, Alfredo (Traviata) al Residenz di Monaco, Turiddu (Cavalleria Rusticana) al Tuscia Festival, Edgardo (Lucia di Lammermoor), Manolios (The greek passion) al Teatro Massimo di Palermo, dove ha anche affrontato molti titoli del repertorio di lingua tedesca di autori come F. Schreker, A. Von Zemlinski, R. Strauss. Ha cantato, tra l’altro, in Feuersnot (R.Strauss, regia di Emma Dante) al Teatro Massimo di Palermo, in Il Campiello (Wolf-Ferrari, regia di Leo Muscato) al nuovo Teatro dell’Opera di Firenze, , in Madama Butterfly al Teatro la Fenice di Venezia (regia di Alex Rigola) e in Falstaff al San Carlo di Napoli (regia di Luca Ronconi) e al teatro Verdi di Trieste dove è stato impegnato anche nella ripresa italiana dell’opera giovanile di R. Wagner Das Liebesverbot. Ha partecipato stabilmente alle stagioni dell’Arena di Verona, del Festival di Torre del lago e delle Terme di Caracalla. Ha affrontato spesso anche musica contemporanea (ruoli in opere di C. Galante o C. Boccadoro al Festival di Bergamo). Impegnato spesso in attività concertistica ha sostenuto diverse tournée all’estero (Mosca, San Pietroburgo, Monaco, San Paolo) con le orchestre sinfoniche di Monaco, Timisoara, Sinfonica Russa. Tra le varie incisioni, recente quella per la Sony, de L’assassinio nella cattedrale (I. Pizzetti) eseguita nel Duomo di Milano per la direzione di C. Scimone. Nella prossima stagione sarà impegnato, tra l’altro, al Teatro Comunale di Bologna (Trovatore, Turandot) e al Teatro la Fenice di Venezia (Tosca, Madama Butterfly). Ha già cantato per AsLiCo nel 2002 ne Le Contes d’ Hoffmann.
PIETRO TOSCANO Basso
Il basso Pietro Toscano, nativo di Termoli, ha iniziato i suoi studi di canto lirico a 18 anni con il tenore Alberto Bastoni, allievo del celebre didatta Paride Venturi. Ha proseguito poi i suoi studi musicali presso il conservatorio G. Rossini di Pesaro sotto la guida del maestro Robleto Merolla. Ha conseguito inoltre il Compimento inferiore di Flauto. Ha seguito corsi e masterclass con i bassi Bonaldo Giaiotti e Idelbrando D’Arcangelo, con il baritono Mario Melani, i tenori William Matteuzzi, Nazareno Antinori e Miguel Sanchez Moreno e con il soprano Alda Borelli Morgan. Attualmente sta perfezionando i suoi studi a Genova con il mezzosoprano Laura Bulian e per il repertorio con il Maestro Marco Zambelli. Dopo aver iniziato la sua attività come basso cantante in una nutrita serie di concerti lirici e da camera, nel marzo 2006 ha debuttato come protagonista in Don Giovanni di W. A .Mozart presso lo Sheldonian Theatre di Oxford, con la direzione di Marios Papadoupulos. Nell’agosto 2007 si è aggiudicato il terzo premio al Concorso Internazionale di canto lirico “Mario Lanza” di Filignano.
Nell’agosto 2008 nel Teatro Romano di Benevento ha cantato nel Requiem di Mozart in occasione dell’Anniversario dei 40 anni della scomparsa di S. Pio da Pietrelcina, con la partecipazione straordinaria di Michele Placido. Nel novembre 2008 ha interpretato Colline nella Bohéme di G. Puccini al Teatro del Fuoco di Foggia sotto la direzione di Lorenzo Castriota Skanderbeg e la regia di Aldo Tarabella. Nel maggio 2009 ha debuttato come protagonista in Notte di un nevrastenico di Nino Rota al Teatro Savoia di Campobasso con la direzione di Lorenzo Castriota Skanderbeg e la regia di Serenella Isidori. Nell’agosto 2009 è risultato vincitore del Concorso Iinternazionale di canto “Silvano Pagliuca” e ha debuttato il ruolo di Escamillo in Camen di G. Bizet al Teatro Guaìra di Curitiba (Brasile). Nell’ottobre 2009 è stato Lodovico in una produzione di Otello di G. Verdi a fianco di Renato Bruson nel circuito teatrale delle Marche e dell’Abruzzo. Nel gennaio 2010 ha cantato Requiem di Faure e la Coronation Mass di W. A. Mozart alla Carnegie Hall di New York. Nel febbraio 2010 è stato di nuovo Colline nella Bohéme di G. Puccini in una produzione del Teatro Massimo di Palermo. Nel giugno 2010 a Padova è stato protagonista in Don Giovanni di W. A. Mozart per la produzione di un DVD ripreso presso Villa Contarini con la regia di Gianmaria Romagnoli. Nell’ottobre 2010 ha debuttato Leporello in Don Giovanni di W. A. Mozart in una coproduzione del Teatro del Giglio di Lucca, il Teatro Donizetti di Bergamo e il teatro Coccia di Novara a fianco di Carlo Colombara nelle vesti del protagonista, con la direzione di Jari Hämäläinen e la regia di Bruno Berger-Gorski. Nel dicembre 2010 ha ricoperto il ruolo di Gran Sacerdote in Nabucco di G. Verdi al Teatro Marrucino di Chieti, con la direzione di Francesco Ledda e la regia di Giuseppe Anfuso. In novembre del 2011 debutta come Colline nella Bohéme di G. Puccini al Teatro Magnani di Fidenza in una produzione del teatro Regio di Parma con la direzione di Fabrizio Cassi e la regia di Riccardo Canessa. Nel febbraio 2012 ha debuttato nel ruolo di Basilio ne Il Barbiere di Siviglia di G. Rossini presso il Teatro de Fuoco di Foggia sotto la direzione di Gianna Fratta. In marzo del 2012 ad Avellino prende parte come basso solista nel Requiem di G. Verdi a fianco di Annamaria Dragoni e Ambra Vespasiasni, con la direzione di Leonardo Quadrini. Nell’aprile 2012 ha cantato come basso solista nella Petite Messe Solennelle di Rossini a Palazzo Doria – Spinola di Genova diretto dal Maestro Marco Zambelli. Nel maggio 2012 ha ricoperto il ruolo di Raimondo nella Lucia di Lammermoor di G. Donizetti al Teatro dell’Opera di Stato di Craiova. Nell’agosto 2012 ha debuttato nel ruolo di Zuniga in Carmen di G. Bizet all’Arena Sferisterio di Macerata con la direzione di Domique Trottein e la regia di Serena Sinigaglia. In Luglio 2013 ricopre il ruolo del Dottor Grenville in Traviata di G. Verdi con la direzione di Paolo Olmi e la regia di Mariusz Treliski. In febbraio 2014 debutta come Zio Bonzo in Madama Butterfly di G. Puccini al teatro Verdi di Trieste con la direzione di Donato Renzetti e la regia di Giulio Ciabatti, riproponendosi nel medesimo ruolo nell’aprile dello stesso anno in una produzione dell’Opera di Nizza all’Antipolis Théâtre d’Antibes (Francia) con la direzione di György G. Rath e la regia di Daniel Benoin. In ottobre del 2014 impersona il ruolo di Alcindoro nella Bohéme di G. Puccini in una produzione del teatro Filarmonico di Verona, con la regia di Pierfrancesco Maestrini e la direzione di Jader Bignamini. A luglio del 2015 ha ricoperto il ruolo del Dottore ne La Traviata di Giuseppe Verdi in una coproduzione dell’Opera Giocosa di Savona. Da gennaio 2016, fino ad aprile è impegnato come Sparafucile nel Rigoletto di G. Verdi in una produzione AsLiCo nei teatri di Opera Lombardia. Nel maggio del 2015 ha ricoperto i ruoli de Il Commendatore e Masetto nel Don Giovanni di Mozart al teatro Savoia di Campobasso con la regia di Daniela Tereri e la direzione di Lorenzo Castriota Skanderbeg. In luglio del 2016 ha ricoperto il ruolo di Altoum nella Turandot di Ferruccio Busoni al Festival Pucciniano di Torre del Lago con la direzione di Beatrice Venezi e la regia di Alessandro Golinelli. In ottobre del 2016 ha ricoperto il ruolo di Moser ne I Masnadieri di G. Verdi in una produzione del Festival Verdi di Busseto, con la direzione di Simon Krecik e la regia di Leo Muscato. In dicembre del 2016 ricopre il ruolo del Re ne Il gatto con gli stivali di Marco Tutino in un una produzione del Teatro Regio di Parma con la direzione di Stefano Franceschini e la regia di Luana Gramegna. In maggio del 2017 ricopre il ruolo di Don Magnifico in una produzione del Teatro dell’opera di stato di Ulan Bator (Mongolia) con la direzione di Jacopo Sipari. In ottobre del 2017 ricopre il ruolo di Dio in Ettore Majorana. Cronaca di infinite scomparse di Roberto Vetrano in prima assoluta al Teatro sociale di Como e nei teatri di Opera Lombardia, con la direzione di Jacopo Rivani e la regia di Stefano Simone Pintor. A marzo del 2019 ricoprirà il ruolo di Uberto ne La serva padrona di G.B. Pergolesi al Mossovet Theatre di Mosca. Attualmente affianca alla interpretazione operistica anche un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero collaborando, tra gli altri, con prestigiose istituzioni quali il Circolo Lirico di Bologna, l’Associazione lirica Giuditta Pasta di Saronno.
SARAH TISBA Soprano
Nata nel 1989 a Roma, si laurea al Conservatorio Giuseppe Verdi di Como nel 2017 con il massimo dei voti, lode e menzione sotto la guida del Maestro Alessandra Ruffini. Sin dal suo ingresso in Conservatorio, comincia ad esibirsi in numerosi concerti di musica barocca. Nel 2012, all’interno del Festival Città di Cernobbio, apre il concerto di Elio e le storie tese e Roberto Prosseda.
A partire dal 2013 inizia la sua attività operistica debuttando prima come Norina in Don Pasquale nell’occasione de L’Opera a Palazzo a Bergamo sotto la guida di Denia Mazzola Gavazzeni, poi come Adina in Elisir d’amore. Debutta a Pavia nei ruoli di Musetta in Bohème e Zerlina in Don Giovanni. Ad Aprile debutta nel ruolo di Gulnara ne Il Corsaro al Teatro Sociale di Como all’interno del laboratorio diretto dal Maestro Bruno Dal Bon. Nel 2015 debutta in La Traviata nel ruolo del titolo a Pavia. Sempre nel 2015 debutta nel ruolo di Mimì ne La Bohème con regia di Michele Mirabella. Partecipa e si distingue in numerosi concorsi nazionali e internazionali: vince la prima edizione della Borsa di Studio Maria Luisa Gavioli indetto dalla Famiglia Artistica Milanese; è finalista al concorso Callas ed è selezionata a seguito della sessantasettesima edizione del Concorso AsLiCo per ricoprire il ruolo di Liù all’interno del progetto OperaDomani, con la regia di Silvia Paoli e diretta da Alessandro Palumbo, che la porta a cantare in prestigiosi teatri quali il Teatro Regio di Parma, Sociale di Como, Comunale di Bologna, Grande di Brescia, Valli di Reggio Emilia solo per citarne alcuni. In seguito, a gennaio 2017, debutta nel ruolo di Cio-Cio-San in Madama Butterfly nel progetto Pocket Opera (AsLiCo) con la regia di Roberto Catalano e direzione di Alessandro Palumbo. È di nuovo Liù per OperaDomani alla Royal Opera di Muscat a dicembre 2017 e ricopre il ruolo di Violetta Valéry a gennaio 2018 all’interno del progetto Pocket Opera (AsLiCo), ancora con la regia di Roberto Catalano e la direzione di Jacopo Brusa; ruolo che ricoprirà nello stesso allestimento a novembre 2018 in Toscana. Nutre grande interesse, oltre che per l’opera, anche per la musica Sacra e la Liederistica. Si esibisce in numerosi concerti di musica sacra (dal barocco fino alla musica contemporanea) e anche in concerti cameristici tra cui, nel novembre 2011, un recital dedicato a Berlioz e Liszt alla Palazzina Liberty per Milano Classica sotto la guida di Mirko Guadagnini e nel novembre 2016 , un omaggio a Giulio Ricordi tenutosi in Scala (Ridotto dei palchi Arturo Toscanini) in occasione della posa della statua del compositore in Largo Ghiringhelli. Ha interpretato il ruolo di Desdemona nell’Otello di Verdi all’interno del Festival Como città della Musica per il Teatro Sociale di Como accanto a Francesco Anile (Otello) ed Angelo Veccia (Jago). In seguito esegue la Petite Messe Solennelle di Rossini diretta dal Maestro Janos Acs in Ungheria. Ad agosto è protagonista di due concerti per la Royal Opera House di Muscat. Continua a studiare e si perfezione con il soprano Francesca Patanè. Ha Partecipato a Masterclass di canto di Barbara Bonney, Teresa Berganza, Barbara Frittoli e Anna Pirozzi e Silvia Dalla Benetta.
MARIA LAURA IACOBELLIS Soprano
Appena compiuti i 18 anni, sotto la guida del M° E. Di Matteo si è diplomata in Canto lirico e successivamente ha anche conseguito la laurea di II livello in Discipline musicali a indirizzo Canto lirico con 110 Lode e Menzione d’onore al Conservatorio “Egidio Romualdo Duni” di Matera. Studia Composizione per 12 anni, concludendo il percorso con il massimo dei voti e la Lode, a novembre 2017. In diverse occasioni ha interpretato i ruoli di Adina e Giannetta (Elisir d’amore di G. Donizetti), Fanny (La Cambiale di Matrimonio di G. Rossini), Serpina (La Serva padrona di G.B. Pergolesi), Erighetta (Erighetta e Don Chilone di L. Vinci), Donna Anna (Don Giovanni di W.A. Mozart), Musetta (La Bohème di G. Puccini), Corinna e Delia (Il viaggio a Reims di G. Rossini) e la parte del soprano nei Carmina Burana di C. Orff. Grazie alla sua vocalità versatile è a suo agio anche nel repertorio sacro: ha cantato nello Stabat Mater di G. B. Pergolesi, nel Requiem di W. A. Mozart e nel Gloria di A. Vivaldi. Si è esibita, tra gli altri, al Teatro Petruzzelli di Bari, al Teatro Lirico di Cagliari, al Teatro Rossini di Pesaro, al Teatro Umberto Giordano di Foggia. Ha collaborato con l’Orchestra Lucana, l’Orchestra Matera Città dei Sassi, l’Orchestra del Teatro Tommaso Traetta, l’Orchestra Internazionale Orche Tra Po, l’Orchestra ICO della Magna Grecia. Ha seguito diversi corsi di perfezionamento vocale tenuti dal M° Claudio Desderi, Stefania Bonfadelli, Chiara Taigi, Silvia Dalla Benetta, Cinzia Forte, Roberto De Candia, Markku Liukkonen, Michele Carulli, Stefano De Luca, Michal Znaniecki, Alfonso Antoniozzi, Juan Diego Florez ed Ernesto Palacio. Nel 2015 ha debuttato nel ruolo di Donna Anna in Don Giovanni di Mozart e ha interpretato il ruolo di Musetta nella Bohème e Adina nell’Elisir d’Amore in due produzioni per i giovani al Teatro Petruzzelli di Bari. Nell’aprile-maggio 2016 ha interpretato il ruolo di Musetta al Teatro Lirico di Cagliari. A gennaio 2018 ha vinto la 69° edizione del “Concorso AsLiCo per Giovani Cantanti Lirici”, ottenendo di diritto il debutto del ruolo di Nannetta nel Falstaff di G. Verdi nei cinque teatri di OperaLombardia. A Luglio 2018 è stata allieva dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” di Pesaro debuttando successivamente al Teatro Rossini i ruoli di Corinna e Delia ne Il viaggio a Reims di G. Rossini per il Rossini Opera Festival 2018.
DANIELA INNAMORATI Mezzosoprano
Giovanissimo mezzosoprano nata a Napoli, si è brillantemente diplomata presso il Conservatorio San Pietro a Majella della sua città in canto lirico e pianoforte; si laurea inoltre in Lettere Classiche con il massimo dei voti. Inizia fin da giovanissima lo studio del pianoforte per poi dedicarsi totalmente a quello del canto. Ha seguito corsi di tecnica e interpretazione vocale con Luciana d’Intino, Michal Aspinall, Margaret Baker Genovesi, Silvana Manga, Ernesto Palacio, Silvano Carroli, Maria Dragoni e Fiorenza Cedolins.
Nella Stagione 2006/07 debutta in Madama Butterfly (Suzuki) presso il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno diretta da Dejan Savic, riscuotendo un notevole consenso di pubblico e critica. Ha successivamente debuttato al Teatro Donizetti di Bergamo in Cavalleria Rusticana e al Teatro San Carlo di Napoli in La traviata. Ha debuttato, con grandissimi consensi di pubblico e critica, il ruolo di Maddalena nel Rigoletto al Teatro Verdi di Salerno diretta da Giampaolo Bisanti sotto la regia di Renzo Giacchieri. Ha cantato al Teatro Verdi di Salerno nella Madama Butterfly (Suzuki) diretta da Daniel Oren. Ha debuttato al Teatro Municipale di Piacenza ed al Teatro Comunale di Modena nel Rigoletto (Maddalena) per le celebrazioni delle 400 recite di Leo Nucci, diretta da Daniel Oren e con la regia di Lamberto Puggelli, al fianco di artisti del calibro di Leo Nucci, Elena Mosuc e Francesco Hong. Ha debuttato Carmen con enorme successo al Teatro Bellini di Catania. Ha debuttato, ottenendo grandi consensi, il ruolo di Fenena nel Nabucco con la Fondazione Toscanini a Vigoleno e Savona accanto a Leo Nucci e Dimitra Theodossiou.
Ha debuttato al Teatro Carlo Felice nella IX Sinfonia di Beethoven diretta da Juanjo Mena ed accanto a Francesco Meli, Dimitra Theodossiou e Riccardo Zanellato.
È stata nuovamente Fenena al Festival Verdi di Parma, diretta da Michele Mariotti con la regia di Daniele Abbado. Ha cantato Madama Butterfly (Suzuki) al Teatro La Fenice di Venezia ed in tournée a Pechino diretta da Nicola Luisotti. Nuovamente in Madama Butterfly a Savona e a Napoli diretta da Donato Renzetti.
Tra gli ultimi impegni della Stagione 2010/2011 figurano il ritorno a Salerno con il Nabucco diretta da Oren per la regia di Gigi Proietti; il ritorno al Teatro San Carlo di Napoli con La traviata per la Regia di Henning Brockhaus e diretta da Giampaolo Bisanti; il ritorno alla Fenice di Venezia con Rigoletto diretta da Myung-Whun Chung con la regia di Daniele Abbado. Nella Stagione 2011/2012 lo straordinario debutto, salutato dalla critica in modo entusiastico sia per le doti vocali che per quelle attoriali, alla Royal Opera House Covent Garden con Rigoletto per la regia di David McVicar e la direzione di Dan Ettinger. Rigoletto alla Fenice di Venezia ed al Teatro Valli di Reggio Emilia diretta da Diego Matheuz; La Traviata alla Fenice di Venezia diretta da Renato Palumbo. Tra gli impegni della stagione 2013/2014: Rigoletto (Maddalena) al Teatro San Carlo di Napoli, La Traviata per l’Inaugurazione 2013 del Teatro San Carlo di Napoli ed in tournée ad Hong Kong; Requiem di Verdi a San Francisco; Meg nel Falstaff con la Fondazione Pergolesi di Jesi; Rigoletto (Maddalena) con la regia di S. Poda a Padova e Bassano del Grappa. Nell’ultima Stagione è stata Fenena nel Nabucco al Petruzzelli di Bari; Federica nella Luisa Miller al Carlo Felice di Genova, Flora in La Traviata a Novara con la regia di D. Abbado. Tra i prossimi appuntamenti sarà Teresa in Sonnambula alla Royal Opera House in Oman, Maddalena in Rigoletto al Petruzzelli di Bari e Suzuki in Madama Butterfly a Seoul.
CATERINA PIVA Mezzosoprano
Mezzosoprano milanese, inizia la sua formazione artistica avvicinandosi in giovane età al teatro di prosa: nel 2009 infatti consegue il diploma di recitazione presso il Teatro Carcano di Milano e nel 2017 quello di canto lirico presso il Conservatorio Giuseppe Verdi della medesima città. Nel gennaio 2018 è vincitrice della categoria Voci emergenti della 69ma edizione del Concorso AsLiCo» presso il Teatro Sociale di Como. Presso il Teatro Pérez Galdós di Las Palmas de Gran Canaria è La Ciesca nel Gianni Schicchi di G. Puccini, sotto la direzione di Miquel Ortega e la regia di Alfonso Romero, e Mercédès nella Carmen di G. Bizet, diretta da Karel Mark Chichon e con la regia di Franciso López. Nel 2017 si aggiudica il 2° Premio al Concorso internazionale Giacinto Prandelli di Brescia e quello di Miglior mezzosoprano al Concorso internazionale Franca Mattiucci di Asti. Con la Fondazione Pavarotti prende parte a numerosi eventi, tra cui il concerto inaugurale della 32ma edizione del Festival di El Jem in Tunisia, con l’Orchestra dell’Opera Italiana diretta da Paolo Andreoli. È finalista al Concurso internacional de canto Alfredo Kraus di Las Palmas e al Concorso internazionale Gaetano Fraschini di Pavia. Nel 2016 è vincitrice del 3° Premio della Seconda Edizione del Premio del Conservatorio, interpreta Cherubino ne Le nozze di Figaro di W. A. Mozart in occasione del laboratorio Opera Studio presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano e il Teatro Sociale di Pinerolo, diretta da Matteo Beltrami con regia di Laura Cosso. Nel 2015 vince l’audizione come solista per eseguire la IV Sinfonia di G. Mahler, a conclusione di una masterclass tenuta da Daniele Gatti, e interpreta Agnese ne I promessi sposi di A. Ponchielli diretta da Marco Pace e Andrea Solinas, con regia di Sonia Grandis. È solista ne La passione secondo Matteo di J. S. Bach presso la Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, diretta da Nanneke Schaap.