2011 Romeo and Juliette
2011 Romeo and Juliette
2011 Romeo and Juliette
2011 Romeo and Juliette

2011 Romeo and Juliette

Opera in cinque atti. Musica di Charles Gounod. Libretto di Jules Barbier e Michel Carré, da Shakespeare.
Prima rappresentazione: Parigi, Théâtre Lyrique, 27 aprile 1867


Juliette Serena Gamberoni
Stéphano Silvia Regazzo
Gertrude Nadiya Petrenko
Roméo Jean-François Borras
Tybalt Leonardo Alaimo
Benvolio Marco Voleri
Mercutio Mihail Dogotari
Paris Francesco Musinu
Capulet Park Taihwan
Frère Laurent Abramo Rosalen
Le duc de Vérone Carlo Di Cristoforo
Grégoire Romano Dalzovo

Direttore
Michael Balke

Regia e scene
Andrea Cigni

Costumi Massimo Poli
Light designer Fiammetta Baldiserri
Maestro del coro Antonio Greco

Coro AsLiCo del Circuito Lirico Lombardo

Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano

Coproduzione Teatri del Circuito Lirico Lombardo
Allestimento di Teatro Verdi di Pisa, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Sociale di Rovigo, Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento

Opera rappresentata in lingua originale. Sovratitoli in italiano.

 

 

Atto I
Nel palazzo dei nobili Capuleti a Verona si tiene una festa in maschera. Tra gli invitati si aggirano Tebaldo, cugino di Giulietta, e Paride, promesso sposo della fanciulla. Giunge il padrone di casa, che presenta la figlia Giulietta ai suoi ospiti. Arriva alla festa in incognito un altro gruppo di giovani: tra essi vi è Romeo, della famiglia rivale dei Montecchi, e il suo amico Mercuzio. Romeo, oppresso da tristi sogni premonitori, è incerto se rimanere in quel luogo pericoloso. Mercuzio lo deride garbatamente e gli ricorda la natura fallace e menzognera di Mab, regina dei sogni. Appena vede Giulietta, Romeo se ne innamora perdutamente. La nutrice Gertrude vanta a Giulietta le doti di Paride, ma la giovane non si sente pronta per il matrimonio e teme di soffrire per amore. Rimasto solo con lei, Romeo le manifesta la sua intensa emozione, ma la sua identità è scoperta da Tebaldo. Romeo si allontana trascinato da Mercuzio mentre il padre di Giulietta placa Tebaldo ed esorta i suoi invitati a continuare le danze.

Atto II
È notte. Aiutato dal paggio Stefano, Romeo si introduce furtivamente nel giardino dei Capuleti, contempla la finestra illuminata della camera di Giulietta e loda la bellezza dell’amata: Giulietta appare al balcone e gli confessa di ricambiarlo. Il loro incontro è interrotto da Gregorio e altri valletti dei Capuleti che sospettano la presenza di un intruso. Gertrude depista i servitori. I due innamorati riprendono il loro colloquio amoroso e si giurano reciprocamente amore eterno. Romeo se ne va, augurando dolcemente la buona notte all’amata.

Atto III
Quadro primo
Romeo si reca da Fra Lorenzo, seguito da Giulietta con la nutrice Gertrude: i due giovani chiedono di sposarsi. Il religioso accetta, nella speranza che il loro amore possa spegnere antichi astii familiari. Celebrata la cerimonia, Giulietta si allontana con la nutrice, in attesa di rivedere l’amato la sera stessa.

Quadro secondo
Nella strada di fronte alla dimora dei Capuleti, il paggio di Romeo, Stefano, sta cercando il suo padrone, e racconta la storia di una tortorella che presto scapperà dal nido per amore. Questa chiara allusione alla vicenda di Giulietta provoca la collera dei Capuleti. Gregorio, in compagnia di altri valletti, sfida a duello Stefano. Mercuzio interviene per dare man forte al paggio, e a quel punto anche Tebaldo si aggiunge alla mischia. Giunto sul luogo della rissa, Romeo cerca di ristabilire la pace, ispirato dall’amore e incurante delle accuse di viltà che gli vengono mosse dai Capuleti. Tuttavia le sue esortazioni restano senza esito: Tebaldo uccide Mercuzio e allora anche Romeo reagisce e trafigge Tebaldo che, in punto di morte, chiede al padre di Giulietta di affrettare il matrimonio con Paride. Il duca di Verona, che ha assistito alla parte finale della contesa, prende atto del dissidio incolmabile che divide le famiglie, ed esilia Romeo da Verona, intimandogli di abbandonare la città entro la sera stessa.

Atto IV
Quadro primo
È notte. Nella stanza di Giulietta la fanciulla perdona Romeo per l’uccisione del cugino, che egli ha colpito per legittima difesa. I due giovani si salutano: allo spuntare del giorno Romeo deve lasciare Verona. Rimasta sola, Giulietta si fa forza per affrontare la prova.

Quadro secondo
Subito dopo la partenza di Romeo giunge Capuleti con fra Lorenzo per organizzare le nozze di Giulietta e Paride. Rimasti soli, il religioso comunica alla sua protetta il suo piano: deve bere un narcotico da lui preparato, così tutti la riterranno morta e il giorno successivo, al suo risveglio, potrà fuggire con Romeo. La fanciulla si affida al suggerimento e ingerisce la pozione. La cerimonia nuziale ha inizio, ma Giulietta viene meno, tra lo sgomento generale.

Atto V
Poiché nessuno ha potuto avvisare Romeo dello stratagemma, il giovane crede che Giulietta sia effettivamente morta. Giunge alla cripta dove sono sepolti i Capuleti e in preda alla disperazione, alla vista dell’amata esanime eppure bellissima, beve un veleno mortale poco prima che lei si risvegli. I due giovani fanno in tempo a riconoscersi e a dichiararsi reciprocamente il loro amore eterno, poi Giulietta si uccide con un pugnale per essere per sempre unita a Romeo.

 

I COLORI DELLA SCRITTURA
di Michael Balke

Roméo et Juliette è stato spesso criticato dai musicologi per la mancanza di ‘qualità musicale’ della composizione. Io ritengo invece che Roméo et Juliette sia veramente una composizione grandissima scritta da Gounod. Per me è fondamentale mostrare un certo percorso nella drammaturgia musicale: dopo il funesto Prologo che ci fa sentire già la tragedia, entriamo in un’atmosfera di ballo, di leggerezza e freschezza con una musica molto brillante e ‘giovane’. Improvvisamente l’entrata di Tybalt cambia tutto. Mi ricorda il film La vita è bella: si comincia con una commedia, perciò la tragedia diventa ancora più amara.

Questo sviluppo si può vedere anche nei personaggi di Roméo e soprattutto di Juliette durante l’opera: dall’aria «Je veux vivre» piena di vita e fuoco fino all’aria del veleno. Anche i quattro duetti fra i due protagonisti: dal madrigale innocente e giocoso (con musica quasi barocca) tra due ragazzini, all’ultimo addio prima della chiusura del sipario con una scrittura molto più complessa.

Inoltre mi colpiscono i diversi tipi di scrittura e la varietà di colori nell’orchestra: la sfiatata voglia di vivere di Juliette, la cavatina sognante e poetica di Romeo, il tono di commedia (per esempio la fantastica aria di Mercutio), l’alterco bellicoso fra le due famiglie, il duello e poi il tono religioso di Frère Laurent.

A proposito: Gounod conosceva benissimo il fortissimo o anzi il forte-fortissimo. Tuttavia ha scelto di chiudere l’opera con un tono religioso, con ‘solo’ forte. Quasi solenne. Qui è infatti evidente la scuola di Gounod e la sua profonda conoscenza della musica sacra, imparando ad amare e studiare Palestrina e – grazie a Fanny Mendelssohn – Bach.

Romeo in calzamaglia? No, grazie
di Andrea Cigni

Il lavoro nasce dall’ascolto. Ascolto della musica e ascolto del testo. La musica mi ha suggerito un colore: il blu intenso, il testo mi ha suggerito il contesto: un luogo a-temporale e il più possibile vicino a noi. E così è iniziato il lavoro.

A mio avviso pensare a una storia lontanissima nel tempo e favolistica non fa bene a Roméo et Juliette. I temi narrati, le storie portate in scena, le passioni, l’odio, i contrasti, l’amore, non possono trovare collocazione in uno spazio ed in un tempo che non riconosciamo come nostro. Devono essere vicini, tangibili, verificabili e dunque espressi in modo vero. Non riesco ad affezionarmi ad un Romeo in calzamaglia e piumetta in testa e non riesco a pensare ad una Giulietta imbellettata in un vestitino cinquecentesco affacciata ad un balconcino di cartapesta con una lunga treccia bionda. Forse neanche Shakespeare ha mai pensato questo quando ha scritto la storia. Mi riesce più facile vedere due ragazzi che potrei incontrare ovunque, due storie che si incrociano, due destini che cercano di unirsi tra le difficoltà di due famiglie che non si stimano, di due fazioni che si oppongono con forza alla nascita di un bene superiore tra due persone.

Ovviamente la musica non chiede stravolgimenti imbarazzanti, basta poco, basta seguirla e assecondarla. Nel movimento, nelle curve, nelle sinuosità, nei ritmi. La pulizia di una scena neutra che sia a servizio della recitazione dei cantanti è il luogo in cui tutto si svolge. L’agone drammatico del teatro.

Dunque una stanza, del colore che la musica mi ha suggerito, con le caratteristiche di neutralità e pulizia che lo spazio deve avere. Un dentro che si apre all’esterno, un fuori che introduce ad un interno. La sala di casa Capuleti, ma anche il giardino con il balcone di Giulietta, la camera da letto dove si consuma la prima notte d’amore tra i due, la cripta dove lei viene sepolta e dove insieme a Romeo troverà la morte. È sempre lo stesso spazio, che si muove, si modifica con la luce e col buio, con le aperture e le chiusure, lasciando spazio ai veri protagonisti dell’opera: musica e canto che creano dei percorsi visivi e auditivi.

In quest’ottica la recitazione degli interpreti deve essere vera, non enfatica, espressiva, teatrale, drammaticamente corretta ed il canto deve guidare in modo chiaro i sentimenti, le sensazioni, il racconto. Non serve altro per conoscere e amare questa storia che racconta il tema universale e senza tempo dell’amore. Basta portarla il più vicino possibile a noi, per cercare delle affinità, per affezionarsi ai protagonisti e vivere con loro quello che loro stanno realmente vivendo.

MICHAEL BALKE Maestro concertatore e Direttore
Nato nel 1979 a Braunschweig (Germania), ha ottenuto una borsa di studio e in poco tempo si è diplomato in direzione d‘orchestra e pianoforte al Conservatorio di Cincinnati (USA) e al Conservatorio di Lubecca (Germania) con James Tocco e Christopher Zimmerman. Ha anche studiato musica da camera con i famosi Quartetti di Tokyo e LaSalle. A soli 19 anni ha diretto la sua prima opera: L‘incoronazione di Poppea di Monteverdi. Nel 2011 è stato nominato Direttore Principale al Teatro di Magdeburgo (Germania) dove dirige le nuove produzioni de La Cenerentola, Don Carlo e Hänsel e Gretel, oltre che alcune recite di Werther, La traviata e Die Fledermaus, nonché concerti sinfonici e il Concerto di Capodanno. Altri inviti lo vedono all’Opéra National de Montpellier, ad Amburgo ed a Budapest. Nel 2010 ha diretto fra altro la Carmen di Bizet all‘Opera di Magdeburgo, e – come negli anni precedenti – concerti con l‘Orchestra del Teatro Nazionale di Mannheim. Nel 2009 gli è stata affidata la direzione de La traviata prodotta dal Teatro Nazionale di Mannheim (regia di Achim Freyer). Dal 2008 ha lavorato frequentemente con Riccardo Frizza ed è stato suo assistente per Don Pasquale a Firenze e nella Carmen del Circuito Lirico Lombardo. È stato invitato da Zubin Mehta per le prove della nuova produzione de La forza del destino all‘Opera di Stato di Vienna ed è stato l‘assistente di Alessandro de Marchi al Teatro Donizetti di Bergamo (L‘elisir d‘amore). Dal 2004 al 2006 ha lavorato come Direttore Musicale presso l‘Opera da Camera di Amburgo e lì ha diretto più di 70 rappresentazioni, fra queste: Così fan tutte, Le nozze di Figaro, Il barbiere di Siviglia, Undine di E.T.A. Hoffmann, Hänsel e Gretel, Die Zauberflöte (rappresentazioni anche a Shanghai/Cina). Negli anni scorsi ha anche diretto con grande successo diverse orchestre come il Budapest MAV Symphony Orchestra, I Solisti della Fenice (Venezia), l‘Orchestra Sinfonica di Amburgo, l‘Orchestra da Camera Bavarese e l‘Orchestra Sinfonica di Mannheim. Come Direttore Artistico guida il Festival TON:arten (nella Foresta Nera), del quale è anche fondatore, e il Opernsalon Amburgo (in collaborazione con l‘Opera di Stato di Amburgo e l‘Orchestra Sinfonica di Amburgo) dove hanno modo di esibirsi anche cantanti di fama internazionale. È stato inoltre docente dell’International Institute of Vocal Arts. Come pianista, è stato ospite di numerosi festivals e sale da concerto, come il Rheingau Musikfestival o il Cincinnati Chamber Music Society. Ha partecipato a numerose produzioni CD e radio ed ha ricevuto numerosi premi  fra cui il Premio di Bayreuth (Richard Wagner Festspiele) ed il Premio della Jeunesses Musicales.

ANDREA CIGNI Regista e scenografo
Toscano, laureato al Dams di Bologna con una tesi sui linguaggi comunicativi di teatro, televisione ed opera, ispirata dal lavoro di Luca Ronconi. Formatosi grazie a numerose esperienze di recitazione, mimica, dizione, danza ed espressività corporea. È stato attore e mimo prendendo parte a molti celebri allestimenti e collaborando con registi di fama internazionale. Dopo alcune esperienze nel teatro di prosa, debutta nel 2006 al Teatro Ponchielli di Cremona con la mise en éspace di una performance di danza e musica dal titolo Buenos Aires Madrigals, subito seguita dalla regia dell’opera Andromeda liberata di Antonio Vivaldi in prima rappresentazione assoluta in tempi moderni, con la Venice Baroque Orchestra. Nel maggio 2007 ha curato la regia de L’Orfeo di Claudio Monteverdi diretto da Andrea Marcon, in occasione del IV Centenario dalla prima rappresentazione dell’opera: l’allestimento ha inaugurato con grande successo il Festival ‘Claudio Monteverdi’ di Cremona ed ha ottenuto la copertina del prestigioso mensile italiano L’Opera. Nel 2008 ha curato la regia di Paride ed Elena di C.W. Gluck per il Circuito Lirico Toscano (Teatro di Pisa, di Livorno e di Lucca) coprodotto dall’Opera Royal de Wallonie di Liegi, riscuotendo grandi consensi di critica e di pubblico; nello stesso anno il prestigioso magazine inglese Opera Now indica Cigni come uno dei migliori giovani registi nel panorama del teatro d’opera. Sempre nel 2008 ha realizzato, per l’inaugurazione della Stagione Lirica del Circuito Lirico Lombardo e il 150° anniversario dalla nascita di Giacomo Puccini, il fortunato dittico La medium di Giancarlo Menotti e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. Nel 2009 dirige Aida di Giuseppe Verdi per il Festival Opera al Giardino di Boboli a Firenze, con le scene ed i costumi dello scultore Igor Mitoraj e La figlia del reggimento di Gaetano Donizetti per il Circuito Lirico Lombardo, il Festival Donizetti di Bergamo e il Teatro Alighieri di Ravenna, firmando anche scene e costumi. Nel 2010 ha realizzato un nuovo ed importante allestimento de La traviata di Giuseppe Verdi per i teatri della Lombardia e Roméo et Juliette di Charles Gounod (firmando regia e scene) per i Teatri di Pisa, Ravenna e Trento. Tra gli impegni del 2011 Madama Butterfly e Tosca di Puccini per il Teatro Politeama di Palermo, Il cappello di paglia di Firenze di Nino Rota per il Maggio Musicale Fiorentino ed un nuovo allestimento di Norma per il Teatro Verdi di Sassari. È docente di Storia del teatro, Drammaturgia musicale, Recitazione, Diritto e legislazione dello spettacolo e Tecniche della comunicazione presso l’Istituto superiore di studi musicali di Cremona ‘Claudio Monteverdi’.

MASSIMO POLI Costumista
Diplomatosi in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1986, è assistente nel 1988 di R. Magini per i costumi de La pazzia di Isabella per il Mime Festival di Londra. Collabora poi in qualità di assistente costumista con T. Ercolino, G. Buzzi, S. Calì, L. Ghiglia, G. Ferrari, P. Moreno, G. Gregori, A. Heinreich e costumista assistente di L. Kemp per Le maschere al Teatro di Livorno. Nel 1989 collabora come scenografo-costumista per l’Estate Fiesolana. È assistente al coordinamento scenico della mostra curata da Gae Aulenti e Luca Ronconi La Sala Bianca – Nascita della moda italiana, allestita a Firenze in Palazzo Strozzi e riallestita a Parigi al Palais du Louvre. Nella prosa, è costumista per l’Istituto del Dramma Sacro di San Miniato e firma i costumi di: Gianburrasca, un monello in casa Stoppani di Angelo Salvelli (Arca Azzurra Teatro e Teatro di Rifredi), Dal libro Cuore… ed altre storie con Lucia Poli, Il paese del sorriso e La danza delle libellule di Lehar (Teatro Verdi di Pisa). Intenso il rapporto artistico con il coreografo e regista belga Micha Van Hoecke per il quale nascono i costumi per: Carmina Burana, Orfeo, Orfeo ed Euridice e per le creazioni coreografiche Histoire du soldat, La dernière danse?, Odissea blu, Pelerinage, Pierrot lunaire e Frammenti di un romanzo, L’isola, Au café e Regina della notte, produzioni del Teatro Verdi di Pisa, Teatro Massimo di Palermo e Ravenna Festival. Ha firmato i costumi per La sonnambula, coreografia di G. Balanchine (Teatro alla Scala) e per il Teatro Verdi di Pisa: L’elisir d’amore; Le disgrazie d’amore di Antonio Cesti, regia Stephen Medcalf; Roméo et Juliette di Gunoud, regia Andrea Cigni; Norma, Fidelio e Don Carlo, regia Pier Paolo Pacini; Carmen e Simon Boccanegra, regia Xavier Albertì; Il ritorno di Ulisse in patria, regia Franco Ripa di Meana; Macbeth; Le convenienze e inconvenienze teatrali, regia Saverio Marconi. Per lo stesso teatro ha svolto il ruolo di Responsabile di sartoria dal 1991 al 2005. Per la William Walton Trust di Londra/Foro d’Ischia è stato costumista di: L. Mariani (Falstaff), G. Sciutti (Gianni Schicchi), C. Graham (L’Ormindo e Il matrimonio segreto), J. Miller (L’orso di Walton). Dalla collaborazione con Claudio Desderi e Matelda Cappelletti nascono i costumi per Don Giovanni, Così fan tutte, Falstaff e per i cinque atti unici di Rossini in coproduzione con l’Opéra Comique di Parigi. Per il Teatro Marrucino di Chieti firma i costumi per La Bohème, Rigoletto, La figlia di Iorio e Le nozze di Figaro. Dal 2005 è proprietario della Sartoria Teatrale Fiorentina, storica sartoria nata nel 1860, che lo porta a collaborare con grandi artisti e prestigiosi teatri italiani.

Fiammetta Baldiserri Light designer
Nata a Cesena nel 1967, frequenta l’Università a Bologna dove si laurea in Scienze della Terra. Contemporaneamente segue un corso per illuminotecnici al Teatro Regio di Parma dove inizia la sua attività di tecnico teatrale. Come tecnico partecipa dal 1987 al 1998 al Festival dei Due Mondi a Spoleto e fino al 2004 al ROF di Pesaro. Nel 1998 segue la tournée internazionale di La donna del mare con la regia di Robert Wilson. Ha svolto attività come assistente di importanti light designer in allestimenti firmati da Pierluigi Pizzi (Aroldo, Un ballo in maschera, I vespri siciliani e Una delle ultime sere di carnovale); Luca Ronconi (Peccato che fosse puttana) e Emilio Sagi (L’equivoco stravagante). Al Teatro Verdi di Busseto collabora alla realizzazione delle luci di Aida (2001) e de La traviata (2002) per la regia di Franco Zeffirelli. Da allora firma le luci di spettacoli con i seguenti registi: Pierfrancesco Maestrini (Nabucco, I pescatori di perle, Il barbiere di Siviglia, Il trovatore, Otello, Manon Lescaut); Cristina Mazzavillani Muti e Micha van Hoeke per il Ravenna Festival (Il paradosso svelato); Beppe De Tomasi (Cavalleria rusticana, Pagliacci, Iphigénie en Aulide, La traviata, Carmen); Riccardo Canessa (Attila); Paolo Panizza (Il barbiere di Siviglia, Nabucco); Maria Elena Mexia (Falstaff). Per il Ravenna Festival segue la ripresa del Don Pasquale diretto da Riccardo Muti al Teatro Stanislavski di Mosca. Firma le luci per: Giorgio Albertazzi in Titania la rossa; Elisabetta Courir ne Il trovatore; Lamberto Puggelli in Rigoletto; Massimo Gasparon in Ernani. Con Nicola Berloffa riprende le luci di Un viaggio a Reims prodotto dal Centro Lirico Francese a Montpellier e in altre città francesi, e firma Le nozze di Figaro per l’AsLiCo. Con Andrea Cigni collabora su: L’Orfeo a Cremona, Paride ed Elena a Pisa e all’Opera Royal Wallonie; La medium e Gianni Schicchi, La figlia del reggimento e La traviata per il Circuito Lirico Lombardo. Con Carmelo Rifici collabora ne I puritani per il Circuito Lirico Lombardo. Dal 2007 collabora con L’Accademia di Belle Arti di Bologna, sezione Scenografia del melodramma, dove tiene corsi di illuminotecnica teatrale.

SERENA GAMBERONI Soprano
Inizia lo studio del canto al Conservatorio di musica di Trento e nel 1999 si diploma sotto la guida di Paola Fornasari. Frequenta vari corsi di perfezionamento con: Franca Mattiucci, Luigi Alva, Renato Bruson, Piero Cappuccilli, Maria Chiara, Ghena Dimitrova e Gabriella Tucci, e attualmente studia con Alida Ferrarini. Nel 2000 ha tenuto il suo primo concerto da solista con orchestra ad Este, e ha debuttato nel Don Giovanni (Zerlina) a Galliera Veneta, indi ripreso a Ivrea ed al Teatro Carignano di Torino; ha quindi partecipato a Rigoletto a Tortona e a numerosi concerti dell’Accademia della Voce a Torino presso il Circolo Ufficiali ed il Circolo della Stampa. Nell’aprile 2002 è risultata vincitrice di diverse borse di studio e nel 2004 vince il Concorso per Giovani Cantanti Lirici d’Europa indetto dall’AsLiCo per i ruoli di Adina ne L’elisir d’amore e Sophie in Werther. Ha debuttato i seguenti ruoli: Gilda (Rigoletto) a Caracas, a fianco di Aquiles Machado, Giannetta (L’elisir d’amore), Susanna (Le nozze di Figaro), Oscar (Un ballo in maschera) e Norina (Don Pasquale). Ha partecipato alla produzione di Lobgesang di Mendelssohn con la Fondazione Toscanini nel Duomo di Parma ed è stata Nannetta in Falstaff per l’inaugurazione della Stagione 2006/07 del Teatro San Carlo di Napoli, diretta da Jeffrey Tate. Ha successivamente debuttato al Regio di Torino con L’elisir d’amore e Don Pasquale, a Bologna in una nuova produzione di Orphée et Eurydice a fianco di Roberto Alagna, a Parma in Così fan tutte, a Cremona in Die Zauberflöte, a Minorca in Un ballo in maschera, all’Arena di Verona ne La traviata e La bohème.

JEAN-FRANÇOIS BORRAS Tenore

Nel 1998 entra a far parte della classe di canto dell’Académie de Musique di Monaco studiando con Marie-Anne Losco. Tra il 2001 e il 2004 interpreta i ruoli di: Alfredo e Gastone (La traviata), Nemorino (L’elisir d’amore), Roméo (Roméo et Juliette), Werther, Wilhelm (Mignon), Faust, Edgardo (Lucia di Lammermoor), Frick (La vie parisienne); ed è inoltre presente in diverse produzioni messe in scena da Gabriel Bacquier per l´Académie de Musique di Monaco. Nel 2004, si diploma e continua la sua formazione con Michèle Command e Gabriel Bacquier. Nel 2005 vince l’audizione annuale al Centre Français de Promotion Lyrique e sempre nello stesso anno interpreta il ruolo di Don Ottavio nel Don Giovanni con l´Opéra de Chambre de France a Menton. Nel 2006 fa il suo debutto all´Opéra de Toulon Sergey in Un coin de paradis à Moscou di Šostakovič, interpreta Pedrillo (Entführung aus dem Serail) a l´Opéra di Clermont-Ferrand, Pang (Turandot) all´Opéra di Marseille e Flavio (Norma) all´Opéra di Nice. Nel 2007 canta per la prima volta all´Opéra National di Bordeaux interpretando Borsa in Rigoletto e a Chorégies d´Orange un Messo ne Il trovatore. Fa il suo debutto nel ruolo del Duca (Rigoletto) a Perpignan e Carcassonne, a Monaco interpreta Camille de Rossillon (Die lustige Witwe) e a Bari è Rodolfo (La bohème). Canta nuove produzioni di Lucia di Lammermoor a Graz e Mannheim, Rigoletto ad Atene e La bohéme ad Aachen. Ha debuttato ne La bohéme ad Ascoli Piceno, diretto da Giuseppe Sabbatini, in Roméo et Juliette a Trieste e a Verona, Manon Lescaut e Rigoletto all’Opera di Roma, Faust a Graz e Lucia di Lammermoor a Trieste.

SILVIA REGAZZO Mezzosoprano
È nata  a Rovigo. Dopo la laurea in Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, si diploma in canto con lode al Conservatorio di musica di Venezia nella classe di Stella Silva e in seguito si perfeziona con Raina Kabaivanska (Accademia Chigiana), Claudio Desderi (Scuola di Fiesole), Sherman Lowe, Claudine Ansermet (Barocco Europeo), Birgit Nickl, Harry van der Kamp (Mozarteum Accademia estiva), Bernardette Manca di Nissa (Accademia Dino Ciani), Rinaldo Alessandrini e Lavinia Bertotti (Urbino Musica Antica), Alessandra Althoff Pugliese e Fernando Opa Cordeiro. Vincitrice di Concorsi Internazionali: ‘Toti Dal Monte’ nel 2001, ‘Città Lirica Opera-Studio’ nel 2003 e 2006, ‘Città di Bologna’ sezione giovani promesse nel 2009, ‘Giulio Neri’ nel 2010 (sezione di Musica da Camera). Debutta come Quickly in Falstaff di Verdi al Teatro Sociale di Rovigo, in seguito: Hermia (A Midsummer Night’s Dream di B. Britten), Tisbe (La Cenerentola), Meg (Falstaff), Didone (Dido and Aeneas di H. Purcell), Volpino (Lo speziale di J. Haydn), Cherubino (Le nozze di Figaro), Piacere (Il trionfo del tempo e del disinganno di G.F. Händel), Madama Rosa (Il campanello), Stephano (Roméo et Juliette), Ciesca (Gianni Schicchi) e la Maestra delle novizie (Suor Angelica), il Signor Mozart (Zaide o la chiave dell’illusione di C. Galante) e la Capoinfermiera (Alfred di F. Donatoni). Intensa anche l’attività concertistica che comprende lo Stabat Mater di G.B. Pergolesi (RAI recording), il Pulcinella di Stravinskij, la IX Sinfonia di Beethoven (apertura del Nuovo Teatro Comunale di Vicenza), lo Stabat Mater di J. Haydn (Stresa Festival), lo Stabat Mater di G. Rossini (Turchia-Ankara), il Requiem di W.A. Mozart (in memoria di Mario Luzi, Firenze, alla presenza di Sua Santità, Papa Benedetto XVI, Castelgandolfo), Il pellegrinaggio della rosa (Teatro Pergola, Firenze), il ciclo Frauenliebe und Leben (Accademia Dino Ciani, Cortina D’Ampezzo) e gli Spanische Liebeslieder di R. Schumann, i Wesendonck Lieder di R. Wagner (Ridotto Teatro Valli, Reggio Emilia) oltre a numerosi recitals in Italia, Europa (Grecia, Irlanda, Turchia, Tunisia, Germania) e America Latina (Tournée CIDIM). È stata diretta da Jonathan Webb, Donato Renzetti, Filippo Maria Bressan, Claudio Desderi, Massimiliano Caldi, Vanni Moretto, Nicoletta Conti, Alessandro Pinzauti, Luca Pfaff e ha collaborato con registi quali Stefano Vizioli, Andrea De Rosa, Beppe De Tomasi, George Lavaudant, Lindsay Kemp, Matelda Cappelletti, Aldo Tarabella, Andrea Cigni. Fra i suoi più recenti impegni, ricordiamo il Roméo et Juliette (Stephano) prodotto dai Teatri di Pisa, Ferrara e Ravenna con la regia di Andrea Cigni.

Nadiya Petrenko Mezzosoprano
Ha studiato all’Accademia Musicale di Leopoli (Ucraina), all’Accademia Musicale di Mosca e all’Università di Princeton. Ha inoltre seguito corsi di alto perfezionamento con Angelo Bertacchi, Katia Ricciarelli, Walter Coppola. Ha iniziato la sua carriera in Ucraina cantando al Teatro d’Opera di Leopoli; è stata Prima solista presso la Filarmonica di Crimea (Yalta), la Radio Statale di Ucraina (Kiev), la Sala Nazionale dei concerti di Kiev e  al Teatro d’Opera Sperimentale di Kiev. Nel 2000 si è trasferita in Italia ed è stata premiata in diversi concorsi: nel 2000 ha vinto il primo premio assoluto al X Concorso Internazionale ‘Riviera della Versilia’, il terzo premio al Concorso Internazionale ‘Rolando Nicolosi’, il terzo premio al Concorso Internazionale ‘Arenzano’ 2001, il primo premio al Concorso Internazionale ‘Nino Carta’ Moncalieri. Tra i ruoli debuttati in Italia ricordiamo: nel 2004 Madlon (Andrea Chénier) a Lecce, Brescia, Bergamo, Pavia e Cremona; Santuzza (Cavalleria rusticana) a Cremona; Fenena (Nabucco) a Bassano del Grappa e a Jesolo; nel 2005 Amneris (Aida) a Reggio Calabria; Maddalena (Rigoletto) a Cremona, Pavia, Bergamo, Brescia e Como; nel 2006 Emilia (Otello) a Rovigo, Bolzano, Rimini, Ravenna; La Principessa (Adriana Lecouvreur) a Neustrelitz (Germania) e Cleopatra di Berlioz a Narni. Nel 2007 ha cantato Maddalena (Rigoletto) e Amneris (Aida) al Narni Opera Festival; Preziosilla (La forza del destino) a Malta e nel 2008 Dama (Macbeth) a Cremona e Brescia; ha recitato in Rosenkavalier al Carlo Felice di Genova, nello Stabat Mater di Dvořák a Cremona, in Das Lied von der Erde di Mahler a Portogruaro, in Gianni Schicchi e La medium per i Teatri del Circuito Lirico Lombardo. Nel 2009 ha interpretato nuovamente Zita in Gianni Schicchi a Lecce, e successivamente Clotilde nella Norma per il Circuito Lirico Lombardo; nel 2010 è stata Amneris nell’Aida portata in scena a Forli; Teresa (La sonnambula) a Cremona, Pavia, Brescia e Como e nel 2011 Mercedes nella Carmen all’Auditorium Santa Chiara di Trento.

Saverio Fiore Tenore
Nato a Bari, dopo aver conseguito il diploma di canto con il massimo dei voti presso l’Istituto musicale ‘G. Paisiello’ di Taranto ha vinto una borsa di studio presso l’Accademia di Arte Lirica di Osimo. Attualmente continua a perfezionarsi sotto la guida di Luigi De Corato. Debutta nel 1998 con Il fortunato inganno di G. Donizetti al Festival della Valle D’Itria (registrato in CD da Dynamic) e prosegue interpretando ruoli principali in diverse opere, tra cui: Tieste di S. Bussotti e Prova d’orchestra di G. Battistelli al Teatro dell’Opera di Roma; L’elisir d’amore a Grosseto; La bohème a Jesi e nei teatri lombardi; Don Pasquale al Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto; Madama Butterfly all’Opera Giocosa di Savona e al Teatro Comunale di Modena; La traviata a Savona e a Reggio Calabria; Lucia di Lammermoor al Megaron Mousikis di Salonicco; Don Carlo allo Sferisterio di Macerata; Rigoletto in tournée europea, Werther a Savona e a Rovigo. Ha inoltre partecipato alla produzione di Assassinio nella cattedrale di I. Pizzetti a Bari (spettacolo registrato in DVD). Diverse sono le esecuzioni di messe e oratori a cui ha preso parte: Petite Messe Solennelle di G. Rossini e Requiem di W.A. Mozart a Bari, Te Deum di A. Bruckner al Conservatorio di Milano, Messa dell’Incoronazione di W.A. Mozart all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Liebeslieder Waltzer di J. Brahms alle Settimane Musicali di Stresa, Messa di Requiem di G. Verdi al Teatro Umberto Giordano di Foggia e Messa di Gloria di G. Puccini a Pesaro. Nel 2009 ha debuttato al Festival di Salisburgo come Aufide nel Moïse et Pharaon diretto da Riccardo Muti, ruolo poi ripreso, sempre sotto la direzione di Muti, per l’inaugurazione della stagione 2010/2011 del Teatro dell’Opera di Roma. Ha preso parte alla produzione di Lucia di Lammermoor (Arturo) al Maggio Musicale Fiorentino e nel Parsifal a Valencia con la direzione di Lorin Maazel. Ha poi cantato in Elektra di R. Strauss al Maggio Musicale Fiorentino per la direzione di Seiji Ozawa; Manon Lescaut (Edmondo) al Teatro La Fenice di Venezia; Madama Butterfly (Goro) e Turandot all’Arena di Verona; Salomè (II Ebreo) a Firenze per la regia di Robert Carsen; Manon Lescaut al Teatro Filarmonico di Verona; Nabucco al Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Riccardo Muti; Aida a Firenze, sotto la bacchetta di Zubin Mehta. È stato impegnato in Lucia di Lammermoor (Arturo) al Teatro Regio di Torino sotto la direzione di Bruno Campanella, ne La traviata (Gastone) all’Arena di Verona. Prossimamente si esibirà in Falstaff (Dottor Cajus) al Filarmonico di Verona, in Madama Butterfly (Goro) a Roma, e, a Firenze, in Der Rosenkavalier e in Don Carlo, opera inaugurale del Festival del Maggio Musicale Fiorentino del 2013, diretto da Zubin Mehta.

MARCO VOLERI Tenore
Diplomato al Conservatorio ‘G. Verdi’ di Milano, ha frequentato l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano sotto la guida del maestro Gaifa e preso parte alla prestigiosa Accademia Lirica del Rotary International nella classe del maestro Montanari. Si è perfezionato presso l’Accademia del Belcanto (CUBEC) con Mirella Freni. Nel 2011 ha conseguito la Laurea Specialistica in Canto Lirico presso il Conservatorio di La Spezia. Ha partecipato a masterclass di repertorio operistico con: Janos Acs, Lucetta Bizzi, Enzo Dara, Bruno De Simone, Mariella Devia, Veriano Lucchetti, Gabriella Ravazzi, Mietta Sighele e Renato Bruson. È stato interprete di più di 40 ruoli operistici in Italia e all’estero. È stato esecutore di più di 100 programmi concertistici in Italia, Europa, Sudamerica e Sudafrica in 5 lingue, con repertori Sacri, Operistici, Liederistici, Operettistici, da Camera, Contemporanei. Nel 2006 ha vinto il Premio Speciale ‘Pagliacci’ al XII Concorso Internazionale ‘Riccardo Zandonai’ di Riva del Garda ed ha vinto il ruolo di Bardolfo nel Falstaff di R. Bruson al XVI Concorso Internazionale ‘Rocca delle Macìe’. Ha inciso per Kicco Music, Isea Arts, Naxos. È stato Malcom nel Macbeth del Teatro Sferisterio di Macerata per la regia di PierLuigi Pizzi, ha cantato Dichterliebe di Schumann con il pianista Bruno Canino, ha fatto parte del cast di Death in Venice di B. Britten al Teatro La Fenice di Venezia con la regia di Pierluigi Pizzi e la direzione di Bruno Bartoletti. È stato Don Curzio ne Le nozze di Figaro al Teatro alla Scala di Milano sotto la direzione di Giovanni Antonini con la regia di Giorgio Strehler ripresa da Marina Bianchi. Nel 2011 ha cantato La traviata al Coccia di Novara e al Seul Centre Arts, accanto al soprano Mariella Devia.

Mihail Dogotari Baritono
Nato in Moldavia nel 1986, intraprende gli studi musicali presso il Music College ‘Ştefan Neaga’ di Chisinau e si perfeziona alla National Music Academy di Bucarest in Romania. Inizia un’intensa attività concertistica insieme alla National Philharmonic di Chisinau e, in Germania, partecipa a diversi concorsi nazionali e internazionali tra cui: ‘Ştefan Neaga’, ‘Joseph Schmidt’, ‘Magda Ianculescu’. Posizionandosi sempre tra i primi posti, nel 2008 vince il primo premio al concorso per giovani cantanti ‘Mihail Jora’ e nel 2009 nella competizione del Festival of Romanian Lied. Nel 2010 partecipa al 61° Concorso AsLiCo, risultando idoneo. Viene così coinvolto nel progetto Opera domani, XIV edizione, nell’opera Lupus in fabula di R. Sargenti (Uomo Sakili). Nel 2010 è stato Alidoro ne La Cenerentola del Circuito Lirico Lombardo e Barone Douphl ne La traviata portata in scena al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno.

FRANCESCO MUSINU Basso
Studia al Conservatorio di Cagliari con il maestro de Osma sino al Compimento inferiore. Nel 1981 entra nel Coro di Cagliari, dove canta sino al 1986 anche come solista. Partecipa ai corsi di perfezionamento tenuti dall’insegnante Corradetti a S. Margherita Ligure; studia musica da camera rinascimentale con Siminovich e debutta nel Festino del Giovedì grasso di Banchieri. Vince il Concorso ‘Belli’ di Spoleto e dal 1981 inizia la carriera di solista affiancando artisti di fama internazionale come: Muti, Chailly, Oren, Gelmetti, Bonynge, Santi, Abbado, Bartoletti, Domingo, Alagna, Bruson, Dessì, Devinu, Ricciarelli, Manca di Nissa, Scandiuzzi, Ghiaurov, Frontali, Bene, Pizzi, Cavani, Salvatores, Zhang Ymou e molti altri. Tra i suoi ultimi lavori, nel 2008 Rigoletto a Torino, Rusalka e La fanciulla del west a Roma, La traviata a Milano, Nabucco a Venezia, Evgenij Onegin a Cagliari; nel 2009 Semën Kotko  a Cagliari, La traviata a Roma, Torino e Napoli; nel 2010 Rigoletto a Milano, Tosca a Cagliari, Salomè a Firenze, Adriana Lecouvreur a Roma.

PARK TAIHWAN Basso
Nasce a Seoul, si laurea in canto all’Università di Yonsei in Corea. Si trasferisce in Europa dove, al Conservatorio di Monaco frequenta i corsi di Lied e a Milano, all’Accademia Internazionale, frequenta il corso di perfezionamento di canto. Nel 2003 vince il primo premio al Concorso ‘Musica e vita’, nel 2006 è finalista al Concorso ‘Voci Verdiane’ a Busseto e riceve il Premio Speciale Concorso ‘Mongini’ a Ispra, nel 2007 vince il secondo premio al X Concorso ‘Rosetum’, e nel 2008 gli viene assegnato il Premio Teatro d’Opera al Concorso ‘Viotti’ di Vercelli. A Seoul, debutta nel ruolo di Sarastro in Die Zauberflöte di W.A. Mozart, è Piro ne I lombardi alla prima crociata, Filippo in Don Carlo, Sparafucile in Rigoletto e Dulcamara ne L’elisir d’amore. Al Prinzregenten Theater di Monaco reinterpreta Sarastro e canta nella Messa da Requiem di G. Verdi. È Monterone e Sparafucile (Rigoletto), il Commendatore (Don Giovanni), Ramphis (Aida) e il Dottor Grenvil (La traviata) nei teatri della Lombardia, Gualtiero (I puritani) al Teatro Donizetti a Bergamo. Di nuovo Monterone in Rigoletto all’Auditorium G. Verdi di Milano con l’Orchestra Sinfonica La Verdi diretta da Giampaolo Bisanti. Al Teatro alla Scala di Milano interpreta un Ufficiale in Una Lady Macbeth nel distretto di Mcensk,  canta in un concerto di musiche pucciniane con l’Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly ed è The Keeper of the Madhouse in The Rake’s Progress. Al Teatro Verdi di Sassari debutta il ruolo di Wurm (Luisa Miller), a Pisa è Ramphis (Aida) e al Teatro Carlo Coccia di Novara e Teatro Sociale di Mantova è Zuniga (Carmen), al Teatro di Losanna è Bonzo (Madama Butterfly). Debutta al Festival dei due Mondi di Spoleto dove è il numero cinque nell’opera Gogo no eiko di Henze.

Abramo Rosalen Basso
Diplomato in organo, intraprende lo studio del canto. Collabora con diversi gruppi ed orchestre italiane e straniere. Debutta per la Biennale di Venezia nel 2002 con l’opera contemporanea Big Bang Circus di Claudio Ambrosini, eseguita poi anche al Teatro Lirico di Trieste e al Teatro San Carlo di Napoli. Al Teatro La Fenice è Frère Laurent in Romeo et Juliette ed inoltre canta nell’opera Il principe porcaro di Nino Rota e ne L’Angelo e l’Aura di Carlo De Pirro. Si è esibito anche nei teatri: Alighieri di Ravenna, Verdi di Pisa, Goldoni di Livorno, Comunale di Treviso, Sociale di Rovigo, Olimpico di Vicenza, Comunale di Trento, Rendano di Cosenza, Marrucino di Chieti, Bonci di Cesena, interpretando Ramfis (Aida), Padre Guardiano (La forza del destino), Zaccaria (Nabucco), Oroe (Semiramide), Don Magnifico (La Cenerentola), Don Basilio (Il barbiere di Siviglia), Mustafà  (L’italiana in Algeri), Tobia Mill (La cambiale di matrimonio), Gaudenzio (Il signor Bruschino), zio Bonzo (Madama Butterfly), Leporello e Commendatore (Don Giovanni), Bartolo (Le nozze di Figaro), Sarastro (Die Zauberflöte), Polifemo (Acis e Galatea di Haendel). Ha cantato anche al Palau de Les Arts di Valencia, all’Opera di Stato di Tirana e in Repubblica Slovacca. Ha lavorato con direttori quali Lorin Maazel, Alberto Veronesi, Marcello Panni, Jonathan Webb, Herbert Handt, Renè Clemencic, Giampaolo Maria Bisanti, Carlo Montanaro, Filippo Maria Bressan, Michele Rovetta. Ed ha collaborato con registi quali Beppe de Tomasi, Maurizio Scaparro, Henning Brockhaus, Damiano Michieletto, Mariusz Trelinsky, Stefano Vizioli, Andrea Cigni, Aldo Tarabella, Luca Verdone, Beppe Menegatti, Luca Ferraris, Marco Bellussi. Il suo repertorio comprende anche musica da concerto sia sacra che profana. Ha al suo attivo diverse esecuzioni di J.S. Bach tra le quali la Messa in si minore, Gesù in Johannespassion, numerose cantate ed il Magnificat. Canta la Messa da Requiem di G. Verdi, The Messiah di Haendel, la Caecilienmesse e la Paukenmesse di Haydn; la Messa dell’Incoronazione, la Grande messa in do minore, il Requiem di Mozart. Interpreta la IX Sinfonia di Beethoven, lo Stabat Mater e Messa da Gloria di Rossini, Ein Deutsches Requiem di J. Brahams, il Te Deum di Charpentier, il Vespro della Beata Vergine ed è stato Plutone ne Il ballo delle ingrate di Monteverdi e Achior nell’oratorio La Betulia liberata. Con il Cenacolo musicale di Sacile ha approfondito lo studio dell’interessante repertorio per basso di cantate e mottetti sacri e profani di Monteverdi, Stradella, Caldara, Haendel ed altri autori.

CARLO DI CRISTOFORO Basso
Nasce a Roma e studia canto e pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia. Vince numerosi concorsi tra cui il Concorso ‘Maria Battistini’ di Rieti e il Concorso ‘Gioacchino Belli’ di Spoleto. Svolge attività concertistiche con la RAI e con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha collaborato con i maggiori direttori d’orchestra tra i quali: Riccardo Muti, Zubin Mehta, Gary Bertini, Daniele Gatti, Daniel Oren, Gianluigi Gelmetti, Alain Lombard, Donato Renzetti, Renato Palumbo, Stefano Ranzani, Giuseppe Sinopoli, Paolo Olmi, Michael Plasson (con cui ha registrato in DVD la Jèrusalem di Verdi). Ha altresì collaborato con famosi registi tra i quali: Franco Zeffirelli, Pier’Alli, Ermanno Olmi, Giuseppe Patroni Griffi, Hugo De Ana, Pierluigi Pizzi, Robert Carsen, Denis Krief, Giuliano Montaldo, Jonathan Miller, Beni Montresor, Alberto Fassini, Gilbert Deflo, Renzo Giacchieri. Ha partecipato a tournées nazionali con il Teatro alla Scala di Milano (con varie produzioni tra cui La fanciulla del west diretta da Giuseppe Sinopoli), l’Opera di Roma, lo Sferisterio di Macerata, La Fenice di Venezia, il Carlo Felice di Genova, il Comunale di Firenze (Ariadne auf Naxos per la direzione di Zubin Metha), il Lirico di Cagliari, il Bellini di Catania, il Verdi di Trieste, il Massimo di Palermo, L’Arena e il Filarmonico di Verona, il San Carlo di Napoli e il Regio di Torino, il  Comunale  di  Bologna. All’estero ricordiamo le tournées a Tokyo con la Scala di Milano, con il Comunale di Bologna e il Massimo di Palermo oltre che le presenze ad Hannover e Valencia. È stato insignito di importanti riconoscimenti quali il Premio ‘Lauri Volpi’ e il Premio ‘Mario Tiberini’.

ROMANO DALZOVO Basso
Ventisettenne, è nato e risiede in provincia di Verona. Si è avvicinato al canto lirico a 15 anni cantando nel coro; nel 2006 è stato avviato allo studio da Gianni Costa e ha poi proseguito in modo sistematico dal 2007 con i bassi Ivo Vinco e Bonaldo Giaiotti che, apprezzando la bella qualità timbrica e la musicalità, lo hanno motivato a prepararsi ad una carriera solistica. Dal 2010 studia intensamente tecnica e repertorio con Vincenzo Rose. Si è esibito in numerosi concerti lirici, sacri e da camera in qualità di solista e recentemente ha superato l’audizione nel coro della Fondazione Arena di Verona e ha partecipato a tutti gli  spettacoli della stagione estiva 2011. Successivamente ha conseguito l’idoneità per il Coro AsLiCo con cui attualmente collabora.

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