Il barbiere di Siviglia
ossia un vulcuno è la mia mente
Opera domani – XXI
Locandina
Dramma comico in due atti. Musica di Gioachino Rossini.
Libretto di Cesare Sterbini dalla commedia Le barbier de Séville di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais.
Prima rappresentazione Teatro Argentina di Roma, 20 febbraio 1816
Il Conte d’Almaviva Massimo Montanari, Stefano Sorrentino, Francesco Tuppo
Rosina Olesya Berman, Beatrice Mezzanotte, Irene Molinari
Figaro Francesco Auriemma, Oganes Avakyan, Francesco Solinas
Bartolo Giuseppe Esposito, Filippo Rotondo
Basilio Victor Sporyshev, Shi Zong
Berta Beatrice Mezzanotte, Monica-Tiberia Naghi, Ilenia Tosatto
Ufficiale Francesco Auriemma, Oganes Avakyan, Francesco Solinas
Direttore
Michele Spotti
Regia
Danilo Rubeca
Scene Emanuele Sinisi
Costumi Anna Cavaliere
Light designer Fiammetta Baldiserri
Collaborazione alla drammaturgia Roberto Covatta
Elaborazione cori dei ragazzi Giuseppe Califano
Orchestra 1813
Nuovo allestimento
Produzione AsLiCo
in coproduzione con Gran Teatre del Liceu, Barcellona
È l’alba. Nella cucina sotterranea del Grand Hotel dei sogni, Clorinda e Tisbe, le due viziatissime figlie del vecchio barone Don Magnifico, aspettano irrequiete la colazione facendo un gran baccano, mentre Cenerentola, figliastra del barone, è intenta a preparare dolci e caffè per gli ospiti dell’hotel. Da quando Don Magnifico è rimasto vedovo, ha sperperato tutta l’eredità della povera Cenerentola per soddisfare i capricci delle due figlie vanitose, trovandosi costretto a trasformare il suo vecchio palazzo in un Grand Hotel. L’arcigno barone ha obbligato la figliastra a vestire gli abiti della cameriera, costringendola a svolgere tutti i lavori più umili e faticosi. È appena sorto il sole e, come ogni mattina, Cenerentola si ritrova a sgobbare tra pentole e tegami. Alla porta dell’hotel bussa Alidoro, il pony express dei sogni, inviato di nascosto dal principe Don Ramiro: con la scusa di consegnare dei pacchi, Alidoro è incaricato di cercare una fanciulla buona e virtuosa con cui il principe possa sposarsi. Cenerentola lo accoglie con affetto, mentre le sorellastre lo cacciano in malo modo. All’improvviso, i Lobby boys, i tre facchini dell’albergo, annunciano che il principe in persona sta arrivando proprio al Grand Hotel, per invitare le figlie del barone al gran ballo. Don Magnifico architetta un piano diabolico: metterà fine alle ristrettezze del suo disastroso bilancio proprio grazie al matrimonio principesco! Nel frattempo Don Ramiro si aggira per i corridoi dell’edificio. Il principe ha scambiato i suoi abiti con quelli del suo fedele servitore Dandini, per osservare in tutta libertà il vero comportamento delle fanciulle e scegliere così la sposa più saggia. Appena gli occhi di Ramiro incontrano lo sguardo di Cenerentola sboccia l’amore. Uno squillo di trombe annuncia l’arrivo del principe nella hall del Grand Hotel. Si aprono le porte dell’ascensore e Dandini, da gran burlone, si presenta in abiti principeschi, spacciandosi per Ramiro! Don Magnifico e le figlie cadono nel tranello e lo accolgono con grandi inchini. Il finto principe annuncia che la festa si darà nel Salone delle Delizie e, mentre tutti si avviano festanti, Cenerentola implora il patrigno di condurre anche lei al ballo. Don Magnifico la respinge brutalmente e Alidoro, che ha assistito a tutta la scena, decide commosso di aiutarla. Mentre Don Ramiro e Dandini cercano di salvarsi dalle asfissianti attenzioni delle sorellastre, nel Salone delle Delizie arriva una misteriosa dama. È Cenerentola, che elegantissima fa la sua apparizione tra lo stupore generale. Dandini, continuando a recitare la parte del principe, prova in tutti i modi a corteggiarla, ma lei dichiara di essersi innamorata del suo cameriere. Don Ramiro sente tutto ed è al culmine della gioia, vorrebbe sposarla subito, ma Cenerentola decide di mettere alla prova il suo amore lasciandogli un braccialetto: egli dovrà cercarla e riconoscerla, e solo quando l’avrà ritrovata potrà amarla. La giovane fanciulla fugge, mentre Don Ramiro, tornato nei panni del principe, giura di ritrovarla anche in capo al mondo. Intanto, Dandini informa Don Magnifico di essere un semplice servitore, scatenando le ire del barone e delle perfide figlie. Nel frattempo, la povera Cenerentola è tornata a vestire gli umili panni della cameriera. È scesa la notte sul Grand Hotel e un tremendo temporale impedisce la partenza del principe: il forte vento ha rovesciato la sua carrozza appena prima di partire. Ramiro, accompagnato dal fedele Dandini, torna di corsa nell’hotel per chiedere aiuto. Subito riconosce in Cenerentola la dama misteriosa del ballo e la chiede in sposa. Così la bella fanciulla, dopo aver perdonato il patrigno e le sorellastre, corona il suo sogno di libertà e, da serva sfruttata che era, sale al trono in un tripudio di gioia.





