Si gioca e si cresce
ovvero la storia di Gilda e Rigoletto
Opera baby – VI edizione
Tratto da Rigoletto di Giuseppe Verdi
Attrice Sara Zanobbio
Fisarmonicista Paolo Camporesi
Regia Eleonora Moro
Drammaturgia musicale Giorgio Martano
di Eleonora Moro Regista
“C’era una volta uno strano posto: si chiamava MONDO. Immaginatelo come la stanza di un misterioso e magico castello: all’apparenza piccola e raccolta ma capace di contenere tante esperienze, avventure ed incontri. Un posto pieno di valigie che contengono ricordi, desideri, emozioni e suoni: una piccola grande giostra in cui il tempo scorre a volte lento a volte veloce, in cui le emozioni cambiano e si trasformano. In questa stanza arriva un piccolo essere, delicato, implume, pronto per scoprire il mondo in cui è “atterrato” e diventarne parte, e diventare grande.” La nostra versione di Rigoletto vuole parlare di come l’arrivo di un bimba o di un bimbo sconvolga, coinvolga e meravigli la famiglia che lo accoglie: di quanta forza e fragilità si trovino nel nascere e nell’accogliere chi nasce.
Rigoletto è per noi spunto per un racconto d’amore: come forza che muove il mondo sconvolge le vite di chi lo incontra. Ed ecco che un padre un po’ burbero all’apparenza, Rigoletto, incontra e impara ad amare sua figlia, Gilda, con potente dolcezza. Sarà capace di lasciare che Gilda cresca, educandola senza proteggerla troppo, trovando la misura tra insegnare e tarpare le ali? Riuscirà Gilda a diventare grande trovando la chiave per la sua crescita, attraversando tutte le emozioni del diventare grandi quindi anche la rabbia e la tristezza?
Gilda e Rigoletto si muoveranno in scena cullati, esortati ed esaltati dalla sublime musica di Verdi, attraverso avvicinamenti, lezioni, ribellioni e riconciliazioni.
Si gioca e si cresce è uno spettacolo sull’Amore, contenitore capace di accogliere il diventare: per crescere ci si trasforma, si diventa tutto e poi niente, e poi ancora tutto. Si diventa anche musica, e poi si vola.
di Giorgio Martano
A chi resta perplesso riguardo la possibilità di scegliere Rigoletto di Giuseppe Verdi come opera da trattare per uno spettacolo rivolto a un pubblico di cotanta giovane età, ovvero bimbi fino ai 3 anni di vita, mi ritrovo a rispondere ormai con grande serenità che l’operazione è del tutto plausibile ancorché di delicata elaborazione. Il confronto che nel corso di quest’anno ho avuto coi vari team di drammaturghi di Opera Education chiamati quest’anno a confrontarsi con un’opera così complessa mi ha sempre più positivamente incoraggiato a pensare al materiale musicale di Rigoletto come a una grande miniera di temi e relativi spunti di drammaturgia che, trattati con la doverosa perizia, possono parlare a ogni fascia di età con puntuale adeguatezza e perenne attualità. Del resto, chi meglio di Gilda e Rigoletto può rappresentare l’eterno conflitto tra mondo adulto e gioventù, tra le paure di un padre che vuole la felicità e la protezione della figlia e la volontà di quest’ultima di esplorare il mondo, infrangere le barriere e aprirsi al tanto attraente mondo esterno seppur col suo corredo di rischi e pericoli. La musica di Verdi è evidentemente un veicolo di lusso per parlare di questi temi ai giovanissimi ascoltatori, senza aver paura di addentrarsi nelle tinte scure dei temi delle maledizioni e delle paure del povero gobbo buffone, e d’altra parte lasciandosi trasportare dalle giravolte esaltanti dei temi più spensierati e carichi di voglia di vivere appieno che accompagnano le scene della coraggiosa Gilda. Lasciamo quindi anche a questi piccoli spettatori la possibilità di riflettersi con i protagonisti sul palcoscenico con le loro gioie, paure, contraddizioni e quant’altro, così come sappiamo bene sia in grado di fare l’opera lirica con tutti noi, di qualsiasi età, da secoli, in ogni parte del mondo.
Eleonora Moro
Si è diplomata in regia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2001. Da allora ha recitato e poi scritto, diretto e musicato spettacoli di prosa, opere e spettacoli per famiglie sul territorio nazionale e internazionale per (tra gli altri): Autunno Musicale, Festival Rencontres du Jeune Théâtre Européen di Grenoble, Festival Praga Europa Musica, Laboratorio Teatro Settimo, Fondazione Ravenna Festival, Teatro Dal Verme Milano, Bologna Opera Festival, Teatro Sociale di Como-AsLiCo , Casa del
Teatro Ragazzi e Giovani, Fondazione Teatro Stabile di Torino. Approfondisce da anni il percorso di ricerca sul training fisico/vocale e sulla pedagogia teatrale ideando e conducendo percorsi originali di formazione sulla “presenza” per Orchestra Filarmonica della Scala, Università Cattolica del Sacro Cuore, Collegio di Milano, Campo Musicale Internazionale di Fermo, Master di Teatro Sociale Torino. Dal 2010 è docente presso la scuola Paolo Grassi.
Giorgio Martano
Diplomatosi in pianoforte nel 2008 presso il conservatorio “T. Schipa” di Lecce, consegue l’abilitazione all’insegnamento musicale nel biennio formazione docenti presso il conservatorio “A. Boito” di Parma. Dopo aver conseguito il diploma di perfezionamento per maestri collaboratori presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, collabora come docente di musica presso i campus estivi organizzati dall’Accademia alla Scala. L’esperienza parallela tra mondo dell’opera e la didattica musicale per i più piccoli continua con la collaborazione all’interno dell’AsLiCo.
Per i progetti di Opera Education cura anche la drammaturgia musicale.



