2019 La traviata
2019 La traviata
2019 La traviata
2019 La traviata
2019 La traviata
2019 La traviata

2019 La traviata

Melodramma in tre atti. Musica di Giuseppe Verdi.
Libretto di Francesco Maria Piave, dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio.
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 6 marzo 1853

Violetta Valéry Sarah Tisba
Flora Bervoix Francesca Di Sauro
Annina Francesca Maria Cucuzza
Alfredo Germont Alessandro Fantoni
Giorgio Germont Michele Patti
Gastone Giacomo Leone
Barone Douphol Luca Vianello
Marchese D’Obigny Francesco Auriemma
Dottor Grenvil Davide Procaccini
Giuseppe Ermes Nizzardo
Un domestico di Flora, un Commissionario Paola Targa

Direttore
Alessandro Palumbo

Regia
Andrea Bernard

Scene Alberto Beltrame
Luci Alessandro Carletti
Costumi Elena Beccaro

Regia video Pierpaolo Moro

Movimenti coreografici e assistente alla regia Marta Negrini
Assistente alla regia Tecla Gucci

Maestri del coro Giuseppe Califano, Giorgio Martano, Mariagrazia Mercaldo
Maestro collaboratore Alberto Maggiolo
Maestro del coro voci bianche Lidia Basterretxea

Maestro alle luci Claudia Spogli

Coro 200.Com
Coro Voci Bianche del Teatro Sociale di Como

Orchestra 1813

Produzione Teatro Sociale di Como

Nuovo allestimento

La cultura è un motore che genera integrazione, a livello sociale e a livello personale. Pertanto, costituisce un arricchimento per le singole persone e per la società stessa, intesa appunto come gruppo di persone.

L’opera lirica è senza alcun dubbio la forma di espressione artistica più alta che l’essere umano abbia mai creato, in quanto il risultato finale è la summa delle interazioni tra le diverse arti, e di conseguenza tra diverse persone, che concorrono ad un unico scopo.

In questo senso, il progetto dei 200.Com costituisce un momento unico di integrazione culturale e sociale importantissimo, in cui la Musica diventa punto focale di un processo di arricchimento per le persone che vi partecipano e della società della quale fanno parte. Pertanto, partecipare a questo progetto in qualità di direttore d’orchestra mi riempie di orgoglio e di emozione, proprio perché in un momento così delicato per la nostra società attuale, viene dato spazio all’ascolto, al dialogo e soprattutto alla collaborazione, nel senso più alto del termine, all’interazione ed alla cooperazione tra esseri umani. Se poi il titolo che mette in gioco tutte queste forze è La traviata di Giuseppe Verdi allora il quadro è completo. La traviata, eseguita in prima assoluta nel 1853 al Teatro La Fenice di Venezia, non è solo statisticamente l’opera più rappresentata al mondo, ma, a mio giudizio, tra le opere di Verdi è quella in cui il compositore ha messo più di sé stesso, come uomo, prima ancora che come artista, proprio per via del particolare momento della sua vita che si trovava ad affrontare in quel periodo, tra la perdita dei  suoi affetti più cari, il severo rimprovero del suocero Barezzi, tra senso di colpa e moralistico sdegno per le nuove frequentazioni amorose, e quindi l’auto esilio in suolo francese dopo essersi sentito ripudiato dalla sua amata Milano. Traviata diventa così un’opera che parla di una realtà umana, un’opera fatta di persone reali e che comunica emozioni e vissuti reali. Una opera di persone, che parla alle persone. Per questa ragione resta tutt’oggi uno di quei capolavori immortali che trascendono i confini del tempo e della storia. Realizzare Traviata attraverso la compartecipazione di un coro formato da oltre duecento persone, amatori, appassionati, essi stessi pubblico fervente dei teatri d’opera, ci avvicina ancora di più al senso della ricerca di Verdi, annullando quel confine, talvolta ancor troppo spesso, tra il pubblico e l’opera d’arte. Grazie anche all’originalità dello spazio in cui si svolge questa produzione, la scena accade letteralmente tra il pubblico, che diventa a sua volta coro, e si fa partecipe del dramma di Violetta ed Alfredo. Ecco vedersi allora realizzata quella perfetta integrazione sociale e culturale tanto desiata in momenti storici come il nostro, che paradossalmente sembrerebbe essere governato da tendenze diametralmente opposte, e che ci spingono piuttosto verso un sempre maggiore isolamento sociale. Anche nei singoli personaggi che compongono La traviata si rincontra questa stessa verità umana, in modo particolare nello sviluppo psicologico che alcuni di loro seguono. Questo, musicalmente, si esplicita in maniera inequivocabile nei diversi momenti di “recitativo” o nelle parti di “recitar-cantando”, per usare dei termini tecnici se pur in maniera anacronistica, all’interno dei concertati, in cui Verdi chiaramente spoglia la linea melodica di qualsiasi ornamento, riducendola talvolta ad un’unica nota, con solo alcune piccole inflessioni, una tecnica che ci riporta ad una dimensione molto vicina a quella della lingua parlata. Anche nella scelta della strumentazione Verdi si rivolge a noi in maniera molto diretta e schietta, talvolta inondandoci di suono come nell’assordante e sdegnato unisono di coro e orchestra del Finale del II Atto “Oh infamia orribile”, dopo la pubblica umiliazione subita da Violetta per conto di Alfredo. Altre volte sussurrandoci, come nell’inizio di entrambi i Preludi del I e del III Atto, dove i soli violini primi divisi a quattro voci, in un pianissimo quasi ultraterreno, insinuano nell’ascoltatore l’idea dell’irreversibile malattia della protagonista.

Alessandro Palumbo

Essere è apparire?

Per il progetto dei 200.Com era importante per me sottolineare il ruolo del coro all’interno de La traviata, così da renderlo coprotagonista. In La traviata il coro rappresenta, per volere stesso di Verdi, lo sguardo bigotto e moralista della società. Una società sempre pronta a giudicare e a vedere la vita in modo egoista e superficiale.
Il concetto di questa versione di La Traviata si concentra quindi sulla differenza tra vita pubblica e vita privata e il confine tra di esse che troppo spesso diventa labile.
Da sempre Violetta è messa sotto i riflettori per la sua vita dissoluta, i suoi affari e il suo fascino irresistibile. Le sue feste sono le più attese e partecipate di Parigi ma, pur essendo molto famosa, nessuno la conosce davvero per quello che è. L’unico della vicenda ad avvicinarsi all’intimità interiore di Violetta è Alfredo che comprendendola, si innamorerà di lei e la conquisterà.
La traviata rappresenta chiaramente un’idea di società individualista, dove tutti sono attaccati al proprio tornaconto e sono pronti a diffamare o sparlare appena possibile. Violetta si trova quindi in difficoltà, lei stessa è ossessionata dalla sua immagine concedendola continuamente all’opinione pubblica e nel momento di apparente tranquillità con Alfredo non riesce a trovare pace.
Ancora una volta giudicata e condannata dall’esterno, in questo caso da Giorgio Germont, padre moralista che non accetta il passato dissoluto di Violetta per il figlio. Anche qui dunque l’immagine e il giudizio della società che prevalgono rispetto al vero essere, senza accettare le varie sfaccettature di una storia sia negative, che positive.
L’unica cosa che potrebbe salvare Violetta è l’amore che oltre ad essere una sicurezza potrebbe essere per lei anche il veicolo per non lasciarsi andare al dolore e alla depressione di quella malattia che inevitabilmente la porterà alla morte.
Per meglio rappresentare questo concetto ho pensato di portare l’azione ai giorni d’oggi e di ambientarla nel mondo dello show business, il mondo dell’immagine e dell’apparenza per antonomasia, al quale appartengono Violetta e gli altri personaggi. Come su un grande red carpet il pubblico sarà coinvolto a 360 gradi, circondato da paparazzi, vestiti glamour e social media. In questa visione il coro diventa l’opinione pubblica sempre pronta a giudicare moralmente la vita di chiunque e in particolare di Violetta. Il coro si muoverà all’interno di tutto lo spazio, irrompendo nelle scene e diventando il protagonista della rappresentazione.

Gli unici a non appartenere a questo mondo sono Alfredo e Giorgio Germont. Uno scontro generazionale, dove il figlio cerca di sfuggire alle regole familiari del padre, affascinato dal glamour e dall’apparenza della società di Parigi. Violetta è per Alfredo lo status da raggiungere, un amore da conquistare ma anche un mezzo per arrivare a realizzare i suoi sogni di individuo libero dalle strette paterne.
In questa messa in scena un ruolo importante lo avranno anche i social media, mezzi di comunicazione sempre più importanti e utilizzati, ma che ancora una volta favoriscono più l’immagine al contenuto.
Questo mezzo permette a chiunque di commentare e giudicare, nascosti da un profilo e da uno schermo.
La stessa Violetta ha messo in vendita la sua immagine e la sua vita pubblica e privata attraverso i social media e sarà quindi per questo messa continuamente a giudizio.
Questa Traviata riflette quindi l’immagine di un pubblico coinvolto e inconsciamente pronto a giudicare, un mix tra voyerismo ed empatia con Violetta.

Le telecamere e i flash seguiranno ogni movimento, diventando sempre più presenti, fino al momento in cui lei letteralmente, Violetta staccherà il contatto con l’esterno, isolandosi nella sua malattia fino alla morte, accettando quindi la solitudine e il suo inevitabile destino lontano dalle apparenze.

Andrea Bernard

Alessandro Palumbo Direttore
Ha compiuto gli studi pianistici presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, sotto la guida di Aida Fino e Michele Fedrigotti, si è perfezionato con Danilo Lorenzini e Tiziano Poli (unico docente in Italia di Meccanica Fisiologica della Tecnica Pianistica), divenendo di entrambi assistente alla docenza. Parallelamente si dedica allo studio della composizione sempre con Lorenzini. Dal 2012 al 2014 ha frequentato il corso di direzione d’orchestra con Christfried Göckeritz presso la Hochschule di Rostock e ha studiato con Donato Renzetti. Durante il biennio 2009/2011 si è specializzato come Maestro Collaboratore per cantanti al Centre de Perfeccionament Plácido Domingo presso il Palau de Les Arts Reina Sofia di Valencia, dove ha lavorato al fianco dei più grandi cantanti, guidato da maestri di fama internazionale come Alberto Zedda, Roger Vignoles, Jocelyn Dienst-Bladin, José Miguel Pérez Sierra, Klaus Sallmann, Carmen Santoro, Gianni Fabbrini e Alejandro Zabala. Dopo aver debuttato con successo alla testa dell’Orchestra Sinfonica di Tenerife, nella produzione di Don Quichotte di Massenet nel 2014 e in quella di Hänsel und Gretel di Humperdinck nel 2015, è tornato all’Opera di Tenerife nel 2016 per dirigere il progetto dell’Opera Studio, Don Pasquale di Donizetti, con la regia di Stefania Bonfadelli.
Nel 2016 debutta nella produzione di Turandot di Puccini realizzata da AsLiCo con la regia di Silvia Paoli, andata in tournée in molti dei principali teatri italiani, raggiungendo un totale di circa 130 repliche. La stessa produzione è stata ripresa nel 2017 a ROH di Muscat. Nuovamente in AsLiCo ha diretto Madama Butterfly di Puccini. Tra le sue attività più recenti, segnaliamo quella di Assistente alla Direzione Musicale presso importanti teatri in Spagna, Francia e Germania, nelle produzioni di Nabucco di Verdi (Miquel Ortega), di Don Pasquale di Mozart (Sergio Alapont), Maria Stuarda di Donizetti (Evelino Pidò), La bohème di Puccini (Aldo Sisillo), Aida di Verdi (Massimiliano Stefanelli), Anna Bolena di Donizetti (Sebastiano Rolli), Madama Butterfly di Puccini (Ulrich Windfuhr), Il Trovatore di Verdi (Julian Reynolds) e L’elisir d’amore di Donizetti (Julia Jones), Norma di Bellini (Sebastiano Rolli). Ha diretto l’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari nella produzione L’ape musicale di Da Ponte al Teatro Civico di Cagliari, regia Davide Garatin, produzione del Teatro Lirico di Cagliari. Ha diretto al Teatro di San Carlo di Napoli La bhohème e all’Opera de Tenerife in tre diverse produzioni de La traviata di Verdi.

Andrea Bernard Regista
Nato a Bolzano nel 1987 è regista e architetto. Si fa conoscere nella scena internazionale dopo il prestigioso European Opera-directing Prize vinto nel 2016, partecipando con il progetto di La traviata che mette in scena al Festival Verdi di Parma nel 2017, in coproduzione con la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento e il Teatro Comunale di Bologna, dove andrà in scena nel 2019. Per il Teatro Sociale di Como mette in scena Carmen, la stella del circo Siviglia in coproduzione con il Bregenzer Festspiele, in scena anche a l’Opera de Rouen e il Théâtre des Champs-Élysées nel 2019. Del 2018 è La spada nella roccia di Concetta Anastasi per il Teatro Regio di Parma, in coproduzione con la Royal Opera di Muscat. Inaugura la stagione del Theater Orchester Biel Solothurn 2018/19 con l’opera La Cenerentola di Rossini e viene chiamato a mettere in scena La Bohème per l’Opera di Astana in Kazakistan. Nella stagione 2015/2016 debutta al Teatro Stabile di Bolzano con la regia di Brattaro mon amour di Paolo Cagnan. Cura la regia e la coordinazione artistica dell’inaugurazione del NOI Techpark dell’Altoadige e dell’anniversario dei 20 anni del Teatro Comunale di Bolzano. Contemporaneamente agli studi in architettura a Ferrara, dove si laurea nel 2012, comincia a lavorare nel mondo dell’opera come assistente alla regia di Pier Luigi Pizzi, partecipando a più di venti produzioni in Italia e all’estero. Dal 2014 comincia a lavorare con Keith Warner (Nabucco alla Deutsche Oper a Berlino), Julia Burbach (The Fairy Queen a Londra e Berlino), Tatjana Gurbaca (Die Zauberflöte a Zurigo) e assiste alla ripresa di Ariadne auf Naxos di Christof Loy alla ROH di Londra. Collabora con Damiano Michieletto nella produzione Der Ferne Klang a Francoforte nel 2019, Il viaggio a Reims ad Amsterdam e per le riprese di La scala di seta per OperaLombardia e Il flauto magico all’Opera di Firenze. Viene selezionato per partecipare al Workshop di regia con Romeo Castellucci alla Biennale di Venezia 2016. È semifinalista al concorso internazionale RING AWARD14 di Graz con Der Freischütz. Nel 2016 è tra i tre finalisti del concorso OperaOggi di Opera Lombardia per la stesura e la messinscena di una nuova opera contemporanea. Nel 2017 torna a Graz come semifinalista al RING AWARD17 con Don Pasquale.
Tra i prossimi impegni ci sono La fille du régiment di Donizetti in occasione dell’inaugurazione della nuova Stagione Teatro di Biel e Solothurn, Lucrezia Borgia di Donizetti per il Festival Donizetti di Bergamo in coproduzione con I Teatri di Piacenza, Il Teatro Alighieri di Ravenna, I Teatri di Reggio Emilia, Don Pasquale di Donizetti per Il Teatro del Maggio Musicale di Firenze.

Alberto Beltrame Scene
Nato a Rovigo nel 1987, dopo il diploma scientifico si iscrive alla Facoltà di Architettura di Ferrara dove si laurea a pieni voti nel 2012. Dopo una collaborazione con lo studio di Architettura e Urbanistica Sergio Fortini a Ferrara si trasferisce ad Amsterdam dove lavora per un anno presso lo studio di architettura e concept development Space&matter. Dal 2013 vive a Zurigo, dove lavora presso lo studio internazionale di architettura e urbanistica KCAP Architects&Planners. Contemporaneamente dal 2014 svolge la sua attività di scenografo, collaborando con il regista Andrea Bernard e partecipando a progetti e concorsi internazionali. Nel 2016 è tra i tre finalisti del concorso OperaOggi di OperaLombardia con il progetto per l’opera inedita Il Sogno. Nel 2016 è il vincitore del prestigioso European Opera-directing Prize con il progetto di La traviata, che è messo in scena all’interno del Festival Verdi al Teatro Verdi di Busseto nel Settembre 2017, al Teatro Stabile di Bolzano nell’Aprile 2018 e al Teatro Comunale di Bologna nel Aprile 2019. Nel Gennaio 2017 a Graz è semifinalista al RING AWARD17 con il progetto per l’opera Don Pasquale. Nel 2018 è impegnato per la produzione di Carmen. La stella del circo Siviglia per Opera domani del Teatro Sociale di Como AsliCo e il Bregenz Festspiele, per l’opera La Cenerentola di Rossini presso il Teatro Biel-Solothurn e per la produzione di una nuova opera per bambini La Spada nella Roccia presso il Teatro Regio di Parma. Tra i prossimi impegni: l’opera La fille du régiment presso il Teatro Biel-Solothurn a settembre e l’opera Lucrezia Borgia per il Festival Donizetti a Bergamo in scena a Novembre 2019.
Conseguita la maturità presso il Liceo Classico Carducci di Bolzano, si trasferisce a Milano e si laurea nel 2011 al Corso di Laurea di Scenografia presso la NABA, dove conosce Margherita Palli, un incontro che rimarrà fondamentale. Affascinata dal mondo del teatro, per alcuni anni lavora assiduamente come assistente alle scene e ai costumi debuttando come costumista presso il Teatro Stabile di Bolzano con lo spettacolo in produzione Brattaro non amour, la periferia semiseria con la regia di Andrea Bernard. Viene selezionata per la progettazione dei costumi per la semifinale del concorso Ring Award sia nel 2014, per Der Freischütz e nel 2017 per Don Pasquale presso l’Operhaus della città di Graz e per la finale del concorso OperaOggi di OperaLombardia 2015/16 presso il Teatro dal Verme di Milano, per l’adattamento lirico Il sogno. Nel 2016 ottiene il prestigioso “European Opera directing Prize” con i costumi per La traviata, messa in scena al Festival Verdi di Parma nel settembre 2017, ripresa a Bolzano nel 2018. Del 2017 sono i costumi per l’opera Carmen (regia di Andrea Bernard) per Opera domani presso il Teatro Sociale di Como, i Bregenzer Festspiele, l’Opéra de Rouen e il Théâtre des Champs Elysées a Parigi. Del 2018 sono i costumi per l’opera La Cenerentola di Rossini (regia di Andrea Bernard) che ha debuttato in presso il Teatro di Biel e Solothurn in Svizzera e per l’opera per bambini La spada nella roccia al Teatro Regio di Parma. I progetti attuali comprendono La traviata per il progetto 200.Com presso il Teatro Sociale di Como, La fille du régiment, per il Teatro di Biel Solothurn e Lucrezia Borgia al Festival Donizetti.

Alessandro Carletti Luci
Nato a Roma, studia fotografia e pittura scoprendo la passione per il design di illuminazione, influenzato dal padre che ha lavorato in teatro. Alla fine degli anni ‘90 inizia a lavorare al Rossini Opera Festival, dove si specializza nell’opera. Ha collaborato con registi importanti quali Daniele Abbado, Francesco Micheli, Henning Brockhaus, Pippo Delbono, Franco Ripa di Meana, Yannis Kokkos e Barrie Kosky. Collabora regolarmente con il regista Damiano Michieletto. Recenti produzioni includono: Rigoletto a Amsterdam, Il Trovatore alla Winer Staatsoper, Damnation de Faust al Teatro dell’Opera di Roma, A Midsummer Night’s Dream al Theater an der Wien, Don Pasquale a l’Opéra National de Paris, Semele alla Komische Oper in Berlin, Rigoletto a Palermo (con la regia del filmmaker John Turturro), Candide e La Bohème alla Komische Oper, Die Jungfrau von Orleans (regia di Lotte de Beer) al Theater an der Wien, Der ferne Klang di Franz Schreker a Francoforte e Alcina al Whitsun Festival, Salzburger Festspiele (regista Damiano Michieletto). Vince il Knight of Illumination Award 2015 per Guillaume Tell, e al team creativo l’Olivier Awards 2016 per Cavalleria rusticana/Pagliacci come “Migliore Nuova Produzione”.

Pierpaolo Moro Regia video
Classe 1991. Regista pubblicitario e film editor. Ha studiato al Centro Sperimentale di cinematografia di Milano diretto da Maurizio Nichetti. Ha collaborato con diverse case di produzione video e agenzie internazionali. Dal 2017 lavora come film editor per commercials in Filmmaster Productions dove ha collaborato con registi come Paolo Genovese, Federico Brugia, Iacopo Carapelli, Marco Missano, Carlani e Dogana. Dal 2015 lavora come motion designer e filmmaker di Branded Content nel mondo dei social media, collaborando con pagine Facebook e Instagram e aziende internazionali.

Marta Negrini Movimenti coreografici e assistente alla regia
Ha iniziato a studiare danza classica, tecnica Vaganova e ginnastica ritmica a 5 anni. Ha continuato lo studio della danza moderna con Annarita Riccioni. Negli anni si è perfezionata con Michele Oliva, Marijn Rademaker, Alexander Jones, Alessandra Tognoloni, Milena Zullo, Marinella Mazzoni, Francesca Spataro, Paola Belli, Andrè de La Roche, Gino Potente, Valeria Chiarini, Frad Eugenia Morosanu. Nel 2009 vince il primo premio al Concorso Nazionale di danza della città di Macerata, in giuria Denys Ganio. Nel 2011 i ballerini Francesco Mariottini e Afshin Varjavandi le conferiscono il secondo premio e nel 2012, Bernard Shehu, le assegna il primo premio categoria modern. Dal 2012 ad oggi ha collaborato con diversi teatri italiani ed esteri e fondazioni liriche: dagli Arcimboldi di Milano, al Maggio Fiorentino di Firenze, al Teatro Sociale di Como, allo Stadttheater di Bolzano, al Verdi di Busseto, al Creberg di Bergamo, al Verdi di Trieste, al Politeama di Napoli, all’Opéra di Toulon, all’Opéra di Rennes e a quella di Saint-Étiennes, al National Theatre di Zagabria. Ha lavorato come danzatrice e coreografa al fianco di registi quali Graham Vick, Pier Luigi Pizzi, Nicola Berloffa, Leo Muscato, Henning Brockhaus, Ugo Tessitore, Arnaud Bernard, Stefano Trespidi, Alessandro Talevi, Giacomazzi Di Gangi.

Tecla Gucci Assistente alla regia
Nata a Firenze nel 1991, nel 2012 consegue la laurea in Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo presso l’Università Cattolica di Milano. Nel 2012/2013 frequenta il corso di formazione per l’attività musicale autonoma e l’autoimprenditorialità (AMA), Ideato e organizzato dall’Accademia Teatro alla Scala e parallelamente studia canto lirico, prima privatamente e in seguito presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Franco Vittadini” di Pavia. Dal 2014 al 2017 lavora presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Parallelamente prosegue gli studi in canto lirico presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Attualmente lavora come assistente alla regia di Andrea Bernard, Silvia Paoli e Jacopo Spirei. Dal 2013 fino ad oggi collabora con l’Accademia del Festival di Verbier (Svizzera), dove attualmente è manager dell’Atelier di canto lirico.

Sarah Tisba Soprano
Nata nel 1989 a Roma, si laurea al Conservatorio Giuseppe Verdi di Como nel 2017 con il massimo dei voti, lode e menzione sotto la guida di Alessandra Ruffini. Nel 2012, all’interno del Festival Città di Cernobbio, apre il concerto di Elio delle storie tese e Roberto Prosseda. Dal 2013 debutta a livello operistico prima come Norina in Don Pasquale nell’occasione de “L’Opera a Palazzo” a Bergamo, sotto la guida di Denia Mazzola Gavazzeni, poi come Adina in Elisir d’amore; a Pavia nei ruoli di Musetta in La Bohème e Zerlina in Don Giovanni. Successivamente nel ruolo di Gulnara ne Il Corsaro al Teatro Sociale di Como. Nel 2015 debutta in Traviata nel ruolo del titolo a Pavia. Sempre nel 2015 debutta nel ruolo di Mimì ne La Bohème con regia di Michele Mirabella. Partecipa e si distingue in numerosi concorsi nazionali e internazionali: vince la prima edizione della Borsa di Studio Maria Luisa Gavioli indetto dalla Famiglia Artistica Milanese, è finalista al concorso Callas ed è selezionata a seguito della sessantasettesima edizione del Concorso AsLiCo per ricoprire il ruolo di Liù all’interno del progetto Opera domani, con la regia di Silvia Paoli e diretta da Alessandro Palumbo, che la porta a cantare in prestigiosi teatri. In seguito, nel 2017, debutta nel ruolo di Cio-Cio-San in Madama Butterfly nel progetto PocketOpera (AsLiCo) con la regia di Roberto Catalano e direzione di Alessandro Palumbo. Nutre grande interesse, oltre che per l’opera, anche per la musica sacra, barocca e liederistica: del 2011, il recital dedicato a Berlioz e Liszt alla Palazzina Liberty per Milano Classica sotto la guida di Mirko Guadagnini, del 2016, un omaggio a Giulio Ricordi tenutosi in Scala in occasione della posa della statua del compositore in Largo Ghiringhelli. L’estate scorsa è stata Desdemona nell’Otello di Verdi all’interno del Festival Como Città della Musica per il Teatro Sociale di Como accanto a Francesco Anile (Otello) ed Angelo Veccia (Jago). Continua a studiare e si perfezione con il soprano Francesca Patanè. Ha Partecipato a masterclass di canto di Barbara Bonney, Teresa Berganza, Barbara Frittoli e Anna Pirozzi e Silvia Dalla Benetta.

Francesca Di Sauro Mezzosoprano
Nasce a Napoli nel novembre 1994. Inizia gli studi di canto e teatro nel 2004; si dedica allo studio del pianoforte con Massimiliano Albanese, nel 2014 inizia canto lirico con Giuseppe Polese, nel 2015 viene ammessa, come prima in graduatoria, al conservatorio di Napoli San Pietro a Majella, dove studia con Emma Innacoli. Nell’aprile 2016 ricopre il ruolo di Flora ne La traviata. Nel settembre 2016 esegue lo Stabat Mater di Pergolesi al Festival Internazionale di Musica Sacra di Ruffano. Nel maggio 2017, vince i premi come “Miglior giovane” e “Migliore interpretazione” al VI Concorso internazionale di Canto Lirico “Franca Mattiucci”. Nel 2017 si esibisce come solista al Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli. Nello stesso mese consegue la laurea triennale in Lettere moderne all’Università  di Napoli Federico II. Ricopre poi il ruolo di Giannetta ne L’elisir d’amore presso il Teatro Bellini di Napoli. Partecipa alla masterclass di Barbara Frittoli. Vince il 1° premio al concorso internazionale di canto lirico “Beppe De Tomasi”. Nel gennaio 2018, al 69° concorso AsLiCo, vince il ruolo di Carmen nella 22esima edizione di Opera domani, esibendosi in tournée in tutte le tappe. In qualità di vincitrice del concorso AsLiCo partecipa, presso il Teatro Sociale di Como, a masterclass con Stefano Giannini, Stefano De Luca, Fiorenza Cedolins, Cinzia Forte, Michal Znaniecki e Roberto De Candia. Debutta, nell’agosto 2018, nel ruolo di Rosina ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini in una produzione in collaborazione col Teatro Cilea di Reggio Calabria. Vince il premio come “Miglior giovane” al 2° Concorso internazionale di canto lirico “Bellano paese degli artisti”. Ha cantato Maddalena ne Il viaggio a Reims, diretta da Michele Spotti e con regia di Michal Znaniecki e Lola in Cavalleria Rusticana. A maggio 2019 vince il Concorso Internazionale Teatro Giuditta Pasta di Saronno, con Cecilia Gasdia Presidente di Giuria. Ha eseguito la Nona Sinfonia di Beethoven al Teatro Cilea di Reggio Calabria diretta da Marco Alibrando e al Palacio de Congresos de Badajoz con Orchestra e Coro di Extremadura diretta da Alvaro Albiach.

Francesca Maria Cucuzza Soprano
Nasce a Palermo nel 1995, da bambina si avvicina al mondo della musica e della lirica, studiando con la maestra Tiziana Tramonti, Marina Comparato ed infine Cinzia Forte. Laureata con la stessa al triennio di primo livello e biennio di perfezionamento, debutta al San Carlo di Napoli come seconda dama e Papagena ne Il flauto magico di Mozart. Vincitrice di importanti concorsi, tra cui la IV edizione del premio Fausto Ricci di Viterbo, dell’ultima edizione del concorso lirico internazionale Toti dal Monte di Treviso, per il ruolo di Marcellina e della 70esima edizione del concorso lirico AsLiCo, prosegue il suo percorso di studi sotto la guida della maestra Cinzia Forte.

Alessandro Fantoni Tenore
Nato a Genova, si è perfezionato con il baritono Roberto Sèrvile e all’Accademia IOS dell’Opernhaus di Zurigo, dove ha lavorato sotto la bacchetta di rinomati direttori d’orchestra: Nello Santi, Fabio Luisi e Marco Armiliato. Recentemente ha partecipato al Festival Pucciniano di Torre del Lago, nel ruolo di Rinuccio nel Gianni Schicchi e nel ruolo di Ruggero ne La Rondine. Ha interpretato il ruolo di Alfredo nella Traviata di Verdi per Banska Bystrica, in Slovacchia e per il circuito AsLiCo, per il quale ha vestito anche i panni di Don Josè nella Carmen di Bizet. A dicembre scorso ha brillato nel ruolo di Nino nella nuova opera di Gianni Bella La capinera, prima assoluta al Teatro Massimo Bellini di Catania. Ha debuttato il ruolo di Prunier ne La rondine al Carlo Felice di Genova, Ismaele all’ Arena di Verona e l’Incredibile nell’Andrea Chenier al Teatro San Carlo di Napoli, sotto la direzione di Nello Santi. Billy Budd (Novice) e L’amico Fritz (Federico) in forma di concerto al Teatro Carlo Felice di Genova diretto da Andrea Battistoni, la Messa da Gloria di Puccini nella Cattedrale di Thun in Svizzera, lo Stabat Mater di Rossini presso la Cattedrale di Livorno, Roberto Devereaux e Salome diretti da Fabio Luisi al Teatro Carlo Felice di Genova Tra gli altri ruoli ha debuttato Arlecchino in Pagliacci a Pavia, Arvino ne I Lombardi alla prima crociata al Teatro Comunale di Piacenza. Ha cantato inoltre in Oz on the road di Coli al Teatro Carlo Felice di Genova e in Manon Lescaut (Edmondo) ad Ascoli Piceno e in altri teatri delle Marche. In concerto si è esibito a Tokio ne la Nona Sinfonia di Beethoven diretto da M. Natsuda e a Marsiglia ne la Petite Messe Solennelle di Rossini. Con la Fondazione Pavarotti è intervenuto inoltre in diversi concerti a Modena, Zurigo e Basilea. Ha lavorato con l’Accademia Chigiana, con la Società Arturo Toscanini di Parma e con il Cantiere Lirico del Teatro Goldoni di Livorno. Tra i concorsi vinti, da segnalare: “Ruggero Leoncavallo” (terzo premio, 2010), “Toti dal Monte” (premio speciale per lo studio di Pinkerton in Madama Butterfly, 2011), “Una voce per l’Arena” (2014).

Michele Patti Baritono
Nato a Genova, studia canto al Conservatorio Niccolò Paganini e prosegue gli studi presso il Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria. Vince numerosi concorsi, tra cui il “XIX Concorso Internazionale per Cantanti Lirici Spazio Musica” a Orvieto. Successivamente, viene scelto dalla Scuola dell’Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna. Inizia giovanissimo una brillante carriera, debuttando in Gianni Schicchi (Marco), Così fan tutte (Guglielmo), La traviata (Marchese e Dottore), Un ballo in maschera (Renato), Il trovatore (Conte di Luna), Madama Butterfly (Sharpless), Le nozze di Figaro (Figaro), L’elisir d’amore (Belcore) e Don Giovanni al Teatro degli Industri di Grosseto per Spazio Musica sotto la guida di Maurizio Arena; La traviata (Giorgio Germont) nell’allestimento di Brockhaus al Teatro Verdi di Busseto in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna ed il Teatro Regio di Parma per l’apertura del Festival Verdi, alla Popejoy Hall di Albuquerque (New Mexico) con la Symphonic Orchestra of New Mexico, all’Opera Giocosa di Savona con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova; Don Pasquale (Dottor Malatesta) al Teatro Comunale di Bologna; Rigoletto (Marullo) nell’ambito del Festival Verdi a Busseto; Don Giovanni al Teatro Carlo Felice di Genova con la regia di Rosetta Cucchi; Maria de Rudenz (Rambaldo) ed Il Campanello (Enrico) al Wexford Festival Opera; La Vedova Allegra (Danilo) al Teatro Petruzzelli di Bari con la  regia di Federico Tiezzi; Così fan tutte (Guglielmo), regia di E. Scola, e L’elisir d’amore (Belcore) nello storico allestimento di Luzzati con regia di Crivelli al Teatro Carlo Felice di Genova; Delitto e Dovere (Arthur Savile) di Colla con la regia di Gavazzeni e Maranghi in prima esecuzione mondiale al 60° Festival di Spoleto ed al Teatro Coccia di Novara per la ripresa di Classica Italia andata in onda nel mese di giugno 2018; La bohème (Schaunard) per l’Ente Lirico Trapanese sotto la direzione di Nikša Bareza. Tra i suo impegni recenti e futuri: Un giorno di regno (Cavalier Belfiore) al Festival Verdi di Parma; Don Pasquale (Malatesta) al Teatro Carlo Felice di Genova; Dorilla in Tempe (Admeto) di Vivaldi diretta da Diego Fasolis al Teatro Malibran di Venezia; il ruolo del titolo in Guglielmo Tell di Gioachino Rossini con la regia di Arnaud Bernard a Como, Cremona, Brescia, Pavia e Bergamo quale vincitore del 70° Concorso AsLiCo; L’elisir d’amore (Belcore) al Petruzzelli di Bari.

Giacomo Leone Tenore
Nato in Salento, classe 1988, sin da giovanissimo intraprende gli studi di canto lirico, debutta nel 2004 presso il Teatro Paisiello di Lecce. Si laurea in Scienze dei Beni Musicali presso l’Università del Salento e si specializza presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Como, biennio in canto lirico, col massimo dei voti, nella classe di Patrizia Patelmo. Frequenta varie masterclass nel territorio nazionale ed è concertista presso vari salotti e circoli lirici di Emilia e Lombardia. Nel 2013 prende parte all’opera contemporanea 800. L’assedio di Otranto di Francesco Libetta, supervisionata da Franco Battiato e messa in scena presso i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. nel 2014 prende parte all’ evento di inaugurazione del Teatro Comunale di Tuglie, affidato al coreografo Fredy Franzutti, con la conduzione della giornalista RAI Livia Azzariti, dove interpreta il ruolo di Alfredo ne La traviata. Nel luglio 2015 debutta il ruolo di Nemorino ne L’elisir d’amore presso Mondovì è successivamente Don Ottavio nel Don Giovanni, presso il Chiostro dei Teatini di Lecce. Per la Trilogia d’autunno del Ravenna Festival 2017 è Arlecchino, nell’opera Pagliacci, con la regia di Cristina Mazzavillani Muti; nella stagione autunnale 2018 interpreta i ruoli di Abdallo, Borsa e Roderigo (Nabucco, Rigoletto e Otello) con la regia di Cristina Mazzavillani Muti, presso il Teatro Dante Alighieri di Ravenna, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro del Giglio di Lucca. Per AsLiCo e OperaLombardia, nella stagione 2017/18 interpreta Gastone ne La traviata con la direzione del Maestro Jacopo Brusa e la regia di Roberto Catalano, progetto Pocket Opera, Remendado di Carmen, produzione in replica per il progetto Opera domani, con la regia di Andrea Bernard, direzione di Azzurra Steri. Mel Maggio 2018 interpreta ancora Alfredo ne La traviata presso il Teatro Verdi di Montecatini. Nel 2019 vince il 70° Concorso AsLiCo per il ruolo di Nemorino de L’elisir d’amore per il progetto Opera domani, debutto presso il Teatro Sociale di Como e repliche in numerosi teatri Italiani da febbraio a giugno 2019, con la regia di Manuel Renga e la direzione di Azzurra Steri.

Luca Vianello Baritono
Nasce a Lecco nel 1987, intraprende gli studi di canto nel 2010 con Davide Rocca e prosegue lo studio della tecnica vocale con Sherman Lowe. Frequenta masterclass di interpretazione con Mario Pizzuti e Bruno Taddia. Nel 2017 viene ammesso all’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti, presso la Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca, dove ha l’occasione di perfezionarsi con numerosi professionisti di fama internazionale e debutta il ruolo del Signor la Rocca ne Il giorno di regno di Verdi. Nel 2015 debutta il ruolo di Uberto ne La Serva Padrona di Pergolesi in alcuni teatri minori di Milano e provincia, con l’associazione Opera17 di Giuseppe Califano. Nel 2016 interpreta una parte solistica nella prima esecuzione mondiale del Vespero Mysterium Montis di Carl Rütti. Nel 2014, 2016 e 2018 partecipa alla stagione Pocket Opera di AsLiCo e debutta i ruoli di Fiorello nel Barbiere di Siviglia di Rossini, e del Conte di Ceprano e Barone di Douphol, rispettivamente in Rigoletto e nella Traviata di Verdi. Nel 2017 debutta, per il Giovanni Paisiello Festival, il ruolo di don Basilio ne Il barbiere di Siviglia di Paisiello. Nel 2018 debutta il ruolo di Gianni Schicchi, nel titolo omonimo di Puccini, per l’associazione VoceAllOpera di Milano, di Gianmaria Aliverta e il ruolo di Antonio nel Viaggio a Reims di Rossini, messo in scena per il circuito Opera Lombardia. Debutta, al Teatro Regio di Parma, il ruolo di Ser Gromolo per la stagione Regio-Young, nell’opera contemporanea La spada nella roccia di Concetta Anastasi. Nell’ambito del progetto Opera domani di AsLiCo, debutta nel 2014 il ruolo di Amonasro, in Aida di Verdi, nel 2018 il ruolo di Ecamillo, nella Carmen di Bizet, e nel 2019 i ruoli di Belcore e Dulcamara nell’Elisir d’amore di Donizetti.

Francesco Auriemma Baritono
Nato a San Giuseppe Vesuviano nel gennaio 1996, frequenta il Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella, dove si laurea a pieni voti lo scorso aprile. Nel 2017 vince Il 68°Concorso AsLiCo e intraprende una tournée in numerosi teatri italiani nel ruolo di Figaro ne Il barbiere di Siviglia, nell’agosto del 2017 è Don Alvaro ne Il viaggio a Reims, al Rossini Opera Festival di Pesaro. Nel 2018 è Fanigliulo ne Il gatto con gli stivali di Nicola Scardicchio al Teatro Petruzzelli di Bari.

Davide Procaccini Basso
Nasce ad Anzio nel 1985. Compie i suoi studi presso il Liceo Scientifico Innocenzo XII di Anzio e di Scienze Archeologiche presso l’università La Sapienza di Roma. Nel 1999 inizia lo studio del basso elettrico, compiendo negli anni successi numerose esperienze professionali sia dal vivo che in studio di registrazione e nel 2010 si avvia inizialmente allo studio del canto di musica leggera; nel 2011 passa allo studio del canto lirico con Carlo Di Giacomo, che tuttora lo segue curandone lo stile, la tecnica e la formazione classica del bel canto nel repertorio Mozart, Halèvy, Bellini, Donizetti, Verdi, che gli permettono di mettere in evidenza le peculiarità della sua voce di basso profondo. Vincitore di numerosi concorsi, e accolto in prestigiose masterclass, nel 2015 entra come allievo effettivo nell’Accademia di Alto Perfezionamento per Cantanti della Fondazione “Festival Pucciniano” di Torre del Lago (LU). Debutta nello stesso festival in Tosca nel ruolo di Cesare Angelotti al fianco di Daniela Dessì, Fabio Armiliato, sotto la direzione di Valerio Galli e regia di Giorgio Ferrara; partecipa alla messa in scena dell’opera Gianni Schicchi. Debutta a Roma come solista nel Requiem di Mozart e nello Stabat Mater di Rossini diretti da Claudio Micheli. Nel 2016 interpreta Timur in Turandot di Puccini con AsLiCo per il progetto Opera domani in tournée in tutta Italia, sotto la direzione di Alessandro Palumbo e regia di Silvia Paoli Interpreta il ruolo di Banco (Macbeth) presso la Sala dei Teatini di Piacenza in occasione degli incontri organizzati dal Teatro Municipale per la presentazione della stagione lirica. Debutta in Traviata come Dott. Grenvil durante l’Orizzonti Festival di Chiusi (SI) sotto la direzione di Sergio Alapont. Interpreta Tom ne Un ballo in maschera di Verdi presso il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto.

Giuseppe Califano Maestro del coro
Si diploma in pianoforte nel 2004, perfezionandosi a Bologna e Torino sotto la guida di Giuseppe Modugno e Francesco Cipolletta. Si diploma in composizione con il massimo dei voti presso il Conservatorio dell’Aquila con Claudio Perugini e ha seguito il corso di analisi e composizione dell’Accademia di Imola con Marco Di Bari. Nel 2010 il suo brano Delle anime fatte d’inverno viene segnalato al Concorso ‘Valentino Bucchi’. Del 2011 è D’ambra per violino e orchestra, eseguito nel dicembre dello stesso anno presso l’Auditorium di Milano. Dello stesso anno è E un vecchio dice parole di un mondo fa al Festival di Huddersfield. Nel maggio 2013 avviene la prima assoluta di Peter Pan. Nel 2015/16 la Don Bosco Youth Orchestra di El Salvador gli commissiona ed esegue in tournée Vanitas Vanitatum per coro e orchestra. Dal 2010 collabora nell’ambito della didattica e della promozione musicale con festival quali Milano Musica e MiTo. Fa parte del comitato didattico ed è formatore per il progetto Opera domani. Ha seguito seminari e masterclass dedicati alla direzione d’orchestra e ne ha approfondito la tecnica con Pietro Mianiti. Ha diretto il Coro OperaLombardia nella scorsa stagione (Così fan tutte e Il turco in Italia). Ha diretto, oltre a numerosi ensemble giovanili, i Musici di Parma ed è direttore musicale di Opera17 di Milano, per cui ha diretto Don Giovanni e Così fan tutte e La serva padrona. A luglio 2017 ha debuttato come direttore con l’Orchestra Milano Classica (Festival Como Città della Musica, Stagione Orchestra Milano Classica) e con la compagnia Circolo delle Quinte per cui ha diretto La bohème di Giacomo Puccini.

Giorgio Martano Maestro del coro
Si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Lecce sotto la guida di Francesca Mammana. Si distingue fin da giovane in diverse competizioni nazionali e internazionali, sia come solista che nel repertorio cameristico, conseguendo borse di studio e premi speciali. Nel 2010 consegue presso il Conservatorio di Parma l’abilitazione all’insegnamento del pianoforte e successivamente si perfeziona come maestro collaboratore nel 2012 presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano e nel 2014 presso la Riccardo Muti Opera Academy, mentre dal 2017 studia clavicembalo con Giovanni Togni presso il conservatorio di Como. Nel 2012 lavora come pianista accompagnatore presso l’Accademia di Ballo del Teatro alla Scala e vince l’audizione per maestri collaboratori presso il Teatro Sociale di Como, presso il quale collabora tuttora come maestro preparatore e di sala per la stagione di OperaLombardia e diversi altri progetti. Dal 2012 al 2015 è docente di musica per il campus estivo dell’Accademia del Teatro alla Scala. Nel 2014 e 2015 è chiamato a collaborare con il Teatro Stanislavskij di Mosca come vocal coach e consulente per il repertorio lirico italiano. Nel 2015 vince l’audizione per maestri collaboratori presso il Teatro Verdi di Trieste, per la quale presta servizio come maestro di sala per la stagione 2015/16. Nel mese di luglio 2016 viene chiamato a collaborare in veste di vocal coach presso l’Operastudio di Weimar e nell’agosto dello stesso anno partecipa come maestro collaboratore all’inaugurazione della Opera House di Dubai con una produzione del Teatro Verdi di Trieste. Ha collaborato con artisti di fama internazionale, quali Riccardo Muti, Donato Renzetti, Jessica Pratt, Michele Pertusi, Lawrence Brownlee, Anita Rachvelishvili, Pretty Yende, Gregory Kunde, Alfonso Antoniozzi, Hibla Gerzmava, Graham Vick,  Johnatan Miller e molti altri.

Mariagrazia Mercaldo Maestro del coro
Si diploma in canto nel 2002, perfezionandosi poi presso l’Accademia Chigiana di Siena sotto la guida di Shirley Verrett e presso l’Accademia Filarmonica di Bologna con Sergio Bertocchi. Tiene numerosi concerti in Italia nell’ambito di importanti stagioni musicali. Ha debuttato in teatro nel 2002 con Il matrimonio segreto e ne L’elisir d’amore. Si è distinta quale migliore allieva del corso di formazione per la realizzazione di eventi culturali presso l’Accademia del Teatro alla Scala. Conduce una costante e appassionata attività didattica. Dal 2011 lavora per il Teatro Sociale di Como in qualità di docente di seminari e laboratori per il progetto Opera domani.

Dettagli