2010 Lupus in fabula
2010 Lupus in fabula
2010 Lupus in fabula
2010 Lupus in fabula
2010 Lupus in fabula

2010 Lupus in fabula

Lupus in fabula

Opera domani – XIV

Locandina

Opera musicale in un atto per soli, piccola orchestra e coro di bambini e ragazzi. Musica di Raffaele Sargenti. Libretto di Andrea Avantaggiato.
Editore Universal Music Publishing Ricordi, Milano

Prima rappresentazione: Como, Teatro Sociale – 2 marzo 2010

Lupo / Ausilia Raoul d’Eramo, Saverio Pugliese
Luna Sara Cappellini Maggiore, Elide De Matteis Larivera
Signor Verdic Vincenzo Petrucci, Tommaso Quanilli
Bimba Marina Bucciarelli, Simona Di Capua
Donna Taburi / Prologo Arabella Cortese, Silvia Spruzzola
Uomo Sakili Mihail Dogotari, Serban Gheorghe Vasile
Signora Verdic Manuela Valenti

Direttore
Carlos Chamorro

Regia
Caroline Leboutte

Scene e costumi Sandrine Clark
Light designer Christian Halkin
Coreografie Isabelle Lamouline

Orchestra 1813

Coproduzione
AsLiCo – Milano
Teatro Real – Madrid
Opéra Royal de Wallonie – Liège

 

C’era una volta un lupo…
un lupo curioso e viaggiatore che decide di tornare nella sua terra. L’accoglienza però non è delle migliori e tutti continuano a dargli la caccia. La luna, saputo del suo sogno di diventare un narratore di storie per bambini, gli consiglia di provare a travestirsi da tata e di presentarsi presso la famiglia del cacciatore Verdiç dove c’è una bimba che lo aspetta. La luna si raccomanda con il lupo di fare in fretta giacché è una notte di luna piena e la chiara luce lunare smaschererà il suo travestimento. Il lupo, felice della concessione, si presenta alla famiglia Verdiç come Ausilia, una tata stravagante che ha un difetto di pronuncia con le ‘u’: la laringopincopallotroppeù.

C’era una volta una lupo…
Il lupo/Ausilia racconta le avventure di un lupo (chi sarà mai questo lupo?…) che va alla ricerca di un posto in cui nessuno è spaventato dal suo aspetto. Si imbatte così in due civiltà: i Taburi e i Sakili. Entrambe hanno una terribile immagine l’una dell’altra pur non essendosi mai incontrate. Ed entrambe sono preoccupatissime di costruire un muro via via più alto per difendere le proprie civiltà.

Proprio mentre il lupo/Ausilia si accinge a chiudere la storia, non accorgendosi degli avvertimenti della luna piena e della platea, la bimba si accorge che ha davanti a sé un lupo vero e proprio e non una tata. Si spaventa e comincia ad urlare. Accorre il padre ed è sul punto di sparagli quando interviene la luna e chiede a tutti di temporeggiare e di permettere al lupo, ormai privo di travestimento, di terminare la sua storia. Saranno i Sakili e i Taburi a raccontare di come fu proprio quel lupo viaggiatore a far capire alle due civiltà che bastava conoscersi e andare oltre il muro per scoprire che l’immagine dell’una verso l’altra era sbagliata.

E proprio andando oltre le apparenze, la bimba, soddisfatta della storia del lupo, chiederà e otterrà dal padre che il lupo possa diventare la nuova tata della famiglia.

Andrea Avantaggiato

 

Il Signor e la Signora Verdiç
Il Signor Verdiç è il capo dei cacciatori, vive con sua moglie in una casa tutta bianca, inquadrata, ben ordinata, senza finestre, che assomiglia ad un bunker. Cosa fanno nel tempo libero? Andare a caccia (del lupo) e fare i mestieri di casa. Questa sera, vanno ad una festa e cercano una tata che badi alla loro figlioletta.

La bimba
È la figlia dei Verdiç, suona il piano e adora le storie bizzarre. Curiosa, sogna le avventure e l’evasione. Quando Ausilia arriva, la trova davvero un po’ strana, ma quando la sua storia inizia, ne è appassionata e impaziente di conoscerne la fine.

Il lupo
Il nostro lupo viaggiatore rappresenta lo straniero, il vagabondo, l’escluso, il tipo losco che fa paura, che fa cambiare strada. È sporco, solo fuori al freddo dell’inverno. Il suo sogno è poter raccontare le storie dei suoi viaggi ai bambini. Per riuscirci questa sera si traveste da tata: Ausilia. Ma un lupo può diventare veramente amico di un bambino?

La luna
Il personaggio della luna è a metà tra la regina delle nevi e una principessa dei fumetti manga. La luna è l’unica amica del lupo. È lei che propone al lupo di travestirsi da tata Ausilia. È sempre lei che permette al lupo di raccontare la fine della sua storia. Quando lei appare, la tempesta si alza. Lei è dolce, ma resta sempre impassibile e temibile. Il suo scettro rappresenta la luna che cresce e sarà piena a mezzanotte.

I Taburi e Sakili
Sono i personaggi della storia di Ausilia, escono dall’immaginazione di Ausilia e della bimba. Durante l’avanzare della storia si vestiranno con indumenti strampalati. I Taburi fanno piuttosto pensare ai giovani hippies, indossano costumi a fiori e coloratissimi. I Sakili si ispirano invece ai maestri zen, con tunica feng shui* e turbante da fachiro.

*Il feng shui è un’antica arte geomantica taoista della Cina. Feng shui significa letteralmente vento e acqua, in onore ai due elementi che plasmano la terra e che col loro scorrere determinano le caratteristiche di un particolare luogo.

Peter Brook (un grande regista) ha girato il mondo per comprendere come funzionava il teatro ed ha scoperto che una sola cosa riunisce tutti gli uomini: le emozioni. Poco importa la cultura, l’età, la formazione delle persone, perché tutti gli uomini sono uniti dalle emozioni: gioia, paura, collera, invidia, tristezza… Per raccontare questa storia quindi abbiamo deciso di utilizzare tutto quello che ci potrà far battere il cuore: la musica, la voce, la danza, le luci, le immagini… Nell’opera tutte le emozioni sono ingrandite. La paura diventa terrore, la collera diventa furore, la tristezza diventa disperazione. I personaggi di Lupus in fabula cantano il loro terrore dell’altro. La loro disperazione dell’esclusione. Il loro furore di fronte all’odio e all’ignoranza, o il loro desiderio folle di evadere per conoscere qualcosa di nuovo. Ma il loro mondo è fatto di mura cieche, di angosce, di armi che sparano più veloci delle loro ombre.

Lupus in fabula ci parla dell’ignoranza che porta alla paura dell’altro, che porta all’odio, che porta alla violenza. È un’escalation che conosciamo bene. Ci parla di tutti i muri che gli uomini hanno costruito in tutti i tempi: il Muro di Berlino, della Palestina, bastioni e muraglia cinese, mura che separano i Romeo dalle Giuliette, e tanti altri ancora, reali o mentali.

E noi? Quali muri incrociamo tutti i giorni, quali muri costruiamo o subiamo? Quali sono gli stereotipi nel nostro mondo oggi? A quali pregiudizi ci troviamo di fronte nella nostra società contemporanea? E se il personaggio del lupo è l’incarnazione del male nelle nostre favole, chi sarebbe il nostro lupo oggi? Il lupo della nostra storia sarà uno straniero, uno senza fissa dimora, un irregolare, un morto di fame, un tipo losco che ci fa cambiare strada. Di fronte a lui, una famiglia di cacciatori in un interno bianco, nickel, confortevole, una casa inquadrata e ben ordinata in cui tutto ha il suo posto.

Cosa succederà quando il lupo vi arriverà?

Caroline Leboutte

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