Rigoletto. I misteri del teatro
Opera domani – XXIV edizione 2020
Locandina
Da Rigoletto.
Musica di Giuseppe Verdi. Libretto di Francesco Maria Piave.
Adattamento musicale e drammaturgico a cura di AsLiCo
Duca di Mantova Francesco Congiu, Giacomo Leone, Anzor Pilia
Rigoletto Francesco Auriemma, Jaime Pialli, Qipeng Tan
Gilda Elise Charrel, Vittoria Magnarello, Sabrina Sanza
Monterone / Sparafucile Francesco Auriemma, Andrea Gervasoni, Marino Orta
Contessa di Ceprano / Maddalena Luana Grieco, Elena Pervoz
Giovanna Chiara Serangeli
Marullo Andrea Gervasoni, Filippo Rotondo
Borsa Davide Capitanio
Conte di Ceprano Pierpaolo Martella, Marco Tomasoni
Attore attrezzista Salvatore Alfano
Attore acrobata Matteo Prosperi
Membri della compagnia del Duca Coro dei ragazzi
Direttore
Cesare Della Sciucca
Regia
Manuel Renga
Scene e costumi Aurelio Colombo
Assistenti alla regia Sara Dho, Daniele Menghini
Assistente a scene e costumi Mara Ratti
Orchestra 1813
Nuovo allestimento
Produzione AsLiCo
in coproduzione con Bregenzer Festspiele
Rigoletto. I misteri del teatro vuole raccontare che attraverso il medium del teatro si può creare la magia, si possono raccontare storie meravigliose e pericolose, si può creare l’amore, la guerra, la tempesta, anche solo con un lampo di luce, così come una lucciola appare luminosa, tutto d’un tratto nel buio del bosco.
La storia
Giunge da lontano una compagnia teatrale sempre in viaggio da un teatro all’altro con bauli pieni di colorati costumi, attrezzi e cianfrusaglie. La “Compagnia del Duca”: così veniva chiamata. Mette in scena una storia meravigliosa, quella di Rigoletto: ognuno però sa che ogni sera, raccontandola, si sarebbe trovato a gioire e a soffrire, a giurare vendetta, a perdonare, e alla fine, di fronte a Signora Morte, a perire. Ogni giorno questo gruppo di attori arriva in un teatro diverso per mettere in scena lo stesso spettacolo con i pochi elementi che possiedono; scoprendo sempre uno spazio nuovo, giocando con le macchine teatrali, creando magie attraverso i piccoli-grandi segreti che il mondo teatrale nasconde. Una volta pronti, si dà inizio allo spettacolo, che si apre su una grande festa a palazzo. Il Duca di Mantova si diverte con tutti i cortigiani, danza, beve, mangia e ammira le belle ragazze, soprattutto la moglie del Conte di Ceprano. A sostenere le sue follie arriva anche Rigoletto, il buffone di corte, che rincara la dose rendendo furioso Ceprano. La festa è interrotta dal Conte di Monterone, anch’egli arrabbiato perché il Duca si è preso gioco di sua figlia; viene arrestato, ma prima di essere portato al carcere lancia una maledizione contro il Duca e contro il suo giullare. Rigoletto, tolto il costume del buffone, corre a casa dalla figliola Gilda: egli vuole a tutti i costi tenerla lontana dalle follie della corte, ma non sa che il Duca l’ha già adocchiata, e che è proprio lì fuori, ad attendere il momento giusto per entrare e corteggiarla. Rigoletto esce di casa e il Duca, fingendo di essere Gualtiero Maldè, uno studente povero, fa colpo sulla bella Gilda. Ma anche il Duca è spaventato da alcuni rumori e fugge; sono i cortigiani che, convinti che Gilda sia l’amante di Rigoletto, hanno deciso di rapirla, per prendersi gioco di lui. Come buffi acrobati si arrampicano sulla scala, la rapiscono e la portano al palazzo, lasciando Rigoletto disperato, poiché al suo ritorno non troverà più il suo tesoro. Incontrerà invece un losco brigante, Sparafucile, che prima di sparire nell’oscurità si dice disposto a servirlo come meglio può. A palazzo il Duca ascolta le avventure notturne dei cortigiani e capisce che è proprio la sua Gilda a essere stata rapita e portata nella sua stanza, dove la raggiunge. Rigoletto entra nel palazzo un attimo dopo. È guardingo, cerca delle prove, finché disperato svela la verità: Gilda è sua figlia! Ed eccola che appare, in lacrime; ella racconta tutto al padre che raccogliendo tutte le sue forze giura vendetta nei confronti del Duca. Passa qualche giorno, ma l’amore di Gilda per il Duca non svanisce, così Rigoletto, per mostrarle la falsità del suo amore, la conduce alla locanda di Sparafucile, in riva al fiume Mincio. Giunti sul posto scorgono il Duca fra le braccia della bella Maddalena, sorella di Sparafucile. Gilda ha finalmente la prova del tradimento. Viene mandata a casa dal padre che ha ancora qualcosa da sbrigare: il suo piano prevede che il brigante colpisca a morte il Duca per portare a termine la sua vendetta, ma non sa che Sparafucile e Maddalena hanno altre idee, cioè uccidere Rigoletto stesso, derubarlo e salvare il Duca di cui Maddalena è innamorata. Gilda ritorna all’insaputa del padre, scopre i piani dei due fratelli e, in un grande atto d’amore, decide di sacrificarsi per il Duca e il padre. Una notte di tempesta con tuoni, lampi e folate di vento copre il dolore di quel triste momento. Torna Rigoletto, che prende il baule da Sparafucile, convinto che dentro ci sia il corpo del Duca. Aprendolo fa la triste scoperta: dentro vi è Gilda che, con le sue ultime parole, dirà addio al padre. Rigoletto ormai non ha più nulla e, solo, torna verso la sua casa. Soli, gli attori raccolgono le proprie cose e si dirigono verso il prossimo teatro, ben sapendo che tutto quello che hanno rappresentato è finto, come finto è uno spettacolo teatrale, ma racconta di sentimenti profondi, veri, come vera è la vita reale.






