Il flauto magico
Sconfiggere mostri
Opera domani – XVI
Locandina
Opera tedesca in due atti KV 620. Musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Libretto di Emanuel Schikaneder.
Adattamento musicale Alfonso Caiani
Tamino Rosolino Claudio Cardile, Luca Pirondini
Pamina Ulpiana Aliaj, Maria Teresa Leva
Regina della notte Sarah Baratta, Sonia Ciani, Giulia Della Peruta
Sarastro / armigero Romano Dal Zovo, Mert Eryüksel
Papageno Davide Luciano, Giuseppe Raimondo
Papagena / Dama Coralie Destrijcker, Elsa Galasio, Rosanna Logreco
Monostatos / armigero Roberto Covatta, Alessandro Mundula
Oratori / Bulli / Animali della foresta Elvis Leksani, Emilio Zanetti
Direttore
Salvatore Percacciolo
Regia
Stefano Simone Pintor
Scene Gregorio Zurla
Costumi Stefania Barreca
Videomakers Gherardo Zurla, Roberto Zincone
Light designer Fiammetta Baldiserri
Orchestra 1813
Nuovo allestimento
Uno spettacolo per tutti, ragazzi e adulti, per rivisitare in chiave contemporanea il flauto magico e per introdurre all’opera anche i più giovani.
Grazie al potere della musica attraversiamo lieti l’oscurità della notte! Il flauto magico (Atto II)
In un certo luogo e in un certo tempo, viveva una volta un ragazzo forte come un cavaliere e nobile come un principe. Egli era buono e fantasioso, ma come diceva sempre l’insegnante ai suoi genitori, il ragazzo era intelligente, ma non si applicava. La madre sapeva il perché: il figlio stava, infatti, sempre chiuso in casa a giocare ai videogames. E più giocava meno studiava, e più si isolava dagli altri. Fu così che una notte tempestosa egli si trovò totalmente in balia dei suoi giochi virtuali che, da fantasia, si trasformarono in realtà. Infatti improvvisamente, dopo uno spaventoso tuono, magicamente il ragazzo si ritrovò a vestire i panni del suo eroe virtuale preferito, Tamino, catapultato dentro a un mondo fantastico. Là incontrò moltissimi personaggi: la potente Regina della Notte e la sua fedele dama, due strani uccelli coloratissimi di nome Papageno e Papagena, un bruto di nome Monostatos e i suoi amici, e tanti altri. La sua notte diventò allora magica, fra mille avventure e prove da superare per poter salvare la bella Pamina dalle grinfie del suo perfido rapitore Sarastro. Tamino passò attraverso paesaggi rocciosi e foreste incantate, superò montagne di fuoco e d’acqua con grande coraggio. Volete sapere come ci riuscì? Grazie al potere della musica e del suo magico flauto. Come, direte voi, un flauto soltanto? Nessuna spada laser? Nessuna onda energetica a propulsione magnetocriptica? Già, niente di tutto questo! Solo un flauto, in grado di produrre suoni magici e meravigliosi, con il quale Tamino superò lieto l’oscura notte e tutte le sue paure e ricominciò a vivere amando la musica e – magia più grande di tutte! – ad andare bene a scuola. Non ci credete che basti così poco? Provate a suonare e a cantare con noi!
Stefano Simone Pintor






