E tu, Mimì, che vuoi?
opera thriller
Opera it – V edizione
Testo e drammaturgia Paola Barbato
Drammaturgia musicale Federica Falasconi
Baritono Daniele Caputo
Attrice Valeria Perdonò
Pianoforte Giorgio Martano
Regia
Omar Nedjari
Supervisione artistica
Serena Sinigaglia
Scene e attrezzeria Maria Paola Di Francesco
Costumi Giada Masi
Progetto luci Roberta Faiolo
Assistente alla regia Sergio Fantoni
Assistente ai costumi Gerlando Dispenza
Tecnici Roberta Faiolo, Saverio Quinto
Produzione Teatro Sociale di Como – AsLiCo
in collaborazione con
ATIR Teatro Ringhiera, Milano
Piccolo Teatro di Milano
Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in verità i quattro atti di questa opera buffa che si chiama vita, e che svanisce come la schiuma di una bottiglia di champagne. Chi la lascia fuggire senza averne goduto, è un pazzo. Gioachino Rossini
Nei secoli il rapporto fra cibo e canto è andato di pari passo.
Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei.
Le opere, si sa, sono piene zeppe di vino, la lista dei brindisi famosi è quasi interminabile, Una volta esaurita la funzione prettamente narrativa, il cibo rivela altri termini di relazione con vari aspetti dell’esistenza, dallo stato sociale alla condizione umana più in generale. E così ho individuato alcune categorie di personaggi d’opera.
Il seduttore vero, Don Giovanni: Eros e cibo per eccellenza, un uomo il cui gusto in fatto alimentare – «cioccolata, caffè, vino, prosciutti» – è ben più selettivo che l’appetito onnivoro in fatto di donne.
Il seduttore finto, Falstaff: grasso, obeso, il cui regno è l’addome, e le sue galanti lettere d’amore a Meg e Alice, o Dandini, in Cenerentola, che pensa di aumentare il suo potere seduttivo una volta travestito da Principe (per inciso, Dandini come servo mangia solo avanzi, come principe può finalmente mangiare per quattro).
Il predatore violento: Scarpia, in Tosca, personaggio che si rivela nel secondo atto durante una lunga cena che non potrà mai terminare, ucciso da un coltello preso dalla sua stessa tavola.
E infine l’imbonitore, l’uomo delle televendite: Dulcamara, da L’elisir d’amore, che millanta miracoli.
Don Giovanni, Falstaff, Dandini, Scarpia, Dulcamara: sono loro alcuni dei personaggi della nostra storia. Un thriller che indaga il nostro rapporto con il cibo e il nutrimento in generale, un racconto dove ogni momento musicale porta un pezzo in più al puzzle che rivelerà la soluzione finale, dove la serenata di Don Giovanni ha un epilogo inaspettato e Dandini ci racconta sinistramente che «al finir della nostra commedia che tragedia qui nascer dovrà».
Federica Falasconi