2013 Otello
2013 Otello
2013 Otello
2013 Otello
2013 Otello

2013 Otello

Dramma lirico in quattro atti. Musica di Giuseppe Verdi. Libretto di Arrigo Boito, da William Shakespeare.
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 5 febbraio 1887

Otello Walter Fraccaro, Francesco Anile
Jago Alberto Gazale
Cassio Giulio Pelligra
Roderigo Saverio Pugliese
Lodovico Alessandro Spina
Montano Antonio Barbagallo
Desdemona Daria Masiero
Emilia Raffaella Lupinacci
Un araldo Luca Vianello

Direttore
Giampaolo Bisanti

Regia
Stefano de Luca

Scene e costumi Leila Fteita
Light designer Claudio De Pace

Maestro del coro Antonio Greco

Coro AsLiCo del Circuito Lirico Lombardo
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano

Maestro del coro voci bianche Michelangelo Gabrielli
Altro Maestro del coro voci bianche Lidia Basterrechea

Coro voci bianche del Teatro Sociale di Como
Coro voci bianche del Conservatorio di Como
Banda di palcoscenico del Teatro Sociale di Como

Coproduzione Teatri del Circuito Lirico Lombardo

Nuovo allestimento

 

 

Atto I
L’esterno del castello in una città di mare nell’isola di Cipro, alla fine del XV secolo. La folla attende Otello, nuovo comandante del presidio veneziano, che sta attraversando il mare in tempesta, e prega per la sua sorte. Dopo aver trionfato sui musulmani e superato indenne la tempesta di mare, Otello viene entusiasticamente accolto dagli abitanti dell’isola. Fanno eccezione Roderigo, innamorato di Desdemona, e l’alfiere Jago che, mosso dall’odio verso il suo signore, inizia a tramare contro di lui, coinvolgendo il suo favorito Cassio in abbondanti libagioni. Ubriaco, questi perde il senno e ferisce in duello Montano, mentre Jago fomenta una rissa, sedata da Otello. Il moro degrada Cassio, poi si allontana teneramente insieme a Desdemona, per trascorrere insieme la prima notte di nozze.

Atto II
In una sala terrena del castello, Jago perfeziona il suo disegno e spinge Cassio a rivolgersi a Desdemona affinché perori la sua causa col marito; poi riflette sul suo destino. Incontrando Otello l’alfiere insinua nell’animo di lui, che ha scorto Cassio a colloquio con Desdemona, il sospetto dell’infedeltà della moglie. Ma vedendo la consorte accolta con trasporto dagli abitanti dell’isola, Otello dimentica per qualche istante i dubbi. Quando ella intercede perché Cassio riacquisti il suo grado di capitano, l’ira del moro si riaccende. Dalle mani di lei cade il fazzoletto donatole dal marito in pegno d’amore, che Jago si fa consegnare da Emilia, dama di compagnia di Desdemona, progettando di nasconderlo in casa di Cassio. Desdemona chiede l’indulgenza dello sposo per averlo turbato. Ma Otello si va convincendo che il suo mondo di certezze è oramai tramontato, e Jago gli promette che gli farà vedere la preziosa seta in mano al suo presunto rivale. L’alfiere lo inganna ulteriormente narrandogli di aver udito il rivale in sogno pronunciare frasi amorose all’indirizzo di Desdemona. Otello, ferito a morte, giura solennemente di vendicarsi.

Atto III
Nella gran sala del castello, l’araldo annuncia l’arrivo degli ambasciatori veneziani e Jago annuncia ad Otello che presto trarrà Cassio in suo presenza. Giunge Desdemona, che tenta nuovamente di difendere la causa del capitano, ma quando non può esibire il fazzoletto, che Otello ha chiesto di vedere, ella subisce la furia del marito, costringendola ad allontanarsi sconvolta. Ferito nell’intimo, Otello sfoga tutta la sua amarezza. Indi Jago lo spinge a celarsi per ascoltare il dialogo successivo in cui l’alfiere, con l’inganno, induce Cassio a esibire il fazzoletto, ritrovato in casa sua e creduto l’omaggio di un’ignota corteggiatrice. Otello si persuade dell’adulterio, ma squillano le trombe che annunciano l’arrivo delle navi veneziane; Cassio s’allontana e il moro rende partecipe Jago della sua decisione di uccidere i colpevoli. Entrano Lodovico, Montano, Desdemona e i dignitari: leggendo il messaggio del Doge che lo richiama a Venezia, Otello perde la ragione e insulta la moglie. Desdemona piange, mentre Jago suggerisce le prossime mosse a Otello e a Roderigo. Il moro, in preda a una crisi, sviene. Tutti si allontanano in preda all’orrore e Jago contempla il suo trionfo, mentre da fuori risuonano inni in onore del moro.

Atto IV
Nella sua camera da letto, Desdemona si congeda con mestizia Emilia, narrandole la storia dell’ancella Barbara e, dopo aver pregato, si prepara al sonno. Nonostante ella si proclami innocente, Otello, entrato nella stanza, la soffoca prima che Emilia dia l’allarme. Accorre Cassio, dopo aver ucciso Roderigo nell’agguato in cui lui stesso avrebbe dovuto soccombere, seguito da Lodovico, Montano e Jago, che fugge dopo che le sue malefatte sono state svelate. Allora Otello, dopo aver dato addio alla vita, estrae un pugnale e si trafigge, spirando dopo aver premuto le sue labbra su quelle innocenti di Desdemona.

MUSICA RARA
di Giampaolo Bisanti

Penultima opera di Verdi, Otello – la cui composizione terminò negli ultimi giorni del 1886 – vide le scene al Teatro alla Scala in una trionfale prima il 5 febbraio 1887. Verdi rivestì la ben nota vicenda d’amore e gelosia shakesperiana con una musica di impatto altrettanto forte ed impetuoso. Densa di suggestioni wagneriane, la musica di Verdi rompe definitivamente con le forme ‘chiuse’, convenzione del melodramma ottocentesco, preferendo un discorso musicale ampio, un amalgama di melodie e temi che assecondano la vicenda e la psicologia dei protagonisti. L’orchestrazione è densa, nutrita di un sinfonismo opulento ma è meravigliosamente interpolata da momenti di tale intimità e di tale ‘isolamento’ strumentale da lasciare stupefatti. A tal proposito basti ascoltare il grande divario che separa la tumultuosa scena iniziale dal grande momento romantico del duetto notturno; oppure lo straordinario tessuto sonoro, suonato dai soli contrabbassi, che introduce l’ultimo atto e che descrive perfettamente l’ansia, la solitudine e la malinconia piena di presentimenti della povera Desdemona.

Le scritture vocali sono ardue per durata e per tessitura. Il ruolo del tenore ha in sé le grandi arcate sonore del repertorio wagneriano unite alla dolcezza ed allo stile più schiettamente belcantista e tipicamente italiano. Jago mantiene un baricentro vocale che richiede un’estensione ampia ed una sicurezza nel canto spianato come in quello declamato. Desdemona, forse il personaggio più ‘tradizionale’ da un punto di vista vocale, esige un controllo dei fiati ed una intensità e partecipazione emotiva costanti, che non devono mai lasciare il posto ad un lirismo fine a sé stesso.

Il capolavoro verdiano rappresenta uno degli apici di tutta la storia del melodramma italiano.

Un vertice compositivo che esige rispetto, attenzione alle forme ed ai contenuti senza mai perdere di vista la volontà del compositore che voleva fosse un grande dramma in musica; un dramma dei personaggi ma anche della vita; quella di ognuno di noi; quella che lascia il particolare di una vicenda con i suoi specifici personaggi per diventare una storia di tutti gli esseri umani e per tutti gli uomini. Il tutto sostenuto da una musica di fattura rara, potente ed entusiasmante.

UMANISSIME PASSIONI
di Stefano de Luca

Provengo da una tradizione teatrale che tiene in massima considerazione le intenzioni dell’autore. Con Otello – grazie al genio teatrale di Verdi e Boito – ci troviamo di fronte ad una perfetta fusione tra musica e testo drammatico. Mio desiderio è di riuscire a concretizzare questa profonda compenetrazione.

Lo spazio scenico del nostro Otello contiene una successione ininterrotta di situazioni di grande forza espressiva. Uno spazio dove possano essere costruite ‘transizioni’ registiche che rispettino la fluidità strutturale del dramma lirico di Verdi; che possa riflettere le passioni assolute e devastanti che ne costituiscono il cuore tenebroso e pulsante. Uno spazio che faccia riferimento alla O del teatro elisabettiano, a quella simbolica circolarità che rappresenta il mondo intero: un antichissimo altare-piattaforma, pronto ad accogliere un inevitabile sacrificio di sangue al lato più oscuro delle passioni umane.

Il mio desidero di regista è altresì quello di porre l’accento sulle relazioni tra i personaggi, senza proporre interpretazioni preconfezionate, ma costruendo i caratteri insieme agli interpreti, ritagliandoli sulle loro caratteristiche e sulle loro specifiche personalità umane e sceniche. Otello è un’opera di grande spiritualità, inscena l’eterno conflitto tra le forze che agiscono nell’universo così come nel profondo dell’interiorità di ognuno di noi.

Solo mettendoci, con umiltà e rispetto, alla ricerca di quel vero dramma musicale lontano dalla convenzionalità che Verdi con Otello aveva efficacemente ricercato, potremo forse, noi per primi, sorprenderci ed emozionarci di fronte a queste umanissime passioni e – allo stesso tempo – percepire e rappresentare l’universalità di questa lotta interiore tra gli aspetti oscuri e quelli luminosi dell’anima.

ROMAN BROGLI-SACHER Direttore
Nato nel 1966 in Svizzera, è direttore musicale generale del Teatro di Lubecca dalla stagione 2001/02, nonché direttore operistico dalla stagione 2007/08. Comincia la sua carriera come primo trombone nell’Orchestra sinfonica di San Gallo, per poi diventare direttore d’orchestra e assistente del direttore musicale generale John Neschling. Dopo l’esperienza a San Gallo, si sposta all’Opera di Halle, dove è direttore principale e direttore musicale generale assistente dal 1997 al 2001. Dal 2003 al 2008 lavora regolarmente all’Opera di Stoccarda. Nel 2008 dirige Wozzeck al Teatro di Berna, seguito da Tannhäuser al Festival di Eutin. Nel 2009 dirige Das Rheingold all’Opera di Dublino. Si dedica inoltre a Salome al Teatro di Lubecca, occupandosi dell’interpretazione musicale e della messinscena. Nel 2010 dirige l’ultima parte del nuovo allestimento de Der Ring des Nibelungen, una produzione che suscita un interesse internazionale e di cui è uscito di recente il DVD per Musicaphon. Per quanto riguarda l’attività concertistica, ha diretto le più importanti orchestre al mondo, fra cui: Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin, Orchestra Sinfonica del Bayerischer Rundfunk, Wiener Symphoniker, Hamburger Symphoniker, Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, Orchestra Sinfonica di Roma, Orchestre de la Suisse Romande, Staatsopernorchester Stoccarda e Hannover, China National Symphony Orchestra, National Symphony Orchestra di Taipei, Orchestra di Guangzhou Hong Kong, Orchestre sinfoniche di Berna, Altenburg, Cannes, Palma di Maiorca e Cagliari. Numerose anche le registrazioni, fra cui si ricorda una successione di esecuzioni dal vivo con l’Orchestra Filarmonica di Lubecca, a partire dal 2007.

FEDERICO GRAZZINI Regista
Nato nel 1982 a Fiesole, nel 2008 si diploma in regia teatrale alla Scuola d’arte drammatica ‘Paolo Grassi’ di Milano dove approfondisce lo studio sulla recitazione e inizia a collaborare con la Scuola Civica di Musica di Milano. Debutta alla regia nel 2004 con La casa di Asterione di J. L. Borges al Teatro Puccini di Firenze. Dal 2004 firma regia e light design di diversi spettacoli per il teatro di prosa e per l’opera tra cui Carmina Burana al Teatro Dal Verme di Milano, Expoi al Piccolo Teatro di Milano, Hansel e Gretel di E. Humperdinck e Rigoletto per il progetto Pocket Opera dell’AsLiCo, Gianni di Parigi per il Festival della Val d’Itria di Martina Franca (spettacolo ripreso nel settembre 2011 per il Wexford Opera Festival), Il barbiere di Siviglia nel 2011 per il circuito lirico lombardo As.li.co. Nel 2013 Il piccolo spazzacamino per il Teatro Regio di Torino. I suoi spettacoli hanno toccato importanti teatri in Italia e all’estero tra cui Il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Sociale di Como, il Teatro degli Arcimboldi di Milano, il Teatro Grande di Brescia, il Teatro Fraschini di Pavia, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Sistina di Roma, il Teatro Regio di Torino, Wexford Opera House in Irlanda, Opéra Royale de Wallonie di Liege in Belgio. Ha ricevuto riconoscimenti in diversi importanti concorsi internazionali per la regia d’opera: secondo classificato all’International Opera Directing Contest 2011 del Teatro Regio di Torino, secondo classificato al Wagner200 International Contest 2012 con menzione speciale della giuria, finalista all’European Opera Prize di Camerata Nuova e Opera Europa 2013. Attualmente è semifinalista al prestigioso concorso di regia d’opera Ring Award di Graz che si concluderà nel 2014.

ANDREA BELLI Scenografo
Diplomato a Venezia, dopo una breve esperienza al Centro sperimentale di Roma si trasferisce a Milano. L’esperienza professionale è svolta in diversi campi della scenografia e art direction, dal mondo del teatro d’opera al musical e alla prosa, nella moda per fiere, eventi e sfilate, nel mondo dell’animazione e dei parchi per divertimento. Prende parte anche alla pre-produzione di una serie d’animazione prodotta dalla Rainbow e andata in onda sulle reti Rai. Sempre per la Rainbow, progetta le scenografie del nuovo parco divertimenti di Roma Valmontone.

VALERIA DONATA BETTELLA Costumista
Nata a Padova nel 1982, si diploma in Scenografia nel 2007 presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2008 frequenta il corso di costume teatrale presso l’Accademia di Arti e Mestieri dello Spettacolo del Teatro alla Scala di Milano. Durante il percorso accademico collabora con diverse realtà teatrali, tra cui la Biennale di Venezia (figurinista e realizzatrice delle marionette per Il mondo della luna di Baldassarre Galuppi, regia Gabbris Ferrari). Collabora nel 2008 con Federico Grazzini per gli spettacoli della compagnia Expoi al Piccolo Teatro di Milano; nel 2009 firma i costumi di Rigoletto per il progetto Pocket Opera; nel 2010 quelli di Gianni di Parigi di Gaetano Donizetti per il 34° Festival della Valle d’Itria, ripresi l’anno successivo per il 60° Wexford Festival Opera; nel 2011 quelli di Nabuccolo, per il progetto AsLiCo Opera Kids, e de Il barbiere di Siviglia per il Circuito Lirico Lombardo. Nel 2012, sempre per il Circuito Lirico Lombardo, firma i costumi di Ernani (regia di Andrea Cigni). Si è classificata seconda ai concorsi ‘Creatività all’Opera – Rigoletto’ presso il Teatro Regio di Torino nel 2010 e ‘Wagner 200’ nel 2012. È finalista allo European Opera-Directing Prize 2013.

ANTONIO GRECO Maestro del coro
A sette anni ha iniziato la propria esperienza nel canto corale sotto la guida di monsignor Dante Caifa, già maestro di cappella della Cattedrale di Cremona, del quale è in seguito divenuto assistente. Si è diplomato in pianoforte con Mario Gattoni, presso il Conservatorio di Mantova, in musica corale e direzione di coro con Domenico Zingaro presso il Conservatorio di Milano, e ha conseguito con lode il diploma accademico di II livello in polifonia rinascimentale sotto la guida di Diego Fratelli, presso il Conservatorio di Lecce. Ha studiato prassi esecutiva antica e ornamentazione con Roberto Gini; clavicembalo e basso continuo con Giovanni Togni; contrappunto e teoria rinascimentale con Diego Fratelli. Attualmente è docente di Esercitazioni Corali presso l’Istituto Pareggiato G. Verdi di Ravenna. Nel 1993 ha fondato il Coro Costanzo Porta alla cui guida ha vinto premi in concorsi nazionali ed internazionali. Dal 2004 al Coro si è affiancata Cremona Antiqua, gruppo strumentale specializzato nell’esecuzione del repertorio tardo-rinascimentale e barocco. Nel 2000 ha fondato la Scuola di musica e canto corale Costanzo Porta. Dal 2006 è Maestro del Coro del Circuito Lirico Lombardo, con cui ha partecipato alla messa in scena di oltre trenta titoli del grande repertorio operistico italiano ed europeo. Ha tenuto masterclass sul repertorio barocco presso la Scuola dell’Opera di Bologna e presso l’Accademia Rodolfo Celletti di Martina Franca. Collabora ormai da alcuni anni con il Festival della Valle d’Itria, presso il quale ha diretto più volte l’Orchestra Internazionale d’Italia, la OIDI Festival Baroque Ensemble, l’Orchestra della Magna Grecia e il Coro Slovacco di Bratislava in produzioni sacre e profane.

THOMAS HALL Baritono
Ha fatto il suo debutto europeo come Telramund (Lohengrin) al Savonlinna Opera Festival in Finlandia, riscuotendo notevole successo di pubblico e di critica. È stato invitato nuovamente a Savonlinna nell’estate 2012 per esibirsi ne Der fliegende Holländer nel ruolo eponimo, che ha poi interpretato al Teatro Regio di Torino. Ha debuttato alla Sydney Opera House come Jochanaan (Salome) e per la prima volta al Teatro Comunale di Bologna ne Der fliegende Holländer. È poi ritornato al Savonlinna Opera Festival per Samson ed Dalila (Abimelech) e per una ripresa di Lohengrin (Telramund). I suoi ruoli verdiani includono, tra gli altri: Germont (La traviata), Don Carlo di Vargas (La forza del destino), Rodrigo (Don Carlo) e Carlo (Ernani). Molto attiva anche l’attività concertistica, che comprende: Ein deutsches Requiem di Brahms con l’Orchestra Sinfonica di Wichita, A Sea Symphony di Vaughan Williams con l’Orchestra e Coro dell’Università di Chicago, Lélio, ou le Retour à la Vie di Berlioz con la Chicago Symphony Orchestra. Negli ultimi anni si è esibito come solista con prestigiose organizzazioni, come la Lyric Opera di Chicago, la Chicago Symphony Orchestra e il Grant Park Music Festival.

KOR-JAN DUSSELJEE Tenore
Nel 1987 ha vinto il III Concorso Internazionale di Canto di Clermont-Ferrand, al quale seguono diversi inviti al Festival di Besançon in Francia, in Olanda per la Radiotelevisione, in Finlandia al Savonlinna Opera Festival, in Svizzera e Germania. Nel 2009 debutta nel ruolo di Hermann (La dama di picche) alla Komische Oper Berlin e poi al Teatro Regio di Torino; canta nell’Otello (Otello) alla Semperoper di Dresda. Riccardo Chailly lo ha invitato per le quattro repliche televisive della Nona Sinfonia di Beethoven per il Concerto di Capodanno 2011 con l’Orchestra Gewandhaus di Lipsia. Ha fatto il suo debutto wagneriano interpretando Lohengrin (Lohengrin) e nel 2009 è stato Walther von Stolzing (Die Meistersinger von Nürnberg) presso l’Opera di Lipsia. Ha collaborato con diversi rinomati direttori, quali Arnold Östman, Hartmut Haenchen, Kenneth Montgomery, Kirill Petrenko, Silvio Varviso e Valery Gergiev e si è esibito con importanti orchestre, come la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, l’Orchestra Filarmonica di Rotterdam, l’Orchestra da Camera Scozzese, la Staatskapelle di Dresda e con i Bamberger Symphoniker. Ha frequentato diversi masterclass con Elisabeth Schwarzkopf, Hartmut Höll e Mitsuko Shirai.

ELENA NEBERA Soprano
Dopo la laurea al Conservatorio di San Pietroburgo, si iscrive alla Opera School di Graz dove studia con Elisabeth Schwarzkopf, Mirella Freni e Diego Crovetti. In seguito al debutto al Festival di Salisburgo con Iphigénie en Tauride, collabora regolarmente con i teatri di Dortmund, Norimberga, Bonn, Kassel e Düsseldorf, cantando ruoli come Luisa (Luisa Miller), Maria Stuarda (Maria Stuarda), Tat’jana (Evgenij Onegin), Turandot (Turandot), Leonora (La forza del destino), Abigaille (Nabucco), Aida (Aida), Jenůfa (Jenůfa) ed Eva (Die Meistersinger von Nürnberg). Ha interpretato Cio-Cio-San (Madama Butterfly) al Teatr Wielki Opera Narodowa di Varsavia, Leonore (Fidelio) al Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Chrysothemis (Elektra) e Ariadne (Ariadne auf Naxos) al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Katerina L’vovna Izmajlova (Una Lady Macbeth nel distretto di Mcensk) alla Komische Oper di Berlino. Debutta nel ruolo di Salome (Salome) al Teatro Comunale di Bologna ed è stata Die Kaiserin (Die Frau ohne Schatten) alla Tokio Bunka Kaikan, al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e al Festival di Lubiana, Abigaille (Nabucco) alla Riga Opera House e Santuzza (Cavalleria rusticana) all’Opera Giocosa di Savona. Ha interpretato anche Eine Frau (Erwartung di Schönberg), Sieglinde (Die Walküre), Lisa (La dama di picche) al Teatr Wielki Opera Narodowa di Varsavia e al Teatro Mariinskij. È Senta (Der fliegende Holländer) al Festival di Baden-Baden, Gutrune (Götterdämmerung) e Chrysothemis (Elektra) al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, al Teatro La Fenice di Venezia, a Stoccolma e al Teatro Bellini di Catania.

PATRICK SIMPER Basso
Si è diplomato in canto e opera presso il Conservatorio nazionale superiore di Francoforte. Ha cantato presso i più prestigiosi teatri del mondo, tra cui la Salle Pleyel di Parigi, il Théâtre du Capitole a Tolosa, il Festspielhaus di Baden-Baden, l’Accademia Filarmonica di Stato di Mosca, il Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, il Classical Music Festival di Abu Dhabi, l’Opéra di Rennes, il Teatro dell’Opera di Strasburgo, il Théâtre des Arts di Rouen, il Teatro dell’Opera di Francoforte sul Meno e a Dortmund, Mannheim, Essen, Chemnitz, Bremerhaven, Coblenza, Weimar, Treviri, Magonza. Tra i suoi ruoli più importanti, si segnalano: Méphistophélès (Faust), Osmin (Die Entführung aus dem Serail), Sarastro (Die Zauberflöte), Heinrich der Vogler (Lohengrin), Marke (Tristan und Isolde), Fafner (Sigfried), Daland (Der fliegende Holländer), Il Commendatore (Don Giovanni), Figaro (Le nozze di Figaro), Filippo II e Il Grande Inquisitore (Don Carlo), Ramfis (Aida), Ferrando (Il trovatore), Kaspar (Der Freischütz), Escamillo (Carmen) e Orest (Elektra). Ha partecipato a una produzione televisiva de Der Freischütz (Kaspar) per il Süddeutscher Rundfunk a Baden-Baden. Nel 2011 ha interpretato Osmin in una produzione televisiva di France Télévisions a Parigi.

NADIYA PETRENKO Mezzosoprano
Ha studiato all’Accademia musicale di Leopoli, all’Accademia Musicale di Mosca, all’Università di Princeton. Ha cantato al Teatro d’Opera di Leopoli ed è stata Prima solista presso la Filarmonica di Crimea, la Radio Statale dell’Ucraina, la Sala Nazionale dei Concerti di Kiev e il Teatro d’Opera Sperimentale di Kiev. Nel 2000 si è trasferita in Italia. È stata premiata in diversi concorsi, vincendo il primo premio assoluto al X Concorso internazionale ‘Riviera della Versilia’ e al Concorso internazionale ‘Nino Carta’ di Moncalieri. Tra i ruoli debuttati in Italia, si ricordano: nel 2004 Madlon (Andrea Chénier) a Lecce, Brescia, Bergamo, Pavia e Cremona; Santuzza (Cavalleria rusticana) a Cremona; Fenena (Nabucco) a Bassano del Grappa e Jesolo. Nel 2005 è Amneris (Aida) a Reggio Calabria; Maddalena (Rigoletto) a Cremona, Pavia, Bergamo, Brescia e Como, mentre nel 2006 è Emilia (Otello) a Rovigo, Bolzano, Rimini, Ravenna e La principessa (Adriana Lecouvreur) a Neustrelitz. Nel 2007 ha interpretato Maddalena (Rigoletto) e Amneris (Aida) al Festival Narni Opera e Preziosilla (La forza del destino) a Malta. Nel 2008 partecipa alla produzione de Der Rosenkavalier al Teatro Carlo Felice di Genova e a Gianni Schicchi e La Medium nei teatri del Circuito Lirico Lombardo. Nel 2009 è Maddalena (Rigoletto) e Zita (Gianni Schicchi) a Lecce. Nel 2011 canta nel ruolo di Gertrude (Roméo et Juliette) e nel 2012 interpreta Giovanna (Ernani).

GABRIELE MANGIONE, tenore
Nato a Spoleto, si è diplomato in canto con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Perugia sotto la guida di Cinzia Alessandroni. Nel corso dei suoi studi ha preso parte a vari masterclass, tra i quali quelli con Mietta Sighele, Renata Scotto, Veriano Lucchetti e Simone Alaimo. Nella stagione lirica 2007 del Teatro sperimentale di Spoleto ha preso parte alla produzione de Il trovatore e ha ricoperto poi il ruolo di Gastone (La traviata). Nel febbraio 2008 ha debuttato ne La bohème, eseguita in tournée in Spagna e a Cagliari. Nel corso del 2008 entra a far parte della Scuola dell’Opera Italiana presso il Teatro Comunale di Bologna. Debutta quindi nei ruoli di Bruno (I puritani), Prunier (La rondine), Goro (Madama Butterfly) e Rodolfo (La bohème), tutti presso il Teatro Comunale di Bologna. Nell’ottobre 2010 debutta nel ruolo di Alfredo (La traviata). Ha cantato poi in Salome, Idomeneo (Arbace), Carmen (Remendado), Nabucco a Teramo e ne I Lombardi alla prima crociata a San Gallo. Tra i suoi prossimi impegni si ricorda Stiffelio a Parma.

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